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La ricetta della nostra crescita aziendale

Esaminiamo i nostri strumenti di crescita aziendale ovvero la formazione, l’innovazione, il miglioramento continuo delle procedure, ed i software senza dimenticarci della sicurezza

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Il 2021 è stato un anno eccezionale per Solar Cash s.r.l. contrariamente a quello di molte aziende italiane. Il settore dell’edilizia e quello dell’efficientamento energetico hanno beneficiato delle misure di sostegno all’economia approvate dai vari governi italiani che si sono succeduti in questi ultimi due anni.

Grazie a queste agevolazioni abbiamo potuto realizzare i sogni dei nostri clienti. Possiamo affermare che se l’economia italiana sembra essere in ripresa è anche grazie a misure come il Superbonus 110% e gli Ecobonus 50-65%.

Cogliere le opportunità significa essere pronti ed accettare con entusiasmo il cambiamento, ma soprattutto dominarlo. Nuove nozioni da apprendere, nuovi software da utilizzare, nuove normative da conoscere e nuove procedure da adottare assieme a metodologie di lavoro volte al miglioramento continuo: questa è la nostra ricetta vincente. Sono necessarie qualità come elasticità e capacità di adattamento, qualità che possono fare la differenza in termini di prestazioni e crescita aziendale. A questo proposito ti consigliamo anche di leggere questo nostro articolo.

Il percorso che oggi possiamo dire di “successo” si articola secondo oramai una ben consolidata ricetta. Una sorta di to do list per cercare di avvicinarsi al successo che cerchiamo di spiegare qui di seguito.

La ricetta per il successo e la crescita aziendale di Solar Cash

Avere successo non è affatto semplice. Ci sono dei requisiti che devono essere soddisfatti e degli step che si devono per forza di cose percorrere se vogliamo ottenere il risultato sperato ovvero una crescita aziendale continua e duratura.

Nel nostro caso possiamo riassumere questi step o requisiti mediante cinque parole chiave che poi avremo modo di esaminare attentamente. Le keywords sono:

  • formazione,
  • sicurezza,
  • innovazione,
  • procedure, 
  • software.

L’importanza della formazione: hard skills ma anche soft skills

Ognuno di noi riconosce alla formazione un ruolo fondamentale nel successo che ottiene. In Solar Cash è così. Crediamo che i nostri dipendenti e collaboratori possano offrire un servizio migliore al cliente, se conoscono nuove nozioni, nuovi processi per offrire e nuovi servizi.

La formazione è a 360 gradi. Non solo finalizzata all’acquisizione di nuove conoscenze e competenze ma anche l’aggiornamento delle stesse. Ad esempio i nostri tecnici aggiornano costantemente le proprie competenze, non solo sui prodotti ma anche sulle nuove norme, sulle nuove opportunità e sulle nuove tecnologie.

A questo proposito, ci sentiamo di sottolineare come le evoluzioni della normativa rivestono oggi un ruolo chiave all’interno della formazione del nostro staff. Il Superbonus 110% ad esempio, fin dalla sua approvazione, è stato oggetto di chiarimenti da parte dell’Agenzia delle Entrate e modifiche. Un intreccio di risposte a quesiti e di emendamenti ai vari decreti e leggi che è sempre difficile da seguire. In entrambi i casi siamo orgogliosi di poter affermare che i nostri dipendenti sono continuamente aggiornati e pronti ad apprendere le novità de settore.

Non solo formazione tecnica o specifica su hard skills ma anche quella sulle soft skills. Quando si lavora in un’azienda di medie e grandi dimensioni, specie se in forte espansione come Solar Cash, è necessario fare in modo disinnescare i conflitti e le incomprensioni che possono nascere fra i membri della squadra. In altre parole è necessario fare team building. La formazione sulle soft skills è fondamentale anche per inserirsi nelle dinamiche di gruppo che si creano all’interno dell’ambiente di lavoro. Dinamiche che si riflettono verso l’esterno ed anche sull’immagine della stessa azienda.

Il focus sulla Sicurezza

Strettamente connesso al tema della formazione c’è quello sulla sicurezza. I cantieri, si sa, sono luoghi pericolosi dove potenzialmente ci si può fare davvero male. A questo proposito i nostri operai ed i nostri collaboratori esterni applicano alla lettera le normative sulla sicurezza dei luoghi di lavoro (legge 81/08).

Il rispetto di queste norme è requisito fondamentale per lavorare con noi, sia che si tratti di un impresa che di un semplice dipendente. Per questo forniamo tutti i migliori dispositivi di protezione individuale per lavorare. Questo a prescindere che si tratti di operai o tecnici sui cantieri che in magazzino come del resto in qualsiasi altro luogo.

Innovazione: la chiave di volta per dominare il futuro

L’innovazione è la terza parola chiave che abbiamo individuato nella nostra ricetta per una crescita aziendale costante. Anche questo non è un concetto monovalente ma si tratta di un concetto con più sfaccettature.

Innovazione è un concetto ben si sposa con il lato tecnico del nostro lavoro. Innovare significa anche affidarsi ai nuovi hardware disponibili sul mercato che a sua volta si basano sulle ultime novità tecnologiche a disposizione dei nostri fornitori. Nuovi hardware e nuove tecnologie che ci permettono anche di offrire servizi innovativi e diversi da quelli che offre la concorrenza permettendoci di avere un vantaggio competitivo non indifferente ed aggredire il mercato in maniera vincente.

Ma innovare significa anche e soprattutto trovare nuove idee e nuove possibilità di sviluppo del business. Innovare significa creare un modello di business basato sulla cessione del credito d’imposta e sullo sconto in fattura quando la concorrenza ancora deve comprendere cosa siano. Innovare significa scommettere sulle comunità energetiche e capire come funzionano quando ancora la normativa che le regola non è completa. Significa quindi anticipare i tempi, vedere nel futuro e prepararsi ad esso per non perdere nessuna opportunità.

Procedure e miglioramento continuo sono la base per una crescita aziendale

La parola innovazione ben si presta ad essere legata anche al concetto di miglioramento continuo, soprattutto relativamente alle procedure aziendali. Se la normativa evolve, anche le procedure aziendali cambieranno per adattarsi alle nuove disposizioni.

Il concetto di evoluzione delle procedure è legato a quello di riduzione degli sprechi. Se per ottenere un determinato risultato sono oggi necessari 5 passaggi, magari domani, sarà possibile ottenere lo stesso risultato con solamente 4 passaggi. Ciò fa guadagnare tempo e denaro all’azienda liberando quindi risorse utili all’attività produttiva.

Un evoluzione delle procedure, in un ottica di miglioramento continuo, significa offrire beni e servizi di qualità sempre migliore. E la qualità è proprio quello che cercano i clienti o gli utenti che si affidano ad aziende come la nostra. Se i servizi o i beni sono di qualità, gli utenti o clienti saranno più soddisfatti e tenderanno a farsi ambasciatori e promotori dell’azienda o del servizio. Perseguendo proprio questi obiettivi, siamo orgogliosi di aver ottenuto la certificazione ISO 9001.

Software per la crescita aziendale

Oggi i computer sono diventati indispensabili nello svolgimento della maggior parte dei nostri lavori. Quando si parla di edilizia e riqualificazione energetica infatti è necessario attraversare anche una fase di progettazione degli impianti o dei cantieri. Progettazione che avviene esclusivamente tramite appositi software di disegno tecnico e di progettazione. Investire nell’acquisto delle licenze di questi applicativi quindi è cruciale per le aziende di questo settore, licenze che permettono di usufruire a loro volta degli aggiornamenti che ne migliorano le funzioni e prestazioni.

Investire sui software significa anche investire anche sui programmi di gestione, sia dei lead e  clienti, sia anche della parte amministrativa. In questo caso, avvalersi di un team di sviluppatori può fare la differenza nello sviluppo di un software gestionale personalizzato sulle esigenze della nostra azienda. In questo modo non sarà l’azienda che deve adeguarsi alle procedure di software standardizzati e non completamente efficaci, ma sarà il software ad adeguarsi alle esigenze aziendali.

Solo i software progettati secondo questa logica riescono a svolgere al meglio la propria funzione ed al tempo stesso a far risaltare la formula che ci ha portato al successo.

