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Il conto termico 2.0: novità e convenienza

Cos’è il conto termico 2.0? Quali sono le novità rispetto alla versione precedente? E’ rivolto anche alle imprese? Conviene davvero o gli ecobonus sono meglio?

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Il conto termico 2.0 GSE, chiamato anche 2.0, non è nient’altro che la nuova versione del precedente Conto Termico introdotto nel 2021. La versione 2.0 è stato pensato per permettere di sfruttare al meglio tutti quegli incentivi il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici ed allo sviluppo delle cosiddette rinnovabili termiche.

Ma in cosa consiste il conto termico 2.0? Quali sono i beneficiari? Perché è rivolto anche alle imprese?

Nel corso di questo approfondimento cercheremo di rispondere a queste domande tramite il parere dei nostri esperti ma non solo queste. Abbiamo anche cercato di capire quando conviene ricorrere alle agevolazioni del conto termico 2.0 e quando invece conviene ricorrere ai normali Ecobonus. In alternativa puoi anche leggere la nostra guida al conto termico 2024 cliccando qui!

lCos’è il Conto Termico 2.0 GSE

Il Conto Termico 2.0 è un fondo volto ad incentivare la produzione di energia termica il cui scopo è quello di sostenere gli interventi mirati al miglioramento dell’efficienza energetica di edifici e abitazioni. Il fondo in questione è stato prorogato anche per tutto il 2021.

Si tratta di un fondo Il fondo gestito interamente dal GSE ovvero il Gestore dei Servizi Energetici. E’ proprio il GSE a  stabilire quali siano gli interventi ammessi, chi può accedere agli incentivi e le diverse modalità di accesso a questi fondi. Ovviamente, per stabilirlo, fa riferimento alla normativa vigente, normativa che ha subito alcune modifiche nel corso del 2021 che prenderemo in esame qui di seguito.

Detrazioni disponibili in ambito pubblico e privato

Il Conto Termico 2.0 prevede dei bonus economici che possono arrivare fino al 65% della spesa sostenuta per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici. Un miglioramento che può essere intrapresa anche tramite la produzione di energia rinnovabile e quindi anche tramite l’installazione di impianti solari termici.

Possono accedere a questi bonus economici sia soggetti pubblici come le pubbliche amministrazioni, che i soggetti privati. In particolare, questi ultimi possono essere sia di natura residenziale che imprese. In particolare, il Conto Termico 2021 è stato pensato anche in funzione di tutte quelle aziende del settore agricolo, ma non solo di questo settore, che hanno necessità di ridurre i costi del loro approvvigionamento energetico.

Disponibilità, cosa incentiva e tempistiche del Conto Termico 2.0

Il Conto Termico 2.0 è stato istituito per erogare contributi monetari per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.

Si tratta sostanzialmente di un fondo da 900 milioni di euro l’anno così ripartiti:

  • 200 milioni per le pubbliche amministrazioni;
  • 700 milioni per gli interventi effettuati da soggetti privati come nel caso dei lavori in casa o nei capannoni industriali.

Solitamente a coloro che effettuano questo tipo di interventi viene restituito il 65% della spesa sostenuta. Ciò avviene entro 2 mesi dalla stipula della convenzione.

Erogazione degli incentivi del Conto Termico 2.0

I privati possono presentare le richieste di rimborso spese alla fine dei lavori, con la modalità dell’accesso diretto. Le Pubbliche Amministrazioni possono anche sfruttare anche la modalità “a prenotazione”. Questa modalità è particolarmente vantaggiosa visto che di fatto da la possibilità di usufruire degli incentivi prima dell’avvio dei lavori.

I privati che accedono al conto termico 2.0 in modalità accesso diretto riceveranno l’incentivo in un unica soluzione direttamente sul proprio conto corrente. La cifra massima che potranno ricevere sarà però di 5.000 euro.

Alle Pa invece verrà erogato subito tutto il contributo corrispondente al 65% della spesa sostenuta se faranno richiesta in modalità accesso diretto. Per quelle invece che richiederanno il contributo sfruttando la modalità a prenotazione, verrà versato un acconto all’inizio dei lavori. Il resto della cifra verrà invece erogata alla fine dei lavori.

Come funziona il Conto Termico 2.0

Il GSE eroga gli incentivi mediante delle rate annuali. La durata complessiva dell’erogazione di queste rate ha una durata che varia dai 2 ai 5 anni. Ovviamente la durata del rimborso dipende dalla dimensione degli interventi e degli impianti.

Ad esempio, nel caso dei soggetti privati e delle imprese, se l’ammontare dell’incentivo è inferiore a 5.000 euro verrà corrisposto in unica soluzione. Le PA invece possono chiedere la liquidazione del contributo statale in un’unica soluzione anche nel caso in cui quest’ultimo superi la soglia dei 5.000 euro, se hanno optato per l’accesso diretto.

Cumulabilità degli incentivi

Chiedersi se sia possibile cumulare gli incentivi del Conto Termico 2.0 con altri contributi è lecito e soprattutto è una domanda che si pongono in molti.

Ebbene la risposta a questo domanda è affermativa, tuttavia è necessario fare delle doverose precisazioni:

  • I soggetti privati come le imprese possono cumulare gli incentivi previsti dal Conto Termico 2.0 con altri incentivi di natura non statale. Non sono quindi cumulabili con le agevolazioni fiscali Irpef, i cosiddetti Ecobonus 2021 o PNT 4.0;
  • Nel caso delle Pubbliche Amministrazione invece, si potrà cumulare il Conto Termico 2021 con altri incentivi anche nel caso in cui gli altri incentivi siano statali.

Conto Termico 2.0: le novità 2021

Quali sono le differenze tra la vecchia versione del Conto Energia Termico introdotta nel 2012 e quella definita 2.0?

Ecco una breve sintesi delle novità:

  • Più soggetti ammessi: ampliamento alle società “in house” e le cooperative di abitanti;
  • Nuovi interventi di efficienza energetica;
  • Dimensione impianti: Il Conto Termico 2.0 ha aumentato la dimensione massima degli impianti che danno diritto ad accedere agli incentivi
  • Snellimento della procedura di accesso ai fondi;
  • Rata più alta. Il limite per l’erogazione dell’incentivo in un’unica rata è stato portato a 5.000 euro;
  • Tempistica ridotta: i tempi di pagamento dell’agevolazione economica per l’efficienza energetica si riducono a 2 mesi;

Conto termico 2.0: tutti gli incentivi più alti

Il Conto Energia Termico 2021 2.0 prevede un valore più elevato degli incentivi, rispetto alla versione precedente. Facciamo alcuni esempi:

  • Edifici nZEB (edifici a energia quasi zero): erogazione di una somma fino al 65% dal momento che producono energia da fonti rinnovabili
  • Isolamento termico e altro. In questo caso l’incentivo del Conto Termico 2.0 arriva fino al 40% nel caso in cui si svolgano lavori di isolamento termico di muri e coperture. Stesso discorso per la sostituzione degli infissi con modelli di nuova generazione progettati per garantire un maggiore risparmio energetico. Possono essere rimborsate anche le schermature solari, i lavori per migliorare l’efficienza dell’illuminazione degli interni, le tecnologie di Building Automation e l’installazione di una caldaia a condensazione. In quest’ultimo caso però forse è meglio ricorrere agli Ecobonus 2021, specie se si decide di installare anche un sistema per la termoregolazione degli ambienti.
  • Se abbinati aumentano: Se i lavori per l’isolamento termico siano abbinati alla sostituzione o realizzazione di altro impianto (solare termico, pompe di calore o caldaia a condensazione), l’incentivo concesso dal Conto Termico 2.0 sale al 50%.
  • Impianti e apparecchi. L’incentivo può salire fino al 65% della spesa sostenuta per la realizzazione di impianti solari termici, sistemi a pompe di calore (anche ibridi), caldaie e apparecchi a biomasse. Attenzione però alle irregolarità nel caso di eventuali controlli.
  • Rimborso diagnosi energetica e APE. E’ previsto un incentivo del 100% per le spese per la redazione dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE).

Conto termico 2.0 anche per i privati

Innanzitutto, procediamo a definire per bene chi sono questi soggetti privati che possono accedere agli incentivi del Conto Termico 2.0. Per soggetti privati infatti si intendono:

  • Persone fisiche;
  • Condomini;
  • Titolari di reddito di impresa o di reddito agrario.

Gli interventi ammessi a questi incentivi sono l’installazione di impianti di piccole dimensioni per la produzione di energia termica e gli interventi per il risparmio energetico (sostituzioni di caldaie gpl o metano, per esempio, o nuove installazioni, valvole termostatiche, stufe a pellet e altro).

Qui di seguito abbiamo riportato una lista riassuntiva degli interventi che danno diritto agli incentivi disponibili:

  • Pompe di calore sia per la climatizzazione che per la produzione di acqua calda ad uso sanitario.
  • Sistemi ibridi a pompe di calore
  • Caldaie, termo-camini a biomassa, stufe a pellet e simili
  • Impianti solari termici e termodinamici anche nel caso in cui siano abbinati a tecnologia “solar cooling”, che permette la produzione di freddo, quindi il condizionamento nei mesi estivi.
  • Impianto solare termico per la produzione di acqua calda.

