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Perché le imprese dovrebbero investire nel fotovoltaico?

Perché le imprese dovrebbero investire nel fotovoltaico? Scopri perché l’energia solare è un investimento in grado di generare guadagni

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I costi dell’energia sono oramai diventati insostenibili per molte aziende italiane. La pandemia prima, e la guerra tra Russia e Ucraina adesso, hanno fatto precipitare il vecchio continente in una crisi energetica che non si era mai vista prima. Per questo motivo, ma non solo per questo, sono molti gli imprenditori che stanno cercando di rendere le proprie attività più indipendenti da un punto di vista energetico.

Se la strada da intraprendere è quella dell’indipendenza energetica allora la soluzione non può essere che una ed una sola soltanto: investire nel fotovoltaico.

Ricorrendo all’energia solare infatti le aziende possono senza dubbio prodursi da sole tutta o parte dell’energia elettrica di cui necessitano per le loro attività. In questo modo abbatterebbero i consumi di energia e quindi i loro costi ottenendo dei notevoli risparmi in bolletta. Inoltre c’è anche il lato non economico da considerare: con il fotovoltaico le imprese potrebbero abbattere notevolmente le loro emissioni di gas inquinanti generando un enorme beneficio per l’ambiente.

Ma investire nel fotovoltaico non significa solo risparmiare sulle bollette. Significa anche ottenere un introito extra e garantito che, se sommato agli incentivi fiscali in vigore in questo momento, ti permetterà di rientrare più velocemente del costo dell’investimento e quindi generare guadagni in minor tempo.

Investire nel fotovoltaico è quindi una scelta che può rivelarsi vincente e che può fare la differenza, soprattutto adesso, tra il fallimento ed il successo della tua attività. Abbiamo quindi deciso di spiegarti perché la tua azienda dovrebbe investire subito nel fotovoltaico in questo approfondimento.

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perché le imprese dovrebbero investire nel fotovoltaicoDiversi modi di utilizzare l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico

Un impianto fotovoltaico situato sul tetto di un’attività imprenditoriale può essere utilizzato in diversi modi. O meglio, l’energia che produce questo impianto. Prima di elencarli però dobbiamo sottolineare che l’energia che l’impianto produce può essere minore o maggiore rispetto a quella che che serve. È pertanto frequente che un impianto produca più energia di quella che effettivamente serve, o che ne produca di meno rispetto a quella del fabbisogno.

A seconda della quantità di energia possono quindi verificarsi le seguenti casistiche:

  1. Se l’impianto produce meno energia di quella necessaria, l’impianto grid connected farà in modo di prelevare l’energia mancante dalla rete elettrica nazionale e quindi energia a pagamento;
  2. Se l’impianto produce esattamente la quantità di energia necessaria, allora il possessore dell’impianto può autoconsumare quella energia per il suo fabbisogno energetico evitando di prelevare energia a pagamento dalla rete elettrica nazionale;
  3. L’impianto fotovoltaico può però anche produrre più energia di quella necessaria al fabbisogno energetico. In questo caso, il surplus energetico può:
    essere stoccato in un dispositivo di accumulo dell’energia per essere riutilizzato in un secondo momento (specie quando l’impianto non produce abbastanza)
    essere immesso in rete tramite il meccanismo dello scambio sul posto o ritiro dedicato (cessione al GSE)
    essere ceduto direttamente al mercato libero e quindi alla “Borsa Elettrica” oppure direttamente ad un grossista (“contratto bilaterale” stipulato sul mercato non regolamentato).
  4. Infine, l’ultimo caso prevede una cessione totale dell’energia prodotta dall’impianto (ne parliamo meglio qui), quindi non prevedendo autoconsumo di energia, secondo una delle modalità individuate nel punto precedente.

Perché la mia azienda dovrebbe investire nel fotovoltaico?

Dopo aver elencato i vari modi in cui è possibile utilizzare l’energia prodotta in eccesso dall’impianto fotovoltaico possiamo adesso analizzare i vari motivi per cui dovresti investire nel fotovoltaico.

Cessione totale dell’energia per generare un introito costante nel tempo

Nel caso in cui si decida di installare un impianto fotovoltaico a cessione totale è evidente come la scelta investire nel fotovoltaico abbia l’unico obiettivo di generare un ulteriore introito ulteriore rispetto a quello della propria attività. Tale scelta potrebbe essere conveniente nel caso in cui la quota di energia consumata è di molto inferiore a quella prodotta.

Tra gli impianti fotovoltaici che abbiamo realizzato ne figura uno con questo scopo. In questo caso, l’impianto realizzato da noi aveva una potenza di 521 kW ed una produzione annua stimata di circa 571 400 kWh. Potendo contare sul Quarto Conto Energia, l’energia immessa in rete viene retribuita dal GSE con una somma pari a 0,202 € per 20 anni. Questo significa che ogni anno, questo impianto, produce un ritorno economico di circa 115.000 € che, moltiplicato per i 20 anni della durata dell’incentivo, portano un guadagno totale di circa 2.300.000 € (a cui vanno tolti i 650.000 € di costo per la realizzazione dell’impianto.

Investire nel fotovoltaico, in questo caso, ha significato quindi ottenere un guadagno di circa 1.700.000 € in 20 anni con un tempo di rientro dell’investimento di circa 6/7 anni.

Abbattimento dei costi dell’energia con l’autoconsumo

Investire nell’installazione di un impianto fotovoltaico efficiente, nella maggior parte dei casi, significa investire in un generatore di energia in modo da aver sempre meno bisogno di prelevare energia dalla rete elettrica nazionale. Questo discorso in sostanza significa che con un impianto fotovoltaico in funzione è possibile consumare l’energia che produce questo impianto per soddisfare il proprio fabbisogno energetico.

In altre parole, auconsumando l’energia prodotta dall’impianto, si consuma energia a costo zero ed allo stesso tempo si riduce la quantità di energia prelevata dalla rete nazionale a pagamento. Tradotto in termini ancora più semplici, tutto ciò significa ottenere dei notevoli risparmi in bolletta.

Maggiore indipendenza energetica

Quando la quota di energia autoconsumata coincide con quella del proprio fabbisogno energetico si può parlare di indipendenza energetica. Ora, ovviamente, solo in rari casi è possibile investire nel fotovoltaico ottenendo la completa indipendenza energetica. Quello che possiamo affermare è che maggiore sarà la quota di autoconsumo, più sarai vicino all’indipendenza energetica.

Ma non solo. Se tutte le aziende investissero nell’installazione di impianti fotovoltaici, la quantità di energia prelevata dalla rete diminuirebbe drasticamente. Una riduzione drastica della domanda significherebbe al tempo stesso un calo dei prezzi notevole. Inoltre, una minore domanda di energia, implicherebbe una minor importazione della stessa da fornitori poco affidabili, come la Russia, e quindi una minor variazione dei prezzi della stessa dovuti alle sempre più frequenti speculazioni.

Investire nel fotovoltaico è ancora più conveniente grazie agli incentivi fiscali per le imprese

Investire in un impianto fotovoltaico aziendale significa andare incontro ad un esborso economico non indifferente. Si è vero, i vantaggi sono comunque molti, ma non tutte le imprese potrebbero avere abbastanza liquidità. Per questo motivo, lo stato italiano ha previsto degli incentivi fiscali per le imprese che si apprestano a farlo (ne parliamo qui). Grazie a questi incentivi, investire nel fotovoltaico è ancora più conveniente visto che il tempo di rientro dell’investimento si ridurrebbe di molto amplificandone i guadagni.

Vista la convenienza di questi incentivi, è intervenuta in materia anche l’Unione Europea prevedendo degli incentivi automatici.

Investire nel fotovoltaico per fare bene all’ambiente

Investire nel fotovoltaico significa anche e soprattutto fare del bene all’ambiente che ci circonda.

E’ evidente come sfruttare l’energia solare per produrre energia elettrica significa ridurre il consumo dell’elettricità prodotta da fonti non rinnovabili. Ciò comporterebbe quindi una diminuzione della quantità di anidride carbonica e degli altri gas serra immessa nell’atmosfera. Sono infatti questi gas ad essere responsabili del surriscaldamento globale e quindi dei drammatici effetti dei cambiamenti climatici in corso.

Immagine aziendale migliore

Oltre ai risparmi in bolletta, uno dei motivi per cui dovresti investire nel fotovoltaico aziendale, è quello di avere una migliore immagine aziendale.

I potenziali clienti o fruitori dei tuoi servizi, oggi, sono molto attenti alla sostenibilità aziendale delle industrie o attività dalle quali comprano o dei servizi che offrono. Dotare la tua impresa di un impianto fotovoltaico, significa adottare una politica di sostenibilità della tua produzione o della tua attività. Comunicare attentamente questo aspetto può portarti ad ottenere un vantaggio competitivo non indifferente rispetto ai tuoi competitor che non l’hanno fatto. Non solo, le persone sono anche disposte a pagare di più per prodotti che rispettano l’ambiente, pertanto potresti anche aumentare i tuoi ricavi.

Sfruttare i vantaggi del fotovoltaico aziendale per perseguire un obiettivo di decarbonizzazione e ridurre il proprio impatto ambientale può portare conseguenze positive in termini di immagine, competitività ed efficienza.

Se vuoi richiedere ulteriori informazioni oppure un preventivo compila il form che trovi in questa pagina con i tuoi dati!

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Impianto fotovoltaico a cessione totale dell’energia. Cosa significa?

Cosa significa per le imprese realizzare un impianto fotovoltaico a cessione totale dell’energia?

