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Solar Attack: arriva il bando della regione Umbria per il fotovoltaico in azienda

La regione Umbria ha pubblicato il bando Solar Attack stanziando 26 milioni di euro per sostenere gli investimenti delle imprese in rinnovabili.

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La crisi energetica si fa sentire sulle tasche delle famiglie ma soprattutto delle imprese italiane con particolare riferimento a quelle che risiedono in Umbria. Perugia infatti risulta la città italiana nella quale i rincari di luce e gas sono stati più elevati mettendo ancora di più a dura prova le tasche di imprenditori e famiglie.

Le istituzioni non sono rimaste a guardare gli effetti della crisi energetica ma sono passate all’azione cercando di dare una spinta alla transizione energetica delle imprese del territorio. In questo contesto si collocano le risorse stanziate dal bando Solar Attack approvato dalla Regione Umbria in questi giorni.

Proprio grazie al bando infatti i consiglieri regionali hanno destinato importanti risorse per la realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica derivante da fonte solare in modo da favorire l’autoconsumo energetico. Sono proprio gli impianti fotovoltaici installati su su edifici, pensiline o a terra e relativi ed eventuali sistemi di accumulo fino a 100 Kwh sono fondamentali per garantire un livello più alto di indipendenza energetica.

Ma cosa stabilisce il bando Solar Attack di preciso? Ne parliamo meglio qui sotto.

Il bando Solar Attack della regione Umbria in dettaglio

Il bando Solar Attack prevede incentivi diversi a seconda della “taglia” dell’investimento per la realizzazione degli impianti fotovoltaici per le aziende. Possono essere infatti incentivati impianti:

  • small: ovvero impianti fino a 75 kWp che prevedano un minimo di spesa di 20.000 €;
  • medium: ovvero impianti da 75 kWp a 150 kWp;
  • large: ovvero impianti di potenza superiore a 150 kWp per un contributo massimo di 150.000 €.

L’ammontare delle risorse del bando Solar Attack è poi suddiviso a sua volta in due categorie di beneficiari:

  • alle PMI spettano risorse per un ammontare pari a 20 milioni di € con diverse possibilità di usufruire dei fondi anche in base all’investimento da realizzare. Di questi 20 milioni, in particolare, 15 sono destinati al settore manifatturiero e 5 al settore turistico e commerciale.
  • alle Grandi imprese sono destinati invece i restanti 6 milioni di € per impianti fotovoltaici che prevedano un investimento che va dai 20.000 ai 2.000.000 di euro.

Spese ammissibili

Il bando Solar Attack ammette alla richiesta dei fondi tutte quelle spese sostenute per la realizzazione di impianti fotovoltaici e sistemi di
accumulo, che soddisfino il 120% dei consumi. In particolare vi rientrano le seguenti voci di spesa:

  • Progettazione: costi per progettazione, direzione lavori, eseguiti e fatturati da tecnico iscritto ad albo professionale o da altro soggetto abilitato, nel limite del 10% del costo dell’impianto fotovoltaico.
  • Materiali inventariabili: costi relativi all’acquisto di macchinari, impianti, attrezzature, componenti, nonché le relative spese di montaggio e allacciamento;
  • Lavori: costi relativi a opere edili, strettamente connesse e dimensionate, anche dal punto di vista funzionale, all’installazione degli impianti nel limite del 15% costo dell’impianto fotovoltaico che si intende installare.

Scadenze del Bando Solar Attack

Le domande per ottenere i fondi stanziati dal bando potranno essere compilate dal 25 gennaio 2023. Esse potranno inoltre essere inviate dalle ore 10:00 del 30 gennaio 2023 fino alle ore 12:00 del 28 febbraio 2023.

L’incontro con gli imprenditori

Solar Attack è stato spiegato nei dettagli il 28 novembre mattina nella sede perugina di Confindustria Umbria. Presenti all’incontro con gli imprenditori erano il presidente di Confindustria Umbria Vincenzo Briziarelli, il Senior Advisor per la Transizione Energetica di Confindustria Massimo Beccarello e l’Assessore regionale allo Sviluppo economico Michele Fioroni.

Briziarelli ha commentato:

“Si tratta di una misura importante che recepisce molte delle richieste formulate dalla nostre aziende associate e di un intervento tempestivo e consistente in termini di risorse stanziate. La dotazione complessiva è di 26 milioni di euro. Ogni iniziativa che affronti in modo serio la nostra carenza di produzione di energia è sicuramente ben accetta”.

Fioroni ha aggiunto puntando il dito:

“Nella politica energetica nazionale degli ultimi anni è mancata la capacità di programmare e fare scelte coraggiose. Nella manovra che sostiene fortemente l’autoconsumo c’è la volontà anche della Presidente Tesei. La manovra non ha mai previsto tante risorse sull’energia. Il solar attack è versatile e risponde alle varie esigenze delle imprese”.

Trovi maggiori dettagli sul bando Solar Attack cliccando qui!

E ora, se vuoi scoprire qualche informazione utile in più sugli impianti fotovoltaici per le aziende delle regione Umbria, non esitare a contattarci compilando il modulo che trovi qui di seguito.

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Riscaldamento capannoni: le migliori soluzioni per un giusto comfort termico

Alla scoperta delle migliori soluzioni per il riscaldamento dei capannoni che ti permetteranno di risparmiare sulle bollette del gas e di garantire un adeguato comfort termico ai tuoi dipendenti

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Riscaldare i capannoni è ben più complicato del riscaldare gli ambienti domestici o i piccoli uffici (ne abbiamo parlato anche qui). Nel progettare un impianto di riscaldamento dei capannoni infatti si deve per forza di cose tenere conto delle ampie volumetrie di questi edifici oltre che delle grandi altezze in cui si sviluppano.

Ma non solo. I capannoni impiegati nelle attività produttive o imprenditoriali sono infatti anche scarsamente isolati da un punto vista termico. Inoltre spesso, le aperture verso l’esterno di tali edifici difficilmente rimangono chiuse permettendo al freddo di penetrare all’interno della struttura.

Ne consegue che ogni sistema di riscaldamento industriale installato nei capannoni dovrà essere pensato e progettato in base alle specifiche esigenze dell’azienda. Ma soprattutto ne consegue anche che riscaldare un edificio di questo tipo, per le imprese, significa affrontare delle spese molto elevate. La necessità di garantire il giusto comfort termico ai lavoratori ed alle apparecchiature si scontra costantemente con quella di cercare di abbattere i costi energetici. Un obiettivo, quest’ultimo, che specie dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e le conseguenti sanzioni imposte all’ex URSS, è sempre più difficile raggiungere.

Oggi esistono diverse soluzioni in grado di abbattere i consumi di gas e di elettricità garantendo comunque un buon riscaldamento all’interno dei capannoni industriali. Abbiamo parlato al plurale perché come accennavamo poco fa, ogni impresa o attività ha le sue specifiche necessità, pertanto non sarebbe corretto affermare che la stessa soluzione può andare bene per tutti. Per questo il nostro consiglio è quello di effettuare un’accurata Diagnosi Energetica, in modo da capire anche se esiste la possibilità di sfruttare energia autoprodotta o calore residuo di processo.

In ogni caso, in questo approfondimento, abbiamo chiesto ai nostri tecnici esperti di spiegarci quali sono le migliori soluzioni per il riscaldamento capannoni. Per migliori soluzioni intendiamo quelli più efficaci in termini di riduzione dei consumi di gas a parità di efficienza.
Stai cercando degli incentivi per sostituire il tuo impianto di riscaldamento in azienda? Clicca qui e scopri quelli del 2024!
Continua a leggere per scoprire di più!

Cosa considerare quando si deve installare un sistema di riscaldamento per capannoni industriali?

Per capire qual è il sistema di riscaldamento capannoni più adatto alla attività, non ci stancheremo mai di ripeterlo, è innanzitutto necessario eseguire un’accurata analisi degli edifici su cui si intende installarlo. L’analisi dovrà prestare particolare attenzione a questi fattori:

  • Volumetria e altezza del fabbricato. Un fabbricato con ampi volumi o con un altezza importante sarà ovviamente più difficile da riscaldare in modo adeguato. Questo perché l’aria calda tende a muoversi verso l’alto, pertanto può esserci una differenza di temperatura notevole tra l’alto ed il basso del capannone. Pertanto se il capannone si sviluppa in altezza, per garantire un adeguato comfort termico, è necessario consumare molta energia o gas per riscaldare l’ambiente.
  • Involucro edilizio. Il riscaldamento del capannone passa anche attraverso un efficiente sistema di isolamento termico dell’edificio. Purtroppo però, generalmente, questo tipo di edifici non possiede delle ottime caratteristiche di isolamento termico ed è soggetto ad una forte dispersione termica.
  • Individuazione e separazione delle aree che necessitano di un riscaldamento costante da quelle che non lo necessitano. Questo semplice accorgimento può portare ad un risparmio energetico davvero notevole.
  • Ore di riscaldamento giornaliere. E’ necessario considerare il periodo di occupazione del capannone per capire quale sistema di riscaldamento è più efficiente in relazione alle ore utili.

Riscaldamento capannoni

Le tecnologie su cui si basano i sistemi per il riscaldamento dei capannoni di un attività industriale, logistica, commerciale o di qualunque tipo di impresa sono diverse. Ognuna di esse si differenzia dalle altre per molteplici aspetti come ad esempio i seguenti:

  • combustibili utilizzati,
  • strategia di approvvigionamento di questi combustibili;
  • se è necessaria o meno l’elettricità per ottenere il calore desiderato,
  • se è previsto o meno l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili,
  • come viene utilizzato il calore prodotto per riscaldare gli ambienti,
  • l’efficienza del sistema di riscaldamento dei capannoni.

Per essere ancora più chiari, in commercio esistono caldaie in grado di generare una grande potenza a gas naturale, a gasolio e biomassa. Ma esistono anche impianti che sfruttano la tecnologia delle pompe di calore, che magari riescono sia a riscaldare che a raffrescare gli ambienti sui quali sono installate.

Abbiamo riassunto le principali soluzioni sulle quali si basano i diversi sistemi di riscaldamento capannoni qui di seguito.

Impianti a gas naturale

Gli impianti a gas naturale, così come quelli a gasolio, continueranno, almeno nel breve periodo, ad essere una tra le soluzioni più scelte. Nel lungo periodo invece, ricorrere a questi sistemi sarà una soluzione sempre meno conveniente: basta comprendere cosa sta succedendo adesso con i continui rincari sul costo del gas.