Conviene richiedere gli incentivi del Conto termico o la detrazione fiscale degli Ecobonus?

La risposta migliore a questa domanda è: dipende.

L’esempio più comune è quello relativo alla sostituzione della vecchia caldaia per il riscaldamento e l’acqua calda con una macchina di nuova generazione a condensazione. Se da un lato è vero che il Conto Termico 2.0 prevede questa possibilità, dall’altro è vero che lo Stato preferisce detrarre la “sua” spesa dall’Irpef con una rateazione di 10 anni, anziché sborsare direttamente i soldi tramite gli incentivi.

Questo si traduce con un iter burocratico piuttosto complesso per il Conto Termico, al contrario di quello degli Ecobonus. Pertanto, per questo caso specifico vi consigliamo di ricorrere alla detrazione fiscale degli Ecobonus che, tra l’altro ammonta al 65% nel caso in cui si installi contemporaneamente un sistema di termoregolazione

Ricorrendo agli ecobonus avrai anche la possibilità di ricorrere allo sconto in fattura anziché usufruire di una detrazione Irpef spalmabile in 10 anni In questo modo potrai avere uno sconto immediato sull’acquisto del bene o degli interventi effettuati, sia per l’efficientamento energetico che per i lavori di ristrutturazione edilizia.

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Conto termico 2021: tutte le novità

Tutte le novità sul conto termico 2021. Scopri tutti gli ultimi cambiamenti!

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Negli ultimi anni, una delle tematiche più affrontate nel dibattito politico italiano, è stata quella dell’aumento dell’efficienza energetica del patrimonio edilizio italiano, sia privato che pubblico. Sono state quindi approvate nel corso del tempo, tutta una serie di misure che vanno ad incentivare gli investimenti in tal senso. Ecobonus, Superbonus, Bonus infissi, Bonus Sud per le imprese, PNT 4.0 e Conto Termico, poi modificato nel Conto Termico 2021 sono solo alcune fra queste misure.

La pandemia di coronavirus che ci ha colpito a partire dall’inizio dello scorso anno ha inoltre gettato la nostra economia in una situazione drammatica. Per questo motivo, con l’arrivo del 2021 i nuovo governo Draghi ha dovuto prendere dei provvedimenti per rilanciarla. Molti di questi provvedimenti sono volti alla cosiddetta transizione ecologica e vanno quindi ad incentivare tutti quegli investimenti volti ad un maggiore utilizzo delle energie rinnovabili. Ecco quindi che sono state rafforzate e potenziate molte delle misure precedentemente in vigore, come appunto il Conto Termico 2021.

In questo approfondimento, abbiamo cercato di focalizzarci però solamente su di una di queste misure: il Conto Termico con un focus particolare sulle novità che sono entrate in vigore nel 2021.

Per scoprire di più continua a leggere!

Che cos’è il Conto Termico?

Prima di parlare del Conto Termico 2021, riteniamo fare un breve riepilogo di cosa sia il normale Conto Termico.

Il Conto Termico è stato introdotto tramite il Decreto Ministeriale 28/12. Sostanzialmente è uno strumento grazie al quale imprese, privati e Pubbliche Amministrazioni possono usufruire di incentivi fiscali per interventi di efficientamento energetico e di produzione di energia da fonti rinnovabili. Chi beneficia di questo strumento potrà godere di un recupero fiscale pari al 65% della spesa sostenuta fino all’esaurimento dei fondi (che di solito ammontano a 900 milioni di euro).

Sarà il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) ad erogare questo contributo sulla base dei presupposti indicati nei criteri di legge. Fra questi figura ad esempio il possesso della Certificazione Ambientale. Si tratta di un documento che serve a certificare che i lavori svolti non avranno un forte impatto sull’ecosistema presente e che verranno eseguiti nel pieno rispetto dell’ambiente. In sostanza si tratta di un ulteriore incentivo ad utilizzare sempre più tecnologie green.

I beneficiari

I destinatari dei contributi previsti dal Conto Termico sono sostanzialmente due: privati e Pubbliche amministrazioni (anche Istituti Autonomi Case Popolari e le Cooperative di Abitanti presenti all’interno dell’Albo delle Cooperative) . Merita però specificare che per soggetti privati vengono intese anche le imprese.

Ovviamente, a seconda della tipologia di soggetto, pubblico o privato, è prevista anche una differente tipologia di contratto: per i privati avranno un contratto di servizio di energia, le PA invece di richiesta di prestazione energetica. Entrambi possono inoltrare direttamente la domanda per i contributi. In alternativa possono appoggiarsi alle cosiddette e ESCo (Energy Service Company) ovvero a quelle imprese che forniscono tutte quelle prestazioni utili per realizzare interventi di riqualificazione energetica.

Modalità di acceso

Imprese e PA possono accedere al contributo direttamente o su prenotazione (anche se questa modalità è riservata solamente alle PA).

I privati che decideranno di optare per l’accesso diretto dovranno inoltrare la propria richiesta al GSE entro 60 giorni dalla fine dei lavori. La documentazione sarà volta descrivere la tipologia di interventi eseguiti allegando tutta la documentazione relativa. Anche le pubbliche amministrazioni che decidono di optare per l’accesso diretto dovranno seguire questa procedura, con la sola differenza che dovranno obbligatoriamente usare la modulistica presente del portale del GSE.

Le Pubbliche Amministrazioni che invece intendono accedere al contributo su prenotazione dovranno inoltrare la domanda al GSE. All’interno della domanda dovrà essere presentato il progetto ed il preventivo relativo, pertanto dovrà essere inoltrata prima che vengano eseguiti gli interventi di riqualificazione. In questo caso le Pubbliche Amministrazioni dovranno stipulare un contratto di rendimento energetico.

Quali sono gli interventi che beneficiano del Conto Termico 2021?

Solamente alcuni interventi specifici possono beneficiare degli incentivi previsti dal conto termico 2021. Ecco quali:

  • Interventi per incrementare il potere isolante dell’involucro edilizio (isolamento termico);
  • Installazione di nuovi serramenti;
  • Sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento con quelli a condensazione;
  • Installazione di impianto fotovoltaico;
  • Spese sostenute per quanto riguarda la certificazione energetica APE.

Il Conto Termico 2021, non è una detrazione, ma un incentivo. Non si tratta quindi di uno “sconto” sulle tasse da pagare, ma si tratta a tutti gli effetti di un bonifico bancario direttamente sul conto del soggetto che lo richiede.

Conto Termico 2021: tutte le novità

Come riportavamo all’inizio di questo articolo, l’emergenza sanitaria ha interessato anche il Conto Termico. Il legislatore infatti ha deciso di potenziarne l’efficacia tanto che possiamo parlare di un vero e proprio Conto Termico 2021.

Ma quali sono le novità di questo Conto Termico 2021? Esaminiamole qui di seguito.

  • Ampliamento della platea dei soggetti beneficiari del Conto Termico 2021. Ad oggi possono beneficiarne anche le società in house e le cooperative di abitanti.
  • Aumento della dimensione degli impianti che vi rientrano. Adesso possono rientrare negli incentivi del conto termico 2021 anche impianti più grandi e potenti. Una buona notizia anche per gli imprenditori quindi.
  • Ampliamento dell’elenco dei lavori ammessi alla detrazione. Oggi vi rientrano anche tutto quegli interventi come la Building Automation oppure la sostituzione dell’illuminazione interna.
  • Pagamento delle rate degli incentivi le in un’unica soluzione passando da 600 euro a 5.000 euro.
  • Snellimento della procedura. La procedura che deve essere seguita per presentare la domanda per accedere al Conto Termico 2021 è stata snellita, pertanto avrà tempi burocratici nettamente più veloci.
  • Aumento degli incentivi del Conto Termico 2021. Questi possono raggiungere il 65% del totale della spesa per impianti ed apparecchi così come possono arrivare al 40% per gli interventi di isolamento termico solamente. Se però si dovesse abbinare l’isolamento termico ad un’altra tipologia di installazione (impianto solare termico, caldaia a condensazione, eccetera) allora l’incentivo salirà fino al 50%.
  • Per gli APE invece è previsto un incentivo del 100% che quindi andrà a coprire totalmente i costi sostenuti.

Vuoi scoprire di più sul conto termico 2023 per le imprese o per le aziende come la tua? Allora clicca qui!

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Tutti i vantaggi delle pompe di calore per capannoni industriali

Le pompe di calore per capannoni industriali sono un’ottima soluzione per risparmiare sui costi della climatizzazione degli ambienti? Scopriamo tutti i vantaggi

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Se sei un imprenditore, probabilmente ti sarai trovato di fronte alla necessità di riscaldare o rinfrescare i locali della tua impresa. Locali che, specie nel caso dei grandi capannoni industriali non sono affatto piccoli e che pertanto potrebbero farti andare incontro ad una spesa notevole.

Quello della climatizzazione, sia invernale che estiva, dei capannoni industriali è un problema molto comune in ambito industriale. Molti di questi ambienti lavorativi infatti sono ancora oggi privi di impianti di climatizzazione, un fattore che può comportare diversi disagi sia per i lavoratori che per le stesse macchine.