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Il continuo aumento del costo dell’elettricità e dell’energia più in generale, complice anche la guerra tra Russia e Ucraina, sta dando una spinta importante alle rinnovabili. Tra queste, il fotovoltaico, ha registrato un vero e proprio boom , sia a livello domestico che industriale. In particolare, le imprese, sono i soggetti che potrebbero trarre i maggiori vantaggi, soprattutto da un punto di vista economico, dal ricorrere a queste energie.

Le imprese e le attività produttive hanno nella maggior parte dei casi dei consumi molto elevati di energia. Basti pensare alle imprese produttive che hanno necessità di alimentare i loro macchinari energivori per portare a termine il loro ciclo produttivo. Ma non solo, le imprese hanno anche delle tariffe diverse rispetto a quelle domestiche, più care.

Avere quindi una fonte di reddito certa, o comunque un modo per ridurre i propri consumi energetici a propria disposizione è senza dubbio un ottima strategia. Tutto ciò è possibile grazie ad un impianto fotovoltaico aziendale (di cui puoi scoprirne i vantaggi qui) che, come vedremo, può essere utilizzato sia per produrre l’energia necessaria al proprio fabbisogno, sia per produrre energia da rivendere. In particolare, realizzare un impianto fotovoltaico a cessione totale dell’energia ti permetterà di avere una fonte di reddito prevedibile e costante nel corso del tempo. Tempo che può essere paragonabile a quello della durata degli impianti fotovoltaici ovvero tra i 20 ed i 25 anni.

Ma cos’è un impianto fotovoltaico aziendale a cessione totale dell’energia?

Abbiamo cercato di fare il punto della situazione insieme ai nostri esperti qui di seguito.

Fotovoltaico e cessione in rete dell’energia

Prima di parlare di impianti fotovoltaici a cessione totale è forse necessario fare brevemente chiarezza sul concetto di cessione dell’energia.

Innanzitutto dobbiamo precisare che gli impianti che possono cedere energia elettrica alla rete nazionale sono quelli grid connected. Quelli stand alone infatti, non essendo connessi alla rete, sono in grado di produrre energia da autoconsumare. Quelli grid connected invece lavorano in regime di interscambio. In altre parole, quando l’impianto non riesce a produrre abbastanza elettricità da soddisfare i consumi, si preleva energia dalla rete elettrica nazionale. Quando invece la produzione dell’impianto eccede i consumi, l’energia in più viene immessa in rete.

A livello operativo si possono scegliere due strade:

  • Avere un impianto fotovoltaico sempre connesso alla rete in regime di scambio sul posto SSP che permette di produrre energia dal fotovoltaico, ma di usarla solo quando serve.
  • Avere un impianto in regime di cessione in rete che consuma l’energia autoprodotta e immette in rete quella eccedente, ma senza mai consumare energia fornita dalla rete nazionale. Il regime di cessione in rete” (o “ritiro dedicato”), è la vendita al Gestore dei Servizi Elettrici dell’energia prodotta.

La cessione totale di energia, come vedremo poi, è un caso particolare di quest’ultima strada.

impianto Fotovoltaico con autoconsumo: la cessione in rete

Un impianto fotovoltaico che permetta di autoconsumare l’energia prodotta dall’impianto può usufruire delle seguenti modalità di cessione in rete dell’energia elettrica:

  • Impianti di potenza non superiore a 200 kW che usufruiscono del servizio si scambio sul posto. In questo caso l’energia elettrica immessa in rete e non consumata nell’anno di riferimento dà diritto a un credito che può essere utilizzato nel corso dei tre anni successivi a quello in cui matura. Al termine de tre anni successivi, l’eventuale credito residuo viene annullato. Il credito in questione è in termini di energia non in termini economici;
  • Impianti di potenza superiore a 200 kW e per quelli di potenza fino a 200 kW che non accedono al servizio SSP. Tali impianti possono cedere in rete, vendendola, l’energia non consumata in loco.

Precisiamo inoltre che il regime si Scambio sul Posto sta per terminare la sua validità. Al suo posto, verrà esteso a tutti gli impianti il meccanismo del Ritiro Dedicato (di cui parliamo qui) ovvero una modalità semplificata di cessione dell’energia al GSE dietro corrispettivo economico.

Cessione Totale o Parziale o parziale dell’energia prodotta

Gli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 200 kW e quelli che non accedono allo scambio sul posto possono quindi avvalersi della possibilità di cedere l’energia dietro un corrispettivo economico. Vendere l’energia prodotta con un impianto fotovoltaico o da fonti rinnovabili è vantaggioso nel caso in cui l’energia totale prodotta in un anno supera notevolmente quella consumata. In particolare, si parla di cessione totale dell’energia o parziale. Spieghiamo meglio questa differenza nel paragrafo qui di seguito.

  • La cessione parziale dell’energia è quando solo una parte dell’energia prodotta viene immessa in rete mentre il resto è autoconsumata. Potrebbe essere questo il caso di un’industria che utilizza molta energia per il proprio ciclo produttivo;
  • Si dice invece cessione totale dell’energia prodotta da un impianto fotovoltaico la casistica in cui non si verifichi autoconsumo di energia. E’ questo il caso dei parchi fotovoltaici oppure delle aziende i cui consumi sono irrisori rispetto alla produzione di energia del loro impianto fotovoltaico. In questo caso infatti, la vendita di energia è sufficiente a coprire le loro spese ed a generare un guadagno.

Modalità di vendita dell’energia

Sia la cessione totale dell’energia che quella parziale dunque prevedono la vendita dell’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico ed immessa in rete. Tale cessione può avvenire tramite due modalità:

  • Cessione indiretta, stipulando una convenzione di “ritiro dedicato” con il Gestore dei Servizi Energetici (GSE);
  • Cessione diretta sul mercato libero, che a sua volta si può effettuare attraverso due canali:
    – la vendita alla “Borsa Elettrica” (in pratica, il mercato elettrico organizzato dal GME, il Gestore dei Mercati Energetici)
    – la vendita direttamente a un grossista (“contratto bilaterale” stipulato sul mercato non regolamentato).

Il regime di cessione dell’energia elettrica mediante ritiro dedicato è una modalità semplificata a disposizione dei produttori per la vendita al GSE dell’energia elettrica immessa in rete, in altern ativa ai contratti bilaterali o alla vendita diretta in borsa.

Pronto a guadagnare tramite la cessione totale dell’energia prodotta dal tuo impianto fotovoltaico? Allora compila il modulo con i tuoi dati ed aspetta la chiamata di un nostro operatore per ricevere tutti i dettagli!

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Fotovoltaico e riscaldamento elettrico: quanto può risparmiare la mia azienda?

Quanto posso risparmiare con fotovoltaico e riscaldamento elettrico sulle bollette del gas della mia impresa?

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Le temperature stanno calando in maniera repentina con l’inizio dell’inverno e di pari passo le bollette del gas stanno aumentando. D’altronde è inevitabile accendere il riscaldamento se non vuoi che i lavoratori della tua impresa si ammalino o che i macchinari della tua impresa subiscano danni relativi al freddo.

Il problema è che le bollette del gas rischiano di essere un vero e proprio salasso per i bilanci della tua attività. I prezzi del gas infatti sono saliti alle stelle a causa del conflitto tra Russia e Ucraina e la conseguente crisi energetica dovuta all’aumento del prezzo del metano. A consolarti non basta nemmeno il fatto che non sei l’unico in questa situazione dal momento che i sistemi di riscaldamento a combustibili fossili sono quelli più diffusi in tutta italia.

Come se non bastasse c’è da considerare il fatto che questi sistemi di riscaldamento utilizzano combustibili fossili. Pertanto, questi sistemi di riscaldamento sono anche i responsabili di milioni di tonnellate di emissioni di CO2 e di altri gas serra. Gas inquinanti a tutti gli effetti che non fanno altro che peggiorare la grave crisi climatica in cui, purtroppo, ci troviamo oggi.

Qual è dunque l’alternativa migliore a questi vecchi impianti?

La risposta è molto più semplice di quanto potessi pensare tanto che per scoprirla infatti ti basterà alzare gli occhi al cielo: il sole. Con il sistema fotovoltaico e riscaldamento elettrico potresti infatti utilizzare l’energia elettrica prodotta dal fotovoltaico per alimentare i tuoi dispositivi per il riscaldamento. Puntando sull’autoconsumo quindi potresti abbattere notevolmente i costi delle tue bollette anche perché di quelle per il gas non ne avresti più bisogno. Inoltre, esistono molte soluzioni per generare calore tramite l’elettricità, quindi potresti scegliere quella che più si confà alle tue esigenze.

Ovviamente non è sempre semplice fare in modo che il sistema fotovoltaico e riscaldamento elettrico sia davvero efficiente. Per farlo infatti è necessario ragionare su di una moltitudine di fattori (isolamento termico, dimensioni degli spazi, ecc). In ogni caso, quello di cui siamo certi è che, se non disponi di abbastanza tempo o budget per fare in modo di garantire delle condizioni ottimali di funzionamento al tuo riscaldamento a gas, sostituirlo con uno elettrico alimentato con il fotovoltaico potrebbe essere la soluzione migliore.

A questo proposito forse ti interesserà leggere questo approfondimento in cui ti spieghiamo cosa è e come calcolare un business plan fotovoltaico.

Qui di seguito cerchiamo di scoprire perché.

l’IMPORTANZA DELL’ autoconsumo

Produrre energia tramite un impianto fotovoltaico ed utilizzare questa energia per alimentari i diversi dispositivi elettrici per il riscaldamento del capannone in cui ha sede la tua attività è senza dubbio una strategia vincente.