Tuttavia, dobbiamo anche considerare che, per coloro che possiedono un impianto di riscaldamento di questo tipo, sostituirlo potrebbe essere una spesa molto onerosa. Per questo spesso costoro optano per una riqualificazione dell’impianto e non per una sua sostituzione. E spesso, una riqualificazione dell’impianto prevede il cambio del combustibile con cui è alimentato (ad esempio da metano a gpl). Con una fuel switching fatta adeguatamente si possono anche riuscire a ridurre i costi del riscaldamento dei capannoni anche del 25%.

Impianti di riscaldamento capannoni a biomassa

Una soluzione per il riscaldamento dei capannoni potrebbe essere rappresentata dai sistemi a biomassa. Specifichiamo che per biomassa intendiamo impianti per la combustione di trucioli di legno, scarti della lavorazione del legno, pellet e cippato.

Indubbiamente infatti ricorrere alle biomasse per produrre il calore necessario al riscaldamento del capannone è sicuramente più vantaggioso da un punto di vista economico.  Un risparmio maggiore significa anche che il tempo di rientro dell’investimento per l’installazione di questo tipo di riscaldamento sarà indubbiamente minore. Risparmio maggiore che è stato messo a dura prova dai recenti rincari subiti dalle biomasse, ma che in futuro sarà ancora garantito.

Inoltre, l’alimentazione a biomassa degli impianti di riscaldamento ti permetterà di far diventare la più azienda ancora più carbon free visto che potrà beneficiare di una notevole riduzione delle emissioni di CO2.

Cogeneranzione

La cogenerazione di energia consiste nell’avvalersi di sistemi in grado di produrre energia termica ed energia elettrica all’interno di un unico dispositivo (ad esempio la caldaia a idrogeno). Addirittura, in alcuni casi, è possibile anche produrre energia frigorifera rendendo fattibile un impianto di trigenerazione.

Alcuni cogeneratori inoltre utilizzano la tecnologia della condensazione e riescono a recuperare il calore latente dei fumi di scarico riutilizzandolo per il riscaldamento degli ambienti. Per questo tali sistemi di riscaldamento dei capannoni hanno un rendimento davvero elevato.

Il vantaggio di un sistema di cogenerazione è il fatto si tratta di un sistema compatto e dimensioni ridotte, almeno rispetto a quelle del capannone. Il sistema è infatti composto da un motore, un generatore, un sistema di recupero del calore, un mantello insonorizzato e da un sistema di regolazione. Infine si tratta di un sistema di facile installazione.

Riscaldamento capannoni a pompa di calore

Un’altra tecnologia per riscaldare i capannoni o i magazzini di un’impresa è quella delle pompe di calore ovvero di dispositivi in grado di trasferire in modo efficiente energia da una sorgente all’altra.

Le pompe di calore sono particolarmente convenienti per questi motivi:

  • dimensioni particolarmente ridotte, 
  • bassa rumorosità,
  • basso impatto ambientale,
  • ridotti consumi di energia elettrica che può essere anche prodotta da un impianto fotovoltaico,
  • capacità sia di riscaldare gli ambienti che di raffreddarli. Proprio quest’ultima caratteristica è davvero interessante visto che permette di utilizzare questi dispostivi sia d’estate che d’inverno.

I migliori sistemi di riscaldamento

Ognuna delle soluzioni sopra elencate corrisponde in genere un sistema che più si adatta alle caratteristiche della tecnologia impiegata. Abbiamo cercato di riassumere insieme ai nostri esperti i migliori sistemi di riscaldamento dei capannoni industriali qui di seguito.

  • Riscaldamento a pavimento. Si tratta di un sistema di distribuzione del calore che sfrutta serpentine posizionate al di sotto del pavimento della superficie da riscaldare. I capannoni industriali sono scarsamente isolati dal punto di vista termico oltre ad essere molto alti, per questo il riscaldamento a pavimento è un sistema che permette di mantenere in maniera efficace il calore nella parte bassa dell’ambiente.
  • Tubi microforati. Si tratta di tubazioni forate per il passaggio dell’aria che sono sistemati solitamente nella parte alta del capannone e consentono quindi una distribuzione del calore omogenea. Solitamente questo sistema è collegato ad una centrale termica che sfrutta la tecnologia di caldaie, pompe di calore ecc. oltre ad una unità di trattamento dell’Aria. Per adatta a capannoni aperti o molto alti è necessario utilizzare dei de-stratificatori.
  • Generatori d’aria calda da parete. Si tratta di sistemi riscaldamento capannoni “puntuali” e semplici composti solamente da una ventola e da un bruciatore. La ventola non fa altro che diffondere l’aria scaldata dal bruciatore. Solitamente questi sistemi sono poco efficienti e pertanto non sono molto utilizzati.
  • Riscaldamento a irraggiamento. Questi sistemi utilizzano i raggi infrarossi che riscaldano solamente alcune zone del capannone individuate in precedenza come ad esempio quelle in cui si trovano i dipendenti che lavorano. Sono in grado di direzionare il calore in modo efficace non provocando movimenti d’aria. Pertanto quindi garantiscono una minore dispersione termica.

Solar Cash: i tuoi esperti i sistemi di riscaldamento per i capannoni industriali

Stai cercando anche tu di risparmiare il più possibile sulle bollette per il riscaldamento dei capannoni della tua azienda? Allora rivolgiti ai nostri esperti per trovare la soluzione più adatta alle tue esigenze. Compila il form in questa pagina con i tuoi dati ed attendi la chiamata del nostro operatore!

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Credito d’imposta gas ed elettricità per le imprese: come cambia con il DL176/2022?

Credito d’imposta gas ed elettricità per le imprese: ecco come cambia dopo l’approvazione del Decreto Aiuti Quater

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Il credito d’imposta gas ed elettricità per le imprese sarà prorogato. Questa è la conclusione che è possibile trarre dopo l’approvazione del Decreto Aiuti Quater (Decreto Legge 18 novembre 2022, n. 176)  da parte del governo Meloni.

Assieme ad esso verrà prorogato anche il credito d’imposta sul carburante agricolo fino a dicembre 2022. Inoltre, mentre queste misure venivano definite più precisamente, è stato convertito in legge il precedente DL Aiuti Ter. Quindi è stata parimenti confermata l’estensione a 62mila euro della garanzia Ismea sui finanziamenti per fronteggiare il caro energia.

La pubblicazione in Gazzetta ufficiale del Decreto Aiuti Quater (entrato in vigore il 19 novembre 2022) e la conversione in legge del DL Aiuti Ter (entrato in vigore il 17 novembre 2022) sono arrivate in rapida successione. D’altronde non poteva essere altrimenti visto che sono dei provvedimenti concatenati fra di loro visto che uno proroga le misure contenuto dell’altro.

Questi sono provvedimenti che, come abbiamo appena avuto modo di anticipare, porteranno importanti novità al mondo agricolo e al mondo imprenditoriale. Abbiamo quindi deciso di esaminare attentamente la proroga del credito d’imposta gas ed elettricità per le imprese e le altre misure contenuti in questi provvedimenti in questo articolo.

Continua a leggere per scoprire tutte le novità!

Se vuoi conoscere le novità sulla cessione del credito d’imposta dopo l’approvazione del Decreto Legge 11/2023, leggi il nostro articolo aggiornato qui.

La proroga del credito d’imposta gas ed elettricità per le imprese

Una delle missioni più importanti del governo presieduto da Giorgia Meloni è sicuramente quella di contrastare il caro energia. Per questo con i DL elencati in precedenza, il governo ha di fatto prorogato le misure già adottate negli scorsi mesi a sostegno di tutte le imprese dal Governo di Mario Draghi. Tra questi figura appunto il credito di imposta gas ed elettricità per le imprese.

credito di imposta gas ed elettricità per le imprese: la proroga di quello relativo all’elettricità

La legge di conversione conferma quanto contenuto nel Decreto Aiuti Ter. Questo significa che:

  • le imprese non energivore dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 4,5 kW potranno fruire di un credito d’imposta pari al 30% della spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica effettivamente. Questo credito d’imposta potrà essere utilizzato nei mesi di ottobre e novembre 2022 solo nel caso in cui si sia verificato un aumento del prezzo di acquisto superiore al 30% rispetto allo stesso periodo del 2019.
  • Le imprese energivore potranno usufruire della stessa misura ma con un aliquota del credito d’imposta per l’elettricità aumentata al 40%.

Il Decreto Aiuti Quater, voluto dal Governo Meloni, invece proroga la scadenza di tale misura al mese di dicembre 2022.

Credito d’imposta per le imprese per il metano

Anche in questo caso la legge di conversione conferma quanto contenuto nel Decreto Aiuti Ter. Questo significa che:

  • alle imprese si applica un’aliquota di credito d’imposta del 40% per la spesa sostenuta per l’acquisto, in relazione ai consumi dei mesi di ottobre e novembre 2022. Anche in questo caso è necessaria la condizione che si sia verificato un aumento dei prezzi del gas superiore al 30% rispetto allo stesso periodo del 2019.
  • La stessa aliquota del credito d’imposta per il gas è confermata anche per le imprese gasivore.

Il Decreto legge Aiuti Quater del governo Meloni proroga tale misura sul mese di dicembre 2022.

Carburanti agricoli

Non solo credito d’imposta gas ed elettricità per le imprese in genere. La conversione in legge del Decreto Aiuti Ter e l’approvazione del successivo Decreto Aiuti Quater porta con sé anche delle misure specifiche per le imprese agricole e della pesca e per quelle agromeccaniche.

Per queste imprese la conversione del Decreto Aiuti Ter conferma l’estensione al quarto trimestre 2022 del credito di imposta per acquisto di carburante a parziale compensazione dei maggiori oneri effettivamente sostenuti per l’acquisto di gasolio e benzina per la trazione dei mezzi utilizzati. Questo credito d’imposta ammonta al 20% dei costi effettivamente sostenuti per l’acquisto del carburante effettuato nel quarto trimestre solare del 2022. Ovviamente tale acquisto dovrà essere comprovato dalle relative fatture d’acquisto, al netto dell’imposta sul valore aggiunto.

