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8 consigli da seguire per il risparmio energetico in azienda

8 consigli utili per ridurre il consumo energetico nella tua azienda e risparmiare sulle bollette

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In un mondo sempre più orientato alla sostenibilità e all’efficienza, il risparmio energetico in azienda non è solo un dovere etico ma anche una chiara opportunità strategica. Il risparmio energetico aziende 2024 ha assunto un’importanza cruciale nell’ottica di una gestione aziendale ottimale e responsabile. Lo slogan coniato dall’Unione Europea per promuovere la sensibilizzazione sul risparmio energetico, energy efficiency first, sottolinea l‘urgente necessità di un impegno attivo da parte di cittadini e aziende.

Imprenditori e proprietari di aziende, specialmente quelle con un alto consumo energetico, possono trarre numerosi benefici da una gestione energetica oculata. Non si tratta solamente di riduzione costi energetici delle aziende, ma anche di ottenere una maggiore indipendenza energetica, sfruttando le infinite potenzialità delle energie rinnovabili. Grazie agli incentivi fiscali attualmente disponibili, la transizione verso un modello di business più verde non è mai stata così conveniente.

Da Solar Cash srl, esperti nell’efficientamento energetico attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici, ti proponiamo una serie di consigli e strategie che potranno fare la differenza nella tua quotidianità aziendale. Dalla scelta delle giuste tecnologie, passando per la formazione dei tuoi dipendenti, fino alla conversione completa verso un modello basato sulle energie rinnovabili, ogni step conta per un risparmio energetico per aziende sempre più efficiente e sostenibile.

L’impatto positivo del risparmio energetico non si riflette solo sulla riduzione delle bollette, ma anche sul rafforzamento dell’immagine aziendale come entità responsabile e attenta alle esigenze del nostro pianeta.

Ti invitiamo a proseguire nella lettura per scoprire gli 8 consigli fondamentali che potranno rivoluzionare il tuo approccio al risparmio energetico in azienda e guidarti verso una gestione sempre più sostenibile e consapevole.

L’audit energetico è il primo passo per iniziare a risparmiare energia elettrica in azienda

Nell’attuale scenario di risparmio energetico aziende 2024, ogni imprenditore e proprietario di azienda ha l’opportunità di intraprendere percorsi mirati per la riduzione dei costi energetici delle aziende. Uno dei metodi più efficaci, spesso sottovalutato, è l‘audit energetico.

Ma cos’è e perché rappresenta il cardine per un efficace risparmio energetico in azienda?

E’ un’analisi che ti permette di:

  1. Identificare le apparecchiature a forte intensità energetica.
  2. Valutare il loro consumo, sia nei quadri elettrici industriali che nel resto dell’azienda.
  3. Confrontare apparecchiature più datate con modelli nuovi, per comprendere potenziali inefficienze.
  4. Ottenere dati fondamentali per ridurre il consumo energetico.

Senza un audit dettagliato, rimarresti nell’incertezza riguardo al consumo reale delle tue apparecchiature e perderesti preziose occasioni di ottimizzazione. Un audit energetico accurato fornisce una chiara fotografia del reale consumo energetico, svelando le opportunità di risparmio energetico per aziende.

Una volta effettuata l’analisi, è possibile:

  • Redigere un capitolato dettagliato che evidenzia le misure da adottare.
  • Considerare ogni aspetto delle apparecchiature, come:
    • Input: Modalità di alimentazione dell’apparecchiatura.
    • Processo: Funzionamento e prestazione dell’apparecchiatura.
    • Output: Misurazione dell’energia dispersa nell’ambiente circostante.

Se punti a un’effettiva riduzione dei costi energetici delle aziende, un audit energetico è l’investimento iniziale che non puoi tralasciare. Dalla sua attuazione, potrai definire strategie mirate e ottenere l’indipendenza energetica desiderata, magari sfruttando le energie rinnovabili e gli incentivi fiscali disponibili grazie a Solar Cash.

Installa lampade ad alto rendimento: il tuo alleato per un risparmio energetico ottimale in azienda

In un contesto in cui il risparmio energetico in azienda è diventato una priorità è essenziale focalizzare l’attenzione su tutti gli aspetti che possono contribuire a tale obiettivo. Tra questi, l’illuminazione riveste un ruolo chiave. Infatti, l’illuminazione in un’azienda è spesso il primo fattore che gli imprenditori prendono in considerazione quando si parla di riduzione dei costi energetici delle aziende.

Hai mai pensato a quanto potresti risparmiare semplicemente sostituendo le vecchie lampade ad incandescenza con quelle a LED ad alto rendimento?

Con un investimento iniziale contenuto, puoi conseguire un enorme risparmio energetico. Non solo: sostituendo le lampade alogene, ti troveresti davanti a un vantaggio significativo, con la possibilità di risparmiare fino all’80% della tua energia elettrica. Questo senza la necessità di rinnovare attrezzature o di effettuare interventi strutturali costosi.