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Le misure del Decreto Sostegni per le imprese contro il caro bollette

Esaminiamo tutte le misure contro il caro bollette contenute nel Decreto Sostegni per le imprese

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Il Decreto Sostegni ter, conosciuto anche come dl 4/2022, pubblicato in Gazzetta lo scorso 27 Gennaio contiene delle misure di sostegno rivolte a tutti i cittadini italiani ed alle imprese. In questi approfondimento prenderemo in esame le misure contenute nel decreto Sostegni per le imprese contro il caro bollette.

I tanto temuti rincari sulle bollette per il costo dell’energia e del riscaldamento, di cui avevamo già parlato all’interno di queste pagine si sono infatti puntualmente verificati. Aumenti che in alcuni casi arrivano al 50% in più rispetto ai costi del 2019. Con aumenti così sostanziosi infatti le imprese, già provate dalla crisi post lock-down, dovranno sostenere dei costi sempre più elevati e sono in molto a rischiare di non sopravvivere.

Per questo motivo, il decreto sostegni ter per le imprese contiene delle misure che puntano a bloccare il costo dell’energia. Le misure individuate dal governo in aiuto alle imprese prevedono i seguenti passaggi:

  • azzeramento degli oneri di sistema;
  • credito d’imposta per energivori;
  • extra profitti rinnovabili del fotovoltaico.

Ma il decreto sostegni per le imprese non si limita a fornire degli aiuti a questi soggetti ma prevede anche delle misure per le famiglie. Le famiglie in difficoltà potranno avvalersi della possibilità di rateizzare le bollette relative al periodo gennaio-aprile spalmando l’importo dovuto in 10 rate. Certo, non è una misura definitiva, ma intanto può fornire un primo supporto alle difficoltà.

Ma in cosa consiste più di preciso il decreto sostegni per le imprese? Come si articolano in dettaglio le misure previste contro il caro bollette?

Abbiamo cercato di approfondire l‘analisi del decreto sostegni per le imprese in questo approfondimento a cura dei nostri esperti.

Decreto sostegni imprese ed azzeramento degli oneri di sistema contro l’aumento del costo dell’energia

L’azzeramento degli oneri di sistema delle bollette previsto dal decreto sostegni per le imprese stabilisce che l’ARERA annulli queste quote. In sostanza quindi ci sarà un abbattimento totale di quelli che vengono definiti come oneri generali di sistema applicati alle utenze con potenza disponibile superiore a 16,5 Kw. Questo azzeramento degli oneri però varrà solamente per i mesi di gennaio febbraio e marzo e quindi per il primo trimestre 2022..

La stessa misura sarà inoltre applicata anche per le utenze connesse in media e alta/altissima tensione ad utilizzo pubblico. Ne beneficeranno quindi le utenze dedicate all’illuminazione pubblica o per la ricarica di veicoli elettrici situati in luoghi accessibili al pubblico.

Per questa misura, il decreto sostegni per le imprese ha stanziato circa 1,2 miliardi di euro.

Previsto un credito d’imposta per le imprese dai consumi energetici alti

Le imprese energivore che hanno subito un aumento del costo per KWh superiore al 30% potranno usufruire di un credito d’imposta del 20% su tali spese. Per stabilire questo aumento dei costi è necessario però confrontare il primo trimestre 2022 e quello 2019.

Il credito d’imposta in questione non potrà essere ceduto e potrà quindi essere utilizzato solamente in compensazione e non concorre alla formazione del reddito d’impresa o della base imponibile IRAP.

Il credito d’imposta introdotto dal decreto sostegni per le imprese sarà inoltre cumulabile con altre agevolazioni che abbiano oggetto i medesimi costi, a condizione che l’importo finale non porti sul superamento del costo sostenuto. Per calcolare questo importo è inoltre necessario tenere conto della concorrenza alla formazione del reddito e della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive.

Il decreto sostegni per le imprese stanzia circa 540 milioni di euro per questa misura e stabilisce che ad effettuare i controlli sia il ministero dell’Economia e delle Finanze.

Caro bollette e la compensazione per il fotovoltaico

Questa misura del decreto sostegni per le imprese vincola gli operatori che stanno producendo energia senza sopportare gli effetti dell’eccezionale aumento del prezzo.

In particolare, costoro dovranno versare una differenza calcolata tenendo conto dei prezzi equi prima della crisi. Questa è ovviamente una misura legata all’emergenza che il settore economico italiano sta vivendo in questo periodo per questo ha una durata limitata: dal 1° febbraio al 31 dicembre 2022.

In questo lasso di tempo, gli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 20kW e che beneficiano di tariffe fisse derivanti dal meccanismo del Conto Energia, quindi che non dipendono dai prezzi di mercato, è applicato un meccanismo di compensazione a due vie sul prezzo dell’energia affidato al GSE. Sarà inoltre questo organo a stabilire l’importo di queste tariffe fisse.

Sarà inoltre compito di ARERA disciplinare le modalità di attuazione di tale misura contenuta nel decreto sostegni ter. Disciplina che dovrà essere predisposta entro il prossimo 27 febbraio.

Se vuoi rimanere aggiornato sulle nuove detrazioni fiscali e le agevolazioni per la riqualificazione energetica delle imprese compila il modulo contatti che trovi in questa pagina con i tuoi dati!

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La formazione come strumento di crescita nel settore energetico

La formazione è alla base della crescita delle imprese, soprattutto nel settore energetico. Scopriamo perché

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Se un’azienda o un’impresa vuole crescere e vuole raggiungere degli alti standard qualitativi deve per forza di cose investire nella formazione. Se Solar Cash s.r.l. è riuscita ad ottenere dei risultati così importanti è anche merito della costante formazione cui sono stati sottoposti tutti membri dello staff. Inutile negarlo.

La formazione è inoltre ancora più importante in un settore come quello energetico che è in continua evoluzione, sia tecnica che normativa. Il mutamento attraversato negli ultimi tre decenni dal settore energetico è il riflesso anche dei cambiamenti che più in generale hanno attraversato la società intera.

Se prima tutto era fondato sul petrolio e sull’energia che da esso si poteva produrre, oggi le cose sono ben diverse. I cambiamenti climatici in atto e la conseguente sempre più alta attenzione alla sostenibilità, oltre al sempre più prossimo esaurimento dei combustibili fossili, hanno infatti portato il settore energetico a concentrarsi sempre di più sulle energie rinnovabili. Ed è proprio questo l’enorme cambiamento che sta attraversando il settore energetico che si trova di fronte ad un vero e proprio cambio di paradigma.

Quando il tessuto imprenditoriale si trova davanti a dei cambiamenti così radicali, si trova solitamente in difficoltà. Un imprenditore ed un’azienda infatti devono riuscire ad intuire prima la direzione in cui muoversi per poter stare sul mercato ed ottenere profitto. E per farlo deve necessariamente ricorre alla formazione del proprio staff, dirigenza compresa.

Le nuove tecnologie infatti devono essere studiate e comprese appieno prima di poter essere utilizzate all’interno del proprio ciclo produttivo o dei propri servizi. La normativa deve essere esaminata a fondo per non incappare in grossolani errori dalle pesanti conseguenze pecuniarie o peggio, penali. Gli standard di sicurezza devono essere mantenuti elevati e pertanto gli operai devono essere formati ecc.

Abbiamo pertanto preso in esame, qui di seguito i vari aspetti della formazione dei nostri dipendenti e come essa impatti sulla nostra crescita aziendale.

La formazione tecnica

In questi ultimi anni, le innovazioni tecnologiche si susseguono ad un ritmo eccezionale. Innovazioni tecnologiche che non riguardano solo i dispositivi elettronici ma che riguardano un po’ tutti i settori, compreso quello energetico. L’emergere di problematiche come quelle legate ai cambiamenti climatici, sempre più evidenti, ma anche la volontà politica di puntare sulle energie rinnovabili non ha fatto altro che far progredire il settore delle energie rinnovabili.