Il credito di imposta riguarda anche le imprese agromeccaniche (contoterzisti) e l’utilizzo per il riscaldamento delle serre, dei fabbricati produttivi utilizzati per gli allevamenti animali. In questo modo l’allora governo Draghi ha cercato di venire incontro alle richieste dei settori maggiormente colpiti dall’aumento dei costi energetici. Tuttavia il governo Meloni non ha incluso questa misura nelle proroghe previste dal DL Aiuti Quater.

Nel DL 176/2022 a firma del neo-governo è però contenuta la proroga, dal 19/11 al 31/12/2022 delle aliquote base sulle accise di benzina e gasolio. Riportiamo quindi qui di seguito quelle che sono state prorogate:

  • Benzina agricola: 234,42 euro/1.000 litri;
  • Gasolio agricolo: 80,83 euro/1.000 litri.

Garanzia Ismea al 100%: fino a 62mila euro

La legge di conversione del Decreto Aiuti Ter infine non modifica l’articolo 17 di questo provvedimento. Era proprio l’articolo 17 ad innalzare l’importo massimo dei finanziamenti garantiti Ismea, con copertura al 100%, relativamente al credito bancario richiesto dagli agricoltori per fronteggiare il caro energia.

Se tale limite era stato previsto ed individuato dall’articolo 20 del Decreto Aiuti Bis nel limite in 35mila euro ora è stato innalzato a 62mila.Tale innalzamento della soglia assoggettabile a garanzia del 100%, vigente il Decreto Legge, come già riportato in questo articolo, era stato già approvato anche dalla Commissione Ue.

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Il risparmio energetico aziende, la chiave dell’ecosostenibilità

Vuoi dare un svolta green alla tua azienda ma non hai ancora capito cosa comporta? Scegli Solar Cash per puntare tutto sul risparmio energetico della tua azienda

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Portare il risparmio energetico nelle aziende è un compito arduo e non immediato. Tuttavia è uno di quegli sforzi che valgono la pena di essere compiuti visto che è l’unica strada da percorrere se si vuole ridurre l’impatto ambientale della propria attività. Installare un impianto fotovoltaico aziendale infatti ti permetterà di fare un passo importante verso la Carbon Neutrality della tua impresa. Ma non solo, grazie a questa tecnologia potresti anche risparmiare un’enorme quantità di energia.

Installare il fotovoltaico per produrre energia elettrica quindi è un grande passo in ottica di rendere la tua azienda sostenibile. Ma cosa significa rendere un’ impresa sostenibile? Cosa c’entra il risparmio energetico aziende con la loro sostenibilità?

Abbiamo cercato di fare chiarezza in questo approfondimento. Per scoprire di più continua a leggere!

Quando un’impresa è sostenibile?

Un’impresa sostenibile è un impresa che fa di tutto per ridurre il proprio impatto ambientale (carbon footprint), sociale ed economico. Ogni azienda, durante lo svolgimento delle proprie attività, può infatti produrre effetti dannosi sull’ambiente. Una volta che l’azienda avrà acquisito questa consapevolezza potrà dire di essere pronta a migliorare il proprio business. Come? Mettendo in campo quelle azioni volte a ridurre i propri effetti dannosi sull’ambiente.

La prima cosa da fare è ragionare strategicamente in modo da includere scelte e comportamenti aziendali e di marketing orientati al rispetto dell’ambiente. Adottare politiche di risparmio energetico delle imprese sfruttando l’energia solare e quindi installando impianti fotovoltaici è sicuramente parte del ragionamento.

Vogliamo spingerci oltre. La sostenibilità è a nostro avviso un sinonimo di risparmio energetico per le aziende. Questo perché  ottimizzare i propri processi in un’ottica green significa anche ridurre tempistiche e sprechi inutili all’interno della propria attività. Inoltre, queste pratiche contribuiscono in maniera significativa ad aumentare i profitti aziendali dal momento che i consumatori sono molto attenti a queste scelte premiando le aziende che lo compiono.

Ma tutto ciò non basta. Per diventare un’impresa sostenibile infatti è necessario anche considerare vari fattori sociali. Potrebbe essere utile, ad esempio, favorire lo sviluppo sociale della propria azienda nel rispetto dei diritti e della salute dei propri dipendenti.

Risparmio energetico e considerazione di fattori sociali sono quindi gli accorgimenti da mettere in atto se vuoi far diventare più sostenibile la tua impresa.

Le scelte green favoriscono il risparmio energetico aziende

Per il momento abbiamo solamente parlato delle politiche che un impresa può adottare per potersi definire sostenibile. Ma la sostenibilità delle imprese porta anche diversi vantaggi che derivano dalle scelte green che hanno adottato. Proviamo ad elencare questi vantaggi qui di seguito.

Vantaggi ambientali

L’adozione di politiche di riduzione dell’impatto ambientale delle attività produttive delle imprese porta dei vantaggi tangibili all’ambiente. L’adozione di politiche di risparmio energetico per le aziende e la conversione dei sistemi di produzione dell’energia da fonti rinnovabili ha conseguenze positive non solo sulla Terra ma anche direttamente sulla tua impresa.

Da un lato la riduzione delle emissioni di CO2 può certamente contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici in atto. Dall’altro, dare un’immagine green significa mostrarsi consapevoli delle problematiche ambientali. Ed oggi il rispetto del nostro pianeta è fondamentale non solo dal punto di vista etico ma anche sociale, per lasciare alle generazioni future un mondo più vivibile.

Vantaggi economici

Sono due i vantaggi economici più evidenti che derivano dal risparmio energetico nelle aziende quando queste scelgono di installare un impianto fotovoltaico:

  • riduzione dei costi in bolletta. Autoconsumare l’energia ottenuta dai pannelli fotovoltaici consentirà alla tua attività di ridurre il consumo di energia a pagamento. Un risparmio energetico delle imprese che si traduce quindi in una drastica riduzione dei costi della bolletta dell’elettricità. Inoltre scegliendo un impianto con batterie ad accumulo, infatti, l’energia prodotta e non consumata viene conservata e riutilizzata nei momenti di bisogno.
  • Scambio sul Posto o Ritiro Dedicato: L’impianto fotovoltaico della tua impresa potrebbe anche produrre più energia di quella consumata dalla tua attività. Cosa fare quindi con questa energia in eccesso? Essa può essere immessa in rete attraverso il meccanismo dello Scambio sul Posto dietro un corrispettivo economico che si aggiunge ai risparmi in bolletta. In alternativa, con il Ritiro Dedicato, puoi rivendere direttamente al GSE questa energia.

Incentivi fiscali che si sommano al risparmio energetico delle aziende

Oltre ai vantaggi finora menzionati derivanti dal risparmio energetico delle aziende, queste ultime possono anche godere di agevolazioni fiscali per l’installazione di impianti fotovoltaici. In particolare ricordiamo le seguenti:

  • credito d’imposta al 6%: su una spesa massima di 1 milion3 di euro le imprese che desiderano installare un impianto fotovoltaico potranno usufruire di questa detrazione fiscale. Il credito è valido fino al 31/12/2022
  • Reverse Charge: un meccanismo fiscale che permette alle aziende che acquistano un impianto fotovoltaico di essere esentate dal pagamento immediato dell’IVA
  • Nuova Sabatini: provvedimento finalizzato a migliorare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature
  • Incentivi per le comunità energetiche. L’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico aziendale può anche essere condivisa fra i membri di una comunità energetica e da essi consumata. In questo modo i membri di una C.E.R. possono avere accesso, per la quota di energia che prelevano dalla rete nazionale a delle tariffe incentivanti (ne parliamo meglio qui)

I vantaggi offerti da Solar Cash

Se decidi di investire nel risparmio energetico per la tua impresa, sappi che possiamo offrirti un ulteriore vantaggio: quello dato dal nostro servizio completo. L’installazione di un impianto fotovoltaico con Solar Cash infatti ti garantirà:

  • sopralluogo nella tua azienda per valutare al meglio le caratteristiche dell’impianto da installare sulla struttura in base alle tue esigenze;
  • installazione chiavi in mano, gestita interamente dai nostri tecnici installatori;
  • gestione dell’intera documentazione burocratica;
  • elaborazione della soluzione finanziaria migliore in base anche all’ottenimento degli incentivi fiscali;
  • servizio di assistenza e di supporto post installazione.

Non vedi l’ora di adottare politiche di risparmio energetico delle aziende?

Allora compila il form che trovi in questa pagina ed aspetta di essere ricontattato da un nostro consulente con tutte le informazioni che desideri.

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Indipendenza energetica: per le aziende è un sogno o può essere realtà?

Le aziende puntano sempre di più a raggiungere l’indipendenza energetica per risparmiare sui costi energetici. Ma questo obiettivo è un sogno o è realtà?

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Quando si parla di transizione energetica, troppo spesso l’attenzione è focalizzata sui benefici ambientali che porterebbe il ricorso alle fonti rinnovabili. Tuttavia, se è vero che questo aspetto è molto importante, è necessario considerare anche altri aspetti altrettanto importanti come ad esempio quelli economici. Un’azienda che decide di investire per ottenere l’indipendenza energetica infatti può godere di risparmi economici incredibili.

Ma cosa si intente per indipendenza energetica? Perché riuscire ad ottenerla è molto importante per le aziende da un punto di vista economico?

Abbiamo esaminato l’argomento in questo approfondimento. Continua a leggere per scoprire di più sull’indipendenza energetica!

Che cos’è l’indipendenza energetica?

Prima di proseguire con il nostro ragionamento, riteniamo sia importante focalizzare la nostra attenzione sulla definizione “indipendenza energetica”.

Essere indipendenti da un punto di vista energetico significa diventare completamente autonomi dalla rete elettrica nazionale. Per farlo è necessario adottare soluzioni e sistemi che provvedono ad alimentare la propria azienda. Non ricorrendo all’energia della rete elettrica nazionale di fatto, la tua azienda si ritroverebbe a non dover pagare più le bollette ottenendo grandiosi risparmi.

Inoltre, l’energia elettrica che circola all’interno della rete nazionale solitamente deriva da combustibili fossili ed idrocarburi. Sono proprio i gestori elettrici nazionali a trasformare questi combustibili in energia elettrica producendo però elevate quantità di gas serra. Come se non bastasse, questo processo da anche luogo a sprechi inutili di risorse.

L’indipendenza energetica quindi contribuisce ad ottimizzare l’intero processo aziendale in quanto, oltre a produrre da sola l’energia necessaria al proprio autosostentamento, la tua azienda ridurrà ance gli sprechi di energia ed i costi della fornitura elettrica.