Ma c’è di più: grazie alle iniziative regionali e ai fondi europei, oggi molte aziende hanno l’opportunità di accedere a incentivi specifici che spingono verso un cambio di illuminazione, inserendosi nell’ottica di risparmio energetico per aziende.

Adotta un impianto di domotica: la chiave per un risparmio energetico in azienda

In un’era dove l’efficienza energetica è al centro del dibattito sul risparmio energetico aziende, gli imprenditori cercano sempre più soluzioni innovative per ridurre i costi e migliorare la sostenibilità del loro business. Entrando nel 2024, la domotica è uno degli strumenti più potenti per ottimizzare il risparmio energetico in azienda.

Un impianto di domotica moderno non solo ti consente di avere il controllo completo sulle tue risorse energetiche, ma ti permette anche di gestire e ottimizzare il carico energetico in modo intelligente. Pensaci: avere la capacità di accendere e spegnere le luci in base alle reali necessità aziendali, o comandare elettrodomestici e apparecchiature elettroniche al momento giusto, ti offre un vantaggio competitivo nel panorama del risparmio energetico per aziende.

Ma non finisce qui. Una delle funzionalità più apprezzate degli impianti di domotica è la gestione avanzata delle temperature. Immagina di mantenere una temperatura costante all’interno dei tuoi locali aziendali: eviteresti i picchi di consumo energetico causati da frequenti accensioni e spegnimenti del sistema di climatizzazione. A lungo termine, questo si traduce in un risparmio energetico significativo, specialmente quando si considera l’energia richiesta per modificare la temperatura di diversi gradi.

Se ambisci a un’efficienza energetica ottimale e desideri raggiungere l’eccellenza nel risparmio energetico aziende 2024, non sottovalutare il potenziale di un impianto di domotica. Questa è la tua opportunità per elevare la sostenibilità della tua azienda e fare la differenza in un mercato sempre più competitivo.

Il fotovoltaico, una scelta consapevole per risparmiare energia in azienda

Nel contesto attuale, in cui la sostenibilità e l’efficienza energetica sono sempre più al centro dell’attenzione, gli imprenditori si trovano di fronte a decisioni cruciali per garantire un futuro prospero e rispettoso dell’ambiente alle loro aziende. La chiave per un risparmio energetico in azienda efficace risiede in una scelta consapevole: optare per il fotovoltaico.

Il fotovoltaico rappresenta non solo una soluzione per ridurre i consumi energetici, ma anche un investimento a lungo termine per piccole e medie imprese (ne parliamo qui). Che tu decida di posizionarlo sul tetto o di designare un’area specifica a terra, ciò che conta davvero è la potenza di questa tecnologia nella riduzione dei costi energetici delle aziende. La tendenza del risparmio energetico aziende 2024 punta decisamente verso questa direzione.

Tra le varie opzioni disponibili, c’è anche quella degli impianti fotovoltaici con accumulo. Questi sistemi, innovativi e performanti, consentono di immagazzinare l’energia elettrica prodotta in eccesso. Così, quando il sole non brilla abbondantemente o durante le ore notturne, puoi attingere da questa riserva, garantendo un flusso energetico costante e riducendo la dipendenza dalle fonti convenzionali. Questo si traduce in un risparmio energetico per aziende significativo e sostenibile.

Installa una pompa di calore: la soluzione ideale per il risparmio energetico in azienda

Nella costante ricerca di strategie efficaci per il risparmio energetico in azienda, gli imprenditori devono considerare tutte le soluzioni innovative che il mercato offre. La necessità di mantenere gli ambienti lavorativi confortevoli in ogni stagione è indiscussa. Ecco perché, di fronte alle crescenti esigenze di efficientamento energetico, la pompa di calore si presenta come una risposta tangibile.

Un’azienda necessita di ambienti riscaldati durante i mesi invernali e di spazi freschi e confortevoli in estate. Scegliendo di investire in un sistema dotato di pompa di calore, non solo garantisci queste condizioni ottimali, ma lo fai minimizzando il consumo energetico. A confronto con metodi più tradizionali, l’utilizzo della pompa di calore può generare un risparmio superiore al 30%. Questo significa che, oltre a garantire il benessere dei dipendenti e la funzionalità degli spazi, si avrà un impatto significativo sulla riduzione dei costi energetici delle aziende.

E c’è di più. Se la tua azienda è già dotata di un impianto fotovoltaico, i vantaggi si moltiplicano. Puoi alimentare la tua pompa di calore utilizzando l’energia elettrica derivante dalla luce solare: una fonte energetica pulita, sostenibile e, soprattutto, gratuita. Questa sinergia rappresenta la strada maestra per il risparmio energetico aziende 2024.

Utilizza sistemi di controllo o monitoraggio energetico

Nel dinamico mondo degli affari, il risparmio energetico in azienda non è solo una questione di sostenibilità, ma rappresenta una leva strategica per incrementare la competitività. La crescente necessità di riduzione dei costi energetici delle aziende ha spinto molti imprenditori a cercare soluzioni innovative che offrano un controllo accurato dei consumi.