Per questo motivo è pienamente comprensibile come sia necessario trovare la soluzione migliore, e più modulabile per rinfrescare e riscaldare il proprio ambiente di lavoro. E probabilmente, come avremo modo approfondire, la soluzione migliore è quella delle pompe di calore per capannoni industriali. Ciò in termini di efficienza, ma anche economici, specie se questa soluzione è integrata con un impianto fotovoltaico aziendale.

Se ti trovi a fronteggiare la necessità di riscaldare, o rinfrescare, un grande capannone industriale e stai cercando la soluzione migliore per farlo in questo approfondimento potrai trovare tutte le risposte ai tuoi dubbi. Per scoprire tutti i vantaggi delle pompe di calore per capannoni industriali continua a leggere!

I disagi di una mancata climatizzazione

La mancanza di un temperatura confortevole nell’ambiente di lavoro può infatti incidere negativamente sulla produttività dei lavoratori dell’azienda, ma non solo. Le temperature troppo alte, o troppo basse, possono provocare una mancanza di concentrazione negli operai, di conseguenza possono anche incidere negativamente sulla percentuale di infortuni sul lavoro.

Allo stesso modo, anche i macchinari necessitano di un ambiente di un certo tipo per funzionare correttamente. Un ambiente che non deve essere né troppo caldo, ne troppo freddo. Le schede elettroniche oppure apparecchiature particolarmente delicate come i laser, soffrono infatti particolarmente queste escursioni termiche. Ovviamente quanto abbiamo appena riportato dipende anche dal tipo di macchinari che vengono utilizzati nella tua impresa. Proprio a causa di questi macchinari infatti potrebbe essere necessario trovare una soluzione che sia anche modulabile a seconda dei vari ambienti di lavoro.

La stratificazione dell’aria nei capannoni industriali

Installare delle pompe di calore per capannoni industriali permette di risolvere in maniera efficace diverse problematiche. In particolare, il problema principale che ci si trova a dover affrontare quando si deve riscaldare o raffreddare un ambiente così grande è quello della stratificazione dell’aria.

Si tratta di un fenomeno che si manifesta a causa della differente densità di aria calda ed aria fredda. L’aria più calda infatti è più leggera, pertanto tenderà a salire verso l’alto. Se quindi il capannone ha dei soffitti particolarmente alti, il fenomeno della stratificazione dell’aria sarà particolarmente evidente. Un capannone industriale di questo tipo infatti difficilmente verrà riscaldato adeguatamente, nonostante l’impianto di riscaldamento esistente stia funzionando e consumando elettricità/gas.

In estate invece, sempre a causa della stratificazione dell’aria, è molto difficile garantire un ambiente uniformemente rinfrescato per i propri dipendenti e macchinari. Per farlo sarebbe infatti necessario spostare l’aria fredda uniformemente, il che, in ambiente particolarmente ampi come i capannoni non è affatto semplice.

Ecco quindi che non ricorrere a delle pompe di calore per capannoni industriali, potrebbe generare dei risultati scadenti dal punto di vista della climatizzazione. Non solo risultati scadenti dal punto di vista delle temperature percepite nei capannoni, ma anche dal punto di vista energetico andando incontro ad uno spreco di risorse ingente.

Come funzionano le pompe di calore

Prima di vedere come le problematiche elencate precedentemente possano essere risolte grazie alle pompe di calore riteniamo sia opportuno riepilogarne brevemente il loro funzionamento.

Innanzitutto le pompe di calore sono impianti in grado di sfruttare il principio naturale per il quale il calore si trasferisce da un corpo caldo ad uno freddo. La pompa di calore infatti è composta da un circuito interno che contiene un fluido o gas refrigerante, due scambiatori ed un compressore elettrico.

Il gas all’interno di questo circuito ha la capacità di assorbire il calore innalzando così la propria temperatura. Riscaldandosi, tramite gli scambiatori, il gas cederà la temperatura accumulata all’impianto di riscaldamento, riscaldando così l’ambiente.

Il calore viene prelevato da sorgenti esterne dando vita alla climatizzazione degli ambienti ed alla produzione dell’acqua calda sanitaria. A differenza delle caldaie a gasolio, a gas o a legna, quindi una pompa di calore, industriale e non, non brucia nulla. La particolarità dell’uso delle pompe di calore nei capannoni industriali è quindi quella che le sorgenti esterne di calore sono gratuite. Questo rende la pompa di calore una soluzione energetica economica.

I vantaggi Le pompe di calore per capannoni industriali

Quali sono quindi i vantaggi delle pompe di calore industriali? Proviamo a riassumerli brevemente qui di seguito:

Riduzione della stratificazione dell’aria

  • Installazione semplice. Le pompe di calore industriali sono composte da almeno una unità interna ed almeno una esterna, in base alla dimensione della superficie da climatizzare. Saranno le unità interne a rinfrescare o riscaldare il capannone. Se si dovesse verificare la necessità di spostare poi le pompe di calore sarà possibile farlo tranquillamente: basterà smontare l’impianto e rimontarlo dove più si desidera.
  • Impianti modulabili. Le pompe di calore per capannoni industriali sono solitamente modulabili, pertanto possono essere installate anche in più unità.
  • Silenziosità. Le moderne pompe di calore industriali hanno un’elevata riduzione del rumore di funzionamento. In questo modo contribuiranno a rendere l’ambiente di lavoro ancora più confortevole.
  • Riduzione dell’inquinamento. Le pompe di calore non emettono gas nell’atmosfera e possono vantare dei consumi ridotti. Tutti fattori particolarmente apprezzati da chi ha a cuore l’ambiente.
  • Risparmio: le pompe di calore funzionano prevalentemente grazie all’elettricità. Pertanto con questa soluzione potrete eliminare i costi per serbatoi di carburante e rifornimenti di combustibile. Inoltre, i consumi elettrici sono particolarmente ridotti se deciderai di integrare un impianto fotovoltaico sui tuoi capannoni industriali!
  • Incentivi fiscali: sostituire il vecchio impianto di climatizzazione con uno nuovo impianto con pompe di calore per capannoni industriali ti permetterà di risparmiare ulteriormente grazie ad incentivi statali come il Conto Termico (se vuoi scoprire le novità sul Conto Termico 2023 clicca qui!) o altri attualmente in vigore.

Per maggiori informazioni sulle pompe di calore per le imprese compila il form che trovi in questa pagina ed attendi la chiamata di un nostro operatore!

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Fotovoltaico su capannoni industriali: tutti i vantaggi

Fotovoltaico su capannoni industriali come copertura: ecco tutti i vantaggi

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Se sei un imprenditore, probabilmente starai già pensando al fatto che installare un impianto fotovoltaico su capannoni industriali in cui ha sede la tua azienda potrebbe essere un investimento intelligente. Installare un impianto fotovoltaico su capannoni industriali in effetti potrebbe permettere alla tua impresa di ridurre notevolmente le spese energetiche, aumentare la propria indipendenza dalla rete elettrica, aumentare il valore dell’immobile sul quale sono installati e non da ultimo, anche contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici.

Tuttavia, il costo dell’investimento per installare un impianto fotovoltaico su capannoni industriali, non è affatto irrisorio. Per questo motivo, nonostante gli incentivi fiscali per il fotovoltaico in vigore nel 2023, non tutte le aziende potrebbero essere in grado di affrontare questo tipo di investimenti.

Ma quindi, quando si può considerare questa opzione valida? Quando si potrebbero ottenere veramente i vantaggi sopra descritti?

Abbiamo deciso di interpellare i nostri esperti per provare a rispondere a queste domande

Fotovoltaico su capannoni industriali: installarlo sui tetti è possibile!

Installare un impianto fotovoltaico su capannoni industriali è possibile per tutta una serie di motivi che analizzeremo qui di seguito.

Il primo motivo per cui è possibile è perché gli impianti fotovoltaici aziendali sono modulari, quindi facilmente componibili. Strettamente correlato a questo motivo c’è il fatto che le moderne tecnologie ne permettono l’installazione su quasi tutte le coperture esistenti. Questo significa quindi che installare dei moduli fotovoltaici sulle coperture dei tetti dei capannoni industriali tra cui tetti piani, coperture a falda, a shed e a mezza botte dovrebbe essere fattibile nella quasi totalità dei casi.

In particolare, i moduli fotovoltaici, sono solitamente montati su apposite guide che a loro volta, tramite viti, bulloni e/o morsetti sono fissate sulla copertura del capannone industriale. In caso di tetto piano, al fine di evitare di forare la copertura, i moduli fotovoltaici sono tenuti fermi grazie ad apposite zavorre opportunamente posizionate sul tetto fotovoltaico.

Tagliare la bolletta con l’autoconsumo

Una volta risolta la problematica legata all’ubicazione dei moduli fotovoltaici proviamo a prendere in esame i vantaggi.

Senza dubbio, il principale vantaggio dei pannelli solari, è quello di permettere al possessore di utilizzare l’energia elettrica prodotta per i propri consumi aziendali. In questo modo, la quantità di energia che la tua azienda preleverebbe normalmente dalla rete elettrica per la sua attività, potrà essere ridotta significativamente. Di conseguenza, prelevando meno energia, caleranno anche i costi della bolletta elettrica.

Tuttavia, l’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico installato sul tuo capannone industriale, dovrà essere consumata immediatamente. Pertanto, la percentuale di autoconsumo che la tua azienda sarà in grado di raggiungere, dipenderà dalla corrispondenza tra le curve di produzione dell’impianto fotovoltaico e quelle di consumo dell’energia dell’azienda.