Un’azienda può davvero autoprodurre ed autoconsumare energia per essere indipendente?

La risposta a questa domanda è si. Tuttavia avremo modo di approfondire questo argomento tra poco. Questo perché, prima di autoprodurre energia, per la tua impresa è importante conoscere alcuni fattori come quelli che abbiamo elencato qui di seguito:

  • Conoscere il proprio fabbisogno energetico medio (mensile o annuo)
  • Capire se la tua azienda è in grado di produrre energia senza appoggiarsi al GSE
  • Avere un piano di azione nel caso in cui l’energia auto-prodotta non sia sufficiente ad alimentare la tua impresa.

Essere al corrente di questi dati è importantissimo dal momento che, come sicuramente saprai già, non tutte le aziende hanno la possibilità di soddisfare i propri bisogni energetici. Possono infatti incombere insormontabili problemi economici ed organizzativi oltre che, più semplicemente, per mancanza di superfici adeguate.

Quello che è importante capire in questo passaggio è che il concetto di indipendenza energetica è abbastanza ampio. Con indipendenza energetica infatti non si indica la completa autonomia dalla rete nazionale della tua impresa, quanto piuttosto riuscire a sostentare la propria azienda in autonomia per una buona percentuale del fabbisogno.

L’indipendenza energetica è quindi il primo passo nella lotta contro i consumi che impattano maggiormente sull’ambiente e sulle spese della propria impresa. Per vincere questa battaglia c’è solo un modo: installare un impianto fotovoltaico aziendale (ne parliamo anche qui).

I migliori alleati dell’indipendenza energetica sono gli impianti fotovoltaici

Ottenere l‘indipendenza energetica, per un’impresa, potrebbe sembrare un obiettivo irraggiungibile. Per fortuna oggi non è più così.

Ci sono infatti diverse fonti di energia, anche rinnovabili, che possono aiutare la tua attività a dipendere sempre meno dalla fornitura pubblica. In particolare, la fonte rinnovabile per eccellenza che permette di ottenere un alto grado di indipendenza energetica alla tua azienda è il fotovoltaico. Produrre elettricità a partire dall’energia solare ha infatti dei benefici incredibili nel lungo termine.

Il vero problema del fotovoltaico è che, nonostante i suoi vantaggi siano riconosciuti, i suoi costi sono elevati. I pannelli fotovoltaici sono infatti percepiti come dispendiosi, e questo scoraggia molto le aziende. Peccato che tutto questo non corrisponda proprio alla realtà. Sì, è vero: i costi per il fotovoltaico sono consistenti, soprattutto se si devono realizzare impianti aziendali da qualche MW. Tuttavia, l’indipendenza energetica che si ricava, e quindi l’autoconsumo di energia di cui potrebbe fruire la tua impresa, è sufficiente a ricoprire l’intero investimento in pochi anni per poi produrre notevoli guadagni. Inoltre il costo dell’investimento può essere notevolmente ridotto grazie agli incentivi fiscali per le imprese di cui parliamo qui.

Una verità quest’ultima, ancora più forte se la tua impresa adotterà, insieme ai moduli fotovoltaici, un sistema di accumulo dell’energia. Questo non è altro che un insieme di batterie tramite cui è possibile immagazzinare l’energia prodotta in surplus e conservarla per il futuro, nei momenti di necessità. In sostanza, l’energia non autoconsumata di giorno, potrebbe essere stoccata e riutilizzata quando l’impianto non funziona, ad esempio di notte.

E’ possibile raggiungere l’indipendenza energetica anche restando collegati alla rete elettrica?

Se stai pensando che per raggiungere l’indipendenza energetica devi scollegarti dalla rete elettrica nazionale stai sbagliando. Tra poco scopriremo il perché.

Prima di approfondire questo argomento è necessario distinguere le diverse tipologie di impianti fotovoltaici. Esistono infatti:

  • impianti on-grid, che sono solitamente connessi alla rete nazionale
  • impianti off-grid o a isola, installati in zone remote o scollegate dai centri abitati e per le quali sarebbe dispendioso provvedere agli allacciamenti elettrici

Questo significa che si può essere energeticamente autonomi senza collegamento alla fornitura elettrica solo in caso di impianti off-grid. Per quanto riguarda gli on-grid, invece è necessario valutare attentamente la capacità di autoproduzione dell’impianto.

Rimanere collegati alla rete non è uno svantaggio. Anzi. In questo modo avrai sempre la sicurezza che, in caso l’impianto non riesca a produrre abbastanza energia per soddisfare i tuoi consumi, potrai contare sull’energia della rete elettrica nazionale. Pertanto ricorrere a questo tipo di impianti è fondamentale quando:

  • non hai la possibilità di installare un impianto che produce energia elettrica che riesca a soddisfare il fabbisogno energetico della tua impresa;
  • è notte o ci sono giornate nuvolose, durante le quali il pannello non sfrutta l’irraggiamento solare
  • ci sono problemi di stabilità o malfunzionamento nell’impianto.

Conclusioni

Per raggiungere l’indipendenza energetica non è necessario staccarsi dalla rete nazionale. Anzi è più proficuo sfruttare l’energia fotovoltaica in concomitanza con quella elettrica fornita dagli enti pubblici.

In questo modo potrai comunque ottenere vantaggi notevoli ed avrai la sicurezza di avere sempre a disposizione un allacciamento in caso di bisogno. Questi vantaggi sono particolarmente elevati da un punto di vista economico, visto che sarai in grado di ridurre notevolmente il costo delle bollette, ma anche ambientali. Producendo energia tramite il sole, non emetterai CO2 in atmosfera e farai calare notevolmente la domanda di energia prodotta con combustibili fossili e quindi inquinanti.

Ti abbiamo convinto sulla validità dell’indipendenza energetica? Allora compila il form che trovi in questa pagina ed aspetta di essere ricontattato da un nostro consulente con tutte le informazioni che desideri.

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Detrazione 65 % imprese per sostituzione riscaldamento: è valida nel 2023?

Detrazione 65 % imprese per sostituzione riscaldamento. In cosa consiste? E’ valida nel 2023? Come si può ottenere? Ne parliamo qui di seguito

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Le bollette, soprattutto quelle del gas, rappresentano una grossa voce di spesa per le imprese. I contratti di fornitura dell’energia per le aziende infatti sono legate in maniera indissolubile al costo della materia prima, quindi del gas metano. Un costo che, anche grazie all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, è notevolmente aumentato. Ed è proprio a causa di questi aumenti vertiginosi che molte imprese rischiano di dover chiudere i battenti visto che i costi di produzione non sono più economicamente sostenibili.

Questa situazione è inoltre ancora peggiore per tutte quelle imprese che basano il loro sistema di climatizzazione invernale sulle vecchie ed inefficienti caldaie. Con questi sistemi di riscaldamento i consumi sono più elevati e di conseguenza lo saranno anche i costi. L’unica soluzione per abbattere questi costi è sostituire la tua vecchia caldaia con una nuova oppure puntare tutto su un impianto di riscaldamento ad energie rinnovabili. 

In entrambi i casi, l’investimento da sostenere non è affatto piccolo. Per questo comprendiamo appieno la tua titubanza, in qualità di imprenditore, di implementare questo tipo di cambiamento. Ma non tutto è perduto, abbiamo infatti una bella notizia da darti.

Con la detrazione 65 % imprese per sostituzione caldaia o sistema di riscaldamento potresti sostenere solo il 35% del costo totale della spesa per questi interventi! Lo stato italiano infatti, sia per agevolare gli interventi di risparmio energetico delle imprese, che per abbattere le emissioni di CO2, ha approvato una serie di incentivi, fra cui appunto al detrazione al 65% per imprese e privati cittadini.

Ma cosa è di preciso la detrazione 65 % per le imprese? Come funziona? Chi può richiederla?

Rispondiamo a queste domande in questo approfondimento.

Detrazione 65 % imprese: cosa è?

I privati cittadini ed i titolari di reddito d’impresa, in qualità di contribuenti, possono avere diritto a detrarre il 65% della spesa sostenuta per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici.

In particolare, le persone fisiche possono ottenere una detrazione del 65% dall’Irpef, mentre i titolari di reddito d’impresa dall’Ires. Gli imprenditori o i titolari di un’attività però possono fruire della detrazione fiscale solo con riferimento ai fabbricati strumentali utilizzati nell’esercizio dell’attività imprenditoriale.

Questo significa che la detrazione 65 % per le imprese spetta agli imprenditori che decidono di riqualificare da un punto di vista energetico lo stabile in cui ha sede la loro attività. In sostanza, la detrazione spetta anche per interventi come la sostituzione della vecchia caldaia o del vecchio impianto di riscaldamento del capannone industriale. Ma quali sono i limiti di questa detrazione 65 % per le imprese?

Abbiamo cercato di fornire un quadro completo della situazione qui di seguito.

Chi può usufruire della detrazione fiscale 65?

Tutti i contribuenti, sia residenti che non, sia titolari di reddito d’impresa che non, che possiedono, a qualsiasi titolo, l’immobile oggetto di intervento, possono accedere alla detrazione. Ricapitolando, possono accedere alla detrazione fiscale 65 % i seguenti soggetti:

  • Le persone fisiche (inclusi gli esercenti arti e professioni);
  • Chi consegue reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali);
  • Enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale.

La condizione indispensabile per usufruire di questa detrazione è quella di effettuare gli interventi di sostituzione dell’impianto su unità immobiliari e su edifici o su parti di essi esistenti. Non ci sono vincoli a livello di categoria catastale, quindi possono essere sia edifici rurali che beni strumentali per attività d’impresa o professionale.

Infine merita precisare che l’agevolazione spetta non solo ai proprietari degli immobili ma anche ai titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese.

Quali sono gli interventi ammessi alla detrazione 65%?