I contatori di ultima generazione e i controllori energetici sono diventati gli attori principali di questa rivoluzione verde. Questi strumenti, infatti, svolgono un ruolo fondamentale nella gestione della distribuzione dell’energia elettrica, permettendo di ridurre al massimo gli sprechi. Quando integrati all’interno di un sistema di gestione dell’energia, noto come EMS, diventano potenti alleati per monitorare e analizzare i consumi. Questa precisione ti offre la possibilità di intervenire tempestivamente, ottimizzando l’utilizzo dell’energia in modo efficiente e strategico.

Guardando al futuro, il risparmio energetico aziende 2024 si prospetta come una priorità ancora più pressante. La domanda che ogni imprenditore dovrebbe porsi è: “Come posso rendere la mia azienda più efficiente dal punto di vista energetico?” La risposta sta nell‘adozione di sistemi di controllo o monitoraggio energetico. Questi dispositivi, uniti a un approccio proattivo, sono il tuo passaporto per un futuro sostenibile e profittevole.

Impegnati ora per garantire il risparmio energetico per aziende, facendo leva su strumenti avanzati e strategie mirate. Sei pronto a fare la differenza? La tua azienda e il pianeta te ne saranno grati.

Il risparmio energetico in azienda e l’importanza della manutenzione pianificata degli impianti

La chiave per un efficace risparmio energetico in azienda risiede non solo nella scelta di impianti avanzati, ma anche nella loro corretta e tempestiva manutenzione. In un contesto aziendale, dove ogni euro conta, l’efficientamento energetico si traduce in un vantaggio competitivo. Una gestione oculata delle risorse non solo riduce l’impatto ambientale, ma porta con sé un tangibile riduzione dei costi energetici delle aziende.

Stabilire una manutenzione pianificata degli impianti è fondamentale. Questo approccio, infatti, oltre a ridurre la possibilità di incontrare problematiche gravi, assicura che ogni componente funzioni al suo massimo rendimento. Un impianto trascurato, sia esso una cella frigorifera, un sistema di climatizzazione o un impianto fotovoltaico, quando non è adeguatamente manutenuto, consuma energia ben al di sopra dei parametri standard. Questa inefficienza non solo grava sui bilanci aziendali, ma rallenta anche la tua marcia verso l’autosufficienza energetica.

Impegnati ora, prevedi e pianifica. Un’attenta manutenzione non è un costo, ma un investimento strategico. L’efficienza degli impianti è una garanzia per il futuro del tuo business. Sei pronto ad agire con lungimiranza? Il risparmio energetico ti attende.

Scegli con cura quali macchine installare in azienda

Nell’odierno panorama industriale, la ricerca di soluzioni sostenibili e di risparmio energetico in azienda è divenuta una priorità imprescindibile. Gli imprenditori lungimiranti, consapevoli delle sfide poste dal cambiamento climatico e dall’aumento costante dei costi energetici, sono chiamati a prendere decisioni strategiche sulle attrezzature e i macchinari da integrare nei loro processi produttivi.

La classe energetica delle attrezzature e dei macchinari utilizzati gioca un ruolo cruciale nella definizione dei costi e dell’efficienza aziendale. Scegliere attrezzature “best-in-class” non è solo una questione di qualità, ma un investimento lungimirante. Sebbene questi macchinari possano comportare un esborso iniziale superiore, il loro impatto sul risparmio energetico aziende è tangibile, garantendo ritorni significativi nel medio e lungo termine. La loro efficienza energetica, infatti, non dipende dalla dimensione o dall’utilizzo, ma rappresenta una costante garanzia di performance e di riduzione dei costi energetici delle aziende.

Guardando al futuro, e alle tendenze del risparmio energetico aziende 2024, è evidente l’importanza di effettuare scelte informate. Scegliendo con cura le attrezzature e i macchinari, non solo potrai garantire un funzionamento ottimale dei processi produttivi, ma anche posizionare la tua azienda come leader nell’ambito del risparmio energetico per aziende.

In conclusione, investi oggi per costruire un domani sostenibile. Il risparmio energetico non è solo un obiettivo, ma un imperativo per il successo aziendale. Sei pronto a fare la scelta giusta?

Allora compila il modulo contatti che trovi qui sotto con i tuoi dati e aspetta la chiamate di un operatore dello staff di Solar Cash!

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La relazione tra fotovoltaico e industria 4.0

La relazione tra fotovoltaico e industria 4.0: ecco gli incentivi a disposizione degli imprenditori.

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Nell’era dell’Industria 4.0, è fondamentale per te, imprenditore, stare al passo con le innovazioni tecnologiche ed energetiche. Una di queste riguarda proprio la stretta correlazione tra fotovoltaico e industria 4.0. Se guidi un’azienda, soprattutto se energivora, dovresti considerare l’adozione di un impianto fotovoltaico per raggiungere una maggiore indipendenza energetica e ridurre significativamente i costi.

