Decreto Aiuti ter: le misure per il lavoro e le imprese
Una breve sintesi delle misure contenute nel Decreto Aiuti ter contro il caro bollette per le imprese
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Il governo, nei suoi ultimi mesi di attività, è intervenuto nuovamente in aiuto delle imprese approvando il Decreto Aiuti ter (lo trovi qui). In questo decreto sono contenute le misure per contrastare l’aumento dei costi energetici e contenere gli effetti a catena che questi rincari potrebbero innescare.
Con la guerra tra Russia e Ucraina, il costo del gas è infatti salito alle stelle aumentando anche di 5 volte rispetto a pochi mesi fa. E’ evidente quindi che ciò abbia provocato degli enormi rincari sulle bollette delle imprese che per colpa di essi potrebbero ridurre la propria attività o, ancora peggio, chiudere. Per un’ impresa che ha degli elevati consumi di gas o di elettricità, infatti produrre potrebbe non essere più conveniente visti gli aumenti dei costi dell’energia. Una situazione questa che non riguarda solo un numero limitato di imprese, ma molte attività, a prescindere che siano energivore o meno.
Le imprese quindi, complice anche l’aumento inarrestabile dell’inflazione, si trovano in una situazione drammatica. Una situazione che solo alcuni mesi fa non avremo potuto mai immaginare visti anche i primi avvisagli di una forte ripresa post pandemia e post lockdown. Ripresa che adesso rischia di essere stroncata sul nascere.
Vista la situazione, il governo guidato ancora per pochi giorni da Mario Draghi ha ritenuto opportuno approvare delle nuove misure di sostegno alle imprese tramite il Decreto Aiuti ter. Abbiamo cercato di riassumere queste misure qui di seguito. Precisiamo inoltre che il decreto non è l’unico strumento messo in campo dal Governo come avrai modo di conoscere fra poco.
Le misure del Decreto Aiuti ter
Le misure contenute nel Decreto Aiuti ter si articolano attorno a due grandi tematiche:
- Misure per il caro energia delle imprese
- Misure per la tutela del lavoro
Esaminiamole qui di seguito.
Misure per il caro energia delle imprese
Fra le misure più importanti contenute nel Decreto Aiuti ter per la lotta al caro energia vi sono le seguenti:
- Il decreto introduce una garanzia statale gratuita sui prestiti alle imprese in crisi di liquidità per il caro bollette,
- Le imprese possono usufruire di un ulteriore credito d’imposta nei mesi di ottobre e novembre. Le aliquote di questo nuovo credito d’imposta sono le seguenti: 40% per attività energivore e 30% per imprese con potenza impegnata da 4,5 kw in su. In questo modo si estenderanno i benefici di questo credito anche alle attività produttive e commerciali non classificate come energivore ed agli impianti di risalita.
- E è anche prevista una proroga dei rimborsi per crediti non spettanti in ambito Ricerca e Sviluppo, dal 30 settembre al 31 ottobre.
Per quanto riguarda gli Enti del Terzo settore, il Decreto Aiuti ter introduce un contributo straordinario pari al 25% della spesa per le bollette e relativi ai consumi effettivi dell’intero 2022 per gas ed energia per usi diversi da quelli termoelettrici. Un’altra norma del decreto prevede il supporto per le bollette degli enti del Terzo settore e degli enti religiosi civilmente riconosciuti che gestiscono servizi per la disabilità. Il supporto per i servizi sociosanitari e sociali in regime residenziale e semiresidenziale per disabili scatterà qualora questi abbiano subito un aumento dei costi energetici superiore al 30% nel terzo e quarto trimestre.
Previsti Aiuti anche per cinema e teatri. Per questa categoria sono stati stanziati 40 milioni, con tax credit da disciplinare in base ad un prossimo DM Cultura.
Altri 190 milioni sono invece stati previsti per il sostegno alle aziende agricole, per la riduzione dei costi del gasolio agricolo, dei trasporti e dell’alimentazione delle serre.
Misure per la tutela del lavoro
Il Decreto Aiuti ter prevede anche misure per la tutela del lavoro che prevedono un un rafforzamento degli strumenti già utilizzati dal Governo per contrastare le delocalizzazioni. E’ stata infatti introdotta una norma che prevede la revoca per le aziende di ogni beneficio statale ricevuto in caso di delocalizzazione che comporti il 40% di licenziamenti dei dipendenti. Inoltre, il contributo da pagare in caso di mancata sottoscrizione del piano per limitare le ricadute occupazionali ed economiche è innalzato del 500%.
Infine, il Consiglio dei Ministri ha anche approvato due schemi di decreti delegati sulla concorrenza: riforma dei servizi pubblici locali e mappatura delle concessioni pubbliche, balneari compresi.
Il decreto energy release per le imprese
Tra gli ultimi provvedimenti del governo dimissionario di Mario Draghi, in tema di energia, oltre alla approvazione del decreto Aiuti ter spicca il decreto della Energy Release di cui parliamo qui.
Il provvedimento prevede la vendita di elettricità a prezzi calmierati a clienti industriali interrompibili, Pmi e utenti delle isole (Sardegna e Sicilia). Il prezzo fissato è pari a 210 euro per MWh ma potrà essere modificato in base alle indicazioni di Bruxelles, che di recente ha proposto un tetto di 180 euro/MWh per la produzione elettrica degli impianti infra-marginali. A disposizione ci sono 18 TWh da rinnovabili, da assegnare agli utenti con la mediazione del Gse e tramite contratti pluriennali (fino a dicembre 2025).
Previsto inoltre un un meccanismo di cessione per differenza a due vie, calcolando (sul 70% dei volumi aggiudicati) la differenza tra il prezzo di allocazione e il prezzo medio mensile sul mercato elettrico.
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