Puoi ottenere la detrazione 65 % per le imprese non solamente per la sostituzione di una caldaia o di un impianto di climatizzazione invernale ma per molti altri interventi. Abbiamo quindi ritenuto opportuno ricapitolare tutti quegli interventi che possono fartela ottenere  qui di seguito:

  • acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili
  • acquisto, installazione e messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento, di produzione di acqua calda, di climatizzazione delle unità abitative
  • acquisto e posa in opera di generatori d’aria calda a condensazione
  • acquisto e posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti
  • interventi sull’involucro degli edifici
  • installazione di pannelli solari
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale
  • acquisto e posa in opera delle schermature solari
  • acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili
  • acquisto, installazione e messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento, di produzione di acqua calda, di climatizzazione delle unità abitative
  • acquisto e posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione

Tutte le percentuali di detrazione previste

La detrazione 65 % per le imprese non prevede solo un’aliquota di detrazione al 65%, ma per alcuni interventi specifici prevede una detrazione minore, al 50%. E’ quindi bene specificare quali sono questi casi particolari in cui la detrazione è pari alla metà della spesa da sostenere che riguardando in particolare la sostituzione e l’installazione di una :

  • caldaia a biomassa in classe V oppure Caldaia a condensazione almeno di classe A: 50%;
  • caldaia a condensazione in classe A è del 50%;
  • caldaia a condensazione in classe A e sistemi di termoregolazione evoluti (appartenenti alle classi V, VI o VIII) è del 65%;
  • pannelli solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria o come integrazione al riscaldamento: 65%;
  • impianto di riscaldamento invernale con Pompa di calore ad alta efficienza (aria-acqua, aria-aria): 65%.

Chi può usufruire della detrazione 65 caldaia?

Tutti i contribuenti che possiedono, a qualsiasi titolo, l’immobile oggetto di intervento, possono accedere alla detrazione 65 imprese per la sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale. L’importante è che l’edificio oggetto di intervento sia già esistente. Gli edifici di nuova costruzione quindi non potranno accedere alla detrazione.

Non ci sono vincoli da rispettare anche da un punto di vista catastale. Ciò significa che potrai ottenere la detrazione anche nel caso in cui effettui gli interventi su di un edificio che rappresenta un bene strumentale per la tua attività d’impresa o professionale o nel caso sia un edificio rurale.

Come funziona la detrazione fiscale?

Fino al 2019 era possibile usufruire della detrazione 65 imprese tramite le stesse modalità di tutte le altre detrazioni fiscali. In sostanza era possibile solamente recuperare il 65% dell’importo totale cui ammontavano i lavori di riqualificazione energetica tramite 10 rate annuali di pari importo da detrarre in dichiarazione dei redditi.

Tuttavia, il DL Rilancio ha ampliato le modalità di usufrutto cui è possibile usufruire della detrazione. In particolare, sono state introdotte due nuove modalità. La cessione del credito d’imposta e lo sconto in fattura. 

Questo significa che, una volta che avrai sostenuto l’intervento di riqualificazione energetica, otterrai un credito d’imposta del valore del 65% della spesa che hai sostenuto per l’intervento. Quindi se la spesa per la sostituzione del vecchio impianto di climatizzazione invernale ammonta a 100.000 euro, potrai ottenere un credito d’imposta di 65.000 €. Cedendo questo credito all’impresa che effettua i lavori potrai ottenere un immediato sconto in fattura di pari importo e quindi pagare solamente il 35% della spesa!

Come accedere alla detrazione fiscale 65%?

Fermo restando il requisito indispensabile di aver effettuato gli interventi su edifici o unità immobiliari esistenti per beneficiare della detrazione fiscale 65 è necessario essere in possesso dei seguenti documenti:

  • L’asseverazione da parte di un tecnico abilitato;
  • L’attestato di prestazione energetica (APE);
  • La scheda informativa relativa agli interventi realizzati, redatta secondo lo schema riportato nell’allegato E o F del decreto attuativo (D.M. 19 febbraio 2007).

Inoltre, entro il termine ultimo dei 90 gg successivi dalla fine dei lavori, questi documenti vanno trasmessi all’ENEA.

Detrazione 65% in breve

Detrazione 65 % imprese per sostituzione riscaldamento 2023. Tutto quello che devi sapere

Detrazione 65 % imprese per sostituzione riscaldamento 2023. Tutto quello che devi sapere

Detrazione 65% imprese fino al 31 dicembre 2024! Sostituisci subito il tuo vecchio impianto di riscaldamento aziendale!

Usufruire della detrazione 65 imprese è un ottimo modo per sostituire l’impianto di riscaldamento della tua azienda abbattendo drasticamente il costo dell’investimento! Ottenendo uno sconto in fattura del 65% infatti pagherai solamente il 35% del costo totale che avresti dovuto sostenere senza la detrazione.

Sbrigati però! Al momento infatti è possibile usufruire di questa agevolazione solo fino al 31 dicembre del 2024! Non aspettare che sia troppo tardi e cogli al volo l’opportunità di risparmiare il 65% del costo per la sostituzione del vecchio impianto di riscaldamento.

Ricordati inoltre che l’opportunità di risparmio non è solamente inerente allo sconto in fattura. Il risparmio da considerare è anche quello che il nuovo sistema di riscaldamento ti permetterà di ottenere sulle attuali bollette del gas! Grazie a questi nuovi impianti o una nuova caldaia a condensazione il tuo bilancio aziendale sarà gravato in maniera molto minore dai costi per il riscaldamento.

L’importanza di rivolgersi a degli esperti come Solar Cash

Noi di Solar Cash s.r.l. siamo specializzati in riqualificazioni energetiche di ogni tipo ma anche nella gestione del credito d’imposta e dello sconto in fattura. Per questo siamo in grado di offrirti tutto il nostro supporto e know-how per ottenere la detrazione 65 % per le imprese.

Quando si parla di detrazioni fiscali infatti è sempre bene rivolgersi a degli esperti del settore onde evitare di perdere il contributo, nel migliore dei casi, o di incorrere in pesanti sanzioni anche penali.

In alternativa ci teniamo a ribadire che esiste anche il Conto Termico 2023 come incentivo. Clicca qui per approfondire l’argomento!

Vuoi scoprire di più sulla detrazione 65 imprese? Allora Compila il modulo che trovi in questa pagina con i tuoi dati e ricevi la nostra offerta!

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Agevolazioni risparmio energetico per le imprese per il 2023

Quali sono le agevolazioni risparmio energetico per le imprese di cui puoi usufruire nel 2023?

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Quella di investire nella riqualificazione energetica della propria azienda o impresa è una decisione che non possiamo non definire come saggia e lungimirante. I motivi sono molti e sotto gli occhi di tutti.

Innanzitutto, investire in questo ambito è conveniente da un punto di vista economico. Riqualificare da un punto di vista energetico gli edifici della tua azienda infatti ti permetterà di risparmiare sugli altissimi costi delle bollette. Gas e luce infatti, nel corso degli ultimi sei mesi sono aumentati enormemente tanto da rischiare di far chiudere diverse imprese o attività.

Inoltre c’è anche la necessità di porre un freno alla quantità di CO2 che viene immessa in atmosfera. Solo così infatti è possibile mitigare le conseguenze dei cambiamenti climatici in atto, un aspetto quest’ultimo che sta sempre più a cuore delle persone. Puntare sulla sostenibilità ambientale quindi ha anche dei vantaggi in termini di immagine.

Insomma investire in riqualificazione energetica per le imprese è fondamentale. Ad accorgersene, oramai da qualche anno, c’è stato anche il Governo che ha messo in campo diverse agevolazioni risparmio energetico per le imprese. Agevolazioni che dopo la pandemia, proprio anche per rilanciare l’economia, sono state rafforzate o prorogate.

Si lo sappiamo. Quando si tratta di agevolazioni risparmio energetico per le imprese il pensiero va subito alla giungla di termini complicati e burocrazia infinita che si deve superare per ottenerle. Ma in realtà, grazie anche a noi di Solar Cash, non è così. Dietro a termini specifici e apparentemente difficili ci sono in realtà delle possibilità di risparmio che non bisogna lasciarsi scappare. Per questo abbiamo deciso di elencare le agevolazioni risparmio energetico per le imprese per il 2023, come quelle per il sistema di riscaldamento, qui di seguito.

Attenzione! Leggi l’ultimo aggiornamento sugli incentivi fotovoltaico aziende 2024 cliccando qui!

Agevolazioni risparmio energetico per le imprese: tutti gli incentivi migliori per il 2023

Quando parliamo di agevolazioni risparmio energetico per le imprese ci riferiamo alla possibilità di sfruttare degli incentivi statali. Lo Stato Italiano infatti ha previsto una serie di incentivi dedicati a tutte quelle imprese e/o attività che vogliono investire nel loro risparmio energetico e quindi nel loro abbattimento delle emissioni di CO2.

Come abbiamo avuto modo di anticipare brevemente la scelta di investire nell’efficienza energetica è saggia sia da un punto di vista aziendale, sia per il bene del Pianeta. Con gli incentivi messi a disposizione dallo Stato infatti, si migliora la qualità energetica della propria realtà imprenditoriale risparmiando sulle spese ed al tempo stesso facendo bene all’ambiente.

Abbiamo quindi realizzato questa piccola guida alle agevolazioni per il risparmio energetico per le imprese in cui elenchiamo quelle più interessanti e utili da sfruttare.

TEE, i Titoli di Efficienza Energetica per il risparmio energetico

I certificati bianchi o Titoli di Efficienza Energetica (TEE) sono uno strumento molto importante per incentivare le aziende o le imprese a migliorare il proprio status in termini di qualità energetica. Questo perché ricorrendo a questo strumento è possibile attestare i risparmi ottenuti tramite tutti gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica.

I TEE possono essere scambiati o valorizzati sulla piattaforma del Gestore dei Mercati Energetici ed è quindi possibile monetizzarli. Precisiamo che ogni TEE corrisponde al risparmio di un TEP, ossia una Tonnellata Equivalente di Petrolio.

Agevolazioni risparmio energetico per le imprese: Credito d’Imposta per beni strumentali

Altra agevolazione fiscale mirata al risparmio energetico delle imprese è il credito d’imposta per i beni strumentali. Questo incentivo statale mira a sostenere ed aiutare le imprese che hanno deciso di investire ingenti somme di denaro per l’acquisto di nuovi beni destinati alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi interni all’azienda. Tutto questo, ovviamente, sempre nell’ottica di migliorare l’efficienza energetica dell’impresa e della sua attività produttiva.

In particolare, chi si farà carico di queste spese per migliorie tecnologiche avrà diritto ad un credito d’imposta variabile dal 10 al 40% a seconda dell’ammontare dell’investimento.

Per tutti coloro che acquistano invece beni strumentali nuovi di altro genere, il credito d’imposta per il 2022 sarà del 6%.

L’agevolazione risparmio energetico imprese sarà valida per tutto il 2022 ma al momento non sappiamo se verrà prorogata anche il prossimo anno. Tuttavia, come già fatto in precedenza dagli altri governi, è probabile che questo incentivo venga prorogato ben oltre l’attuale data di scadenza.