I principi di funzionamento delle tecnologie rimangono sempre gli stessi, tuttavia le innovazioni possono arricchire questi dispositivi di altre funzioni che li rendono più efficienti. Ad esempio, il semplice inverter può essere dotato di componenti in grado di ottimizzare il prelievo o l’immissione di energia in rete efficientando notevolmente tutto l’impianto. E’ quindi necessario per le aziende che operano nel settore delle energie rinnovabili abbiano dei dipendenti o collaboratori che siano in grado sapere come e dove “mettere le mani”. Quando si installa o si progetta un impianto fotovoltaico oppure un impianto termico lo si fa perché se ne possiedono le competenze.

Per questo motivo facciamo in modo che il know-how accumulato dai nostri dipendenti o dai nostri collaboratori sia sempre aggiornato sulle ultime novità. La nostra è una realtà che punta tantissimo sulle cosiddette hard skills, o competenze tecniche dei nostri dipendenti. Solo così siamo in grado di garantire gli alti standard qualitativi che ci permettono di realizzare i sogni dei nostri clienti facendogli risparmiare sulle bollette nel pieno rispetto dell’ambiente.

Come se non bastasse, i tecnici che operano in Solar Cash, essendo iscritti agli albi di categoria devono adempiere a degli obblighi formativi per poter continuare ad esercitare la propria professione. Corsi che siamo orgogliosi di poter offrire ai nostri collaboratori e dipendenti e che sicuramente vanno ad incidere sulla loro formazione ma anche sul nostro bagaglio tecnico.

L’evoluzione delle normative che ruotano attorno all’energia prodotta da fonti rinnovabili

Accanto ad una tecnologia che evolve a ritmi serratissimi c’è anche da considerare l’evoluzione di quelle che sono le normative e le leggi che riguardano gli impianti a fonti rinnovabili. Evoluzione che a partire dal 2020, subito dopo l’avvento della pandemia, è cresciuta ad un ritmo esponenziale. Anzi forse sarebbe più corretto dire, che l’epidemia di coronavirus, ha stravolto, in positivo, tutti i vari meccanismi normativi che ruotavano attorno alle energie rinnovabili.

La crisi economica generata dal lock-down e dalle misure di distanziamento sociale, ha inciso pesantemente sull’agenda dei governi Conte e Draghi che per cercare di risollevare le sorti di alcuni settori, in particolare quello dell’edilizia, hanno dovuto spingere di molto il piede sull’acceleratore della transizione ecologica.

Nel giro di due anni infatti sono state introdotte misure come il Superbonus 110%, il credito d’imposta per le imprese (piano di transizione 4.0) le norme per l’attuazione delle comunità energetiche ma non solo queste. Sono inoltre anche state prorogate, anche se con qualche modifica, norme già esistenti come ad esempio i classici ecobonus al 50-65% o altri sostegni alle imprese come il Bonus Sud.

Ovviamente, queste norme non sono sempre chiarissime ed esaustive. Gli enti preposti, come ad esempio l’Agenzia delle Entrate, sono intervenuti spesso chiarendo alcuni loro aspetti ed interpretazioni creando anche una certa suspense attorno a questi chiarimenti. Oltre ad una formazione tecnica, è quindi importantissimo che gli operatori del settore delle energie rinnovabili siano sempre formati anche sulle evoluzioni normative. Inutile infatti saper progettare ed installare impianti se la legge non ne permette la posa in opera.

Gran parte della formazione che abbiamo effettuato durante il 2021 ha riguardato infatti le evoluzioni normative. Un aspetto importante questo, dal momento che parte del nostro core business consiste anche nell’offrire dei servizi di consulenza. Chi vuole investire nelle rinnovabili infatti, lo fa solo dopo aver compreso se è in possesso di tutte le carte in regola per farlo.

La formazione sulla sicurezza è un investimento

La formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro è obbligatoria per tutti i lavoratori. A stabilirlo è il D.Lgs 81/08. Se formare i lavoratori in modo che possano rispettare le norme sulla sicurezza è un dovere, al tempo stesso essere informati sui possibili rischi che si corrono sul lavoro è un diritto dei lavoratori.

Per questo motivo tutti i nostri lavoratori e collaboratori sono istruiti sull’utilizzo delle attrezzature che utilizzano nei cantieri ed in ufficio. In particolar modo ci assicuriamo che conoscano a fondo le procedure di prevenzione dei rischi che abbiamo adottato in azienda. Procedure che tra le altre cose vengono aggiornate costantemente secondo i più rigidi standard in vigore. Siamo infatti ben consci del fatto che solo i lavoratori che hanno acquisito un insieme di conoscenze e competenze adeguate possono essere in grado di gestire e risolvere le situazioni di emergenza. Situazioni di emergenza che in un cantiere non sono così improbabili nonostante tutte le misure di prevenzione degli infortuni che si possano implementare.

È fondamentale quindi garantire a tutti i lavoratori, preposti, responsabili e dirigenti, una formazione adeguata sull’importanza delle norme di sicurezza. Una formazione che a ben vedere non è solo un obbligo da rispettare ma anche un investimento, uno dei più importanti. Proteggere le risorse di un’impresa attraverso un’adeguata formazione significa infatti ridurre gli infortuni sul lavoro, il rischio di malattie croniche, danni economici e sanzioni penali. Non solo per l’azienda, ma anche per il cliente o utente finale.

L’importanza delle soft skills

Crediamo che i nostri dipendenti e collaboratori possano offrire un servizio migliore al cliente, e quindi anche alla nostra azienda solo se adeguatamente formati.

Non solo formazione tecnica o specifica su hard skills ma anche quella sulle soft skills. Quando si lavora in un’azienda di medie e grandi dimensioni, specie se in forte espansione come Solar Cash, è necessario fare in modo disinnescare i conflitti e le incomprensioni che possono nascere fra i membri della squadra. In altre parole è necessario fare team building. La formazione sulle soft skills è quindi fondamentale anche per inserirsi nelle dinamiche di gruppo che si creano all’interno dell’ambiente di lavoro.

Spesso, le dinamiche cui ci siamo appena riferiti si riflettono anche verso l’esterno e quindi anche sull’immagine della stessa azienda oltre che sui rapporti con i nostri clienti.

Quale azienda vorrebbe far percepire tensioni al suo interno ad un potenziale cliente? E quale invece vorrebbe non sapere come gestire i rapporti con i propri clienti o peggio ancora gestirli malamente?

Nessuna.

Per questo è importante educare oltre che formare le risorse di un impresa anche in questo senso. E’ infatti stabilendo una relazione comunicativa serena ed aperta sia fra i membri di un organizzazione che fra questi membri e l’esterno che le aziende si assicurano una sopravvivenza il più longeva possibile. Una sopravvivenza basata sulla fiducia reciproca nel rapporto cliente-impresa che a sua volta è sinonimo di qualità. La stessa qualità che deve essere lo scopo ultimo di una formazione aziendale costante e continua.

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Solar cash s.r.l. i numeri della nostra crescita aziendale

Il 2021 è stato un anno che ha segnato una crescita aziendale importante per Solar Cash s.r.l che è anche riuscita ad ottenere la certificazione ISO 9001

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Il 2021 è stato un anno di consolidamento e di crescita per noi di Solar Cash s.r.l., un anno che probabilmente ha segnato una svolta, per la nostra azienda.

Prima di addentrarci oltre, è doveroso fare una breve premessa. La nostra è una realtà particolarmente attenta alle novità del settore delle energie rinnovabili che punta molto su modelli di business innovativi. Abbiamo avuto modo di rodare efficacemente quei meccanismi legati ad incentivi come il Conto Termico e gli Ecobonus negli anni passati così come siamo stati infatti tra i primi a credere nel meccanismo dello sconto in fattura della cessione del credito d’imposta. Queste innovazioni, già prima della pandemia, ci avevano permesso di ottenere dei risultati più che discreti e ci avevano permesso di crearci una nicchia, che poi tanto nicchia non è, di riferimento in un settore quasi sconosciuto alla concorrenza.

Con il senno di poi, la nostra capacità di innovare i nostri modelli di business, ci ha permesso di essere pronti, o quanto meno più pronti di altri a ciò che sarebbe successo a partire da marzo 2020. L’entrata in vigore del Superbonus 110% ed il prolungamento degli incentivi previsti dagli ecobonus ordinari ed il conseguente ampliamento della platea della cessione del credito e dello sconto in fattura hanno fatto il resto.