Quando parliamo di fotovoltaico industria 4.0, non ci riferiamo solo all’installazione di pannelli solari. I pannelli fotovoltaici possono:

  • essere inseriti in un impianto più complesso
  • oppure essere integrati negli edifici.

Questa distinzione è cruciale: rientra infatti nell’agevolazione prevista per gli investimenti in beni strumentali nuovi. Così, integrando il fotovoltaico nel tuo business, avrai l’opportunità di fruire degli incentivi fiscali legati all’Industria 4.0.

Ecco perché il binomio industria 4.0 e nuovi impianti fotovoltaici rappresenta una soluzione vincente per te: consente non solo di ottenere un risparmio energetico, ma anche di accedere a incentivi economici che facilitano l’investimento iniziale. Ogni imprenditore dovrebbe considerare seriamente questa opportunità, specie in un contesto in cui la sostenibilità e l’innovazione diventano sempre più centrali.

Non fermarti qui. Prosegui nella lettura per scoprire tutte le opportunità che il fotovoltaico offre nell’ambito dell’Industria 4.0 e come Solar Cash srl può supportarti in questo percorso di evoluzione energetica ed economica.

L’ambito oggettivo dell’agevolazione

Quando si tratta di efficientamento energetico, è essenziale per te, imprenditore, essere sempre aggiornato sulle nuove misure di incentivazione, specialmente se sei alla guida di un’azienda energivora. Ecco perché vogliamo approfondire l’ambito oggettivo dell’agevolazione disciplinata dall’art. 1, comma 1051-1063, legge 30.12.2020, n. 178 (legge di bilancio 2021). Questa norma ha riformulato quella precedentemente prevista dall’art. 1, comma 184-197, legge 160/2019 riguardo al credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi materiali e immateriali destinati alle strutture produttive italiane.

In un passato non troppo lontano, prima della rielaborazione del beneficio in credito d’imposta, avevamo un panorama di incentivi diversi, come il super-ammortamento o l’iper-ammortamento (legge 208/2015). Nonostante queste modifiche, la finalità degli incentivi rimane la stessa, offrendo agevolazioni che possono essere applicate a vari settori, tra cui, naturalmente, quello dell’fotovoltaico e industria 4.0.

Ed è qui che entra in gioco la connessione tra impianto fotovoltaico e industria 4.0. L’essenza del nostro focus sta nel comprendere se gli investimenti destinati alla creazione di nuovi impianti fotovoltaici possano beneficiare dell’agevolazione menzionata. L’intreccio tra industria 4.0 e nuovi impianti fotovoltaici rappresenta un’opportunità da non sottovalutare, considerando i vantaggi fiscali e i ritorni energetici.

Impianti fotovoltaici e fabbricati: l’evoluzione verso l’Industria 4.0

Caro imprenditore, quando pensi al fotovoltaico Industria 4.0, potresti domandarti quale sia l’interazione tra gli impianti fotovoltaici e i fabbricati aziendali. La risposta è complessa, ma estremamente rilevante per chi, come te, punta a un futuro energetico sostenibile ed efficiente.

Diciamo subito: il credito d’imposta Industria 4.0 non spetta per gli immobili in generale.

Tuttavia, la recente circolare dell’Agenzia delle Entrate (30.3.2017 n. 4/E) ha chiarito alcuni punti essenziali. Anche se gli investimenti in fabbricati e costruzioni non sono agevolabili, c’è una svolta positiva per te: la componente impiantistica degli impianti fotovoltaici è agevolabile. In altre parole, mentre componenti come i pannelli fotovoltaici sono ammissibili alle agevolazioni fiscali, altri elementi come le costruzioni integrate potrebbero non esserlo. Ad esempio:

  • Ammessi: pannelli fotovoltaici (escludendo quelli integrati nella struttura) e aerogeneratori.
  • Esclusi: componenti immobiliari ed edili, come il suolo, locali tecnici, recinzioni e platee di fondazione.

Infine, riguardo alle aliquote di ammortamento fiscale, è importante notare che:

  • Componenti immobiliari delle centrali possono usufruire di un’agevolazione del 4%
  • Componenti impiantistiche delle centrali usufruiscono di un’agevolazione del 9%

L’agevolazione dell’impianto fotovoltaico secondo Industria 4.0 più in dettaglio

Nell’era della digitalizzazione, dove fotovoltaico e industria 4.0 si uniscono, è essenziale comprendere come ottenere il massimo dalle agevolazioni fiscali. Per quanto riguarda l’Agevolazione dell’impianto fotovoltaico, alla luce delle ultime normative, si delineano due scenari distinti:

  1. Non Agevolabile: Quando la componente impiantistica dell’impianto fotovoltaico diventa parte integrante di un fabbricato.
  2. Agevolabile: Quando l’impianto fotovoltaico opera come entità separata.

Quale è la situazione per l’impianto fotovoltaico e industria 4.0?