Più riuscirai ad autoconsumare l’energia prodotta dall’impianto, più riuscirai a risparmiare sui costi energetici della tua attività. L’autoconsumo è quindi a tutti gli effetti il fattore principale di risparmio per un sistema fotovoltaico e riscaldamento elettrico. Prima di sostituire il tuo vecchio riscaldamento a gas con quello fotovoltaico e riscaldamento elettrico dovresti innanzitutto assicurarti di poter sfruttare l’autoconsumo al massimo. Qualora questa condizione si verificasse allora sarai sicuro di aver fatto la scelta giusta.

Per fare in modo di sfruttare al massimo la quota di autoconsumo però dovresti utilizzare il riscaldamento elettrico nei momenti in cui il fotovoltaico è in funzione ovvero di giorno. Qualora la tua attività produttiva abbia luogo anche di notte, potresti però avvalerti di sistemi di accumulo di energia per aumentare la quota di energia autoconsumata. Grazie alle batterie potresti conservare parte dell’energia prodotta dall’impianto per utilizzarla in un secondo momento come la notte. Si, le batterie di accumulo hanno dei costi elevati, ma grazie a detrazioni fiscali vantaggiose e risparmi, potresti ammortizzare il loro costo in poco tempo.

A prescindere da tutto questo, il fotovoltaico per riscaldamento elettrico conviene, ed anche nettamente. Se non altro perché non consumerai gas per il riscaldamento, e consumerai meno elettricità per lo stesso scopo in quanto consumeresti quella prodotta dal fotovoltaico.

 tutte le altre soluzioni PER IL RISCALADAMENTO CON DISPOSITIVI ELETTRICI

Installare un impianto fotovoltaico significa mettere a disposizione della tua attività un generatore di elettricità. Il modo in cui utilizzi questa elettricità dipende solo da te.

Con questo intendiamo dire che l’energia prodotta dal fotovoltaico aziendale può essere utilizzata per alimentare dispositivi per il riscaldamento come:

  • pompe di calore,
  • termoconvettori di vario genere,
  • radiatori elettrici,
  • pannelli ad irraggiamento,
  • riscaldamento a raggi infrarossi,
  • pedane e cavi riscaldanti,
  • riscaldamento a pavimento con nastri in metallo amorfo,
  • ecc.

Fra tutte le soluzioni di fotovoltaico per riscaldamento elettrico la migliore forse è quella che prevede i “pannelli radianti” (ne parliamo qui). Questa soluzione infatti è in grado di coniugare perfettamente risparmio energetico ed una distribuzione ottimale del calore. Questa soluzione consiste in una sorta di resistenza elettrica applicata dietro o al di sotto di una data superficie, come quella dei pavimenti, pertanto è molto semplice da installare. Niente rottura delle pareti e niente muratori: basta semplicemente attaccare il pannello radiante ad una presa della corrente.

Il sistema di riscaldamento elettrico a “pannelli radianti” abbinato al fotovoltaico inoltre consente di distribuire in maniera uniforme il calore. Ed è proprio questa distribuzione uniforme del calore a rendere possibile una migliore efficienza in termini di consumi al riscaldamento.

Fotovoltaico e riscaldamento elettrico: tutti i vantaggi

Il principale motivo per cui dovresti installare un impianto fotovoltaico abbinato al riscaldamento elettrico è economico. Abbiamo già spiegato come, almeno in linea teorica, questo sistema è più economico rispetto a quelli tradizionali. A rafforzare ulteriormente questa condizione c’è inoltre anche la constatazione che questa soluzione ha anche dei bassi costi di installazione e funzionamento e non necessita di grosse spesse di manutenzione.

Ma i vantaggi della soluzione fotovoltaico e riscaldamento elettrico non finiscono di certo qui.

La sicurezza di questi impianti è senza dubbio un altro enorme vantaggio. Non utilizzando la combustione di gas, questi impianti sono in grado di lavorare sempre a basse temperature. In altre parole con questi impianti il rischio di incendi è ridotto al minimo.

Da considerare c’è anche il fatto che ricorrere al riscaldamento elettrico alimentato dal fotovoltaico è una soluzione che ti permetterà di abbattere le emissioni di gas serra. In altre parole, la tua azienda sarà sempre più green dal momento che l’elettricità usata per alimentare l’impianto è prodotta utilizzando fonti rinnovabili (i raggi del sole).

Un ultimo vantaggio è un aspetto prettamente pratico. Questi sistemi sono estremamente silenziosi dal momento che non ci sono parti meccaniche in movimento. In questo modo eviterai di produrre ulteriore rumore che potrebbe aggiungersi al già elevato inquinamento acustico delle zone industriali.

QUANTO RISPARMIA LA MIA AZIENDA CON FOTOVOLTAICO E RISCALDAMENTO ELETTRICO?

A questo punto è venuto il momento di rispondere al motivo principale per cui, secondo noi, hai deciso di leggere questo articolo. In questo paragrafo tenteremo infatti di rispondere alla domanda: “Quanto si risparmia con fotovoltaico e riscaldamento elettrico?”.

Un impianto di riscaldamento elettrico alimentato dall’energia prodotta da un impianto fotovoltaico può farti risparmiare fino al 75% sui costi per il riscaldamento della tua impresa.

Pertanto, il fotovoltaico conviene decisamente non solo da un punto di vista economico ma anche da un punto di vista ambientale visto che si tratta di un sistema decisamente meno inquinante. In questo modo potresti risparmiare mentre dai il tuo contributo alla lotta ai cambiamenti climatici, una cosa che non è affatto scontata.

E’ indubbio che all’inizio i costi possano essere elevati o comunque non immediatamente accessibili a chiunque. Tuttavia basta ragionare un attimo sul lungo periodo per rendersi conto che quando si parla di un impianto di riscaldamento elettrico alimentato con energia pulita e rinnovabile prodotta da un fotovoltaico si sta parlando di investimenti dal ritorno economico assolutamente garantito. Investimenti il cui tempo di rientro è ancora più ridotto grazie ai numerosi incentivi in vigore in questo momento di cui parliamo meglio qui per il riscaldamento e qui per il fotovoltaico.

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Riscaldamento industriale elettrico per capannoni: conviene davvero?

Riscaldamento industriale elettrico per capannoni e grandi spazi: conviene davvero? Scopriamone i vantaggi

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Riscaldare i grandi spazi di un magazzino o di un capannone industriale può mettere in seria difficoltà le imprese da un punto di vista economico. D’altronde, riscaldare questi ambienti è necessario per creare un ambiente di lavoro confortevole sia per le persone che ci lavorano sia per i macchinari che si trovano al suo interno. Tuttavia, è anche necessario trovare il giusto equilibrio economico con questa attività visto che è particolarmente costosa. In questo momento storico infatti, a causa della guerra tra Russia e Ucraina e la conseguente crisi energetica i prezzi delle bollette hanno raggiunto vette altissime.

Se fino a non molto tempo fa si pensava che il riscaldamento industriale andasse di pari passo con ingenti consumi e costi di servizio oggi abbiamo capito che è necessario ottimizzare prestazioni e costi. Per fortuna oggi esistono delle tecnologie che permettono di farlo come ad esempio il riscaldamento elettrico industriale. Questo sistema infatti è capace di garantire ottime prestazioni tanto nei grandi spazi industriali quanto nei piccoli e al tempo stesso un notevole risparmio energetico.

Pronto a scoprire di più sul riscaldamento elettrico industriale? Allora prosegui nella lettura di questo approfondimento.

Stai cercando degli incentivi per sostituire il tuo impianto di riscaldamento in azienda? Clicca qui e scopri quelli del 2024!

Riscaldamento elettrico industriale o riscaldamento tradizionale? Attenzione a efficienza e sicurezza

Se hai deciso di sostituire il vecchio impianto di riscaldamento della tua impresa o attività a causa dei costi troppo elevati che stai sostenendo allora probabilmente ti troverai di fronte ad un dilemma. Quale sistema di riscaldamento conviene scegliere? Un riscaldamento elettrico industriale o uno tradizionale?

Nell’affrontare questa scelta dovresti considerare che i tradizionali sistemi di riscaldamento hanno dei difetti difficilmente trascurabili. Tra i più evidenti vi sono gli elevati costi di servizio (il combustibile costa, soprattutto se è il metano) e di manutenzione degli impianti. Come se non bastasse, questi impianti non sono poi così sicuri quando si parla di salute e sicurezza dei lavoratori. Dal momento che questo tipo di impianti genera scarichi ed emissioni infatti non possono essere installati nelle attività industriali soggette a vincoli sulle fiamme libere. Inoltre sono proprio queste emissioni e scarichi ad essere tra le principali cause dei cambiamenti climatici che si stanno verificando in questi ultimi anni a causa del surriscaldamento globale.

Una delle alternative più valide, sia da un punto di vista di affidabilità in termini di sicurezza ma anche economico è appunto il riscaldamento elettrico industriale. Grazie a questo sistema infatti è possibile riscaldare i capannoni industriali grazie all’utilizzo di specifici sistemi come i pannelli radianti.

Riscaldamento elettrico per capannoni: come funziona?

La prima cosa da sapere sul riscaldamento industriale elettrico è che questo sistema non utilizza gas o liquidi inquinanti, a differenza dei sistemi tradizionali. Già questo di per sé potrebbe essere un fattore sufficiente a farti decidere di ricorrere a questa soluzione, tuttavia proviamo ad analizzarne anche il funzionamento per comprenderne meglio la sua convenienza.