Sono infatti questi due i fattori principali che ci hanno permesso consolidare la nostra attività in quest’ultimo biennio con delle ottime prospettive anche per il futuro vista l’approvazione della Legge di Bilancio 2022. Prospettive che speriamo possano replicare la crescita in termini di fatturato registrata nel corso del 2021 che rispetto all’anno precedente ha segnato un aumento di più del 400%.

Proviamo a fare il punto della crescita aziendale che abbiamo attraversato in questi ultimi anni attraverso alcuni numeri.

I nostri clienti

Se da un lato la pandemia ha ridotto notevolmente i consumi, dall’altro ha regalato nuove opportunità. Opportunità che per nostra fortuna abbiamo saputo cogliere e che ci hanno portato a raggiungere un risultato davvero straordinario.

Sono oltre 600 i clienti che si sono rivolti a noi. La maggior parte di questi hanno richiesto i servizi legati al Superbonus 110% anche se restano comunque molte le installazioni che abbiamo potuto realizzare grazie ai vari bonus casa ed ecobonus. Le insidie dietro alla fruizione del Superbonus sono infatti molte e sono stati in diversi a non poter rientrare nella maxi-detrazione. Pertanto, a costoro, non è rimasto altro che ricorrere agli ecobonus per il fotovoltaico e per gli impianti termici o a quelli per le imprese (beni strumentali 4.0 e bonus sud 2022).

Un risultato sorprendente, soprattutto se confrontato con i numeri pre-pandemia che è stato possibile raggiungere solo per merito della nostra squadra e del know-how tecnico e commerciale del nostro staff.

La mole di lavoro raccolta da Solar Cash è quindi aumentata enormemente rispetto a quella registrata nel 2019. Pertanto è stato necessario ampliare il nostro staff per migliorare la nostra struttura organizzativa. Se nel 2019 Solar Cash srl poteva contare su di uno staff di circa 5 persone, oggi i membri di Solar Cash s.r.l. sono circa 30. Un numero che sicuramente è destinato a crescere ancora. 

La nostra squadra di tecnici

In quest’ultimo anno la nostra squadra ha visto incrementare in particolare il know-how dal punto di vista tecnico. Lo staff ha subito un incremento significativo soprattutto per quanto riguarda il nostro ufficio tecnico che ad oggi include un direttore tecnico ed un project manager.

Accanto al nostro ufficio tecnico, per venire meglio incontro alle esigenze dei nostri clienti abbiamo anche ampliato il nostro reparto tecnico-installativo. Oggi il reparto è diviso in 3 diversi team di intervento, uno relativo agli impianti termici, uno relativo agli impianti fotovoltaici ed elettrici ed uno relativo ai sopralluoghi necessari agli studi di fattibilità ed a raccogliere le informazioni per i cantieri. Grazie al nostro team operativo adesso siamo in grado di gestire internamente alcune installazioni oltre che alcune manutenzioni, semplificando i processi ed intervenendo così in maniera più tempestiva.

Sono quindi i nostri tecnici, in particolare quelli dediti alla progettazione degli impianti, ad interfacciarsi con la nostra rete di collaboratori tecnici esterni. Una rete anch’essa in forte espansione. Sono infatti più di 20 i nostri tecnici urbanistici e impiantistici che collaborano con Solar Cash s.r.l. così come circa 30 sono gli installatori e 10 le imprese edili. La nostra rete di tecnici ed imprese collaboratrici è attiva in tutto il territorio nazionale, con particolare riferimento al centro Italia (Umbria, Toscana, Marche, e Lazio) ed alla Sicilia.

La rete commerciale

Sarebbe però ingiusto non parlare anche della nostra rete commerciale che siamo riusciti a costruire parallelamente a quella tecnica visto che parliamo della nostra crescita aziendale. Una rete composta da più di 30 collaboratori commerciali, tutti appositamente e preventivamente formati, ed altamente professionali.

Per gestire così tante risorse commerciali, c’è bisogno di una leadership ben definita ma anche di una costante attività di marketing, online ed offline e di una efficace gestione dei lead. La maggior parte dei nostri clienti arriva infatti dal web, sia tramite il sito web che tramite i Social Network. Clienti con i quali quali è necessario relazionarsi, grazie al customer care, per poter organizzare un sopralluogo per verificare che ci siano le condizioni di base per poter procedere con il contratto, sopralluogo effettuato appunto dai nostri collaboratori commerciali.

Se ci fermiamo un attimo, possiamo capire quanto, rispetto al 2019, il salto sia stato enorme dal momento che all’epoca potevamo contare su circa un paio di agenti commerciali.

I risultati della nostra crescita aziendale

Dopo tutti questi numeri è venuto il momento di parlare di risultati raggiunti.

Fino a questo momento siamo stati in grado di lavorare su circa 80 cantieri superbonus così suddivisi:

  • 25 cantieri già portati a termine,
  • 35 in fase avanzata
  • 20 sono in procinto di essere aperti.

A questi poi vanno aggiunti tutti gli altri cantieri che siamo riusciti a realizzare nel corso del 2021 o che comunque sono in procinto di essere chiusi.. In particolare sono circa:

  • 40 quelli relativi all’installazione di impianti fotovoltaici;
  • 25 quelli relativi agli impianti termici (sostituzione caldaia e pompe di calore).

Un risultato straordinario, impensabile allo scoppio della pandemia così come appena tre anni fa. Un risultato che ci dimostra come il cercare di anticipare le nuove tendenze del mercato, innovando sia i nostri mezzi che le nostre procedure e migliorando continuamente i nostri standard qualitativi sia una scelta che si è dimostrata vincente. Ed è proprio grazie ai risultati che abbiamo raggiunto quest’anno che Solar Cash srl ha ottenuto la certificazione ISO 9001 che sicuramente è il coronamento migliore degli sforzi profusi per la nostra crescita aziendale.

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Partono le comunità energetiche rinnovabili. Fotovoltaico da 37 KW in costruzione

Il nostro primo impianto fotovoltaico da 37 KW dedicato all’avvio delle comunità energetiche rinnovabili è in costruzione!

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L’arrivo del nuovo anno porta con sé tante novità, sia buone che brutte.

Come da tradizione cominciamo con quelle non buone come il rincaro delle materie prime per la produzione di energia, fino al 55% in più per quanto riguarda l’energia elettrica. Aumenti pesanti che vanno ad incidere in maniera pesante sui bilanci delle famiglie, ma soprattutto delle aziende o imprese. Come possono le imprese nel 2022, sopravvivere a questi aumenti dopo due annus horribilis come quelli del 2020 e 2021 segnati dalla pandemia?

Ricorrere alle energie rinnovabili, ad esempio installando un impianto fotovoltaico potrebbe essere una soluzione.

Tuttavia la sola installazione di impianti fotovoltaici potrebbe non essere sufficiente. Per ottenere ancora più vantaggi, la cosa migliore è quella di entrare a far parte delle comunità energetiche rinnovabili.

E’ proprio questo il caso che vogliamo esaminare in questo approfondimento. Un caso che sicuramente può essere preso come esempio e che possiamo sfruttare per ricapitolare un po’ il discorso sulle comunità energetiche. Perché quindi le imprese dovrebbero entrare a far parte delle comunità energetiche rinnovabili?

Per scoprirlo continua a leggere.

Le comunità energetiche rinnovabili adesso sono realtà

Prima di procedere oltre riteniamo opportuno ricapitolare brevemente in cosa consistono le comunità energetiche rinnovabili.

La comunità energetica rinnovabile è un’associazione fra più utenti che decidono di collaborare tra loro per la produzione, per il consumo, e per la gestione dell’energia prodotta da impianti locali. La produzione di energia avviene tramite gli impianti a fonti rinnovabili come gli impianti fotovoltaici magari collegati a batterie di accumulo.