Peak shaving e l’importanza di affidarsi a professionisti

Proviamo a fare un esempio per spiegarci meglio. Se la produzione della tua azienda si concentra sulle fasi centrali della giornata, quando il sole è alto in cielo, l’impianto fotovoltaico che hai installato sul tetto produrrà una notevole quantità di energia.

Questa energia però deve essere, in assenza di batterie di accumulo, consumata istantaneamente. Pertanto, se l’attività produttiva della tua azienda si concentra quando il fotovoltaico è più efficiente, potrai avere una riduzione significativa dei picchi di potenza di assorbimento dalla rete. Quanto abbiamo descritto, che gergo viene detto effetto Peak Shaving.

Proprio in virtù di garantirti il miglior effetti Peak Shaving dovrai quindi prestare attenzione alla scelta dell’azienda che effettuerà l’installazione dell’impianto fotovoltaico su capannoni industriali e del suo dimensionamento. Sono poche le aziende infatti che, come noi, sono in grado di garantire know-how ed esperienza, al fine di evitare problematiche future sull’impianto e sulla copertura.

Detto questo, in base alla nostra esperienza, possiamo affermare che considerando gli attuali prezzi dei componenti fotovoltaici e gli attuali prezzi dell’energia elettrica applicati alle utenze industriali, l’incremento di potenza è sempre benefico per l’azienda. L’unico fattore limitante è semmai, lo spazio a disposizione sulla copertura del tuo capannone industriale sul quale installare l’impianto fotovoltaico. Ad esempio, per installare 1 MWp di fotovoltaico è necessaria un superficie netta all’incirca pari a 600-700 m2.

Vendere l’energia che il tuo fotovoltaico produce in eccesso

Durante le ore centrali della giornata, l’energia elettrica prodotta dal tuo fotovoltaico sui capannoni industriali della tua azienda potrebbe essere maggiore di quella consumata. Per questo, l’energia in eccesso, può essere ceduta alla rete elettrica nazionale e valorizzata secondo le regole del mercato elettrico. 

In questo caso potresti avvalerti di ben 3 alternative tramite cui vendere questa energia:

  1. Scambio sul Posto per impianti fotovoltaici di potenza fino a 500 kW,
  2. Ritiro Dedicato 
  3. Vendita sul mercato libero.

Un Fotovoltaico su capannoni industriali è sinonimo di Valore aggiunto e immagine “green”

L’impianto fotovoltaico su capannoni industriali non è solo un investimento economico con un buon ritorno. Ricorrere a questo tipo di soluzione ti permette anche di aumentare il valore delle proprietà immobiliari su cui è installato. Ma non è tutto.

Ricorrere alle energie rinnovabili per il proprio fabbisogno elettrico ti permette anche di offrire un’immagine di un’azienda attenta all’ambienta che la circonda. Puntare sulla responsabilità ambientale è un plus molto spendibile in ambito comunicativo. Infatti molti studi dimostrano che promuovere un immagine green contribuirà a migliorare la percezione che i clienti hanno della tua azienda.

Infine è sempre necessario tenere a mente che l’energia solare fotovoltaica riduce l’inquinamento ambientale. Ricorrendo al fotovoltaico possiamo riuscire ad evitare nuove immissioni in atmosfera di CO2 per un valore medio stimato di 0,5 kg per kWh prodotto. Un beneficio che equivale a piantare 6 alberi di grandi dimensioni.

Affidati a Solar Cash s.r.l. per il tuo Fotovoltaico su capannoni industriali

Solar Cash s.r.l. può vantare una lunga esperienza nella progettazione ed installazione di impianti fotovoltaici industriali. Sono infatti molte le aziende che ci hanno coinvolto nei loro progetti di installazione di un impianto fotovoltaico sui capannoni industriali e commerciali in tutto il territorio italiano.

Solar Cash è in grado di fornirti un impianto fotovoltaico ottimizzato per la tua impresa, garantito e a investimento iniziale zero oltre a garantirti l’accesso agli incentivi statali in vigore. In questo modo riuscirai i limitare il costo dell’investimento notevolmente ed a rientrare dell’esborso in tempi rapidissimi!

 

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Come scegliere i pannelli solari per le aziende?

Quali sono le caratteristiche che dovrebbero avere i pannelli solari per le aziende? Scoprilo nel nostro approfondimento

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I vantaggi dell’avere dei pannelli solari per le aziende sono sotto gli occhi di tutti gli imprenditori. Sono in molte le imprese a voler ricorrere questa tecnologia. Ciò significherebbe fare un passo importante verso l’indipendenza energetica e risparmiare così sui costi delle bollette.

Un’occasione resa ancora più appetibili dagli incentivi per il fotovoltaico 2021 per le aziende previsti dalla legge italiana, incentivi che sono stati potenziati anche per fare fronte alla crisi dovuta alla pandemia. Grazie a questi incentivi oggi è ancora più semplice rientrare velocemente dall’investimento sostenuto!

Probabilmente, se stai leggendo questo articolo, è perché anche tu potresti essere orientato ad installare dei pannelli solari sul tetto della tua azienda. E potresti essere orientato a farlo, non solo per la convenienza economica, ma anche per migliorare l’immagine della tua aziende o per il nobilissimo fine di salvaguardare l’ambiente.

Se quindi stai pensando seriamente di fare questa scelta, ecologica e sostenibile, oltre che economicamente conveniente, probabilmente dovrai affrontare una scelta importantissima. La questione riguarda appunto la scelta dei pannelli solari per aziende più adatti per la tua impresa.

Come sceglierli quindi?

La questione della scelta dei pannelli solari per aziende non è affatto semplice considerando anche il fatto che sul mercato esistono davvero tante soluzioni a diversi prezzi. Ecco perché è fondamentale il parere di alcuni esperti come noi di Solar Cash in modo da proteggerti dall’acquisto di prodotti di dubbia qualità o poco performanti.

Quali sono le caratteristiche che devono possedere i pannelli solari per aziende?

I nostri esperti sono concordi sul fatto che i pannelli solari per aziende debbano possedere determinate caratteristiche per poter essere oggetto dell’investimento che gli imprenditori effettueranno.

Le caratteristiche che devono possedere sono le seguenti.

I pannelli solari per aziende devono essere realizzati con materiali certificati e garantiti

I materiali con cui sono realizzati la maggior parte dei pannelli solari, sia in ambito domestico che aziendale, sono quelli in silicio monocristallino e policristallino.

Tuttavia, prima di optare per uno di questi materiali è bene considerare l’esposizione della superficie sulla quale si vogliono installare. Se ad esempio la superficie è esposta per gran parte verso Nord potrebbe essere il caso di optare per moduli in materiali diversi, che assicurino ottime prestazioni anche in condizioni di scarsa insolazione.

Infine, i materiali utilizzati per realizzare i pannelli fotovoltaici per aziende devono essere in possesso di tutte le certificazioni necessarie sui materiali oltre ad essere garantiti per parecchi anni.

Potenza adeguata al contesto

Prima di installare dei pannelli solari per aziende è sempre bene effettuare un’analisi preliminare da alcuni tecnici esperti. Saranno loro a redigere una relazione in grado di individuare la potenza complessiva dell’impianto fotovoltaico che vuoi realizzare.

In base ad essa sarà possibile poi individuare insieme ai progettisti degli impianti il numero di pannelli necessario per coprire le esigenze energetiche della tua attività. Un numero che dovrà anche tenere conto della superficie che avrai a disposizione per posare questi pannelli solari per aziende.

Il dimensionamento di un impianto fotovoltaico consiste proprio in queste fase e, senza dilungarsi troppo, si tratta di un’operazione fondamentale per evitare sprechi di denaro e di energia.

Resistenti

I pannelli solari per aziende devono inoltre essere resistenti ai diversi fenomeni atmosferici di natura violenta. Devono quindi essere in grado di sopravvivere a raffiche di vento poderose oppure a di sopportare carichi di neve abbastanza importanti, oppure di resistere alla salsedine.

Certo, rimane pur vero che se la tua azienda si trova in una zona dal clima un po’ più rude, sarà necessaria una manutenzione degli impianti più frequente. Tuttavia, una maggiore resistenza dei pannelli solari ti metterà al riparo da spiacevoli sorprese.

Pannelli solari per aziende ed altri componenti

L’efficienza di un impianto fotovoltaico industriale non dipende solo dai pannelli ma anche da altri componenti che possono aiutarti a migliorare le prestazioni.

E’ questo il caso che riguarda ad esempio gli ottimizzatori di potenza che permettono di aumentare la produzione di energia dagli impianti fotovoltaici monitorando costantemente il punto di massima potenza (MPPT) di ogni singolo modulo.

Ma potrebbe essere anche il caso degli accumulatori di energia, specie se i consumi energetici aziendali sono distribuiti nel corso delle 24 ore, quindi anche di notte.

Un impianto fotovoltaico efficiente si ottiene solo grazie ad un’adeguata progettazione ed installazione

Un impianto con pannelli solari per aziende che sono in grado di produrre più 20 kW, o addirittura di potenza superiore, va attentamente progettato. Solo attraverso un’attenta fase di progettazione sarà in grado di rispondere come si deve alle esigenze energetiche aziendali.