Se possiedi un impianto fotovoltaico non integrato in un fabbricato, ma collegato a un impianto di produzione che aderisce al modello Industria 4.0, potresti chiederti se può beneficiare delle maggiori agevolazioni previste per quest’ultimo. Tuttavia, anche se alimenta un sistema produttivo, l’impianto fotovoltaico rimane un’entità autonoma. Ciò significa che, purtroppo, potrebbe essere complicato considerarlo parte integrante di un più vasto ecosistema che rientra nel paradigma Industria 4.0.

Il motivo?

La recente Risposta Interpello dell’Agenzia delle Entrate (3 febbraio 2022, n. 71) ha precisato che, per accedere all’agevolazione, le specifiche tecniche legate al fotovoltaico industria 4.0 devono essere già presenti nel bene prima del suo primo utilizzo. In sostanza, per godere di questi benefici, è essenziale che il tuo asset soddisfi le caratteristiche tecniche delineate nell’Allegato A della legge 232/2016, che elenca specificamente i beni che conferiscono il diritto al credito d’imposta Industria 4.0.

Come puoi vedere, la strada verso l’integrazione di industria 4.0 e nuovi impianti fotovoltaici è lastricata di dettagli e specificità. Ma non temere: con l’esperienza e la competenza di Solar Cash srl al tuo fianco, ti guideremo attraverso ogni fase, garantendo che la tua azienda si posizioni al meglio in questo scenario in evoluzione. Se sei pronto a sfruttare al meglio l’energia del sole e a spingere la tua azienda nel futuro dell’Industria 4.0, noi siamo qui per aiutarti.

Conclusioni

In sintesi, le conclusioni che possiamo trarre su fotovoltaico e Industria 4.0 sono le seguenti:

  1. L’impianto fotovoltaico da solo non ti consente di accedere all’agevolazione Industria 4.0 del 40%. Ma solo, e fino al 31/12/2022, alla detrazione del 6% prevista per i beni ordinari.
  2. Puoi godere del 40% di detrazione per il fotovoltaico solo se viene inserito come componente in un impianto che rientra nell’elenco specifico. Tuttavia, riteniamo sia complicato attestare ciò in sede di perizia.
  3. La perizia, essenziale per ottenere il credito d’imposta per nuovi investimenti in beni strumentali, deve descrivere le caratteristiche tecniche dei beni e confermare l’interconnessione. Una interconnessione tardiva è permessa ma deve essere autentica, non strumentale. È cruciale sottolineare, come evidenziato dalla Risposta Interpello, che la documentazione può essere presentata anche in un periodo successivo all’interconnessione. Questo non impedisce di ottenere l’agevolazione, ma posticipa semplicemente il momento in cui inizi a beneficiarne.

L’importanza di avere un’informazione chiara e precisa è essenziale, soprattutto quando si tratta di industria 4.0 e nuovi impianti fotovoltaici. Le potenziali economie sono notevoli, e con la giusta guida, puoi massimizzare il ROI del tuo investimento.

Se sei pronto a navigare nel mondo del fotovoltaico Industria 4.0 e desideri ottenere il massimo dai tuoi investimenti, Solar Cash srl è qui per te.

Non esitare e compilare il modulo contatti con i tuoi dati. I nostri esperti ti ricontatteranno al più presto per guidarti attraverso ogni dettaglio e opportunità.

 

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Conto Termico PA: cosa è e come funziona

Non solo privati cittadini o imprenditori, il Conto Termico è accessibile anche dalle PA. Ne parliamo qui

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In un panorama energetico in continua evoluzione, la capacità di orientarsi tra le diverse opportunità di incentivi può trasformarsi in un vantaggio tangibile per il futuro energetico di un’istituzione. In un contesto dove i Certificati Bianchi rappresentano il fiore all’occhiello per gli interventi di efficientamento nel settore industriale, il Conto Termico si distingue come una preziosa risorsa per la Pubblica Amministrazione. Il Conto Termico non è solo un incentivo, ma una vera e propria leva strategica, offrendo alle PA una via privilegiata per ridurre i costi energetici e promuovere un’efficienza energetica sostenibile degli edifici.

Con l’introduzione del Conto Termico 2.0 nel 2016, questo strumento ha assunto un ruolo sempre più centrale nella strategia energetica del nostro paese. Un montante di incentivi notevole, con ben 400 milioni di euro dedicati esclusivamente alla Pubblica Amministrazione (ne abbiamo parlato qui), è l’espressione di un impegno concreto verso una transizione energetica sostenibile. Eppure, una parte significativa di questi fondi rimane inutilizzata.

L’attuale disallineamento tra fondi disponibili e quelli effettivamente utilizzati mette in luce una sfida chiave: la necessità di aumentare la consapevolezza e la comprensione del conto termico PA. Per questo, il GSE ha introdotto le “Mappe del Conto termico”, strumenti progettati per offrire chiarezza e semplificare l’accesso a questi preziosi incentivi.