Il funzionamento del riscaldamento elettrico industriale più sofisticato si basa sul principio fisico dell’accelerazione ionica. In altre parole, in questo tipo di riscaldamento elettrico, gli ioni, positivi e negativi, presenti all’interno del fluido termovettore, vengono mobilitati dal passaggio di una tensione elettrica. Questa mobilitazione degli ioni fa sì che essi inizino ad urtarsi tra di loro. Il calore è a tutti gli effetti il risultato di questi urti che ripetendosi miliardi di volte permettono di generare rapidamente la potenza calorifera richiesta.

Sfruttare questo principio per generare calore permette di avere un impianto di riscaldamento industriale sicuro e installabile ovunque, adatto quindi a riscaldare tanto i grandi spazi industriali quanto i piccoli. Inoltre, un altro vantaggio del riscaldamento elettrico industriale è quello di permetterti di scegliere se riscaldare l’intero ambiente o solo una parte di esso direzionando opportunamente il calore prodotto. Il tutto, senza aggravare l’impianto di ulteriori costi di manutenzione periodici.

Gli altri sistemi di riscaldamento elettrico, quelli meno sofisticati, invece utilizzano la corrente per riscaldare una resistenza che a sua volta serve a scaldare l’acqua da distribuire sui circuiti degli impianti di riscaldamento.

I vantaggi dei sistemi di riscaldamento a pannelli radianti

Il riscaldamento industriale elettrico più diffuso è quello che utilizza i cosiddetti pannelli radianti. Ma perché dovresti scegliere proprio questo sistema?

I vantaggi che questa tipologia di impianto offre sono molteplici e per nulla trascurabili, sia in termini di sicurezza e salute, sia in termini di risparmio energetico. Abbiamo riassunto i principali vantaggi di questa tipologia di riscaldamento per capannoni industriali e grandi ambienti qui di seguito:

  • il riscaldamento elettrico industriale a pannelli radianti ti porterà ad ottenere un deciso risparmio energetico e quindi una riduzione della bolletta. La riduzione dei costi per il riscaldamento è verificata e può essere compresa tra il 22% e il 40% rispetto ai sistemi tradizionali;
  • distribuisce uniformemente il calore, riducendo al minimo le sue dispersioni e risolvendo il problema legato alla stratificazione termica sia nei grandi spazi industriali che nei piccoli
  • è un impianto installabile ovunque con rapidità in quanto non necessita di permessi o di opere murarie né elettriche per essere installato.
  • riduce al minimo la necessità di controlli periodici. Questo significa che questo tipo di riscaldamento industriale elettrico quindi abbatte i costi di manutenzione dell’impianto di riscaldamento a carico dell’azienda
  • è un sistema che garantisce la sicurezza del personale dipendente grazie all’assenza del disturbo visivo dato che le piastre non diventano incandescenti e quindi non provocano lesioni oculari
  • si tratta di un sistema ecologico poiché azzera le emissioni ambientali
  • l‘estetica non invadente dei sistemi di riscaldamento a pannelli radianti si integra facilmente all’interno di qualsiasi locale
  • sono sistemi adatti sia agli ambienti interni che esterni.

Riscaldamento industriale elettrico e fotovoltaico: la soluzione definitiva per il risparmio energetico

Il fatto che il riscaldamento industriale elettrico si basi sul principio dell’accelerazione ionica, o che cmq abbia bisogno di elettricità può farci trarre ulteriori conclusioni.

Questo tipo di riscaldamento funziona grazie all’elettricità. Ora, anche l’elettricità che viene prelevata dalla rete elettrica ha un costo che è salito molto ultimamente. Ma cosa accadrebbe se riuscissi a produrre da solo l’elettricità che dovrebbe utilizzare l’impianto per il suo funzionamento? Semplice, le bollette dell’elettricità sarebbero di molto ridotte, in alcuni casi potresti addirittura non pagarle.

Ecco spiegato come mai, abbinare al riscaldamento elettrico industriale un impianto fotovoltaico è un ottima idea! Utilizzare l’energia solare per produrre elettricità da utilizzare oltre che per i macchinari necessari all’attività della propria impresa potrebbe permetterti di abbattere di moltissimo i costi energetici. Ancora meglio se decidessi di dotarti di un sistema di accumulo dell’energia in modo da poter sfruttare l’energia prodotta dall’impianto anche di notte!

Stai cercando anche tu di risparmiare il più possibile sulle bollette per il riscaldamento dei capannoni della tua azienda? Allora rivolgiti ai nostri esperti per trovare la soluzione più adatta alle tue esigenze come ad esempio il riscaldamento elettrico industriale. Compila il form in questa pagina con i tuoi dati ed attendi la chiamata del nostro operatore!

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Superbonus Turismo: l’agevolazione dell’80% per gli alberghi

Superbonus Turismo: ecco come funziona l’agevolazione per l’efficienza energetica per gli alberghi

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Nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) diventato legge a fine 2021 era anche previsto lo stanziamento di alcuni fondi per quello che è diventato famoso come Superbonus Turismo (ecco il decreto). Questa misura è una sorta di Superbonus 110%  dedicato però agli interventi di efficientamento energetico per le strutture ricettive e gli alberghi. La misura prevedeva in particolare dei contributi a fondo perduto di ammontare fino a 100.000€ per interventi di efficientamento energetico effettuati da questo tipo di strutture.

Se anche tu hai un albergo o una struttura ricettiva e vuoi intraprendere un’operazione di miglioramento dell’efficienza energetica allora ti consigliamo di proseguire nella lettura di questo approfondimento. Qui di seguito infatti tratteremo in maniera approfondita cosa è ed in cosa consiste il Superbonus Turismo.

Cos’è il Superbonus Turismo?

Il Superbonus Turismo é un pacchetto di agevolazioni rivolte in maniera specifica alle nostre strutture ricettive. Il Superbonus Alberghi 80%(o Superbonus Hotel 80%) è stato infatti introdotto con l’obiettivo di favorire quegli interventi destinati a migliorare l’efficienza energetica, la sicurezza sismica, l’eliminazione delle barriere architettoniche e la digitalizzazione nelle strutture ricettive.

Tale bonus sarà valido fino al 31 dicembre 2024, quindi se vuoi beneficiarne hai ancora 2 anni di tempo!

Chi può usufruire del Superbonus Alberghi 80%?

I soggetti destinatari del Superbonus Turismo sono appunto le seguenti strutture ricettive:

  • imprese alberghiere;
  • imprese che svolgono attività agrituristica;
  • imprese che gestiscono strutture ricettive all’aria aperta (campeggi);
  • imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale, compresi: stabilimenti balneari; complessi termali; porti turistici; parchi tematici (inclusi parchi acquatici e faunistici).
  • Anche le imprese che sono proprietarie delle strutture immobiliari in cui è esercitata una delle attività di cui sopra possono accedere agli incentivi previsti.

Requisiti da rispettare per accedere alle agevolazioni

Per ottenere gli incentivi previsti dal Superbonus Turismo è necessario presentare apposita istanza telematica all’Agenzia delle Entrate. Inoltre, i beneficiari, al momento della presentazione della domanda, devono essere regolarmente iscritti al registro delle imprese.

Altri requisiti necessari per i beneficiari dell’agevolazione sono i seguenti:

  • gestire un’attività ricettiva o di servizio turistico in immobili o aree di proprietà di terzi, in base a un contratto regolarmente registrato, da allegare obbligatoriamente alla domanda;
  • essere proprietari degli immobili oggetto di intervento presso cui sono esercitati l’attività ricettiva o servizio turistico.

Quali interventi rientrano fra quelli agevolati dal Superbonus Turismo?

Gli interventi per i quali è possibile richiedere i contributi del Superbonus Turismo per gli alberghi sono i seguenti:

  • incremento dell’efficienza energetica delle strutture;
  • riqualificazione antisismica;
  • eliminazione delle barriere architettoniche;
  • opere edilizie (manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione) funzionali alla realizzazione degli interventi indicati nei primi tre punti;
  • realizzazione di piscine termali e acquisizione di attrezzature e apparecchiature per le attività termali;

E’ possibile richiedere questi contributi anche per interventi legati alla digitalizzazione delle imprese ricettive come i seguenti:

  • realizzazione ed installazione di impianti wi-fi;
  • siti web ottimizzati per il sistema mobile;
  • programmi e sistemi informatici per la vendita diretta di servizi e pernottamenti (inclusi spazi e pubblicità per promuoverli su siti e piattaforme specializzate);
  • consulenza per la comunicazione e il marketing digitale;
  • strumenti per la promozione di proposte e offerte innovative in tema di inclusione e di ospitalità per persone con disabilità.

In entrambi i casi, le spese agevolabili dal Superbonus Turismo includono anche quelle per la progettazione degli interventi di efficientamento energetico o per la digitalizzazione. Non rientrano invece quelle per l’acquisto di arredi e apparecchi di illuminazione.

Le agevolazioni del Superbonus Turismo per gli alberghi

Il Superbonus Turismo per gli alberghi di fatto unisce due diverse agevolazioni in una unica:

  • Credito di imposta nella misura dell’80% delle spese ammissibili, sostenute fino al 31 dicembre 2024.
  • Contributo a fondo perduto nella misura massima del 50% delle spese ammissibili, sostenute fino al 31 dicembre 2024, per un importo complessivo fino a 100.000 €.

Entrambe le agevolazioni, sono cumulabili tra loro soltanto se l’importo totale non supera la spesa complessivamente ammissibile per gli interventi. Tuttavia non possono essere cumulati con gli altri contributi, sovvenzioni e agevolazioni pubbliche che sono previste per questi interventi.