Ecco perché è bene affidarsi a professionisti del Solare come noi di Solar Cash!

I nostri tecnici sono in grado di effettuare rilievi, stime, perizie e verifiche elettriche in modo da garantire a te ed alla tua azienda il pieno rispetto delle normative in materia di sicurezza.

Ci prenderemo cura del progetto del tuo impianto a pannelli solari per aziende in ogni fase:

  1. studio di fattibilità;
  2. progettazione;
  3. installazione;
  4. servizio post-vendita.

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Come scegliere un impianto fotovoltaico per aziende?

Alcune considerazioni che ti aiuteranno nella scelta di un impianto fotovoltaico per aziende

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Stanco di pagare bollette per l’energia elettrica della tua azienda dal costo esorbitante?

Installare un impianto fotovoltaico per aziende potrebbe essere la soluzione ideale per farti risparmiare in maniera considerevole sui costi energetici della tua azienda. Sono sempre di più infatti gli imprenditori che stanno cercando di ottenere l’indipendenza energetica ricorrendo alle energie rinnovabili per la produzione di energia elettrica.

Quella di sfruttare le superfici inutilizzate della propria azienda, ad esempio quelle dei tetti dei capannoni industriali o dei magazzini, per produrre energia elettrica dall’energia solare è senza dubbio una buona idea. Tuttavia, quando si tratta di scegliere di installare impianti fotovoltaici per le imprese, le soluzioni possibili, anche a causa delle varie tipologie, sono molte.

Come scegliere un impianto fotovoltaico per aziende adatto alle proprie esigenze quindi?

Abbiamo cercato di riassumere in alcuni punti salienti alcuni dei passaggi che crediamo sia meglio che tu conosca quando si deve scegliere quale impianto fotovoltaico per aziende installare.

Continua a leggere per scoprire tutti i segreti su come scegliere un impianto fotovoltaico per aziende!

Come funziona un impianto fotovoltaico

Prima di parlare di come scegliere un impianto fotovoltaico per aziende riteniamo sia opportuno ricapitolarne brevemente il funzionamento.

Un impianto fotovoltaico per aziende è un sistema in grado di produrre energia elettrica sfruttando l’energia solare. Questa energia sarà in grado di alimentare i dispositivi elettrici che, nel caso di un impianto fotovoltaico industriale, servono per le attività dell’azienda.

Solitamente un impianto fotovoltaico si compone di una moltitudine di pannelli solari, i quali a loro volta sono composti da celle fotovoltaiche, collegati in serie fra di loro. Grazie ai semiconduttori presenti nelle celle fotovoltaiche, queste sono in grado di generare elettricità grazie al cosiddetto “effetto fotoelettrico” se colpite da radiazioni luminose.

A questo punto, per calcolare la quantità di energia solare che l’impianto fotovoltaico per aziende può utilizzare per trasformarla in energia elettrica è necessario introdurre il concetto di irraggiamento. Questo infatti indica la quantità di energia solare incidente su una superficie unitaria in un determinato intervallo di tempo, tipicamente un giorno (kWh/m2/giorno)..

Le differenti tipologie di impianti fotovoltaici per aziende

Dal momento che stiamo parlando di come scegliere un impianto fotovoltaico per aziende non possiamo parlare delle varie tipologie di impianti fotovoltaici esistenti. Gli impianti di produzione dell’energia elettrica che sfruttano l’energia solare infatti vengono solitamente classificati:

  • In base alla taglia possono essere individuati impianti fotovoltaici domestici, piccoli e poco potenti, oppure impianti fotovoltaici per aziende o commerciali (decine o centinaia di KW). Quelli per la produzione di energia su larga scala invece possono arrivare a produrre dei MW
  • A seconda del loro collegamento alla rete o meno possiamo individuare impianti fotovoltaici stand alone o grid connected. Se i primi sono pensati per il soddisfacimento del bisogno elettrico di una, ed una soltanto, determinata utenza e sono in grado di immagazzinare l’energia prodotta in eccesso, i secondi sono concepiti per cedere l’energia prodotta alla rete elettrica.
  • Al materiale con il quale sono realizzate le celle fotovoltaiche. Possiamo quindi distinguere gli impianti fotovoltaici per aziende monocristallini, realizzati con cristalli di silicio ad elevato grado di purezza e quindi efficienti ma costosi da quelli policristallini. Questi ultimi hanno un rendimento minore in termini di efficienza ma anche con un costo inferiore.

Come scegliere l’impianto fotovoltaico per la propria azienda?

Una volta che un imprenditore decide di di effettuare un investimento nel fotovoltaico, dovrà prestare molta attenzione alla scelta effettiva dell’impianto solare da installare. Abbiamo provato quindi a riassumere tre aspetti che secondo noi sono fondamentali quando ci si appresta ad affrontare un investimento del genere:

  • Equilibrio costi-prestazioni. Accanto ai fattori economici come ad esempio il costo dell’investimento ed il tempo in cui si potrà rientrare dello stesso dovranno essere considerati anche dei fattori progettuali. In quest’ottica l’imprenditore dovrà anche relazionarsi con i progettisti dell’impianto per tenere bassi i costi il più possibile. Solo dall’interfaccia fra queste diverse esigenze sarà possibile garantire quell’equilibrio fra spese e prestazioni in gradi di massimizzare i rendimenti energetici. In modo da valutare appieno se effettivamente un impianto fotovoltaico per aziende conviene oppure no.
  • Garanzie sull’impianto. L’equilibrio fra costi e prestazioni non è l’unica cosa da tenere in considerazione quando si deve decidere se installare o meno un impianto fotovoltaico per aziende oppure no. E’ consigliabile infatti tenere conto anche della presenza di apposite garanzie offerte dai produttori dei componenti e/o dagli stessi installatori. Saranno queste infatti a tutelare il cliente finale da eventuali malfunzionamenti nel corso del tempo.
  • Altri servizi. Infine è necessario prendere in considerazione la presenza o meno di di alcune tipologie di servizi. Ad esempio è bene valutare la disponibilità di un servizio di monitoraggio (ne parliamo anche qui), che può consentire di controllare da remoto il rendimento dell’impianto e di segnalare la presenza di eventuali anomalie. Il monitoraggio ovviamente non è fine a se stesso ma dovrebbe prevedere anche servizi di assistenza tecnica pre e post vendita, così come di assicurazioni contro furto e incendio. Inoltre potrebbe essere una buona scelta affidarsi ad un produttore capace di garantire il servizio gratuito di smaltimento dei moduli ormai giunti a fine vita.

Quando conviene installare dei pannelli fotovoltaici?

Dopo questa breve introduzione sugli impianti fotovoltaici per aziende, è venuto il momento di rispondere alla fatidica domanda: “Quando è conveniente installare un impianto fotovoltaico per aziende?“.

Per rispondere a questa domanda è necessario innanzitutto capire in quanto tempo l’imprenditore potrà rientrare dell’investimento effettuato. In un paese come il nostro questo investimento è destinato a ripagarsi nel corso della vita utile dello stesso ovvero nell’arco di circa 20-25 anni.

Ci sono però anche altri fattori da tenere in considerazione (scopri tutti i vantaggi cliccando qui). Installare un impianto fotovoltaico per aziende infatti consente di:

  1. Ridurre le spese legate all’acquisto di energia elettrica dal proprio fornitore;
  2. Aumentare il proprio grado di autonomia energetica;
  3. Accedere agli incentivi statali per il fotovoltaico per le aziende (clicca qui per scoprire di più) riducendo il costo dell’investimento;
  4. Garantire la monetizzazione di spazi aziendali altrimenti destinati a rimanere inutilizzati (tetti dei capannoni, coperture dei parcheggi e terreni non essenziali);
  5. Se inserito in progetti di efficientamento energetico più vasti, può permettere ad un’azienda di ottimizzare i propri consumi e le scelte strutturali, aumentando la consapevolezza rispetto a questi temi;
  6. Avere un ritorno d’immagine positivo sia verso gli utenti finali che verso partner e fornitori che di questi tempi sempre più attenti ai temi della sostenibilità ambientale.

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Funzionamento e tipologie di impianti fotovoltaici aziendali

Come funzionano gli impianti a panelli solari? Quante tipologie di impianti fotovoltaici aziendali esistono?

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Sono sempre di più gli imprenditori che stanno cercando di ottenere l’indipendenza energetica ricorrendo alle energie rinnovabili per la produzione di energia elettrica. Ricorrere all’energia solare per produrre l’energia elettrica necessaria al fabbisogno della propria azienda potrebbe essere in questo senso una scelta vincente.

Tuttavia, prima ancora di decidere se installare o meno un impianto fotovoltaico aziende è bene capire come funzionano i pannelli solari oltre a quante tipologie di impianti fotovoltaici aziendali esistono in commercio.

Proprio per questo motivo abbiamo riunito i nostri esperti e chiesto loro di fornirci una panoramica su funzionamento e tipologie di impianti fotovoltaici aziendali. Tramite questo approfondimento quindi speriamo di riuscire a chiarirti le idee, specie se, come immaginiamo sei un imprenditore che sta per investire parte dei suoi guadanti in impianti fotovoltaici aziendali.

Come funziona un impianto fotovoltaico?