La Nuova Sabatini per i beni strumentali

La Nuova Sabatini un’altra agevolazione risparmio energetico imprese che sostanzialmente non è altro che una remunerazione economica degli interessi di un finanziamento finalizzato all’acquisto di beni strumentali. In questo modo è possibile sfruttare parte dei 900 milioni di euro stanziati nel 2021 e 300 milioni stanziati nel 2022 dallo Stato per le agevolazioni finalizzate al risparmio energetico.

In altre parole, grazie alla Nuova Sabatini, le imprese possono accedere ad un credito finalizzato all’acquisizione di beni strumentali ad uso produttivo che permettono di migliorare la classe e l’efficienza energetica della propria azienda.

Anche in questo caso, al momento, il nuovo governo targato Giorgia Meloni, non si è espresso in merito ad un rifinanziamento della misura nel 2023. Non resta altro quindi che attendere l’approvazione della Legge di Bilancio 2023 per capire cosa ne sarà di questa misura.

Agevolazioni risparmio energetico per le imprese: Ecobonus 50-65%

L’agevolazione risparmio energetico per le imprese che viene individuata dall’Ecobonus è una detrazione fiscale per tutti i lavori di riqualificazione energetica eseguiti su strutture esistenti. La misura, è stata prorogata fino al 31 dicembre 2024 permette di detrarre il 50% o il 65% delle spese (ne parliamo meglio qui).

La detrazione può essere fruita in 10 rate annuali, per un massimo che va dai 30.000 ai 100.000 euro a seconda del tipo di intervento. In alternativà è possibile fruire dell’immediato sconto in fattura in cambio della cessione del credito d’imposta all’azienda che effettua i lavori. L’aliquota di detrazione varia in base agli interventi di riqualificazione energetica effettuati. Abbiamo suddiviso gli interventi in base alle detrazioni qui di seguito:

  • Detrazione al 50% per infissi, serramenti, schermature solari, caldaie a biomassa, caldaie a condensazione Classe A, installazione di impianti fotovoltaici.
  • Detrazione al 65% per caldaie a condensazione Classe A con sistema di termoregolamentazione evoluto, pannelli solari per l’acqua calda, pompe di calore, coibentazione, micro-cogeneratori, sostituzione di impianti preesistenti, building automation.

Incentivi automatici per le imprese dall’UE

L’Unione Europea infatti ha infatti ammesso gli incentivi automatici per impianti fotovoltaici o a fonti rinnovabili. Tali incentivi ammonterebbero fino al 65% della spesa per le piccole imprese e fino al 45% per le grandi. Potranno ricevere questi incentivi tutti i nuovi impianti con capacità installata pari o inferiore a 1 MW per le grandi imprese e a 6 MW per le Pmi. Gli incentivi automatici per il fotovoltaico aziendale potranno essere rendicontati sulle spese sostenute a partire dal 20 luglio 2022.

La palla quindi passa in mano ai singoli stati membri dell’Unione Europea. Saranno infatti loro a rendere fruibili alle imprese questi incentivi automatici per il fotovoltaico aziendale e per gli altri impianti a fonti rinnovabili.

Incentivi per  le comunità energetiche

Tra le agevolazioni risparmio energetico per le imprese vi sono anche quelle relative alle comunità energetiche. Costoro non sono altro che un insieme di soggetti che, dotandosi di uno o più impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, condividono ed autoconsumano l’energia prodotta da questi impianti.

Consumando l’energia che producono i loro impianti, i membri della comunità energetica possono risparmiare notevolmente sui loro costi energetici. Inoltre i membri della comunità energetica possono fruire di tariffe agevolate per il consumo di energia (0,12 € / kWh per i consumatori, 0,18 € / kWh per i produttori). Tali tariffe, se unite all’energia autoprodotta dall’impianto aziendale, generano ulteriori risparmi.

L’ importanza del revamping

Comprendere le dinamiche di un impianto fotovoltaico industriale o per la tua impresa non è sempre semplice, ma è fondamentale per garantire il massimo rendimento e risparmiare sui costi energetici. A volte, un impianto già esistente può non essere al passo con le più recenti innovazioni tecnologiche o può aver perso efficienza con il passare del tempo. In queste situazioni, il revamping fotovoltaico può essere la soluzione ideale.

Il revamping consiste in un’operazione di ammodernamento dell’impianto esistente, dove vecchi componenti vengono sostituiti con nuovi di ultima generazione, più efficienti e performanti. Il revamping non solo migliora l’efficienza del tuo impianto, ma può anche portare benefici economici.

Ma come funzionano questi incentivi e come possono aiutare la tua impresa? Ecco dove entra in gioco la nostra esperienza. Noi di Solar Cash srl siamo a tua completa disposizione per guidarti attraverso l’intero processo, assicurandoci che tu possa ottenere il massimo dal tuo impianto fotovoltaico.

Scopri di più sui nostri servizi di revamping fotovoltaico e sugli incentivi disponibili. Investire nel futuro del tuo impianto fotovoltaico non è mai stato così conveniente. Non lasciare che il tuo impianto resti indietro, affronta il futuro con fiducia grazie al revamping fotovoltaico. Contatta Solar Cash srl oggi stesso per un’analisi gratuita del tuo impianto

Vuoi scoprire di più sulle agevolazioni risparmio energetico imprese per il 2023? Compila il modulo che trovi qui sotto ed aspetta la chiamata del nostro operatore! 

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Risparmio energetico imprese: il duplice vantaggio per le aziende

Analizziamo tutti i vantaggi del risparmio energetico imprese ed il suo duplice vantaggio fiscale

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La questione del risparmio energetico per le imprese è un argomento che riscuote molto interesse sia in ambito imprenditoriale, sia in ambito politico. Da un lato ci sono i nostri politici che stanno cercando di incentivare la transizione ecologica in tutti modi, anche sottoscrivendo accordi internazionali per la decarbonizzazione. Dall’altro ci sono i costi delle bollette che sono lievitati enormemente, soprattutto dopo l’invasione dell’Ucraina, con imprese e privati che stanno cercando nuovi modi per abbattere questi costi investendo sempre di più nelle rinnovabili.

Gli incentivi erogati dallo stato italiano per gli interventi per il risparmio energetico delle imprese sono erogati sotto forma di vantaggi fiscali (ne parliamo anche qui). Vantaggi a cui si aggiunge il conseguente risparmio in bolletta. Possiamo quindi affermare che il risparmio energetico delle imprese rappresenti, a tutti gli effetti, un doppio vantaggio, economico e fiscale, per le imprese.

Proprio perché riteniamo che il risparmio energetico per le imprese sia una questione strategica per la loro sopravvivenza e sviluppo, abbiamo cercato di riassumerne i vantaggi in questo approfondimento.

Il duplice vantaggio fiscale per le aziende

Il risparmio energetico ottenuto tramite gli interventi di efficientamento energetico assicura vantaggi non solo per le persone fisiche ma anche per imprese e società. Entrambi possono infatti ottenere le agevolazioni proviste sotto forma di incentivi fiscali ed i risparmi in bolletta derivanti dall’effettuazione di questi interventi.

Ma il risparmio energetico per le imprese permette anche di ottenere una doppia detrazione fiscale. Pertanto è anche importante capire come effettuare tale richiesta in modo da ottenere entrambe le detrazioni. Ma perché parliamo di doppia detrazione fiscale?

In caso di di interventi come quelli di recupero del patrimonio edilizio, combinati con il risparmio energetico infatti:

  • le persone fisiche possono avere accesso alla detrazione Irpef;
  • le imprese possono unire le detrazioni “per privati” alla deduzione della spesa con l’ammortamento degli investimenti effettuati. Nell’ammortamento sarà incluso anche il netto dell’Iva nel caso in cui questa sia detraibile.

Ecco perché gli interventi di risparmio energetico delle imprese rappresentano per le imprese un duplice vantaggio fiscale e dunque sono ancora più vantaggiosi. Qui di seguito approfondiamo meglio l’argomento in modo da fornirti ulteriori dettagli permettendoti così di avere un quadro più completo sui vantaggi del risparmio energetico imprese.

Tutti i dettagli dei vantaggi del risparmio energetico per le aziende

Per comprendere appieno i vantaggi del risparmio energetico imprese forse è più semplice fare degli esempi pratici. Esempi che, per semplicità, non tengano per il momento conto dell’Iva.

Una società di capitali decide di effettuare un intervento di efficientamento energetico sul suo capannone. Poniamo ad esempio che decida installare un nuovo impianto di riscaldamento sul fabbricato per un valore di 100.000 euro. Già nel 2016 sarebbe stato possibile ottenere una detrazione Ires del 65% della spesa sostenuta. In più, questa detrazione sarebbe stata sommata al risparmio fiscale derivante dalla deduzione dell’imponibile Ires. La deduzione sarebbe stata, per il 2017, pari al 27,5%, mentre per l’Irap del 3,9% rispetto alle quote di ammortamento. Facendo un rapido calcolo si può notare come in questo caso preso come esempio, il risparmio complessivo potrebbe arrivare al 92,95%, un dato estremamente positivo.

In questo esempio, l’intervento per il risparmio energetico per l’impresa avrebbe generato quindi un risparmio pari a 65000 euro da portare in detrazione. La detrazione sarebbe stata suddivisa in 10 anni in quote di pari importo (una all’anno). Tuttavia, gli imponibili Ires ed Irap avrebbero potuti essere ridotti delle quote di ammortamento per l’investimento, determinando un ulteriore risparmio energetico per le imprese. Proprio in relazione agli imponibili, a seconda del tipo di intervento effettuato, il costo si sarebbe potuto ripartire in un periodo di tempo di minimo un anno e massimo 34 anni.

Il doppio vantaggio fiscale del risparmio energetico imprese è quindi da ricercarsi nel fatto che oltre alla detrazione fiscale erogata dai bonus, le imprese possono anche dedurre dalle tasse i costi di ammortamento dell’investimento.

Ditte individuali e risparmio energetico

Ma il risparmio energetico delle imprese non è vantaggioso solo per quelle di grandi dimensioni. E’ infatti possibile individuare dei vantaggi anche per le imprese individuali, i lavoratori autonomi le società di persone e per le cosiddette Srl trasparenti.