Il concetto di comunità energetica è basato su quello di autoconsumo collettivo. In sostanza i soggetti che partecipano ad una comunità energetica consumano in loco l’energia prodotta dagli impianti di produzione dell’energia locali per far fronte ai propri fabbisogni energetici. L’energia che producono questi impianti viene pertanto condivisa fra i membri della comunità energetica. Per partecipare alle comunità energetiche rinnovabili non è necessario possedere un impianto, ma vi si può prendere parte anche come soggetti consumatori.

Se oggi le comunità energetiche rinnovabili possono essere attuate pienamente è merito della recente approvazione del Decreto Red II (d.lgs 8 novembre 2021, 199). Grazie a questo decreto infatti vengono recepite le normative europee Red II che normano le comunità energetiche rinnovabili, ed anzi ne ampliano le potenzialità.

La nostra prima Comunità energetica rinnovabile

Abbiamo potuto realizzare la nostra prima comunità energetica rinnovabile grazie alla lungimiranza di un’azienda di medie dimensioni che si trova a Magione, in Umbria. L’ attività produttiva dell’azienda richiede un impiego molto elevato di energia elettrica, energia che ha un peso enorme sui bilanci aziendali. Un peso che un semplice investimento in un impianto fotovoltaico aziendale non è in grado di alleviare, ma che anzi, proprio per le cifre dell’investimento potrebbe contribuire ancora di più ad aggravare la situazione aziendale.

Per questo motivo, tramite la consulenza degli esperti Solar Cash, l’azienda in questione ha deciso di intraprendere un’altra strada. Quella dell’entrare a far parte di una comunità energetica che adesso, anche grazie all’ approvazione del Decreto Red II è possibile intraprendere. Una consulenza che in questi giorni sta portando ad avviare il cantiere dei lavori per realizzare un impianto fotovoltaico da 37 KW che sarà il fulcro produttivo di una nuova comunità energetica.

In questo modo l’impresa ha potuto beneficiare sia degli incentivi statali per l’installazione di impianti di produzione dell’energia da fonti rinnovabili e potrà beneficiare, una volta terminato l’impianto delle tariffe incentivanti per le C.E.R. previste da ARERA così come di quelle per l’immissione di energia elettrica nella rete nazionale.

I vantaggi però ricadranno anche su coloro che si trovano nelle vicinanze dell’impresa. I vicini dell’azienda, decidendo di entrare a far parte di questa comunità energetica potranno beneficiare di tariffe incentivanti sul consumo dell’energia della C.E.R.. Tariffe che indubbiamente contribuiranno a ridurre le spese delle loro bollette per l’energia elettrica andando anche a rinsaldare quel tessuto sociale che è alla base di ogni comunità.

I vantaggi del far parte delle comunità energetiche rinnovabili

Ma perché un impresa dovrebbe affrontare un investimento importante come quello per la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 37KW?

Per le imprese che vogliono dotarsi di un impianto a fonti rinnovabili, far parte delle comunità energetiche significa avere accesso ad una moltitudine di vantaggi. Abbiamo cercato di riassumere i principali qui di seguito:

  • Accesso alle agevolazioni fiscali per la transizione ecologica. In particolare le imprese possono accedere agli incentivi, sotto forma di credito d’imposta, previsti per gli investimenti in beni strumentali 4.0, agli incentivi previsti dalla Nuova Legge Sabatini ed a quelli previsti dal bonus sud. Grazie a queste agevolazioni, la spesa per l’investimento relativo all’installazione del nuovo impianto fotovoltaico aziendale sarà notevolmente ridotta;
  • Usufruire degli incentivi per le comunità energetiche. Gli incentivi vengono erogati anche sull’energia immessa nella rete nazionale dagli impianti a fonti rinnovabili che fanno parte delle comunità energetiche rinnovabili. Il prezzo per il ritiro dedicato di questa energia da parte del GSE o dalla vendita al mercato si aggira intorno ai 50 €/MWh.
  • Beneficiare delle tariffe incentivanti per i soggetti produttori di energia. I soggetti che possiedono impianti fotovoltaici, come ad esempio l’azienda in questione, potranno usufruire di una tariffa incentivante che, secondo quanto stabilito da ARERA può arrivare fino a 110 €/MWh portando quindi un notevole risparmio a bilancio. Non solo tariffe incentivanti, ma anche una notevole riduzione della quota di energia prelevata dalla rete elettrica nazionale. Proprio l’energia il cui consumo costa di più!;
  • Benefici per la comunità. L’energia prodotta in eccesso da questo impianto fotovoltaico aziendale verrà immessa all’interno della comunità, e quindi redistribuita fra i suoi membri, senza passare per la rete energetica nazionale. I soggetti consumatori di energia, alias i vicini dell’azienda membri della C.E. che non hanno un impianto F.E.R., potranno usufruire di una tariffa incentivante che ammonta a 9 €/MWh sull’energia che consumano;
  • Vantaggi ambientali e d’immagine. Auto-consumare l’energia che si produce, significa consumarne molta di meno di quella da prelevare dalla rete elettrica nazionale. Pertanto, anche la necessità di produzione di questo tipo energia sarà minore, contribuendo a ridurre le immissioni dei gas serra che si creano quando si produce energia elettrica. Ciò, ovviamente ha anche un ritorno d’immagine permettendo all’azienda di produrre in maniera più sostenibile.

Anche la tua impresa necessità di ridurre i costi energetici? Richiedi una consulenza a Solar Cash per un impianto fotovoltaico o per le comunità energetiche compilando il modulo che trovi qui sotto con i tuoi dati!

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Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0: tutte le proroghe!

La legge di Bilancio 2022 proroga la validità del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali 4.0 delle imprese. Ecco il punto della situazione

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Finalmente è arrivata la tanto attesa approvazione della Legge di Bilancio 2022 e con essa sono arrivate anche le novità in merito alle misure di sostegno alle imprese. In particolare, sulla scia di quanto è stato previsto negli ultimi anni, è stata prorogata la possibilità di fruire del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali 4.0.

Questa possibilità era attesa da molti visto il successo che ha riscosso negli ultimi anni. Inoltre si tratta di una misura che va inserita in un contesto più ampio di sostegno all’economia da parte dello stato italiano dopo la recente pandemia che ha messo a dura prova il comparto produttivo del belpaese.

Prima però di capire quali sono le novità introdotte dalla legge di Bilancio 2022 e come funziona la proroga per la cessione del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0 riteniamo sia necessario ricapitolare brevemente in cosa consista questo tipo di beni. In questo modo forse ti sarà chiaro come questa tipologia di beni posa avere a che fare con tematiche come la riqualificazione energetica e l’energia rinnovabile.

Per scoprire di più continua a leggere.

Cosa sono i beni strumentali delle imprese?

Rifacendoci alla normativa, possiamo affermare che i beni strumentali sono tutti quei beni, materiali ed immateriali, che imprese e professionisti utilizzano per svolgere la propria attività. In ogni caso ne parliamo meglio qui.

Normalmente quindi, si tratta di beni che, dopo il loro acquisto, vengono utilizzati per molto tempo, il più possibile. I beni strumentali, sono quindi soggetti, da un punto di vista contabile, al principio dell’ammortamento. Così è possibile spalmare l’investimento sostenuto per il loro acquisto in più anni deducendo la quota relativa all’anno di utilizzo.

Esistono diversi tipi di beni strumentali. Proviamo ad elencarli qui di seguito:

  • Beni mobili strumentali: possono essere classificati in questa categoria gli autoveicoli, i veicoli commerciali e industriali (es. furgoni, camion), le attrezzature e gli impianti di un’impresa produttiva, le macchine e gli arredi dell’ufficio (es. computer, smartphone, scrivanie, armadi).
  • Beni strumentali immobili: anche gli immobili (fabbricati strumentali) possono essere beni strumentali. Fanno parte di questa categoria i capannoni, i magazzini, gli uffici e i negozi sia già realizzati che da costruire.
  • Beni strumentali immateriali o immobilizzazioni immateriali. Questa categoria comprende, in particolare, i marchi, i brevetti, i diritti di utilizzo delle opere dell’ingegno come i software e gli altri diritti di proprietà intellettuale.

I beni strumentali 4.0 e la Legge Sabatini

Come avrai già capito, la legge italiana prevede incentivi ed agevolazioni per i beni strumentali che dovrebbero servire ad incentivarne l’acquisto. Acquisto ma anche installazione dei macchinari. D’altronde la logica con cui vengono erogate queste agevolazioni vuole favorire la transizione ecologica.