Un impianto fotovoltaico per aziende o per privati è un impianto in grado di produrre energia elettrica sfruttando l’energia solare. L’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico è in grado di alimentare i dispositivi elettrici che di solito impieghiamo nella vita di tutti i giorni, oppure, nel caso degli impianti fotovoltaici aziendali, le macchine che servono per l’attività produttiva dell’impresa.

Un impianto fotovoltaico si compone di una moltitudine di pannelli solari, i quali a loro volta sono composti da celle fotovoltaiche, collegati in serie fra di loro. Sono proprio i pannelli solari a saper sfruttare il cosiddetto “effetto fotoelettrico” che genera elettricità. Questa capacità risiede nei materiali di cui sono composti ovvero dei particolari semiconduttori che quando sono colpiti dalla radiazione luminosa sono in grado di innescare delle reazioni chimiche che hanno l’effetto di produrre elettricità.

L’elettricità così prodotta è però una corrente di tipo continuo. Per questo motivo ogni impianto fotovoltaico è collegato ad un inverter in grado di trasformare la corrente continua in corrente alternata. Ciò serve ad alimentare in maniera opportuna tutti i macchinari industriali o gli elettrodomestici che utilizziamo nella nostra vita quotidiana.

Un altro componente che può fare parte di un impianto fotovoltaico per aziende è la batteria di accumulo. Grazie ad essa l’impianto potrà essere in grado di stoccare l’energia elettrica prodotta in eccesso e di riutilizzarla nel momento del bisogno. Questo componente quindi va di fatto ad ampliare l’indipendenza energetica di un’azienda specie nei momenti in cui, di notte o con brutto tempo, l’impianto a pannelli solari non riesce a soddisfare il fabbisogno elettrico dell’azienda per il poco irraggiamento.

Il concetto di irraggiamento

Abbiamo appena spiegato come tutte le differenti tipologie di impianti fotovoltaici per aziendali, abbiano bisogno del sole per poter produrre energia elettrica.

Per questo motivo è necessario a questo punto introdurre il concetto di irraggiamento. Per irraggiamento si intende la quantità di energia solare incidente su una superficie unitaria in un determinato intervallo di tempo, tipicamente un giorno (kWh/m2/giorno).

E’ attraverso questo parametro che si riesce a calcolare la quantità di energia solare che le varie tipologie di impianti fotovoltaici aziendali possono utilizzare per trasformarla in energia elettrica. Ovviamente, l’irraggiamento di una superficie dipende dalle condizioni climatiche, ma anche dalla latitudine del luogo con evidenti vantaggi per coloro che si trovano più vicini alla linea dell’equatore.

Le differenti tipologie di impianti fotovoltaici aziendali

Dal momento che stiamo parlando impianti fotovoltaici aziendali non possiamo parlare delle varie tipologie di impianti esistenti.

Gli impianti di produzione dell’energia elettrica che sfruttano l’energia solare infatti vengono solitamente classificati in base alla taglia, alla collocazione ed al semiconduttore utilizzato nelle celle fotovoltaico. Le classificazioni possibili non finiscono di certo qui, ma in questa sede abbiamo deciso solo di focalizzarci sulle principali.

Cerchiamo brevemente di analizzare queste differenti tipologie di impianti fotovoltaici aziendali.

impianti fotovoltaici domestici, aziendali o commerciali, e di produzione dell’energia su larga scala

La prima importantissima distinzione fra le diverse tipologie di impianti fotovoltaici riguarda la loro taglia. E’ infatti in base a questa che possiamo trovare gli impianti fotovoltaici domestici, aziendali o commerciali e di produzione dell’energia su larga scala.

  • Un impianto fotovoltaico domestico è costituito da pochi pannelli solari posizionati sui tetti delle abitazioni in grado di produrre solamente alcuni kW di potenza o poco più.
  • Quando i kW cominciano a diventare diverse decine o centinaia possiamo parlare di impianti fotovoltaici aziendali o ad uso commerciale. Questo perché considerata la potenza che sono in grado di produrre, occuperanno anche un notevole spazio fisico. Uno spazio che ad esempio può essere quello dei capannoni industriali o dei magazzini delle aziende. Gli impianti fotovoltaici di questo tipo sono realizzati allo scopo di aumentare, almeno in parte, l’autonomia elettrica delle aziende.
  • Qualora invece la potenza che sono in grado di produrre gli impianti fotovoltaici si aggiri intorno ai MW, si parla di impianti destinati alla produzione energia elettrica su larga scala. Energia che solitamente viene ceduta alla rete elettrica nazionale e remunerata secondo le tariffe vigenti. Una potenza così elevata si traduce in una superficie occupata dai pannelli solari di svariati ettari dal momento che di solito questo tipo di impianti viene collocato a terra.

tipologie di Impianti fotovoltaici aziendali: stand alone o connesso alla rete?

Un’altra delle tipologie di impianti fotovoltaici aziendali che possiamo individuare è la distinzione tra impianti stand alone o grid-connected. Cerchiamo di spiegarla in maniera semplice:

  • Gli impianti stand alone sono impianti fotovoltaici pensati per il soddisfacimento del bisogno elettrico di una, ed una soltanto, determinata utenza. Si tratta quindi di una tipologia di impianti fotovoltaici aziendali che è particolarmente vantaggiosa in tutti quei casi in cui la rete elettrica difficilmente raggiungibile. Questo significa che l’energia elettrica che l’impianto produce in eccesso, dovrà essere stoccata in appositi dispositivi di accumulo. L’esempio tipico che si fa in questi casi è quello relativo ai rifugi alpini che, per via della loro posizione, non possono essere agilmente collegati alla rete elettrica nazionale.
  • Quelli grid connected sono invece impianti fotovoltaici connessi alla rete che sono concepiti per cedere l’energia prodotta alla rete elettrica. Per questo tipo di impianti non è quindi prevista la necessità di possedere un impianto di accumulo.

tipologie di Impianti fotovoltaici aziendali in base al materiale delle celle fotovoltaiche

Infine, fra le varie classificazioni delle tipologie di impianti fotovoltaici aziendali è necessario prendere in considerazione anche quella che riguarda il materiale con il quale sono realizzate le celle fotovoltaiche. Esse infatti possono essere realizzate in silicio monocristallino o policristallino.

  1. Le prime (monocristallino) sono realizzate a partire da cristalli di silicio ad elevato grado di purezza. Per questo motivo sono generalmente in grado di produrre una quantità maggiore di elettricità a parità di superficie. Tuttavia, proprio per la maggiore efficienza, questo tipo di celle fotovoltaiche ha un costo sensibilmente più alto.
  2. Le celle in silicio policristallino invece hanno costi minori anche perché sono ottenute dagli scarti della produzione delle celle a silicio policristallino. Ovviamente hanno anche un rendimento minore in termini di efficienza.

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Incentivi fotovoltaico imprese cumulabili: quali sono?

Quali sono gli incentivi fotovoltaico imprese cumulabili? Scopriamolo in questo approfondimento

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I costi energetici rappresentano una grossa voce di spesa per le aziende. Se sei un imprenditore del resto lo saprai benissimo dal momento che ogni anno ti ritrovi a dover sostenere queste ingenti spese. Tuttavia c’è un modo per risparmiare notevolmente sulle proprie bollette dell’energia ovvero quello di prodursi da soli, o almeno in parte, l’ energia elettrica che si consuma, Quale?

Semplice, installando un impianto fotovoltaico aziendale usufruendo di almeno uno degli incentivi fotovoltaico 2021 per le aziende in vigore. Tuttavia il costo da sostenere per installare i pannelli solari sul tetto della propria azienda spesso è troppo oneroso per gran parte di esse. Usufruire di solamente uno degli incentivi per il fotovoltaico aziendale potrebbe non essere sufficiente per gli imprenditori.

Ecco perché abbiamo chiesto ai nostri esperti se esistessero nel 2021, ed in caso positivo quali sono, degli incentivi fotovoltaico imprese cumulabili fra loro.

Ebbene, se anche tu te lo stai chiedendo abbiamo una bellissima notizia da darti. Nel 2021 infatti ci sono diversi incentivi fotovoltaico imprese cumulabili fra loro che rendono il ricorso all’energia prodotta dai pannelli solari davvero conveniente. Si, perché il Bonus Sud per le imprese e le agevolazioni previste dal Piano di Transizione 4.0 possono essere sommati fra di loro.

A questo punto forse ti starai chiedendo: Siete davvero sicuri che il Piano di Transizione 4.0 ed il Bonus Sud siano degli incentivi fotovoltaico imprese cumulabili fra loro?

Proprio di questa possibilità che potrebbe rendere il fotovoltaico aziendale vantaggiosissimo abbiamo parlato insieme ai nostri esperti.

Incentivi fotovoltaico imprese cumulabili

Prima di parlare della possibilità di come il Bonus Sud per le imprese ed il Piano di Transizione 4.0 siano incentivi fotovoltaico imprese cumulabili fra di loro, riteniamo opportuno fare un breve riassunto di queste due misure.

Il programma “transizione 4.0”.

Il Piano di Transizione 4.0 nasce dalle ceneri del precedente piano Industria 4.0 le cui misure in esso contenute hanno fallito clamorosamente causa pandemia di Covid-19. In particolare, per rintracciare quanto stabilito dal P.N.T. 4.0 è necessario riportare quanto stabilito dall’ultima legge di bilancio, quella del 2021.