In questi casi, il risparmio energetico dipenderà dall’aliquota marginale Irpef dei singoli soci. Quindi, il risparmio potrà essere maggiore nel caso in cui l’aliquota superi il 27,5% (sceso al 24% a partire dal 2017), mentre nell’opzione opposta sarà minore. Anche questa volta, si potrà prendere come esempio il caso individuato in precedenza.

Considerando una durata più lunga dell’ammortamento, che è quello dei fabbricati (pari a 34 anni), oltre alla riduzione delle aliquote Ires, il risparmio in relazione all’investimento ambientale sarebbe stato comunque del 92,95%.

Ancora una volta, dunque, il risparmio energetico si conferma come un duplice vantaggio fiscale per le imprese, anche per quelle più piccole e per quelle individuali.

Gli interventi di risparmio energetico per le imprese

Fino a questo momento abbiamo spiegato come le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico imprese possano tornare utili, in termini economici, alle aziende. Adesso però è il momento di capire per quali interventi di efficientamento energetico è possibile effettuare per usufruire di queste agevolazioni e capire se realtà commerciali ed industriali possono usufruirne o meno. Questo perché non tutte le forme di riqualificazione energetica rientrano nell’applicazione di queste norme.

In particolare, possono dar luogo alle detrazioni fiscali quindi tutti quegli interventi che generalmente riguardano la riqualificazione energetica di edifici esistenti in modo da conseguire un risparmio del fabbisogno di energia primaria. Abbiamo quindi elencato quali sono questi interventi di risparmio energetico imprese qui di seguito:

  • Riqualificazione dell’involucro degli edifici
  • Installazione di impianti fotovoltaici e pannelli solari aziendali
  • Acquisto e posa in opera di generatori d’aria calda a condensazione
  • Acquisto e posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti
  • Acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili
  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione
  • Posa in opera delle schermature solari

Gli incapienti possono usufruire delle agevolazioni fiscali risparmio energetico?

Come abbiamo avuto modo di spiegare in precedenza, per poter usufruire degli sconti indicati per gli interventi di risparmio energetico delle imprese sarà necessario avere:

  • Un’imposta che si potrà abbattere con la detrazione stessa
  • Un reddito da ridurre mediante l’uso degli ammortamenti

Da ciò deduciamo che se l’imposta da pagare sarà minore della detrazione ottenuta, la differenza andrà perduta. Inoltre possiamo anche concludere che la perdita fiscale generata dall’ammortamento dovrà in ogni caso seguire le norme previste per il reddito al quale è stata riferita.

Questo significa che prima di effettuare interventi per migliorare il risparmio energetico della tua impresa è necessario “fare bene i conti”. In caso contrario potresti incappare in brutte sorprese perdendo dei potenziali risparmi o non riuscendo ad ammortare adeguatamente le spese che hai sostenuto.

Per questo il nostro consiglio è sempre quello di rivolgerti a degli esperti. Solo in questo modo potrai individuare il migliore intervento di risparmio energetico da effettuare per abbattere le bollette e mettere al riparo i bilanci aziendali. Esperti che però, almeno nel nostro caso, sono in grado di individuare anche la soluzione finanziaria e contabile migliore per utilizzare al meglio i bonus fiscali ed ammortare adeguatamente i costi sostenuti.

Contattaci per saperne di più, saremo lieti di rispondere alle tue domande. Per farlo ti basta compilare il modulo che trovi qui sotto con i dati della tua azienda.

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Solar Cash ottiene la certificazione UNI/PdR 125:2022!

Solar Cash ottiene la certificazione UNI/PdR 125:2022 e rinnova il suo impegno a promuovere politiche inerenti la parità di genere al suo interno

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L’Italia ha un divario occupazionale di genere superiore al 18% (50% delle donne occupate contro 68% degli uomini). Un numero che è ulteriormente peggiorato con l’inizio della pandemia visto che la diminuzione del 3,1% del numero di occupati registrata è da attribuire per lo più alle lavoratrici (-3,8%).

Come se ciò non bastasse, la differenza di retribuzione tra uomini e donne è stimata essere pari al 14,1%. Le donne, in pratica, guadagnano 86 centesimi per ogni euro guadagnato dagli uomini. Questo significa che avrebbero bisogno di lavorare due mesi in più per compensare questa discrepanza. Inoltre, meno dell’8% degli amministratori delegati delle aziende più importanti sono donne. Tuttavia, anche se ci fossero più donne ai vertici delle aziende, costoro dovrebbero comunque fare i conti con una retribuzione inferiore del 23% rispetto ai loro omologhi uomini (dati Inail).

In questo contesto l’Ue cerca di promuovere la parità di genere sul lavoro attraverso azioni come:

  • equa condivisione dei congedi parentali,
  • adeguata fornitura pubblica di servizi di assistenza all’infanzia,
  • adeguate politiche aziendali sugli accordi di orario di lavoro flessibile.

Ma tutto questo non basta.

Il cambiamento non può avvenire quando è imposto solamente dall’alto. Possono e devono essere le persone che compongono la società e quindi anche le aziende a farsene promotrici.

L’impegno per la parità di genere sul lavoro di Solar Cash

Consapevoli di tutto ciò, fin dalla nostra nascita, ci siamo fatti promotori all’interno della nostra organizzazione di iniziative aziendali per la parità di genere. Iniziative che hanno l’obiettivo appunto di ridurre il divario di genere soprattutto in tutte quelle aree operative più soggette a queste differenze, in un settore come quello dell’edilizia, già di per sé a prevalenza maschile.

Ci siamo impegnati fin da subito a far crescere il numero di donne fra i nostri dipendenti e continueremo a farlo, garantendo loro parità salariale e tutelando il loro diritto alla maternità. Tutte queste attività ci permesso di ottenere la certificazione UNI/PdR 125:2022 di cui siamo molto orgogliosi.

Molto è stato fatto, ma molto ancora ci resta di fare. In questo momento possiamo solo garantire il nostro impegno nel perseguire questi obiettivi nei prossimi mesi ed anni.

Che cos’è la certificazione UNI/PdR 125:2022?

La prassi di riferimento UNI PdR 125:2022 definisce le linee guida per un sistema di gestione per la parità di genere che prevede la strutturazione e adozione di un insieme di indicatori prestazionali (KPI) inerenti le politiche di parità di genere nelle organizzazioni.

La prassi ha l’obiettivo di incentivare le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il divario di genere in tutte le aree che presentano maggiori criticità, come le seguenti:

  • opportunità di carriera,
  • parità salariale a parità di mansioni,
  • politiche di gestione delle differenze di genere
  • tutela della maternità.

La Certificazione per la Parità di genere è applicabile a qualsiasi tipo di Organizzazione, sia del settore privato, pubblico o senza scopo di lucro, indipendentemente dalle dimensioni e dalla natura dell’attività. Il sistema si applica a partire dalle micro-organizzazioni (1-9 dipendenti) – con semplificazioni per le organizzazioni appartenenti alle micro e piccole – fino alle multinazionali.

Punti chiave

Affinché le azioni “di parità di genere” siano efficaci, la prassi di riferimento definisce una serie di indicatori (KPI) percorribili, pertinenti e confrontabili e in grado di guidare il cambiamento e di rappresentare il continuo miglioramento.

Per garantire una misurazione olistica del livello di maturità delle singole organizzazioni, sono individuate 6 aree di valutazione per le differenti variabili che contraddistinguono un’organizzazione inclusiva e rispettosa della parità di genere:

  • cultura e strategia;
  • governance;
  • processi HR;
  • opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda;
  • equità remunerativa per genere;
  • tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.

Ogni area è contraddistinta da un peso % che contribuisce alla misurazione del livello attuale dell’organizzazione e rispetto al quale è misurato il miglioramento nel tempo. Per ciascuna area di valutazione sono stati identificati degli specifici KPI con i quali misurare il grado di maturità dell’organizzazione attraverso un monitoraggio annuale e una verifica ogni due anni, per dare evidenza del miglioramento ottenuto grazie alla varietà degli interventi messi in atto o delle correzioni attivate.

I KPI sono di natura quantitativa e qualitativa, i primi sono misurati in termini di variazione percentuale rispetto a un valore interno aziendale o al valore medio di riferimento nazionale o del tipo di attività economica, i secondi in termini di presenza o assenza.

Ogni indicatore è associato a un punteggio il cui raggiungimento o meno viene ponderato per il peso dell’area di valutazione: è previsto il raggiungimento del punteggio minimo di sintesi complessivo del 60% per determinare l’accesso alla certificazione da parte dell’organizzazione.

Vantaggi della certificazione

L’adozione da parte degli imprenditori e delle imprenditrici della certificazione di genere è sostenuta anche da appositi incentivi di natura fiscale e in materia di appalti pubblici. Inoltre, con i fondi del PNRR, il Dipartimento per le pari opportunità attiverà misure di accompagnamento e sostegno delle imprese di medie e piccole dimensioni che vorranno certificarsi.

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Le 4 bufale sul fotovoltaico aziendale più diffuse

Abbiamo smascherato le 4 bufale sul fotovoltaico aziendale che stanno bloccando il passaggio alle rinnovabili

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I prezzi dell’energia stanno salendo alle stelle anche a causa del conflitto tra Russia ed Ucraina e dei limitati rifornimenti di gas metano. Non è la prima volta che accade una cosa del genere, è vero, tuttavia mai come questa volta le conseguenze erano state così gravi. Talmente gravi che diverse aziende rischiano di chiudere per non riaprire più a causa dei costi energetici impossibili da sostenere.

Per questo motivo sono in molti gli imprenditori che stanno cercando dei metodi per risparmiare sulle bollette. E fra questi metodi, senza dubbio il più efficace è quello di ricorrere agli impianti fotovoltaici.

Il ragionamento che sta alla base di queste considerazioni è molto semplice. Se produco da solo parte dell’energia che serve alla mia attività, non dovrò consumare quella a pagamento e quindi le bollette che dovrò pagare avranno importi inferiori. Niente di più vero: tanto che il governo ha previsto degli incentivi fiscali per le imprese che saranno in vigore anche nel 2023 per agevolare questo tipo di investimenti.

Tuttavia, quando si parla di fotovoltaico e di energie rinnovabili, sono sempre molti i dubbi che assalgono gli interessati. Inoltre, c’è molta disinformazione in merito che, unita a delle vere e proprie bufale sul fotovoltaico sta disincentivando la transizione ecologica italiana. Un obiettivo strategico, quest’ultimo, che i governi hanno fatto di tutto per incentivare e come i trattati internazionali sottoscritti dai nostri politici dimostrano.