E’ il Piano di Transizione 4.0 (ex Piano Industria 4.0) in particolare, ad individuare in maniera più specifica quali sono i beni strumentali 4.0. Fra questi, specifichiamo subito, che rientrano anche tutti quegli investimenti per la riqualificazione energetica degli edifici come ad esempio un investimento per installare impianto fotovoltaico aziendale.

Ed è sempre il Piano di Transizione 4.0 ad aver previsto la possibilità, per coloro che effettuano investimenti in beni strumentali 4.0, di fruire del credito d’imposta. Pertanto, quando poco fa abbiamo parlato della proroga del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali 4.0 nella legge di Bilancio 2022 ci riferivamo proprio ad una modifica che riguarda anche il Piano Industria 4.0.

Un altro esempio di incentivo per l’acquisto di beni strumentali è quello previsto dalla nuova legge Sabatini. Questa norma permette alle PMI di accedere più facilmente ai finanziamenti. Le imprese possono richiedere un contributo sugli interessi dei finanziamenti relativi all’acquisto di beni strumentali 4.0 e non. Precisiamo che, proprio la Legge di Bilancio 2022, reintroduce il limite dei 200.000 euro per l’erogazione in unica soluzione di questo contributo.

La proroga al credito d’imposta ai beni strumentali

Esaminiamo adesso in cosa consiste la proroga della validità del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali 4.0 delle imprese.

Per quanto riguarda i beni strumentali 4.0 individuati dall’allegato A, ovvero i “Beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese
secondo il modello «Industria 4.0»” sarà possibile usufruire del credito d’imposta per gli acquisti effettuati dal 1° gennaio 2023 e fino al 31 dicembre 2025. A ben vedere sarà comunque possibile usufruirne entro il 30 giugno 2026, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

Il credito d’imposta cui sarà possibile usufruire ammonterà a massimo:

  • 20% del costo, per investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 10% del costo, per investimenti superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • 5% del costo, per investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro.

Vuoi conoscere gli incentivi per il fotovoltaico delle aziende in vigore nel 2022? Clicca qui!

Se vuoi rimanere aggiornato sulle nuove detrazioni fiscali e le agevolazioni per la riqualificazione energetica delle imprese compila il modulo contatti che trovi in questa pagina con i tuoi dati!

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Fotovoltaico nelle aziende: quali sono le prospettive per il 2022?

Il fotovoltaico nelle aziende ha visto una grande crescita in questi ultimi anni. Il trend continuerà anche nel 2022?

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In questi ultimi anni sono state molte le imprese che hanno deciso di ricorrere al fotovoltaico nelle aziende. In questo modo infatti hanno potuto rendere più sostenibile la loro attività avvalendosi dell’energia prodotta dai pannelli solari. Ma non solo questo, utilizzando quest’energia hanno potuto anche ridurre notevolmente i costi delle loro bollette liberando così risorse da utilizzare per i loro investimenti.

Questa che abbiamo descritto è una tendenza che funziona a tutti gli effetti. Una tendenza che trova anche il sostegno della politica viste anche le iniziative approvate in questo ultimo periodo dai vari governi per sostenere l’economia. Il PNRR contiene importanti misure per la riqualificazione energetica delle aziende e degli edifici residenziali, misure che si vanno ad aggiungere al bonus Sud per i beni strumentali ed al piano di transizione 4.0.

Se quella del fotovoltaico nelle aziende è una vera e propria tendenza allora ci devono essere dei dati che la dimostrano. Dati che è possibile analizzare anche per fare delle previsioni sul futuro del settore. Ed è proprio questo il tema di questo approfondimento.

I dati sul fotovoltaico nelle aziende

Per elaborare questo approfondimento abbiamo innanzitutto preso in considerazione i dati del nuovo Global Market Outlook, il più autorevole rapporto di analisi di mercato per il settore globale dell’energia solare.

Secondo questo rapporto, il settore del fotovoltaico nelle aziende è destinato a raggiungere e sorpassare il TeraWatt di potenza entro il 2022 avendo avuto, nell’ultimo periodo, crescite al di sopra dei 200 GW.

In particolare, a ciò, il Global Market Outlook prevede che nel 2022 verrà raggiunta la quota di 1,1 GW, nel 2023 questa potrebbe arrivare agli 1,3 TW e nel 2024 i 1,6 KW., e 1,9 TW nel 2025. Queste però sono previsioni al ribasso. In condizioni ottimali potremmo toccare addirittura i 2,2 TW entro il 2025.

Ma come interpretare questi numeri?

Questi numeri sono ben al di sotto delle aspettative per intraprendere un’efficace azione climatica. Tuttavia sono numeri che attestano una crescita da capogiro nel settore e non fanno altro che rimarcare una strada che viene percorsa da sempre più imprenditori ed imprese.

Il fotovoltaico è infatti una scelta plausibile per le aziende di tutto il mondo soprattutto a causa della sua sostenibilità, sia in termini ambientali ma anche economici. Il fotovoltaico nelle aziende infatti permette di contare sull’auto-produzione di energia abbattendo quelli che sono i costi in bolletta ed al tempo stesso a non gravare sul clima, già messo a dura prova in questo ultimo periodo.

Fotovoltaico nelle aziende e sostenibilità

Proviamo ad esaminare i vantaggi del fotovoltaico nelle aziende che derivano dalla sostenibilità ambientale.

Innanzitutto, presentarsi al mercato come un’azienda sostenibile e attenta all’utilizzo di fonti di energia rinnovabile e, dunque, potenzialmente illimitata può fornire un notevole ritorno d’immagine. In questo modo è possibile mostrare a tutti quanto certi valori siano effettivamente alla base dell’impresa. Valori che tra le altre cose si riflettono direttamente sulla social responsibility dell’impresa. In altre parole, installare un fotovoltaico nelle aziende è un investimento in termini di brand awareness & consideration. Investimento che scuramente andrà ad impattare positivamente sulle scelte di consumo dei consumatori.

Per questo motivo, secondo i dati del GSE, in tutto il 2019 sono stati installati in Italia circa 750 MW di impianti fotovoltaici. Precisiamo inoltre che gran parte di questi impianti sono aderenti allo Scambio sul Posto. Sempre secondo il GSE, la potenza degli impianti fotovoltaici installati complessiva a fine 2019 ammontava a 20.865 MW con un aumento del 3,8% rispetto al 2018. Un aumento che si riflette anche sulla produzione di energia, incrementata del 4,6% rispetto al 2018.

Gli incentivi per il fotovoltaico 2021/2021

Alla situazione del fotovoltaico nelle aziende che abbiamo appena descritto si aggiungono anche gli incentivi che lo stato italiano ha introdotto in questi ultimi anni per le imprese. Incentivi che agevolano in particolar modo gli investimenti delle imprese per gli impianti in grado di produrre energia da fonti rinnovabili come i fotovoltaici. Fra questi ricordiamo in particolare il Bonus Sud 2022 o la nuova Legge Sabatini 2022.

Gli incentivi contribuiscono senza dubbio a rendere ancora più conveniente l’installazione di un impianto fotovoltaico nelle aziende per almeno tre motivi:

  • notevole riduzione del costo dell’investimento che si sta per compiere (lo stesso che, per altro, verrà ammortizzato nel tempo di utilizzo di un impianto fotovoltaico per le aziende);
  • diminuzione delle spese energetiche della tua azienda;
  • ottenere un ritorno d’immagine che farà bene all’impresa ma anche e soprattutto all’ambiente.

Vuoi conoscere gli incentivi per il fotovoltaico delle aziende in vigore nel 2022? Clicca qui!

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Bonus Sud 2022: confermata la proroga in Legge di Bilancio

Confermata la proroga del Bonus Sud al 2022 con l’approvazione della Legge di Bilancio

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Recentemente è stata approvata la Carta Italiana degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 dalla Commissione Europea che grazie anche al DDL Bilancio 2022 aggiorna la normativa per gli aiuti alle imprese su base regionale. In particolare, questo documento, prevede un nuovo aggiornamento per la normativa che regola il Bonus Sud 2022 ovvero del Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nel Mezzogiorno (L. 208/2015).