Se appartieni al mondo della Pubblica Amministrazione e miri a un efficientamento energetico e a una transizione ecologica consapevole, sei nel posto giusto. Prosegui nella lettura per scoprire tutte le informazioni che ti saranno indispensabili nella tua avventura energetica.

Cosa è il Conto termico in poche parole?

Il contesto energetico attuale richiede un’attenta navigazione tra incentivi e soluzioni, e il Conto termico PA rappresenta una bussola fondamentale in questo percorso. Per guidare la Pubblica Amministrazione verso un futuro più sostenibile, non puoi trascurare il valore e la portata di questo strumento. Ideato appositamente per stimolare interventi mirati all’efficientamento energetico e alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili, esso si pone come uno dei cardini su cui si fonda la transizione ecologica italiana.

Il Conto termico 2023, in particolare, emerge come una potente leva finanziaria, mirata a favorire l’adozione di soluzioni energetiche a fonti rinnovabili per gli edifici con impianti termici. Emerge come una risposta chiara e tangibile ai crescenti costi energetici e alle sfide ambientali del nostro secolo. Un aspetto da non sottovalutare è che l’appoggio finanziario offerto dal conto termico  garantito direttamente dal GSE in tempi decisamente brevi.

Ma la sua portata non si ferma qui. Al di là del settore privato, anche la Pubblica Amministrazione, le cooperative e altre entità hanno la possibilità di usufruire delle opportunità offerte dal conto termico PA. L’ammontare del rimborso, che varia tra il 40% e il 65% dei costi sostenuti, è influenzato da diversi fattori, rendendo essenziale una conoscenza approfondita dei criteri e delle modalità di accesso.

È evidente, dunque, che con il Conto Termico hai le carte in regola per:

  • migliorare sensibilmente le prestazioni energetiche degli edifici pubblici,
  • ridurre notevolmente i costi dei consumi,
  • rientrare in breve tempo di parte dell’investimento effettuato.

La versione 2.0 del Conto Termico, in particolare, amplia significativamente le possibilità di accesso e le categorie di soggetti beneficiari, includendo la Pubblica Amministrazione.  Ma non solo, con questa nuova versione è stata resa più agile anche la procedura di accesso diretto per apparecchiature certificate e approvate nel Catalogo GSE.

Interventi agevolabili con il Conto Termico PA

In un’epoca in cui l’efficienza energetica e la sostenibilità sono al centro dell’agenda di molte amministrazioni, è essenziale comprendere a fondo quali opportunità si presentano per raggiungere questi obiettivi. Il Conto termico PA è parte integrante della strategia di transizione ecologica italiana visto che fornisce incentivi economici tangibili per favorire misure di efficientamento energetico e riduzione dei consumi.

Le Pubbliche Amministrazioni (PA) possono attingere al conto termico per una serie di interventi chiave. Questi includono:

  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con soluzioni innovative basate su generatori di calore a condensazione.
  • Isolamento termico attraverso superfici opache verticali, come i cappotti termici, per garantire un comfort interno e limitare le dispersioni.
  • Sostituzione degli infissi e l’adozione di soluzioni per la schermatura e/o l’ombreggiamento, al fine di migliorare l’efficienza termica.
  • Conversione degli edifici in strutture nZEB (Nearly Zero Energy Building), puntando verso l’avanguardia della sostenibilità edilizia.
  • Ottimizzazione dei sistemi di illuminazione, privilegiando tecnologie efficienti e riducendo gli sprechi.
  • Implementazione di avanzate tecnologie di building automation, sia per gli impianti termici che elettrici, garantendo una gestione intelligente degli ambienti.

Tali interventi prevedono un rimborso del 40%. Tuttavia, per gli edifici nZEB, questa percentuale si eleva al 65%.

Requisiti e modalità d’accesso

Come abbiamo già spiegato, nell’ambito del Conto Termico 2.0, le Pubbliche Amministrazioni possono attingere a notevoli incentivi per progetti d’efficientamento. Ma è cruciale assicurarsi che:

  • Gli interventi utilizzino solo apparecchi e componenti di nuova costruzione.
  • Gli impianti siano adeguatamente dimensionati alle esigenze di energia termica.
  • Venga garantita l’efficienza e durabilità dell’intervento nel tempo.

Per l’accesso agli incentivi conto termico, le Pubbliche Amministrazioni hanno due opzioni:

  1. Accesso diretto: una modalità pratica per progetti già delineati.
  2. Prenotazione: per chi desidera riservare gli incentivi prima dell’implementazione.

Le domande vengono poi analizzate dal GSE, garantendo trasparenza e correttezza nel processo, conformemente alle regolamentazioni della Legge 241/90.

Modalità ad accesso diretto

La modalità ad accesso diretto offerta dal Conto termico PA è una delle soluzioni più immediate e lineari. Con questa modalità infatti, le Pubbliche Amministrazioni hanno la possibilità di:

  • Presentare le richieste di rimborso al termine dei lavori.
  • Rispettare la scadenza chiave: la domanda di rimborso deve pervenire entro 60 giorni dalla conclusione degli interventi, assicurando una rapida verifica e approvazione.