Nel caso in cui l’ammontare complessivo delle spese ammissibili sia superiore all’incentivo massimo ottenibile è disponibile anche una “terza via” per sostenere l’eccedenza. Per farlo però è necessario che almeno il 50% di tali costi riguardi interventi di riqualificazione energetica.

Inoltre, per la quota di spese ammissibili che il Superbonus Turismo non riesce a coprire, le strutture ricettive possono accedere anche al Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica. Quest’ultimo non è altro che un finanziamento a tasso agevolato istituito dal decreto interministeriale 22 dicembre 2017.

Sia il credito d’imposta che il contributo a fondo perduto possono essere stanziati solo fino ad esaurimento delle risorse e secondo l’ordine cronologico delle domande presentate. Le risorse stanziate ammontano a 100 milioni € per il 2022, 180 milioni € per ciascuno degli anni 2023 e 2024, 40 milioni € per il 2025.

Esaminiamo adesso le due tipologie di incentivi in maniera più approfondita.

Superbonus Turismo: in cosa consiste il credito d’imposta all’80%

Accedere al Superbonus Turismo significa avere accesso ad un credito d’imposta pari all’80% delle spese sostenute. Tale credito può essere utilizzato in compensazione tramite modello F24 presentato all’Agenzia delle Entrate, a partire dall’anno successivo a quello in cui sono stati realizzati gli interventi.

Tale credito può anche essere ceduto a soggetti terzi, banche e altri intermediari finanziari, secondo le modalità definite con provvedimento 8 agosto 2020. Di fatto quindi il credito può essere monetizzato senza dover attendere la compensazione della dichiarazione dei redditi.

Come funziona il contributo a fondo perduto?

Il contributo a fondo perduto del Superbonus Turismo non può eccedere il 50% delle spese ammissibili nè essere superiore a 100.000 €.

L’importo massimo riconosciuto è di 40.000 €. Tale importo può essere aumentato, anche in maniera cumulativa qualora fosse verificata la presenza delle seguenti condizioni:

  • fino a ulteriori 30.000 €, se l’intervento prevede spese per la digitalizzazione e l’innovazione delle strutture in chiave tecnologica ed energetica per almeno il 15% dell’importo totale;
  • fino a ulteriori 20.000 €, se il destinatario ha i requisiti per accedere ai benefici per l’imprenditoria femminile o quella giovanile;
  • fino a ulteriori 10.000 €, per le imprese con sede operativa nei territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Di conseguenza, in Umbria, il contributo a fondo perduto può valere al massimo 90.000 €.

Il contributo a fondo perduto viene erogato in un’unica soluzione alla fine dell’intervento, tramite bonifico bancario sul conto corrente indicato al momento di presentazione della domanda. E’ però possibile richiedere un anticipo del contributo, al massimo il 30% presentando:

  • idonea garanzia fideiussoria rilasciata da una banca, da un’impresa assicurativa o da un intermediario finanziario iscritto al relativo albo,
  • oppure con cauzione costituita, a scelta, in contanti, bonifico, assegni circolari o titoli di Stato.

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Aggiornato il TICA per gli impianti fotovoltaici fino a 200 kW

Sono state modificate e integrate le e disposizioni del Testo Integrato delle Connessioni attive (TICA). Adesso è possibile utilizzare il modello semplificato per la connessione di impianti fotovoltaici di potenza fino a 200 kW

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L’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha recentemente modificato e integrato le disposizioni relative alle connessioni degli impianti di produzione di energia elettrica disciplinate dal TICA (Testo Integrato Connessioni Attive). La delibera del 6 dicembre 2022, n. 674, infatti previsto la possibilità di utilizzare il Modello Unico per la connessione di impianti fotovoltaici di potenza fino a 200 kW.

La delibera quindi si colloca nel contesto di semplificazione delle procedure per l’installazione degli impianti fotovoltaici. Data la potenza degli impianti investiti dalla delibera possiamo concludere che tale delibera non si rivolge solo ai contesti residenziali ma anche a quelli delle imprese. In questo modo sarà più semplice per tutti, anche per le imprese, produrre energia elettrica sfruttando l’energia del sole. Una pratica che consente dei notevoli risparmi sulle bollette elettriche e che pertanto fa goli molti imprenditori. Se vuoi scoprire di più sui vantaggi del fotovoltaico per le imprese clicca qui!

Ma in cosa consiste di preciso questa delibera dell’Arera che modifica in maniera sostanziale il TICA?

Abbiamo cercato di ricapitolare i punti principali qui di seguito.

Impianti fotovoltaici fino a 200 kW: la delibera ARERA che modifica il TICA

La delibera ARERA che modifica il TICA non si inventa nulla di nuovo. La delibera infatti recepisce quanto previsto dal Decreto del Ministero della Transizione Ecologica del 2 agosto 2022, n. 297.

Proprio all’interno dello stesso decreto erano infatti stabilite le

“Condizioni e modalità per l’applicazione del modello unico semplificato di cui al decreto del Ministro dello sviluppo economico 19 maggio 2015 agli impianti solari fotovoltaici su edifici o su strutture e manufatti fuori terra diversi dagli edifici, nonché nelle relative pertinenze, di potenza nominale complessiva fino a 200 kW, realizzati ai sensi dell’articolo 7-bis, comma 5, del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28”.

E’ stato infatti in primis il Decreto del Mite del 2 agosto 2022 ad estendere il modello unico per la realizzazione, la connessione e l’esercizio a impianti solari fotovoltaici di potenza fino a 200 kW. Precisiamo inoltre che sia il decreto che il modello unico sono entrati in vigore l’8 settembre 2022.

A sua volta, tale decreto, aveva recepito quanto disposto dall’art. 10 del D.L. n. 17/2022 (cd. “Decreto Bollette” o “Decreto Energia”), convertito con legge n. 34/2022. In queste misure era stata infatti originariamente prevista l’adozione di una procedura semplificata per l’installazione di impianti fotovoltaici di potenza nominale fino a 200 kW. Tali interventi adesso rientrano a pieno diritto in quelli di edilizia libera con le conseguenti semplificazioni burocratiche ed autorizzative che tutto ciò comporta.

Il Modello Unico Semplificato

L’allegato 1 del Decreto è costituito da due parti:

  • la parte I recante i dati da fornire prima dell’inizio dei lavori;
  • la parte II con i dati da fornire alla fine dei lavori.

Il modello unico semplificato va utilizzato per la realizzazione, la modifica, il potenziamento, la connessione e l’esercizio degli impianti di produzione. Inoltre va compilato e trasmesso telematicamente al gestore di rete che verifica che:

  • la domanda sia compatibile con le condizioni previste, dandone comunicazione al soggetto richiedente;
  • per l’impianto siano previsti lavori semplici per la connessione, come definiti nel TICA stesso.

Le modifiche al TICA

Il Testo Integrato Connessioni Attive rimane disponibile sul sito di ARERA. Ovviamente però le modifiche al TICA con cui si recepisce il Decreto Interministeriale del 2 agosto 2022  non sono inserite nel testo presente sul sito. Le modifiche oggetto di questo articolo sono indicate, punto per punto, nella delibera del 6 dicembre 2022.

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Solar Cash: anche per il 2023 abbiamo ottenuto la certificazione ISO 9001:2015

Il 2022 ha segnato una crescita aziendale importante ed improntata sulla qualità per Solar Cash che ci ha portato ad ottenere il rinnovo della certificazione ISO 9001

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Quello che si è appena concluso, per Solar Cash è stato un anno di soddisfazioni visto che abbiamo raggiunto dei risultati davvero importanti. Se il 2021 aveva segnato una svolta per la nostra azienda, il 2022, ci ha confermato che la direzione che avevamo intrapreso due anni fa è quella giusta.

Se siamo riusciti ad ottenere dei risultati così importanti è anche merito della nostra attenzione alle novità del settore delle energia rinnovabili. Novità che fin dalla nostra nascita ci hanno sempre portato a mettere a punto dei modelli di business innovativi, il vero fulcro della nostra crescita aziendale.

Ma la nostra crescita aziendale non sarebbe stata possibile senza una corretta definizione degli standard di gestione della qualità all’interno della nostra azienda. E’ proprio la definizione di questi standard di qualità ad averci permesso dapprima di ottenere e poi di rinnovare la certificazione ISO 9001:2015.

Che cos’è la certificazione ISO 9001:2015?

Le norme della serie ISO 9000 sono state definite dall’International Organization for Standardization per delineare i requisiti per i sistemi di gestione della qualità all’interno delle aziende. Si tratta di norme generali e flessibili, applicabili ai processi e settori aziendali più svariati. La ISO 9001 è lo standard più conosciuto e utilizzato per i sistemi di gestione della qualità di tutto il mondo: infatti più di un milione di aziende sono oggi certificate secondo questa norma in 170 Paesi diversi.

Ma di preciso che cos’è la certificazione ISO 9001:2015?

È un certificato o come si dice un “marchio” il cui possesso dimostra che le attività dell’impresa rispecchiano i requisiti minimi della norma ISO 9001. In tal modo i nostri clienti finali possono riporre piena fiducia sul fatto che i servizi che forniamo, quelli di efficientamento energetico appunto, corrispondano a determinate specifiche e che tutte le fasi relative alla loro realizzazione siano ripercorribili e verificabili. Grazie a questa certificazione quindi, il rapporto di fiducia che è fondamentale tra cliente e azienda, può poggiarsi su solide basi.