E’ proprio all’interno di questa legge che è possibile rintracciare le agevolazioni per il fotovoltaico per le imprese. Sono infatti previste delle aliquote agevolative per il credito d’imposta riguardanti le spese sostenute per l’acquisto di beni strumentali nuovi, e quindi anche per il fotovoltaico aziendale. E’ quindi grazie alla legge di Bilancio 2021 che vengono di fatto ampliate le spese ammissibili a queste detrazioni ed è sempre grazie ad essa che viene prorogata la scadenza di queste agevolazioni a dicembre 2022.

Obiettivo del legislatore quindi è stato quello di estendere il più possibile la possibilità di usufruire delle agevolazioni introdotte. Possiamo quindi affermare che la legge di bilancio 2021 non contiene indicazioni negative in merito agli incentivi fotovoltaico imprese cumulabili.

Bonus sud per le imprese

La legge di bilancio 2021 non riguarda solamente il PNT 4.0 ma regola anche alcuni aspetti relativi al Bonus Sud o Credito d’imposta per il Mezzogiorno. E’ tramite essa infatti che ne viene estesa la durata degli incentivi fino al 31 dicembre 2022.

Gli incentivi in questione riguardano in maniera diretta l’installazione e realizzazione di impianti fotovoltaici nuovi per aziende localizzate nelle regioni del mezzogiorno. Questo significa che potranno accedere agli incentivi solamente le imprese con sede in una delle seguenti regioni:

  • Campania,
  • Puglia,
  • Basilicata,
  • Calabria,
  • Sicilia,
  • Sardegna,
  • Abruzzo,
  • Molise.

A queste imprese sarà attribuito un credito d’imposta che va dal 10% al 25% che potrà essere maggiorato di un massimo di 20 punti percentuali per le piccole imprese e di un massimo di 10 punti percentuali per le imprese di medie dimensioni se soddisferanno dei particolari requisiti.

Fattore fondamentale per poter accedere a queste agevolazioni è quello riguardante l’attività dell’impresa. Queste agevolazioni sono infatti riservate alle imprese per cui l’attività di produzione di energia elettrica sia funzionale all’attività della tua azienda.

Anche in questo caso non c’è nessuna indicazione in merito che disponga il fatto che quelli del Bonus Sud non siano incentivi fotovoltaico imprese cumulabili con altri.

Incentivi fotovoltaico imprese cumulabili: Bonus Sud e Piano di transizione 4.0

Dopo aver riportato queste precisazioni, riteniamo sia opportuno chiedersi se bonus sud e piano di transizione 4.0 siano effettivamente degli incentivi fotovoltaico imprese cumulabili fra di loro. Del resto le rispettive normative non esprimono chiaramente l’impossibilità di sommare le due agevolazioni fra di loro oppure con altre.

Ebbene… siamo felici di poter affermare che gli incentivi del Piano Transizione 4.0 e del Bonus sud sono cumulabili fra di loro. Ma… come mai? 

La disciplina che regola il credito d’imposta per investimenti per le imprese del Mezzogiorno prevede la cumulabilità, a determinate condizioni, di tale beneficio con gli altri aiuti di Stato. Inoltre non esclude espressamente la possibilità di cumulo con misure di carattere generale come per l’appunto è quella del credito d’imposta per investimenti in beni strumentali introdotto dalla legge di Bilancio 2020.

Le agevolazioni previste dal Piano di Transizione 4.0 e quelle del Bonus Sud sono quindi a tutti gli effetti degli incentivi fotovoltaico imprese cumulabili fra di loro. Una somma che potrebbe far arrivare quanti decidano di ricorrere a questi incentivi a recuperare fino al 95% delle spese sostenute!

L’importanza della scelta di un partner affidabile come Solar Cash

Rendere questi incentivi fotovoltaico aziende cumulabili tuttavia, non è affatto semplice. Gli ostacoli lungo il cammino per l’ottenimento di queste detrazioni, sono sempre dietro l’angolo ed a volte possono essere insormontabili. Nel corso della nostra esperienza infatti, ci siamo spesso imbattuti in imprenditori che hanno rinunciato all’opportunità di usufruire delle detrazioni fiscali a causa delle difficoltà dovute alla burocrazia.

Per questo motivo abbiamo deciso di mettere a tua disposizione tutto il know-how che abbiamo accumulato nel corso di questi anni. E’ proprio grazie ad esso che siamo in grado di snellire le procedure burocratiche occupandoci direttamente noi di tutto. Solo affidandoti a professionisti seri come noi di Solar Cash riuscirai a rendere gli incentivi fotovoltaico imprese cumulabili fra di loro senza perdere tempo!

Affidandoti a noi non avrai solamente accesso agli incentivi peri l fotovoltaico per le imprese cumulabili fra di loro, ma avrai accesso anche ad  un’ulteriore opportunità che ti farà risparmiare ancora di più! Quale?

Per scoprirlo compila il form che trovi all’interno di questa pagina richiedendo ulteriori informazioni!

Vuoi conoscere gli incentivi per il fotovoltaico delle aziende in vigore nel 2022? Clicca qui!

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Come dimensionare un impianto fotovoltaico aziendale?

Esiste un criterio giusto per dimensionare un impianto fotovoltaico aziendale? Se sì, quale?

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Installare un impianto fotovoltaico aziendale è da considerarsi una vera e propria forma di investimento a tutti gli effetti dal momento che può essere realmente remunerativo.

Sono in molti gli imprenditori ad averne già installato uno, consci del fatto che il rapporto tra costi sostenuti e vantaggi acquisiti è quasi sempre positivo. In particolare, i costi da sostenere sono in questo momento storico, sono particolarmente bassi. Il merito è degli incentivi fotovoltaico 2021 per le aziende che lo stato italiano ha predisposto per fare fronte alla crisi scatenata dalla pandemia.

Ovviamente il rapporto costi benefici non dipende mai da un solo fattore ma da più. Tuttavia il dato che inficia di più in questa valutazione è quello relativo al dimensionamento degli impianti fotovoltaici aziendali.

Quello di dimensionare gli impianti fotovoltaici aziendali è un passaggio tuttavia fondamentale per almeno due motivi:

  1. Dimensionare un impianto fotovoltaico aziendale in difetto, significa realizzare un impianto a pannelli solari troppo piccolo, pertanto i suoi benefici saranno pressoché irrisori,
  2. Nel caso in cui fosse dimensionate per eccesso, si avrebbe un fotovoltaico troppo grande, con conseguenze, anche importanti, nel costo da sostenere e nei tempi di rientro dell’investimento.

A questo punto alcune domande sorgono spontanee. Come fare per dimensionare un impianto fotovoltaico aziendale in maniera corretta? 

Per questo motivo abbiamo chiesto ai nostri esperti alcuni consigli. Continua a leggerli per scoprirli!

Dimensionare correttamente il proprio impianto fotovoltaico aziendale per l’autoconsumo

Gli impianti fotovoltaici per le aziende generano risparmio nel momento in cui riescono a ridurre il prelievo di energia elettrica dalla rete in maniera consistente. Pertanto per dimensionare un impianto fotovoltaico aziendale correttamente è fondamentale capire a quanto ammontano i consumi elettrici della tua azienda.

Un altra cosa da tenere in considerazione è il “quando”, inteso proprio come fascia oraria, avvengono questi consumi. Se infatti avvenissero notte, nel dimensionare un impianto fotovoltaico aziendale, sarà obbligatorio prendere in considerazione anche dei sistemi di accumulo dell’energia.

Prima di procedere al dimensionamento di un impianto fotovoltaico quindi è necessario trovare la risposta alle seguenti domande: “Quanti KWh consumo di giorno? E quanta elettricità consumo in fascia serale/notturna?”.

Solo in questo modo avrai un quadro completo sulle reali necessità di consumo della tua azienda.

Quale superficie occuperanno i pannelli solari dell’impianto fotovoltaico aziendale?

Per calcolare la quantità di energia solare che l’impianto fotovoltaico per aziende può utilizzare per trasformarla in energia elettrica si utilizza il concetto di irraggiamento. Questo infatti indica la quantità di energia solare incidente su una superficie unitaria in un determinato intervallo di tempo, tipicamente un giorno (kWh/m2/giorno).

Per dimensionare un impianto fotovoltaico aziendale correttamente è necessario considerare che la sua produzione media annuale varia in base alla zona geografica. Un impianto che si trova più vicino all’Equatore, riceverà una maggiore quantità di raggi solari utilizzabili nella produzione dell’energia. Gli impianti fotovoltaici aziendali che si trovano nel sud Italia quindi saranno sicuramente più efficienti di quelli che si trovano al nord.

Va infine considerata la tipologia di tetto su di cui viene installato. Quindi va considerato se si tratta di un classico tetto a falde oppure se si tratta di un tetto piano. In quest’ultimo caso l’impianto fotovoltaico sarà più ingombrante.

A questo punto possiamo quindi provare a fare alcuni semplici calcoli per provare a fornirti delle indicazioni piuttosto sommarie sulla superficie che occuperà l’impianto fotovoltaico della tua azienda. Mediamente infatti lo spazio che occupano i pannelli solari è di circa 5.5 mq per ogni kWp installato. Questo significa che per produrre i 20 kWp necessari a soddisfare il fabbisogno energetico della tua azienda dovrai avere a disposizione uno spazio di 110 mq.