Con l’avvento del conto termico 2.0, l’approccio è diventato ancor più semplificato. La procedura di accesso diretto si adatta perfettamente, soprattutto quando si tratta di:

  • Installare apparecchi elencati nel Catalogo del GSE, un documento costantemente aggiornato che facilita e velocizza l’iter amministrativo.

In sintesi, optare per la modalità ad accesso diretto non solo accelera l’iter di efficientamento, ma rende le Pubbliche Amministrazioni protagoniste attive nella realizzazione di progetti sostenibili.

Modalità a prenotazione

Per le Pubbliche Amministrazioni o le ESCO che ne rappresentano gli interessi, la modalità a prenotazione si presenta come un’opzione vantaggiosa. Con questa modalità, è possibile:

  • Assicurarsi l’incentivo conto termico prima dell’avvio dei lavori.
  • Ottenere un acconto per dare impulso al progetto, con la certezza di un saldo finale dopo la realizzazione.

Per usufruire di questa opzione, è necessario inviare al GSE documenti specifici:

  1. Una Diagnosi Energetica con un atto amministrativo che conferma l’obbligo di implementazione di almeno un’azione specificata nella diagnosi.
  2. Un Contratto di prestazione energetica con una ESCO o la copia dell’accordo stipulato per la gestione energetica associata all’intervento.
  3. Un documento o atto ufficiale che certifichi l’assegnazione e consegna dei lavori.

La cumulabilità con altri incentivi del conto termico PA

Nel panorama degli incentivi per l’efficientamento energetico, il Conto Termico 2.0 rappresenta una svolta significativa, offrendo copertura per una quota rilevante delle spese sostenute. Si tratta di una copertura che arriva a toccare il 65% delle spese per interventi mirati all’involucro edilizio e agli impianti.-. Tale contributo si estende anche alle operazioni di demolizione e ristrutturazione sismica, inserendosi nel contesto della trasformazione verso edifici a bassissimo consumo energetico, noti come nZeb.

Il quadro si arricchisce ulteriormente considerando che il conto termico Pubblica Amministrazione prevede la copertura completa dei costi legati alla Diagnosi Energetica. Questo strumento, infatti, rappresenta un pilastro nell’identificazione degli interventi più opportuni per ciascuna struttura.

Ma il vero punto di forza risiede nella cumulabilità degli incentivi conto termico. Per le Pubbliche Amministrazioni, questo aspetto rappresenta un enorme vantaggio. È possibile, infatti, sommare gli incentivi del Conto Termico 2.0 ad altri finanziamenti pubblici, ma non di natura statale, con un’importante precisazione:

  • La somma totale dei contributi non deve superare il 100% del costo totale degli interventi pianificati.

Questo aspetto amplifica notevolmente le opportunità di finanziamento, spianando la strada verso una transizione energetica più agevole e sostenibile, garantendo alle Pubbliche Amministrazioni un percorso ottimizzato verso l’obiettivo dell’efficientamento energetico, nel pieno rispetto delle direttive previste dal conto termico 2023.

Conto termico PA: un’opportunità da non perdere!

Nel contesto odierno di trasformazione energetica e di crescente attenzione alla sostenibilità, il Conto termico PA emerge come uno strumento strategico. Riveste un ruolo centrale nell’agevolare le Pubbliche Amministrazioni nella realizzazione di interventi mirati all’efficientamento energetico degli edifici e nella promozione di una transizione ecologica responsabile.

Il conto termico 2.0 ha introdotto miglioramenti e incentivi significativi, garantendo alle Pubbliche Amministrazioni una copertura delle spese che può arrivare fino al 65% per interventi mirati, ampliando così le possibilità e rendendo concretamente realizzabile la visione di edifici energeticamente efficienti. Non bisogna dimenticare che l’orizzonte di validità del conto termico Pubblica Amministrazione va ben oltre il 2023. L’incentivo infatti non ha una scadenza prefissata, ma solo un budget annuale da esaurire, rendendo quest’opportunità ancor più interessante per le PA.

Non lasciare che questa occasione ti sfugga. Affidati a Solar Cash e inizia oggi il tuo percorso verso l’efficienza energetica. Compila il modulo e il nostro team ti fornirà tutte le informazioni di cui hai bisogno.

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Conto termico per imprese: la guida per ottenerlo!

Conto termico per imprese: in questa guida trovi tutte le informazioni per capire come beneficiare degli incentivi se sei una PMI

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Nel labirinto dell’efficienza energetica, spiccano le luci dell’incentivazione. In un panorama energetico in continua evoluzione, saper distinguere e cogliere le opportunità giuste può spingere un’impresa verso una maggiore sostenibilità ed efficienza. Mentre i Certificati Bianchi hanno conquistato una posizione di rilievo per le azioni di efficientamento energetico nel settore industriale, il Conto Termico assume un ruolo determinante, specialmente per le piccole e medie imprese (conto termico PMI) e per le Pubbliche Amministrazioni.