L’adozione della certificazione ISO 9001 non è obbligatoria, ma il suo possesso sta diventando un attributo sempre più indispensabile per far fronte alle sfide del mercato. Oramai in tutte le gare pubbliche dello stato, negli appalti e anche nell’ affidamento di forniture importanti, si richiede il possesso della Certificazione Iso 9001.

A cosa serve la certificazione ISO 9001:2015?

La ISO 9001:2015 è infatti una normativa volta al miglioramento continuo e costante dell’azienda, con obiettivo l’ottimizzazione della struttura organizzativa. Si tratta di una scelta strategica per le imprese che vogliono incrementare la propria produzione, abbattere i costi, diventare più aggressive sul mercato e aumentare la fidelizzazione della clientela.

Molte leggende metropolitane in circolazione affermano che la certificazione ISO 9001:2015 sia costosa e incapace di dare benefici concreti alle imprese. In realtà le tempistiche di certificazione sono legate in primo luogo alle dimensioni e alla complessità dell’azienda che ne fa richiesta, e possono variare dai 3-4 mesi ad un anno.

Per quanto riguarda i costi, esistono oggi numerose possibilità di finanziamento in grado di abbattere le spese della certificazione ISO 9001 e di dare una mano in particolar modo alle piccole e nuove imprese.

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Tutti i vantaggi del fotovoltaico aziendale

Quali sono i vantaggi del fotovoltaico aziendale? Ecco perché dovresti installarne uno sul tetto del capannone della tua attività prima che sia troppo tardi!

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Anche tu sei preoccupato per i costi energetici che la tua azienda dovrà sostenere?

Stai cercando in tutti modi di trovare una soluzione definitiva per non dover affossare i bilanci della tua impresa con i costi energetici?

Vuoi traghettare la tua attività verso il futuro senza impattare ulteriormente sull’ambiente?

La risposta a tutte queste domande c’è ed è molto semplice: fotovoltaico aziendale.

Negli ultimi anni infatti si parla sempre di più di energie rinnovabili e di transizione energetica. Ma non se ne parla soltanto, si agisce anche. Complici i continui rincari dell’energia che si sono verificati in questi ultimi mesi infatti, sono sempre più gli imprenditori che hanno deciso di ricorrere a questi  sistemi per abbattere i loro costi.

Ma a ben vedere, non si tratta solo di ridurre i costi energetici, si tratta anche di rendere la propria azienda più sostenibile e quindi fare un passo verso la carbon neutrality. I vantaggi del fotovoltaico aziendale sono infatti diversi e comprenderli appieno può solamente farti venire ancora più voglia di installarne uno.

Nonostante i dubbi che ancora aleggiano attorno all’energia solare, quella del fotovoltaico aziendale è una tecnologia che si sta diffondendo sempre di più. I vantaggi del fotovoltaico aziendale sono diversi e sono bastati i primi precursori ad investire in questo settore a generare un circolo virtuoso che si sta allargando sempre più. Un circolo virtuoso che è anche sostenuto dallo stato italiano e dall’Unione Europea con misure ed incentivi ad hoc volti anche al raggiungimento di determinati obiettivi prefissati da accordi internazionali da essi stessi sottoscritti.

Utilizzare i vantaggi del fotovoltaico aziendale per ricavare l’energia elettrica di cui ha bisogno la tua attività e risparmiare sui costi è senza dubbio una mossa intelligente come puoi verificare tu stesso leggendo la nostra guida cliccando qui. Vediamo meglio il perché in questo approfondimento.

I vantaggi del fotovoltaico aziendale

Come abbiamo già avuto modo di anticipare, i vantaggi di installare un impianto fotovoltaico aziendale sono diversi. Un impianto a moduli fotovoltaici, nelle aziende, può infatti far ottenere vantaggi economici non indifferenti, oltre che a contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici al tempo stesso.

Abbiamo pertanto deciso di esaminare tutti i vantaggi del fotovoltaico aziendale qui di seguito.

Quali sono i vantaggi di installare un impianto fotovoltaico aziendale?

Quali sono i vantaggi di installare un impianto fotovoltaico aziendale?

Abbattimento dei costi dell’energia con l’autoconsumo

Come abbiamo avuto modo di accennare poco fa, una una delle voci di spesa più pesanti per le aziende sono senza dubbio i loro costi energetici. Come abbattere questi costi e liberare risorse utili allo sviluppo del business della tua impresa?

L’idea è molto semplice: anziché prelevare e consumare energia a pagamento, basterebbe semplicemente prodursi da soli l’energia di cui si ha bisogno.

Uno dei vantaggi del fotovoltaico aziendale è infatti quello di garantire una certa quota di autoconsumo. L’impresa infatti può contare sull’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico per abbattere i suoi costi energetici e risparmiare sulle bollette. Questo significa che durante il giorno, quanto l’impianto produce molta energia, l’azienda è in grado di consumare la quasi totalità dell’energia che le serve per la sua attività prelevandola direttamente dal fotovoltaico.

Vantaggi del fotovoltaico aziendale: Maggiore indipendenza energetica

Aumentare sempre di più la quota di energia prelevata dalla produzione dell’impianto fotovoltaico aziendale significa anche aumentare la propria indipendenza energetica. In altre parole, più aumenta questa quota, meno bisogno ci sarà di prelevare dalla rete elettrica la corrente a pagamento. In ultima analisi, questo significa che i tuoi bilanci saranno sempre di più al riparo dal fluttuare dei prezzi energetici.

Ma non solo, dotando il tuo impianto fotovoltaico di un sistema di accumulo dell’energia, la tua indipendenza energetica sarà ancora maggiore. L’energia prodotta in eccesso dall’impianto, ovvero quella non autoconsumata, potrebbe, grazie a questi dispositivi, essere accumulata per essere utilizzata in un momento successivo. In sostanza, stiamo cercando di dirti che potresti utilizzare questa energia di notte, quando l’impianto non produce elettricità, limitando ancora di più il tuo prelievo di energia dalla rete.

Riduzione delle emissioni di CO2

Fra i vantaggi del fotovoltaico aziendale c’è anche quello di aiutare l’ambiente. Sfruttare l’energia solare per produrre energia elettrica significa ridurre il consumo dell’elettricità prodotta da fonti non rinnovabili.

Ciò comporterebbe quindi una diminuzione della quantità di anidride carbonica immessa nell’atmosfera, elemento che, come studi dimostrano, è responsabile dei cambiamenti climatici in corso. In poche parole un altro dei vantaggi del fotovoltaico aziendale è che ti permetterà di produrre energia al 100% green e sostenibile.

Vantaggi del fotovoltaico aziendale: usufruire degli incentivi fiscali

I governi che si sono succeduti in questi ultimi anni hanno avuto un tratto in comune: l’adozione di politiche volte ad incentivare la transizione energetica. Le imprese sono responsabili di oltre il 60% dei consumi totali di energia, pertanto, questo tipo di politiche non poteva non riguardare anche loro.

Oltre a ciò dobbiamo considerare che a livello europeo ed internazionale, l’Italia è stata uno dei paesi che più ha spinto per sottoscrivere accordi di riduzione delle emissioni di CO2. In particolare, l’Unione Europea si è impegnata a ridurre del 55% le sue emissioni di anidride carbonica entro il 2030. Qualora non ci riuscisse, i suoi stati membri dovranno pagare sostanziose sanzioni.

In questo contesto quindi, è utile adottare delle politiche che incentivino privati, ma soprattutto imprese, ad installare impianti a fonti rinnovabili come quelli fotovoltaici. Per questo sono, oramai da qualche anno, in vigore degli incentivi fiscali davvero vantaggiosi per le aziende di cui parliamo qui. Il vantaggio del fotovoltaico aziendale in questo caso è doppio da un punto di vista economico dal momento che ti permetterà di:

  • risparmiare sulle bollette;
  • abbattere il costo dell’investimento in modo da poterne rientrare in tempi più brevi.

Immagine aziendale migliore

Oltre ai risparmi in bolletta, fra i vantaggi del fotovoltaico aziendale, rientra senza dubbio anche una migliore immagine aziendale. Nell’epoca dei social infatti le informazioni viaggiano alla velocità della luce ed è cambiata anche la tipologia di informazioni a cui gli utenti fa attenzione. I tuoi potenziali clienti infatti sono particolarmente attente alla sostenibilità aziendale delle industrie dalle quali comprano.

Dotare la tua impresa di un impianto fotovoltaico, significa adottare una politica di sostenibilità della tua produzione. Comunicare attentamente questo aspetto può portarti ad ottenere un vantaggio competitivo non indifferente rispetto ai tuoi competitor che non l’hanno fatto. Non solo, le persone sono anche disposte a pagare di più per prodotti che rispettano l’ambiente, pertanto potresti anche aumentare i tuoi ricavi.

Sfruttare i vantaggi del fotovoltaico aziendale per perseguire un obiettivo di decarbonizzazione e ridurre il proprio impatto ambientale può portare conseguenze positive in termini di immagine, competitività ed efficienza.

L’ importanza del revamping

Comprendere le dinamiche di un impianto fotovoltaico industriale o per la tua impresa non è sempre semplice, ma è fondamentale per garantire il massimo rendimento e risparmiare sui costi energetici. A volte, un impianto già esistente può non essere al passo con le più recenti innovazioni tecnologiche o può aver perso efficienza con il passare del tempo. In queste situazioni, il revamping fotovoltaico può essere la soluzione ideale.

Il revamping consiste in un’operazione di ammodernamento dell’impianto esistente, dove vecchi componenti vengono sostituiti con nuovi di ultima generazione, più efficienti e performanti. Il revamping non solo migliora l’efficienza del tuo impianto, ma può anche portare benefici economici.