Quanto è il mio consumo annuo?

A questo punto, per dimensionare un impianto fotovoltaico aziendale è necessario fare alcuni semplici calcoli. Questi calcoli dovranno avere come dati le risposte alle domande che abbiamo formulato precedentemente. In sostanza quindi terranno conto di dati come il consumo medio di un anno, e quanto di questo consumo avviene durante la fasce diurna e notturna.

A questo punto proviamo a fare un esempio. Se consumo mediamente nelle ore diurne circa 28.000 kwh/anno (cioè, mediamente, 76-78 kwh al giorno) la giusta dimensione dell’impianto sarà circa: 21 Kwp. Questo significa quindi che dovrai mettere a disposizione dei pannelli solari una superficie all’incirca di 110 mq.

Qual’è la giusta dimensione di un impianto fotovoltaico aziendale?

Dimensionare un impianto fotovoltaico aziendale correttamente significa garantire il miglior rapporto possibile tra costi e benefici. Ed il miglior rapporto costi benefici è quello in grado di garantire circa il 70% dell’autoconsumo medio annuale.

La media viene calcolata sempre su base annuale visto che la produzione fotovoltaica varia a seconda dell’irraggiamento che tradotto significa che varia in funzione della stagionalità. Ad esempio potrà verificarsi il caso che durante l’inverno un’impianto dipenda per il 70% dalla rete elettrica nazionale, mentre d’estate solamente per il 30% o anche di meno.

Come posso risparmiare ancora di più?

Dimensionare un impianto fotovoltaico aziendale significa anche suggerire delle soluzioni in grado di far risparmiare ancora di più i propri clienti, in questo caso le imprese. E per risparmiare ancora di più di adesso c’è solo una soluzione percorribile quella delle batterie di accumulo dell’energia.

Ma cosa sono?

Sono dei dispositivi intelligenti in grado di accumulare e conservare l’energia prodotta in eccesso dal tuo impianto fotovoltaico. Quest’energia verrà immessa nell’impianto nel momento in cui questo non riuscirà a produrre abbastanza energia da soddisfare la richiesta.

Conclusioni

Con questo approfondimento speriamo di essere riusciti a chiarire tutti gli eventuali dubbi su come dimensionare un impianto fotovoltaico aziendale correttamente. Speriamo anche di averti fornito alcuni spunti utili per quanto riguarda la convenienza di ricorrere all’energia solare per abbattere i costi energetici della tua impresa.

In ogni caso ci teniamo a ribadire che la prima cosa da fare quando si parla di impianti fotovoltaici è quella di rivolgerti a degli esperti del settore come noi!

Per questo ti consigliamo di contattarci compilando il form che trovi in questa pagina!

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Le detrazioni per le imprese previste dal Piano di transizione 4.0

Come funziona  e quali sono i principali vantaggi del Piano di Transizione 4.0?

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Sono in molti gli imprenditori a dichiarare di voler implementare nella propria azienda dei sistemi di produzione dell’energia da fonti rinnovabili. Senza dubbio in questo modo gli imprenditori puntano a ridurre notevolmente le loro spese energetiche, spese che hanno un impatto sicuramente importanti nei bilanci delle aziende.

Inoltre, installare ad esempio un impianto fotovoltaico aziendale, potrebbe avere un ritorno anche in termini di immagine. Oggi infatti le persone sono sempre più attenti alle tematiche riguardanti la sostenibilità e pertanto cercano aziende che producano i loro prodotti in maniera green.

Tuttavia, affrontare un investimento di riqualificazione energetica, o addirittura per passare al consumo di energia elettrica da fonti rinnovabili, non è affatto semplice e poco costoso. Passare al fotovoltaico aziendale, nella maggior parte dei casi, significa affrontare un notevole investimento economico che non tutti sono disposti a fare.

Proprio per questo motivo, lo stato Italiano sta sempre di più, ricorrendo ad incentivi volti a sostenere iniziative di riqualificazione come ad esempio il Piano di Transizione 4.0. Il PNT 4.0 prevede delle misure che sicuramente saranno fra gli incentivi per il fotovoltaico 2021 per le aziende  più richiesti. Inoltre, visto lo stato attuale dell’economia italiana, duramente colpita dalla pandemia di covid-10, non è da escludere che il Piano di Transizione 4.0 possa venire ulteriormente potenziato.

Ma cosa è di preciso il Piano di Transizione 4.0?

Lo abbiamo chiesto ai nostri esperti che hanno provato a spiegarci qui di seguito tutte le detrazioni per il fotovoltaico per le aziende previste dal questa misura.

Continua a leggere per scoprire di più!

Cos’è il Piano di transizione 4.0?

Il Piano Nazionale Transizione 4.0 o PNT 4.0 è una misura approvata da Governo Conte bis che serve per agevolare tutti quegli investimenti da parte delle imprese che hanno stretta relazione con la transizione tecnologica e la sostenibilità ambientale. Sarà anche grazie a questa misura, almeno nelle intenzioni del legislatore, che sarà più semplice e vantaggioso per le aziende con sede in Italia promuovere il proprio sviluppo sostenibile.

IL PNT 4.0 in realtà non è nulla di particolarmente nuovo. Le sue origini sono infatti da rintracciare nel precedente Piano Industria 4.0. una misura che però è stata fortemente penalizzata dalla pandemia di Covid 19. Una penalizzazione talmente evidente che si è deciso di passare direttamente alle nuove misure di sostegno all’economia introdotte dal Piano di Transizione 4.0.

Sostanzialmente il Piano Transizione 4.0 subentra a misure come l’iper-ammortamento e super-ammortamento, ampliandone l’applicazione. Ma non solo questo.

Le misure contenute nel Pnt 4.0

In cosa consistono le altre misure introdotte dal PNT 4.0. per gli incentivi al fotovoltaico aziendale di preciso?

Queste misure riguardano tre punti principali:

  1. Fruizione del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali e in beni immateriali non rientranti nel Piano Industria 4.0 entro un anno. L’acquisto dei beni strumentali materiali invece potrà generare un credito fruibile nei successivi 3 anni.
  2. Estensione della durata del credito d’imposta. Gli investimenti in beni strumentali e in beni immateriali che non rientrano nel Piano Industria 4.0 potranno fruire del credito d’imposta in un anno. L’acquisto dei beni strumentali materiali (come il fotovoltaico) invece potrà generare un credito fruibile nei successivi 3 anni.
  3. Potenziamento dell’aliquota di ammortamento degli incentivi per il fotovoltaico per le aziende nel 2021. Questa passa infatti dal 6% del 2020 al 10% nel 2021 per un massimale di spesa non superiore ai 2 milioni di euro.

E’ doveroso precisare inoltre che la Legge di Bilancio 2021 ha ulteriormente diversificato e potenziato le aliquote agevolative previste del credito di imposta generato dagli investimenti in beni strumentali nuovi.  Tramite essa sono state incrementate le spese ammissibili ampliandone l’ambito applicativo e prorogandole fino al 31 dicembre 2022.

Cosa sono i beni strumentali nuovi?

La definizione di beni strumentali nuovi” prevista nel Piano di Transizione 4.0 identifica quei beni di uso durevole atti ad essere utilizzati all’interno del processo produttivo dell’impresa. Con beni strumentali nuovi pertanto ci si riferisce a quei beni che un’impresa acquista ed utilizza per un uso pluriennale dal momento che contribuiscono all’attività per un periodo superiore all’esercizio.

Fra i beni strumentali possono quindi rientrare beni come macchinari, computer ed accessori. Come facilmente intuibile, l’utilizzo di questi strumenti per l’attività d’impresa è pluriennale pertanto, il costo inizialmente sostenuto, deve essere ammortizzato nel corso anni. 

E’ proprio grazie alla definizione di beni materiali strumentali nuovi contenuta nel PNT 4.0 che è comprensibile come mai gli impianti fotovoltaici per le aziende possano godere di questi incentivi.

Tuttavia, è doveroso specificare che per ottenere queste agevolazioni fiscali è necessario rispettare alcuni requisiti particolari. Non in tutti i casi infatti è possibile usufruire delle agevolazioni fiscali previste dalla norma. Per questo motivo, scegliere degli esperti in materia, come noi di Solar Cash è una garanzia per ottenere le agevolazioni e sfruttarle al meglio.

I vantaggi del credito d’imposta del Piano di Transizione 4.0

Come abbiamo già avuto modo di vedere, il programma “transizione 4.0” estende fino a dicembre 2022 la disciplina del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi. Inoltre, per effetto delle modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2021, le aliquote agevolative sono state agevolate e potenziate. Questo significa che le spese ammissibili agli incentivi sono aumentate e ne è stato ampliato anche l’ambito applicativo.

Oltre a ciò fra i vantaggi del PNT 4.0 rientrano anche i seguenti punti:

  • non concorre alla formazione del reddito;
  • non rileva ai fini del rapporto di deducibilità degli interessi passivi e dei componenti negativi;
  • è al di fuori del calcolo della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive;
  • è cumulabile con altre detrazioni come il Bonus Sud (ne parliamo meglio qui).

Scopri le novità relative al piano industria 4.0 per il 2023 cliccando qui!

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