Come proteggere i tuoi soldi dai costi conti corrente con il credito d’imposta
I costi conti conto corrente sono in forte rialzo. Scopri come proteggere i tuoi risparmi investendo nel credito d’imposta
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Il 2022 sarà l’anno dei rincari come purtroppo si può facilmente desumere dalle bollette di gas e luce (ne parlavamo anche qui a suo tempo). Purtroppo però ad aumentare non saranno solo utenze di luce e gas, ma a mettere in crisi le imprese e le famiglie italiane saranno anche gli aumenti sui costi dei conti corrente che già si vanno ad aggiungere ai pesanti oneri finanziari passivi.
A rendere bene l’idea di questi rincari sui costi di gestione dei conti corrente è l’analisi condotta da Altroconsumo su un campione di oltre 400 conti corrente che prende in esame anche gli altri servizi bancari. Da questa inchiesta emerge come questi costi dei c/c bancari abbiano subito un aumento che va dal 7 al 14%. Emerge anche inoltre che altri servizi bancari, come ad esempio il canone di pagamento per il bancomat o per la carta di credito, o quello per operazioni come i bonifici, soprattutto se effettuati presso le filiali anziché online.
Ma esiste un modo per proteggere i nostri soldi da questi aumenti dei costi del conto corrente? Cosa c’entra il credito d’imposta?
Abbiamo cercato di fare il punto della situazione qui di seguito per poi spiegare brevemente perché conviene acquistare il credito d’imposta.
L’aumento delle spese dei conti corrente
Gli aumenti delle spese dei conti corrente sembrano risparmiare solo i giovani. Famiglie, pensionati, ma soprattutto imprese stanno subendo dei rincari compresi tra il 7 ed il 14%.
Non solo aumenti relativi ai costi dei C/C ma anche ad altri servizi bancari come ad esempio l’aumento per il canone della carta di debito ovvero il bancomat. Aumento che, qualora l’Antitrust accolga la richiesta di Bancomat spa di abolire la commissione a carico del cliente sul prelievo di contante per spostarla sulla banca proprietaria dello sportello automatico potrebbe anche essere più sostanzioso.
A queste spese inoltre dobbiamo per forza di cosa sommare l‘imposta di bollo di 34,20 euro per le giacenze sopra i 5 mila euro e la ritenuta fiscale sulle sulle giacenze di conto da parte dello stato che ammonta al 26%.
Le commissioni delle banche sui bonifici e le carte di credito
Anche le commissioni sulle varie operazioni bancarie, sempre da quanto emerge dall’analisi di Altroconsumo, sono aumentate.
In particolare, i costi dei bonifici effettuati in filiale sono aumentati mediamente dell’8,8 % mentre quelli online del 5,26 %. Il web, in questo caso, conviene sempre non tanto per il minor aumento di questi costi, quanto perché la spesa media tra online e sede fisica cambia rispettivamente dai circa 40 centesimi del web ai 4,71€ dei bonifici effettuati in filiale. Il bonifico istantaneo invece ha subito un sovrapprezzo intorno all’euro e mezzo.
Il rincaro del canone per la carta di credito invece è di circa il 7,4%, portando il costo sui 29€ all’anno di media.
Una dato sorprendente inoltre riguarda conti correnti aperti da molti anni presso lo stesso istituto. Paradossalmente, i nuovi conti appena aperti hanno un costo inferiore rispetto a quelli aperti da più di 10 anni della metà: 113,50 euro l’anno contro i 54 euro.
Come faccio a sapere quanto costa un conto corrente?
Quanto costa ogni anno un c/c bancario? Sono in pochi i correntisti italiani in grado di rispondere a questa domanda.
Quello che forse in molti di loro non sanno è che in realtà ogni banca fornisce questi dati ogni anno nel documento chiamato “Riepilogo annuale delle spese”. Il documento riporta infatti tutti i movimenti e le spese relative al C/C bancario dell’anno appena trascorso ed è inviato o tramite e-mail, o posta, oppure è presente nelle apposite sezioni di homebanking.
In questo documento sono contenute:
- le spese di gestione dell’eventuale conto titoli e le spese di liquidazione interessi, che le banche applicano alla chiusura dell’anno per tirare le somme tra giacenze, interessi attivi, spese e interessi passivi;
- i costi fissi come il canone mensile del conto e quello annuale della carta di debito e della carta di credito, se chiesta alla stessa banca;
- spese di comunicazione, per estratti conto e comunicazioni di trasparenza, e il canone dell’home banking.
Come proteggersi dai rincari delle spese dei c/C in maniera efficace?
C’è solo un modo davvero efficace per difendersi dagli aumenti delle spese relative ai C/C bancari: non avere giacenze su questi conti, soprattutto se superiori ad una certa cifra.
Ma cosa significa non avere giacenze sui conti corrente? Significa per caso spendere tutti i soldi senza effettuare degli investimenti oculati?
Tranquillo. Quello che ti stiamo suggerendo è semplicemente la possibilità di utilizzare questi soldi, che altrimenti sarebbero soggetti a degli oneri finanziari passivi, per un investimento certo e sicuro. Acquistare il credito d’imposta è infatti un investimento certo e sicuro che permette di ottenere un guadagno certo ed immediato (ne parliamo meglio qui).
Quello che devi assolutamente sapere è che le banche applicano degli oneri finanziari passivi sulle giacenze dei conti corrente sopra i 100.000 euro. Questi oneri ammontano a circa lo 0,5% mensile, il che significa che ogni anno i conti con giacenze superiori ai 100.000 € sono soggetti ad oneri finanziari del 6%.Depositando quindi 100.000 euro, dopo un anno l’azienda si troverebbe una liquidità di 94.000 euro.
Acquistando il credito d’imposta invece, potrai eliminare questi oneri finanziari fissi che ne diminuiscono la liquidità ed effettuare un investimento certo e sicuro!
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