Il DDL Bilancio 2022 quindi conferma la proroga del Bonus per il Mezzogiorno a tutto il 2022, proprio come era previsto dalla Legge di Bilancio 2021. Tuttavia, sebbene fosse prevista a livello normativo, la proroga del Bonus Sud al 2022 non era ancora pienamente operativa a comunicazione alla Commissione Europea della proroga del regime agevolativo riguardava solo il 2021.

Una buona notizia quindi per tutti quegli imprenditori che hanno intenzione di sfruttare questi incentivi per riqualificare la propria azienda. Una riqualificazione che sempre più spesso prevede l’installazione di impianti a fonti rinnovabili (come ad esempio il fotovoltaico per le aziende)

Ma cosa prevede il nuovo Bonus Sud 2022?

Abbiamo cercato di fare il punto della situazione qui di seguito.

Clicca qui e scopri tutte le novità contenute nel Decreto Sud 2024!

Il bonus sud 2022

Abbiamo quindi precisato che, essendo stata approvata la Carta Italiana degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 dalla Commissione Europea è stato che prorogato il Bonus Sud al 2022. Ma in cosa consiste questa agevolazione?

Sostanzialmente si tratta di una proroga al credito per gli investimenti che le imprese realizzano a decorrere:

  • dal 1° gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2022, per gli investimenti effettuati nel Mezzogiorno;
  • dal 7 aprile 2018 al 31 dicembre 2020, per gli investimenti effettuati nei Comuni delle Regioni Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo colpiti dagli eventi sismici succedutisi dal 24 agosto 2016;
  • dalla data del DPCM istitutivo della Zona economica speciale (ZES) al 31 dicembre 2022, per gli investimenti effettuati nelle ZES (art. 5 D.L. 91/2017).

Come funziona il bonus sud per gli investimenti nel Mezzogiorno?

Il Bonus Sud è stato istituito per la prima volta dalla legge di stabilità del 2016 (L. 208/2015). Il beneficio, istituito sotto forma di credito d’imposta, può essere fruito dalle imprese che effettuano in investimenti in beni strumentali nuovi nelle regioni del Mezzogiorno.

Il bonus Sud 2022, come nelle versioni precedenti, potrà essere richiesto anche retroattivamente per gli investimenti in beni strumentali nuovi effettuati dal 1 gennaio 2016 al 31 dicembre 2022. L’agevolazione varia in base alle dimensioni aziendali pertanto possiamo individuare 3 scaglioni:

  • 25% per le grandi aziende;
  • 35% per le imprese di medie dimensioni;
  • 45% per le piccole imprese.

Le imprese che vogliono richiedere la detrazione devono presentare l’apposita domanda attraverso il software messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

Una delle caratteristiche più importanti della misura è la sua retroattività. Infatti il credito d’imposta per il Mezzogiorno può essere richiesto anche per gli investimenti effettuati negli anni precedenti, sempre con le stesse aliquote che abbiamo elencato in precedenza.

Regioni ammesse e soggetti esclusi

Se il Bonus Sud 2022 si chiama così c’è un motivo. Le agevolazioni previste dalla misura sono infatti mirate alle aziende che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi, che si trovano nelle seguenti regioni:

  • Campania,
  • Puglia,
  • Basilicata,
  • Calabria,
  • Sicilia,
  • Molise,
  • Sardegna,
  • Abruzzo.

Ma tutte le imprese che si trovano nel Mezzogiorno possono accedere a queste agevolazioni? No. Le agevolazioni infatti non spettano ai soggetti che operano nei seguenti settori:

  • industria siderurgica,
  • carbonifera,
  • costruzione navale,
  • fibre sintetiche,
  • trasporti e delle relative infrastrutture,
  • produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche,
  • creditizio,
  • finanziario,
  • assicurativo.

L’impresa che intende accedere al credito d’imposta deve possedere un Durc in corso di validità al momento d’invio della domanda. Inoltre, non dovrà versare in condizioni di difficoltà.

I beni agevolabili dal Bonus Sud 2022

Rientrano nelle agevolazioni i seguenti beni: impianti (anche gli impianti fotovoltaici), macchinari e attrezzatura varia. Ai fini del credito d’imposta per gli investimenti nel mezzogiorno, possono essere agevolati anche i beni acquistati tramite contratto di locazione finanziaria (restano esclusi dunque i contratti di locazione operativa).

Sono agevolabili altresì i beni costruiti in economia e i beni complessi. Ovviamente il costo delle componenti utilizzate per la loro costruzione deve prevalere su quelle usate. Pertanto restano chiusi dall’agevolazione i beni usati o ricondizionati.

Infine, merita specificare che le agevolazioni del Bonus Sud 2022 sono cumulabili a quelle previste da altre misure. Ad esempio è possibile cumulare il Bonus Sud 2022 con il credito d’imposta derivante dal Piano Industria 4.0 di cui parliamo qui.

Quando e come presentare le domande

Per presentare le domande c’è tempo fino al 31 dicembre 2022, pertanto il bene agevolabile dovrebbe essere consegnato entro tale data. Non importa però che esso entri in funzione entro questi termini, l’importante è essere in possesso della fattura di saldo.

E’ necessario utilizzare il software dell’Agenzia delle Entrate (CIM17) per presentare la domanda di richiesta del bonus sud 2022. Una volta ottenuta l’autorizzazione per la fruizione del credito, sarà possibile utilizzarlo a partire dal 5° giorno successivo, esclusivamente in compensazione.

Precisiamo inoltre che versione aggiornata del modello di comunicazione, che sostituisce il precedente del 9 marzo 2021, è online dal 28 ottobre 2021.

Scopri le ultime novità sul Bonus sud 2023 cliccando qui!

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Come riqualificare e ottimizzare gli impianti industriali?

Impianti industriali con componenti elettriche e termiche performanti ed evolute permettono alle industrie di ottenere importanti risparmi e di essere competitive

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Gli stabilimenti industriali hanno costi operativi esorbitanti, soprattutto per quanto riguarda la voce legata alle spese per il riscaldamento e per l’energia elettrica. Per tutte quelle imprese che necessitano di un notevole quantitativo di energia, la presenza di generatori e di caldaie inefficienti e componenti poco performanti può incidere pesantemente sui costi complessivi di produzione.

Avvalersi di impianti industriali di produzione di calore e di energia efficienti non significa solamente andare incontro a vantaggi economici. Significa anche ridurre le emissioni di gas serra in atmosfera permettendo alle industrie di avvalersi di notevoli vantaggi competitivi e contare su di una produzione sostenibile.

Impianti industriali di questo tipo, sono sottoposti ad un intensa attività quotidiana. Per questo motivo possono logorarsi facilmente: la manutenzione non è sufficiente per garantirne l’efficienza. In alcuni casi è necessario quindi intraprendere delle vere e proprie azioni di riqualificazione, dell’intero sistema o quanto meno di qualche sua parte.

Prima di prendere qualsiasi decisione però è bene affidarsi nelle mani di imprese esperte del settore come Solar Cash. E’ infatti innanzitutto necessario calcolare in maniera appropriata i consumi dell’impresa in modo da individuare i processi che incidono maggiormente. Solo così è possibile programmare gli interventi più convenienti e valutarne fattibilità tecnica e soprattutto economica.

Per questo motivo abbiamo cercato di fare il punto, insieme ai nostri esperti sulle metodologie più diffuse di ottimizzazione degli impianti industriali. Grazie al loro know-how abbiamo infatti riassunto quali sono gli interventi più diffusi di efficientamento degli impianti industriali.

Soluzioni per l’efficientamento energetico di impianti industriali

Fra le soluzioni per l’efficientamento di impianti industriali di riscaldamento (per calore di processo e/o riscaldamento) abbiamo elencato qui di seguito quelle che più di altre possono portare al risparmio di energia primaria. Anticipiamo subito che non si tratta di soluzioni che prevedono dei semplici accorgimenti per consumare meno gas, ma di soluzioni abbastanza importanti.