Ma come funzionano questi incentivi e come possono aiutare la tua impresa? Ecco dove entra in gioco la nostra esperienza. Noi di Solar Cash srl siamo a tua completa disposizione per guidarti attraverso l’intero processo, assicurandoci che tu possa ottenere il massimo dal tuo impianto fotovoltaico.

Scopri di più sui nostri servizi di revamping fotovoltaico e sugli incentivi disponibili. Investire nel futuro del tuo impianto fotovoltaico non è mai stato così conveniente. Non lasciare che il tuo impianto resti indietro, affronta il futuro con fiducia grazie al revamping fotovoltaico. Contatta Solar Cash srl oggi stesso per un’analisi gratuita del tuo impianto.

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Come raggiungere l’autonomia energetica per le imprese

Autonomia energetica per le imprese? La strada è il fotovoltaico aziendale

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I costi della bolletta della luce e del gas sono saliti alle stelle, soprattutto per quanto riguarda le realtà imprenditoriali. A causa di questi costi, sono in molti i manager o proprietari di imprese a dover limitare la propria attività oppure addirittura a considerare l’idea di dover chiudere i battenti. Tuttavia, chiudere, non è l’unica soluzione per evitare questi rincari e, se anche tu sei un imprenditore, dovresti saperlo bene.

In effetti, se un attività consuma energia e gas, l’unica maniera per ridurre i costi delle bollette, è ridurre i propri consumi. Per ridurre i propri consumi, spesso non è sufficiente ammodernare i propri impianti di riscaldamento o elettrici ma è necessario adottare soluzioni più radicali. In sostanza, per ottenere l’autonomia energetica delle imprese è necessario che esse si dotino di sistemi di produzione dell’energia da fonti rinnovabili, come ad esempio il fotovoltaico aziendale. D’altronde, una così alta inflazione energetica non si verificava da molti anni, pertanto intraprendere un percorso verso l’autonomia energetica delle imprese sembra essere l’unica soluzione.

In questo approfondimento esamineremo appieno i vantaggi dell’autosufficienza energetica per aziende e come è possibile raggiungere questo obiettivo anche attraverso gli incentivi fiscali.

Le ragioni dell’aumento dei prezzi dell’energia

L’aumento delle bollette in generale, sia dell’energia elettrica che del gas, è da attribuire a fattori concatenanti, che colpiscono in particolare le imprese. Sono infatti proprio le imprese ad essere responsabili di oltre il 60% dei consumi di energia elettrica e per il 40% delle emissioni di gas serra. Inutile perciò sorprendersi di come siano proprio le piccole e grandi imprese ad essere particolarmente toccate dagli aumenti.

Prima di parlare dell’autonomia energetica delle imprese però ci pare doveroso esaminare meglio come mai i prezzi dell’energia si sono impennati. In particolare, questi aumenti dipendono da:

  • Prezzo del gas. Se subito dopo la pandemia questo era aumentato del 90% è stato inevitabile che il prezzo del metano salisse come conseguenza dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. In sostanza, la Russia, il maggio esportatore di gas a livello mondiale, ha aumentato il suo prezzo come ritorsione nei confronti delle sanzioni che l’Occidente ha applicato verso la ex Unione Sovietica. A tutto questo si aggiungono le variazioni stagionali del prezzo: ovviamente d’inverno, vista la maggiore domanda, costerà più che in estate
  • Diritti per le emissioni di CO2. Ogni impresa può acquistare, da quelle virtuose, dei diritti per le emissioni di CO2. Questo a tutti gli effetti è una forma di tassazione ambientale, in base al principio di proporzionalità e di corrispettività secondo cui ‘chi più sporca, più paga’. Ogni stato quindi incassa proventi maggiori o minori dalla vendita delle quote di emissione a seconda della fonte di energia più utilizzata per la produzione di energia elettrica. Essendo in italia utilizzato il 40% dell’energia da combustibili fossili, i proventi di questa compravendita sono sostanziosi. Se il governo attinge da queste risorse, è inevitabile che si cerchi di ripristinarle al più presto aumentando i costi dell’energia.
  • Ripresa dell’economia. Se l’economia è in ripresa, le aziende produrranno di più, pertanto consumeranno anche più energia;

L’autonomia energetica delle imprese passa attraverso la transizione ecologica

Per una grande impresa, il percorso di transizione ecologica e quindi verso l’indipendenza energetica è segnato da passaggi obbligati:

  • i diritti per le emissioni;
  • il Bilancio di Sostenibilità;
  • l’obbligo della diagnosi energetica.

Per le PMI però, il percorso verso l’autonomia energetica è ben diverso visto che non sono soggette a questi obblighi di legge. Pertanto, ad un’occhiata superficiale, per le PMI le fonti fossili potrebbero apparire anche più convenienti, se non altro per la facilità di installazione di questi sistemi.

Ma è davvero così? Quanto è saggio, rendere l’economia interna dell’azienda vulnerabile alle fluttuazioni dei prezzi dell’energia?

Abbiamo cercato di spiegare in maniera approfondita perché l’autonomia energetica delle imprese è senza dubbio la strada migliore da seguire se si vogliono ottenere risultati duraturi nel tempo.

I principi dell’autosufficienza energetica imprese

L’autosufficienza energetica delle imprese si basa su un principio semplice: quello di produrre da soli l’energia di cui si ha bisogno. Il concetto di consumatore di energia, sia per le imprese che per i singoli cittadini appartiene sempre più al passato. Produrre da soli l’energia di cui si necessità per la propria attività, tutta o in parte, significa di fatto diventare dei prosumer di energia ovvero consumatori e produttori al tempo stesso (ne parliamo meglio qui).

Meglio poi, se lo si fa grazie ad energie rinnovabili come quella solare, soprattutto oggi che le tecnologie permettono di farlo in maniera efficiente e non impattante a livello ambientale. Anzi, un’azienda che diventa sostenibile passando all’energia prodotta da impianto fotovoltaico, la tecnologia diventa un alleato sotto diversi punti di vista.

Fotovoltaico per le imprese: un ottimo alleato per rilanciare l’economia

Perseguire l’autonomia energetica della tua impresa attraverso l’installazione di un impianto fotovoltaico è un’ottima strategia. D’altronde, installare questo tipo di impianti, è come avere a disposizione della propria azienda una centrale di energia privata ad uso esclusivo, che genera benefici maggiori a lungo termine. Benefici che senza dubbio maggiori rispetto all’effettuare una diagnosi energetica per poi sostituire macchinari energivori.

Ma quali sono i vantaggi di un fotovoltaico aziendale? 

Abbiamo riassunto i principali qui di seguito:

  • Con un fotovoltaico aziendale potresti compiere un passo deciso verso l’autonomia energetica della tua impresa visto che potrai ridurre sensibilmente il prelievo di corrente dalla rete elettrica generando risparmio in bolletta;
  • Garantirai l’indipendenza energetica soddisfacendo richiesta di energia istantanea, o H24 se abbinato ad un sistema di accumulo;
  • Potrai ridurre drasticamente i costi di energia del tuo impianto termico tramite un sistema di riscaldamento elettrico alimentato direttamente dal tuo impianto fotovoltaico;
  • Otterrai considerevoli opportunità di guadagno dalla vendita di energia in eccesso non consumata con il meccanismo del Ritiro Dedicato;
  • Potrai beneficiare degli incentivi fiscali per il fotovoltaico nelle aziende che abbreviano i tempi di rientro dell’investimento (ne parliamo meglio qui);
  • Potrai favorire il passaggio a un modello di economia circolare;
  • Contribuirai in maniera tangibile alla decarbonizzazione, non solo della tua impresa ma anche dell’Italia o del paese in cui si trova,
  • La redditività della tua attività sarà senza dubbio maggiore se riuscirai a convincere i tuoi clienti a scegliere aziende sostenibili come la tua. Ciò comporta quindi anche un considerevole ritorno in termini di immagine.

Autonomia energetica delle imprese: quanto è necessario installare un impianto fotovoltaico?

Come abbiamo già avuto modo di anticipare, sono le imprese ad essere la causa dei maggiori consumi di energia. Pertanto potrebbero essere le imprese come la tua a fare la differenza nella lotta ai cambiamenti climatici che per forza di cose passa anche attraverso una loro maggiore autonomia energetica. 

Non esitare pertanto ad installare un impianto fotovoltaico aziendale! Assumi oggi un ruolo di primo piano nel processo di produzione, distribuzione e consumo di energia e migliora così il benessere del tuo business. I plus di un impresa che vuole aggredire il mercato e crescere sempre di più sono in effetti il risparmio energetico ottenuto grazie all’utilizzo di energia verde come quella fotovoltaica.

Ma come fare a capire quando è il momento giusto per puntare all’autonomia energetica delle imprese installando un fotovoltaico?

Semplice: il momento giusto per avviare la transizione energetica della tua impresa è proprio adesso! E le ragioni per cui dovresti farlo sono le seguenti:

  • gli impianti di produzione energia solare sono incentivati da bonus fiscali che abbattono il costo dell’investimento;
  • le tecnologie e le soluzioni progettuali proposte da Solar Cash, si basano sui più elevati standard qualitativi e di efficienza;
  • il costo degli impianti fotovoltaici aziendali è ai minimi storici!
  • per scoprire di più leggi questo articolo in cui spieghiamo perché conviene investire nel fotovoltaico!

Pronto a sfruttare tutti gli imbattibili vantaggi dell’autosufficienza energetica per le imprese? 