Bufale sul fotovoltaico che comportano non solo conseguenze economiche disastrose, ma anche ambientali visto che grazie a questa tecnologia si potrebbe evitare di immettere in atmosfera tonnellate di CO2. Ecco perché abbiamo raccolto le 4 bufale sul fotovoltaico che girano di più ed abbiamo cercato di smascherarle insieme ai nostri esperti.

Bufale sul fotovoltaico: i pannelli solari funzionano solo quando c’è il sole

Che i pannelli fotovoltaici funzionino quando c’è il sole, è un dato certo. Ma è corretto affermare che un impianto fotovoltaico funzioni solo di giorno quando il sole non è coperto dalle nuvole? Una delle bufale sul fotovoltaico in cui più spesso ci capita di imbatterci infatti afferma che i pannelli funzionino solo quando spende il sole.

Per smascherare questa bugia sul fotovoltaico è necessario fare un paio di precisazioni.

La prima è che si, è vero, il fotovoltaico produce energia quando c’è il sole. Più precisamente quando c’è luce. Quindi di notte la sua produzione di energia è nulla. Tuttavia, quando di giorno il cielo è nuvoloso, l’impianto fotovoltaico produce lo stesso energia! Inutile affermare il contrario. Quello che cambia è la sua efficienza: con il cielo particolarmente grigio e denso di nuvole un fotovoltaico avrà una resa del 30% rispetto alle ottimali condizioni metereologiche.

La seconda precisazione è che tra pannelli fotovoltaici ed impianti fotovoltaici c’è una grossa differenza. Il singolo pannello è infatti solo un elemento di un impianto fotovoltaico come quello aziendale, che a sua volta è composto anche da altri elementi. In particolare ci sono gli inverter e, soprattutto, le batterie di accumuloGrazie alle batterie di accumulo infatti è possibile immagazzinare l’energia prodotta dall’impianto durante il giorno e rilasciarla durante la notte. E’ in questo modo che potrai alimentare i dispositivi elettrici che si trovano all’interno degli uffici della tua azienda anche quando non c’è il sole garantendoti maggiore indipendenza energetica.

In virtù di queste precisazioni ci teniamo a specificare che per massimizzare la produzione dell’impianto è necessario adottare le accortezze del caso. In particolare ti consigliamo di:

  • scegliere il giusto numero (o potenza) di pannelli solari per consentire loro di accumulare energia sufficiente a coprire le ore in cui la produzione è pressoché nulla;
  • prediligere un orientamento a sud dei moduli fotovoltaici;
  • fare in modo di inclinarli di 25/35° per massimizzare la loro esposizione al sole per il maggior numero di ore possibile.

Gli impianti fotovoltaici hanno costi altissimi e sono anti-economici

Un’ altra delle bufale sul fotovoltaico più diffuse è che l’installazione dei pannelli solari prevede dei costi altissimi. Costi che non sarai mai in grado di ripagare. Ebbene, niente di più falso! Soprattutto in un momento come questo dove i costi energetici sono in continuo aumento. Ma come mai?

Utilizzare un impianto fotovoltaico, soprattutto se dotato di sistema di accumulo, può, in alcuni momenti della giornata, permetterti di essere autosufficiente dal punto di vista energetico. Questo significa che in quei momenti non avrai bisogno di prelevare energia elettrica dalla rete nazionale e quindi dire addio alla bolletta della luce! Ovviamente non sempre sarà così, ma in ogni caso il risparmio che puoi ottenere è notevole, soprattutto adesso che i costi energetici sono saliti alle stelle.

Inoltre, proprio perché i costi energetici sono saliti alle stelle, il risparmio che puoi ottenere dall’installazione di un fotovoltaico aziendale è maggiore. Ed un risparmio maggiore si traduce in un ammortamento dei costi sostenuti in tempi più brevi. Abbiamo quindi smascherato la falsità sul fotovoltaico che lo voleva come un investimento anti-economico. PA questo proposito forse ti interesserà leggere questo approfondimento in cui ti spieghiamo cosa è e come calcolare un business plan fotovoltaico.

Per quanto riguarda i costi c’è innanzitutto da considerare che negli ultimi 10 anni sono praticamente dimezzati. Inoltre, come abbiamo avuto modo di accennare in precedenza, lo stato italiano cerca in tutti i modi di incentivare la transizione ecologica verso le fonti rinnovabili. Gli impianti fotovoltaici sono quindi cruciali per raggiungere questo obiettivo pertanto esistono molte agevolazioni volte ad abbattere il costo dell’investimento in queste tecnologie!

Smettiamola quindi di sparare ogni volta la bufala sul fotovoltaico sui suoi “costi altissimi”! Installando un impianto fotovoltaico aziendale ed usufruendo al tempo stesso degli incentivi potrai di fatto dimezzare il tempo di rientro dall’investimento. I pannelli solari, sono in realtà una fonte di risparmio sicuro e garantito nel tempo visto che questi impianti durano almeno 20 anni.

Bufale sul fotovoltaico: solo il 20% della luce solare si trasforma in energia

Un’altra delle bufale più diffuse sul fotovoltaico vuole che quindi sprecherebbero l’80% di energia contenuta dei raggi solari. In sostanza quindi solo 1/5 della luce solare sarebbe di fatto trasformata in energia elettrica.

In realtà questa non è una bufala sul fotovoltaico. Quanto abbiamo appena affermato è in effetti vero. Tuttavia, prendere questa informazione e decontestualizzarla può portare a conclusioni sbagliatissime.

Uno studio dell’ufficio interno del Dipartimento Energia USA, l’ Office of Energy Efficiency & Reneawable Energy, dimostra come la quantità di energia contenuta nei raggi solari che splendono per un’ora e mezzo è sufficiente a coprire il consumo annuo mondiale. Queste conclusioni sono inoltre state confermate anche da altri numerosi enti scientifici.

Alla luce di questi dati quindi come non essere sufficiente anche convertire solo il 20% di energia in energia elettrica ogni ora per soddisfare i nostri fabbisogni energetici? E’ evidente che anche convertire solo il 20% di energia è più che sufficiente!

Come se non bastasse, la tecnologia sta comunque facendo dei passi da gigante in quanto a efficienza dei pannelli solari. Oggi infatti esistono anche dei pannelli solari la cui efficienza raggiunge il 25% e che pertanto sono più performanti!

I pannelli solari sono antiestetici

I pannelli solari non convincono molte persone che li definiscono come brutti, antiestetici ed arrivano a definirli come colpevoli di deturpare l’ambiente. In realtà siamo di fronte all’ennesima delle bufale sul fotovoltaico.

Fermo restando che l’installazione di pannelli solari non deve basarsi su motivi estetici, ma economici, dobbiamo precisare che più che deturpare l’ambiente, i pannelli lo salvaguardano visto le emissioni di CO2 che possono evitare. Inoltre, c’è da dire che non si capisce proprio quali paesaggi potrebbero deturpare gli impianti fotovoltaici aziendali installati sui tetti dei capannoni delle aree industriali. Queste aree di solito sono tutto fuorché legate a particolari tutele paesaggistiche…

Infine dobbiamo precisare che, proprio per venire incontro alle esigenze estetiche, oggi sono molte le aziende che producono pannelli solari bianchi o colorati. In questo modo sono in grado di integrarsi meglio nell’ambiente e dare meno fastidio agli “esteti”.

Certezze sui pannelli solari

Dopo aver svelato le 4 bufale sul fotovoltaico più diffuse adesso è venuto il momento di elencare quelle che sono le certezze che li riguardano.

  • L’ energia ottenuta dai pannelli solari è a tutti gli effetti energia a costo zero. Per questo può consentirti di tagliare i costi delle bollette della tua impresa dando respiro ai tuoi bilanci.
  • Gli impianti fotovoltaici sono sinonimo di indipendenza energetica. Non si tratta solo di indipendenza dalla rete elettrica nazionale. Se tutte le aziende e gli edifici residenziali si dotassero di impianti fotovoltaici, il nostro paese sarebbe meno soggetto alle fluttuazioni del prezzo dell’energia. In altre parole saremo più indipendenti dai fornitori di energia o di materie prima per produrla poco affidabili come la Russia.
  • I pannelli solari consentono di avere energia pulita da fonti rinnovabili. Per questo rivestono un ruolo strategico nella lotta a quel cambiamento climatico in atto che ha fatto registrare negli ultimi mesi caldo estremo prima e allagamenti poi.
  • Costi non eccessivi. Installare pannelli fotovoltaici usufruendo delle agevolazioni fiscali, ti permetterà di rientrare dell’investimento in tempi brevi grazie ai risparmi di cui potrai beneficiare.

L’ importanza del revamping

Comprendere le dinamiche di un impianto fotovoltaico industriale o per la tua impresa non è sempre semplice, ma è fondamentale per garantire il massimo rendimento e risparmiare sui costi energetici. A volte, un impianto già esistente può non essere al passo con le più recenti innovazioni tecnologiche o può aver perso efficienza con il passare del tempo. In queste situazioni, il revamping fotovoltaico può essere la soluzione ideale.

Il revamping consiste in un’operazione di ammodernamento dell’impianto esistente, dove vecchi componenti vengono sostituiti con nuovi di ultima generazione, più efficienti e performanti. Il revamping non solo migliora l’efficienza del tuo impianto, ma può anche portare benefici economici.

Scopri di più sui nostri servizi di revamping fotovoltaico e sugli incentivi disponibili.

Conclusioni

Al netto delle bufale sul fotovoltaico, scegliere energie rinnovabili oggi ci aiuterebbe ad arrivare preparati ad un importante traguardo europeo. Qualche mese fa i nostri politici si sono impegnati a fare in modo che entro il 2030 tutti gli edifici debbano essere provvisti di pannelli solari. Questo, come ha dichiarato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, è: “Un piano ambizioso ma fattibile”.

Il piano è indubbiamente fattibile, tuttavia, aggiungiamo noi, è necessario che vengano sfatati i falsi miti che oggi non fanno altro che spianare la strada alle fonti di energia fossile. Le rinnovabili non sono il futuro, ma possono e devono essere il presente, e questo sarà possibile solo con l’impegno di tutti.

E ora, se vuoi scoprire qualche informazione utile in più sugli impianti fotovoltaici, non esitare a contattarci compilando il modulo che trovi qui di seguito.

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