In particolare si auspicano investimenti per l’installazione e o la sostituzione di:

  • Caldaie per acqua calda, a gas o a gasolio;
  • Generatori di vapore industriali;
  • Caldaie a biomassa;
  • Impianti di cogenerazione a metano per la produzione combinata di energia termica ed energia elettrica;
  • Pompe di calore di grande potenza per applicazioni commerciali e industriali.

La buona notizia è che, per questi investimenti, sono comunque disponibili degli importanti incentivi che consentono di rientrare nei tempi di investimento più brevi. Incentivi di cui abbiamo parlato anche fra le pagine di questo blog ad esempio qui e che nella maggior parte dei casi danno diritto ad un credito d’imposta.

L’installazione o la sostituzione di uno dei componenti sopra individuati può essere considerata come un intervento definito come “strutturale“, anche se è possibile risparmiare semplicemente adottando piccoli accorgimenti. Ad esempio basta sostituire i bruciatori per ottenere comunque dei risparmi consistenti.

Come risparmiare sostituendo i vecchi bruciatori degli impianti industriali

Negli impianti industriali di riscaldamento, sostituire i vecchi bruciatori con dei nuovi modelli più avanzati può contribuire a ridurre i consumi di energia primaria. Sostituendo i bruciatori di calore infatti si può ottimizzare il processo di combustione evitando sprechi. Poniamo il caso di un impianto di teleriscaldamento con caldaia ad acqua calda. In questo caso, l’installazione di nuovi bruciatori equipaggiati con inverter per la regolazione di velocità del ventilatore e sonda O2 può portare a una riduzione dei consumi energetici fino al 25%.

Inoltre, installare dei nuovi bruciatori negli impianti industriali, contribuisce non solo ad aumentarne l’efficienza ma anche a:

  • assicurare massima affidabilità e continuità di servizio;
  • ridurre le emissioni di gas inquinanti;
  • mantenere costanti i parametri impostanti anche al variare delle condizioni ambientali;
  • limitare e semplificare i tempi di manutenzione;
  • garantire un ambiente di lavoro sicuro.

Un nuovo bruciatore può quindi rivelarsi una soluzione ottima, non solo per i motivi elencati qui sopra, ma anche per ridurre il rumore negli impianti industriali. L’installazione di un inverter sul ventilatore infatti permette si do contenere i consumi elettrici, ma anche di dosare l’aria comburente in funzione della potenza erogata dal bruciatore. Una soluzione che ai bassi carichi garantisce una notevole riduzione del rumore di aspirazione  dell’aria del ventilatore. A beneficiare della riduzione del rumore saranno soprattutto gli operai che lavorano nella centrale termica.

Conclusioni

Ovviamente per assicurarsi delle prestazioni migliori per gli impianti industriali non basta ricorrere solamente ad un buon bruciatore. Certo, sostituendolo si ottengono comunque delle prestazioni migliori dall’impianto in questione, ma non basta. Per ottenere il rendimento massimo è importante prestare attenzione anche a molti altri elementi tutti altrettanto importanti per ridurre al minimo gli sprechi.

Infine, come la nostra esperienza insegna, è sempre meglio se costruttori di caldaie e produttori di bruciatori collaborino. Solo così è possibile allestire un gruppo termico performante e sicuro.

Per maggiori informazioni o per richiedere una consulenza energetica a Solar Cash srl, compila il form che trovi in questa pagina con i tuoi dati!

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Credito d’imposta 10 % per il fotovoltaico industriale

Alla scoperta dell’agevolazione che permette di installare un impianto fotovoltaico industriale o per le imprese con un credito d’imposta 10 %

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Se sei un imprenditore probabilmente stai cercando un modo per risparmiare sui costi energetici della tua azienda. Per questo probabilmente hai pensato di installare un impianto fotovoltaico in azienda. Tuttavia, prendere una decisione di questo tipo implica il fatto di dover affrontare un investimento davvero oneroso!

Fortunatamente però, gli impianti fotovoltaici delle imprese sono considerati a tutti gli effetti dei beni strumentali dal momento che sono dei beni che vengono utilizzati da imprese e professionisti per svolgere la propria attività produttiva. Ed è proprio per questo motivo gli imprenditori possono usufruire del credito d’imposta 10% per affrontare queste spese. A ben vedere, rispetto al passato, il credito d’imposta 10% è stato addirittura potenziato rispetto al passato dal momento che l’aliquota precedente era solamente al 6%.

Ma in quale contesto si inserisce il credito d’imposta 10 %? Come funziona? Fino a quando sarà valido?

Abbiamo cercato di fare il punto della situazione qui di seguito.

Il credito d’imposta 10% nel Piano di Transizione 4.0

La legge italiana prevede ovviamente incentivi ed agevolazioni per queste categorie di beni strumentali. Agevolazioni che dovrebbero servire ad incentivarne l’acquisto e l’installazione in una logica complessiva di transizione ecologica.

Un esempio di queste agevolazioni è il Piano di Transizione 4.0 (ex Piano Industria 4.0) che riguarda i beni materiali e immateriali connessi alla trasformazione tecnologica e digitale. E’ proprio questa misura a prevedere infatti il credito d’imposta 10 % per gli impianti fotovoltaici per le aziende. La misura, in realtà, non riguarda solo gli impianti fotovoltaici, ma i beni strumentali più in generale e si articola in questo modo:

  • credito d’imposta 10% fino al 31 dicembre 2021;
  • 10% fino al 30 giugno 2022 se entro il 31 dicembre 2021 è stato pagato almeno il 20% del costo totale;
  • 6% per il 2022.

Il limite di spesa massimo per ottenere queste detrazioni ammonta a 2 milioni di euro.

La misura di cui abbiamo appena parlato di fatto sostituisce il famoso Super ammortamento. Quest’ultima era la possibilità di applicare una extra deducibilità fiscale (fino al 130%) ai beni strumentali materiali acquistati dalle imprese. Rimane quindi possibile contenere le spese per questi beni tramite il principio della compensazione in F24: ciò significa che il credito d’imposta è uno sconto applicato direttamente sull’imposta, da spalmare in 5 anni.

Esempio

Per spiegare meglio in cosa consiste questo credito d’imposta al 10% forse è necessario fare un esempio.

Ammettiamo che un’impresa o un imprenditore acquisti e installi un impianto fotovoltaico entro la fine del 2021, o un altro bene strumentale ordinario, per un valore di 80.000 euro + IVA. Il credito d’imposta cui avrebbe diritto ammonta a 8.000 euro. Sarà quindi questo credito ad essere portato in detrazione tramite la compensazione in F24 che comporta una ripartizione in 5 rate di pari importo per i prossimi 5 anni.

I vantaggi del fotovoltaico industriale

Investire nel fotovoltaico industriale è conveniente, a prescindere dagli incentivi in vigore. Si, certo, la presenza degli incentivi ti garantisce un minore tempo di rientro dall’investimento, però la vera convenienza del fotovoltaico non è questa.

Un impianto fotovoltaico è sempre più appetibile sia per il forte calo del prezzo dei pannelli, ma anche per risparmiare sui costi energetici. Le imprese che hanno un’elevata richiesta di energia elettrica infatti possono beneficiare di una notevole riduzione delle bollette, soprattutto se l’impianto è dimensionato nel modo più appropriato a favorire l’auto consumo. Inoltre, c’è sempre da considerare il fatto che, l’elettricità prodotta dall’impianto fotovoltaico industriale che non viene auto-consumata può essere ceduta (Scambio sul posto e Ritiro dedicato) producendo così profitto.

Tra i beni strumentali nuovi, agevolati dal credito d’imposta 10% del Piano di Transizione 4.0, rientrano quelli di uso durevole connessi con il processo produttivo dell’impresa. Ciò significa che non vi rientrano solo gli impianti fotovoltaici industriali, ma anche gli impianti di cogenerazione. Questi impianti godono degli stessi meccanismi di quelli fotovoltaici per la cessione di energia non auto-consumata. I cogeneratori possono essere proficuamente applicati in molti settori industriali e dei servizi (dal manifatturiero all’alimentare, dalla sanità agli hotel al teleriscaldamento), a condizione che l’impresa sia caratterizzata da un fabbisogno contemporaneo di elettricità e calore.

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