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Prosumer: chi sono e perché sono importanti nella transizione energetica

Le energie rinnovabili offrono sempre più opportunità per i prosumer

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Il rapporto “Energy Prosumers in Europe – Citizen participation in the energy transition” di AEA ha fornito un’importante panoramica sul ruolo dei prosumer energetici europei. Secondo il rapporto, pubblicato a Settembre 2022, il numero di questi soggetti, è in forte crescita, viste anche le crescenti opportunità che sono riservate a questi soggetti.

Il rapporto in effetti mira a dimostrare come tutti i cittadini o le imprese possano diventare a tutti gli effetti dei veri e propri prosumer di energia. In questo modo, il cambiamento verso un mondo più green e sostenibile avverrebbe dal basso e non dall’alto: sarebbe quindi molto più efficace. Un obiettivo, quest’ultimo, che anche l’Unione Europea vuole favorire in modo che gli obiettivi climatici prefissati siano più facili da raggiungere.

Oltre ad esaminare i contenuti di questo rapporto è però bene chiarire qual è il ruolo di questi prosumer energetici, chi sono con esattezza e quali sono le loro caratteristiche. In questo modo saranno anche chiari tutti i vantaggi del diventare prosumer.

Cosa è il rapporto AEA?

Questi ultimi mesi che stiamo vivendo sono mesi particolarmente strani e che saranno ricordati per diverso tempo. Negli ultimi due anni abbiamo infatti attraversato una pandemia prima, ed una cristi energetica poi. Inevitabile che tutta questa situazione abbia delle ripercussioni anche sul prezzo dell’energia. Prezzi che sono sensibilmente aumentati e che almeno per un po’ non saranno destinati a scendere gettando ombre sul futuro.

Di fronte a uno scenario così incerto, l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha voluto presentare un nuovo report nel quale è analizzato il ruolo dei prosumer. Nel rapporto si restituisce una una panoramica precisa su questo nuovo soggetto che sta rivoluzionando le dinamiche del sistema di produzione e distribuzione dell’energia.

All’interno del rapporto inoltre viene evidenziato l’importante ruolo che costoro possono svolgere per risollevare l’attuale situazione critica e per contribuire alla transizione energetica. Inoltre il rapporto tenta anche di spiegare le ragioni per cui i governi dovrebbero sostenere iniziative volte a promuovere la nascita e lo sviluppo di nuovi prosumer energetici.

Ma prima di capire perché è importante e quali misure dovrebbero essere prese, analizziamo meglio chi sono i prosumer.

Una panoramica sui prosumer energetici

La rivoluzione energetica in atto in questo ultimo periodo passa attraverso l’azione dei prosumer, questo non è un segreto. Ma chi sono i prosumer?

Il termine prosumer nasce dalla fusione di due termini inglesi: consumer e producer. Il neologismo quindi indica un soggetto che allo stesso tempo produttore e consumatore di energia. Questo nuovo soggetto quindi assume un ruolo attivo in tutte le fasi della produzione, della distribuzione e del consumo dell’energia generata da fonti rinnovabili.

Se è stata e sarà sempre più possibile la diffusione di questo tipo di soggetto è merito anche e soprattutto delle energie rinnovabili come ad esempio l’energia fotovoltaico. Le rinnovabili infatti permettono di soddisfare le esigenze di autoconsumo dei cittadini e delle imprese oltre a cedere alla rete pubblica l’energia che questi impianti producono in eccesso, ovvero quella che non viene autoconsumata. Questa energia prodotta in eccesso viene quindi a tutti gli effetti messa a disposizione degli altri consumatori di energia. Un prosumer quindi, ovvero un soggetto che ad esempio possiede un impianto fotovoltaico e che cede l’energia prodotta da questo impianto che non consuma alla rete nazionale, ha una partecipazione energetica attiva che viene definita prosumption.

Le differenti tipologie di prosumer

All’interno del rapporto dall’AEA vengono inoltre presentate le più comuni tipologie di prosumer. Le abbiamo riportate qui di seguito:

  • Singole famiglie. Ogni nucleo familiare può decidere se installare o meno sul proprio tetto un impianto fotovoltaico con il quale produrre energia per il proprio fabbisogno e di inviare le eccedenze alla rete pubblica;
  • Gruppi di autoconsumo collettivo all’interno di un edificio. L’esempio di questa tipologia riguarda un condominio che decide di installare pannelli solari sul tetto dello stabile. In questo modo il condominio permette ai condòmini di formare una rete di autoconsumo energetico interna;
  • Piccole e medie imprese e istituzioni pubbliche. Se un’azienda, una scuola o un ufficio governativo e decidono di installare un impianto fotovoltaico sul tetto dei loro edifici possono avere energia a disposizione per tutte le loro attività;
  • Comunità Energetiche: si tratta di associazioni costituite da enti pubblici locali, aziende, attività commerciali o cittadini privati che decidono di dotarsi di infrastrutture per la produzione di energia proveniente da fonti rinnovabili e l’autoconsumo, tramite un modello di condivisione.

Quali sono i benefici di essere un prosumer?

Passare dall’essere dei semplici consumatori di energia a dei prosumer può far ottenere numerosi vantaggi. Il rapporto dell’AEA li suddivide in tre grandi aree che riportiamo qui di seguito:

  • Benefici ambientali. Ogni prosumer contribuisce in maniera attiva alla diffusione dell’utilizzo di impianti di produzione dell’energia da fonti rinnovabili. Questo significa che ognuno di questi soggetti contribuisce attivamente al ridurre la  la necessità di energia prodotta da combustibili fossili e quindi alla riduzione di emissioni di CO2.
  • Benefici sociali. Quando un soggetto si dota di impianti di produzione dell’energia da fonti rinnovabili ed immette l’energia che tale impianto produce in eccesso in rete, contribuisce a creare un senso di comunità con coloro che la consumano. Non importa se siano soggetti della stessa città o dello stesso condominio: il senso di comunità si crea quando si condivide qualcosa, in questo caso l’energia.
  • Benefici finanziari. diventare prosumer garantisce una riduzione dei costi energetici oltre che un’opportunità di guadagno, grazie alla possibilità di vendita dell’energia prodotta in eccesso. Volendo essere terribilmente concreti quindi, diventare un prosumer di energia, per le imprese, potrebbe significare abbattere notevolmente le loro bollette che nei casi più estremi significa fare la differenza tra la prosecuzione e la cessazione di un’attività.

Il potenziale dei prosumer nella produzione energetica europea

Cosa succederebbe se imprese, cittadini, ed enti pubblici diventassero dei prosumer di energia?

Il report di AEA fornisce una proiezione al 2050 abbastanza confortante. Se infatti la quasi totalità dei soggetti presenti sulla terra diventasse prosumer di energia si potrebbe riuscire ad arrivare a coprire la quasi totalità della domanda di energia delle famiglie.

Il problema è semmai un altro. Come è possibile fare in modo che questo accada?

Senza dubbio, anche come spiega bene lo stesso rapporto, dovranno essere introdotte politiche nazionali ed europee più favorevoli all’installazione di impianti di produzione da fonti rinnovabili. Solo incentivando l’installazione di questi impianti, che di certo non costano poco, sarà possibile far diventare sempre più cittadini ed imprese prosumer di energia.

Il Green Deal europeo è uno dei più importanti strumenti con cui l’Europa è pronta a intervenire per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Ma da solo non basta: è infatti necessario indubbiamente velocizzare i processi.

Accanto ad esso, di grande importanza è anche il Piano REPowerEU al cui interno assume un ruolo rilevante l’iniziativa Solar Rooftop. Questa infatti prevede l’obbligo legale graduale dell’installazione di pannelli solari su nuovi edifici pubblici e commerciali e nuovi edifici residenziali.

Ma tutto questo non basta. E’ necessario anche approvare misure di incentivo per il fotovoltaico e le altre energie rinnovabili anche a livello dei singoli stati. Ed è necessario innanzitutto tararle per le imprese visto che sono questi soggetti ad avere i maggiori consumi energetici e le maggiori superfici a disposizione per l’installazione di impianti ad energie rinnovabili. A questo proposito puoi dare un’occhiata agli incentivi per il fotovoltaico aziendale in vigore in Italia cliccando qui!

Conclusione

A questo punto possiamo facilmente concludere che i prosumer sono la chiave per raggiungere l’indipendenza energetica dei paesi che fanno parte dell’Unione Europea, e non solo questi paesi. Per questo motivo è ovvio che l’Unione Europea deve puntare a favorire in qualsiasi modo la loro diffusione. In particolare è necessario abbattere le barriere normative e soprattutto potenziato lo sviluppo tecnologico.

D’altronde è evidente che più il numero dei prosumer crescerà più i sistemi politici e di approvvigionamento dell’energia europei ne trarranno giovamento. Ma non solo. Più saranno i prosumer, più il processo di transizione energetica verrà agevolato e con esso si ridurrà la a dipendenza dalle importazioni (con il dannoso fluttuare dei prezzi) oltre che le emissioni di gas serra.

Ovviamente non basta solamente introdurre incentivi all’installazione di impianti a fonti rinnovabili o introdurre normative a livello europeo per fare in modo che ciò accada. E’ necessario un impegno comune che parta soprattutto dal basso ovvero da noi cittadini. Siamo infatti noi stessi i primi protagonisti di quella che potrebbe essere una nuova e sostenibile strada futura. Decidere di installare un impianto fotovoltaico è il più grande contributo che ognuno di noi può dare e che può assicurarci di costruire un domani migliore.

Sei pronto a far diventare la tua azienda un prosumer di energia in modo da abbattere le bollette dell’energia e le emissioni di gas serra?

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