Le detrazioni per le imprese previste dal Piano di transizione 4.0
Come funziona e quali sono i principali vantaggi del Piano di Transizione 4.0?
Home »
Sono in molti gli imprenditori a dichiarare di voler implementare nella propria azienda dei sistemi di produzione dell’energia da fonti rinnovabili. Senza dubbio in questo modo gli imprenditori puntano a ridurre notevolmente le loro spese energetiche, spese che hanno un impatto sicuramente importanti nei bilanci delle aziende.
Inoltre, installare ad esempio un impianto fotovoltaico aziendale, potrebbe avere un ritorno anche in termini di immagine. Oggi infatti le persone sono sempre più attenti alle tematiche riguardanti la sostenibilità e pertanto cercano aziende che producano i loro prodotti in maniera green.
Tuttavia, affrontare un investimento di riqualificazione energetica, o addirittura per passare al consumo di energia elettrica da fonti rinnovabili, non è affatto semplice e poco costoso. Passare al fotovoltaico aziendale, nella maggior parte dei casi, significa affrontare un notevole investimento economico che non tutti sono disposti a fare.
Proprio per questo motivo, lo stato Italiano sta sempre di più, ricorrendo ad incentivi volti a sostenere iniziative di riqualificazione come ad esempio il Piano di Transizione 4.0. Il PNT 4.0 prevede delle misure che sicuramente saranno fra gli incentivi per il fotovoltaico 2021 per le aziende più richiesti. Inoltre, visto lo stato attuale dell’economia italiana, duramente colpita dalla pandemia di covid-10, non è da escludere che il Piano di Transizione 4.0 possa venire ulteriormente potenziato.
Ma cosa è di preciso il Piano di Transizione 4.0?
Lo abbiamo chiesto ai nostri esperti che hanno provato a spiegarci qui di seguito tutte le detrazioni per il fotovoltaico per le aziende previste dal questa misura.
Continua a leggere per scoprire di più!
Cos’è il Piano di transizione 4.0?
Il Piano Nazionale Transizione 4.0 o PNT 4.0 è una misura approvata da Governo Conte bis che serve per agevolare tutti quegli investimenti da parte delle imprese che hanno stretta relazione con la transizione tecnologica e la sostenibilità ambientale. Sarà anche grazie a questa misura, almeno nelle intenzioni del legislatore, che sarà più semplice e vantaggioso per le aziende con sede in Italia promuovere il proprio sviluppo sostenibile.
IL PNT 4.0 in realtà non è nulla di particolarmente nuovo. Le sue origini sono infatti da rintracciare nel precedente Piano Industria 4.0. una misura che però è stata fortemente penalizzata dalla pandemia di Covid 19. Una penalizzazione talmente evidente che si è deciso di passare direttamente alle nuove misure di sostegno all’economia introdotte dal Piano di Transizione 4.0.
Sostanzialmente il Piano Transizione 4.0 subentra a misure come l’iper-ammortamento e super-ammortamento, ampliandone l’applicazione. Ma non solo questo.
Le misure contenute nel Pnt 4.0
In cosa consistono le altre misure introdotte dal PNT 4.0. per gli incentivi al fotovoltaico aziendale di preciso?
Queste misure riguardano tre punti principali:
- Fruizione del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali e in beni immateriali non rientranti nel Piano Industria 4.0 entro un anno. L’acquisto dei beni strumentali materiali invece potrà generare un credito fruibile nei successivi 3 anni.
- Estensione della durata del credito d’imposta. Gli investimenti in beni strumentali e in beni immateriali che non rientrano nel Piano Industria 4.0 potranno fruire del credito d’imposta in un anno. L’acquisto dei beni strumentali materiali (come il fotovoltaico) invece potrà generare un credito fruibile nei successivi 3 anni.
- Potenziamento dell’aliquota di ammortamento degli incentivi per il fotovoltaico per le aziende nel 2021. Questa passa infatti dal 6% del 2020 al 10% nel 2021 per un massimale di spesa non superiore ai 2 milioni di euro.
E’ doveroso precisare inoltre che la Legge di Bilancio 2021 ha ulteriormente diversificato e potenziato le aliquote agevolative previste del credito di imposta generato dagli investimenti in beni strumentali nuovi. Tramite essa sono state incrementate le spese ammissibili ampliandone l’ambito applicativo e prorogandole fino al 31 dicembre 2022.
Cosa sono i beni strumentali nuovi?
La definizione di “beni strumentali nuovi” prevista nel Piano di Transizione 4.0 identifica quei beni di uso durevole atti ad essere utilizzati all’interno del processo produttivo dell’impresa. Con beni strumentali nuovi pertanto ci si riferisce a quei beni che un’impresa acquista ed utilizza per un uso pluriennale dal momento che contribuiscono all’attività per un periodo superiore all’esercizio.
Fra i beni strumentali possono quindi rientrare beni come macchinari, computer ed accessori. Come facilmente intuibile, l’utilizzo di questi strumenti per l’attività d’impresa è pluriennale pertanto, il costo inizialmente sostenuto, deve essere ammortizzato nel corso anni.
E’ proprio grazie alla definizione di beni materiali strumentali nuovi contenuta nel PNT 4.0 che è comprensibile come mai gli impianti fotovoltaici per le aziende possano godere di questi incentivi.
Tuttavia, è doveroso specificare che per ottenere queste agevolazioni fiscali è necessario rispettare alcuni requisiti particolari. Non in tutti i casi infatti è possibile usufruire delle agevolazioni fiscali previste dalla norma. Per questo motivo, scegliere degli esperti in materia, come noi di Solar Cash è una garanzia per ottenere le agevolazioni e sfruttarle al meglio.
I vantaggi del credito d’imposta del Piano di Transizione 4.0
Come abbiamo già avuto modo di vedere, il programma “transizione 4.0” estende fino a dicembre 2022 la disciplina del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi. Inoltre, per effetto delle modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2021, le aliquote agevolative sono state agevolate e potenziate. Questo significa che le spese ammissibili agli incentivi sono aumentate e ne è stato ampliato anche l’ambito applicativo.
Oltre a ciò fra i vantaggi del PNT 4.0 rientrano anche i seguenti punti:
- non concorre alla formazione del reddito;
- non rileva ai fini del rapporto di deducibilità degli interessi passivi e dei componenti negativi;
- è al di fuori del calcolo della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive;
- è cumulabile con altre detrazioni come il Bonus Sud (ne parliamo meglio qui).
Scopri le novità relative al piano industria 4.0 per il 2023 cliccando qui!