Esso è l’anello di congiunzione che permette di sfruttare incentivi vantaggiosi per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, garantendo al contempo una difesa efficace contro i sempre più pressanti rincari del gas. Dal suo esordio nel 2012, il Conto Termico 2.0, evoluzione del D.M. 16/02/2016, è diventato un punto di riferimento per chi intende abbracciare una transizione energetica mirata e sostenibile.

Eppure, nonostante un imponente budget di incentivi, una fetta significativa di questi fondi rimane inutilizzata. Questo dato, piuttosto sorprendente, sottolinea l’urgenza di promuovere e diffondere maggiormente le informazioni relative al conto termico per imprese e alle Pubbliche Amministrazioni. A tale scopo, il GSE ha introdotto le “Mappe del Conto termico per aziende e PA”, veri e propri vademecum che intendono facilitare l’accesso a questi fondi.

Per gli imprenditori pronti a rivoluzionare il proprio sistema di riscaldamento, puntando all’efficienza e alla sostenibilità, questa guida si presenta come un faro nel mare degli incentivi.

Desideri approfondire e sfruttare al massimo le potenzialità offerte dagli incentivi conto termico per imprese? Immergiti nell’articolo e scopri ogni singolo aspetto cruciale.

Cosa è il conto termico?

Nell’era contemporanea, la parola d’ordine per le aziende moderne è la sostenibilità. L’efficienza energetica e la sostenibilità non sono più semplici concetti, ma imperativi strategici per gli attori del settore industriale. E quando si parla di efficientamento energetico in Italia, il Conto Termico 2.0 emerge come il faro guida per le imprese che ambiscono a una rivoluzione verde nel proprio modello energetico. Ma di cosa si tratta e quali opportunità porta con sé per il tessuto imprenditoriale del paese?

In sintesi, il Conto termico 2024 è una leva finanziaria destinata a incentivare l’introduzione di soluzioni energetiche da fonti rinnovabili negli edifici dotati di impianto termico. Nato come risposta proattiva ai crescenti costi dell’energia e alle sfide climatiche del nostro tempo, si profila come la risposta per le imprese che puntano all’avanguardia energetica. Fondamentale sottolineare che il sostegno economico derivante dal conto termico per imprese è erogato direttamente dal GSE in tempi brevi, rendendolo un pilastro nell’ottica dell’efficientamento energetico rapido.

Tuttavia, non è un incentivo esclusivo per il settore privato. Anche le Pubbliche Amministrazioni, Cooperative e altre entità possono beneficiare del conto termico PA. L’entità del rimborso, oscillante tra il 40% e il 65% delle spese sostenute, dipende da una serie di variabili, rendendo fondamentale una profonda comprensione dei criteri per sfruttarlo al meglio.

Esistono differenze chiave negli interventi ammissibili tra privati e PA, e la chiara comprensione di tali sfumature può significare la differenza tra un incentivo medio e uno ottimale.

Se l’obiettivo è trasformare radicalmente la strategia energetica aziendale attraverso il Conto termico 2.0, la lettura di questo articolo ti fornirà tutte le risposte e gli approfondimenti necessari.

Quali interventi incentiva il Conto Termico per imprese e PA?

Nell’odierna sfida verso un futuro energetico sostenibile, le imprese stanno scoprendo strumenti preziosi che favoriscono l’innovazione e l’efficientamento. Il Conto termico per imprese è uno di questi. Ma quali interventi possono essere sostenuti per accedere a questo incentivo? Abbiamo cercato di fare il punto della situazione qui di seguito.

Interventi incentivabili per i privati

Nel dettaglio, per le aziende e i privati, le opportunità offerte dal conto termico sono numerose e articolate:

  • Sostituzione di impianti di climatizzazione con soluzioni d’avanguardia come le pompe di calore o generatori a biomassa fino a 2 MW.
  • Adozione di collettori solari termici fino a una superficie di 2.500 m2.
  • Ottimizzazione degli scaldacqua, preferendo, ad esempio, le pompe di calore rispetto ai tradizionali sistemi elettrici.
  • Innovazione attraverso sistemi ibridi, che coniugano pompe di calore e caldaie a condensazione.

E la nota veramente interessante?

Gli incentivi conto termico possono coprire addirittura fino al 65% delle spese totali, variando in base alle specificità tecniche dei progetti. E non è tutto: per alcuni dispositivi, l’accesso agli incentivi è ancor più snello, rappresentando un valore aggiunto per le imprese.

Interventi incentivabili per le PA

Le Pubbliche Amministrazioni (PA), oltre agli interventi sopracitati, possono avvalersi del conto termico PA per misure come:

  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con soluzioni basate su generatori di calore a condensazione.
  • Isolamento termico attraverso superfici opache, come i cappotti termici.
  • Sostituzione degli infissi e introduzione di soluzioni per la schermatura e/o ombreggiamento.
  • Conversione degli edifici in strutture nZEB (Nearly Zero Energy Building).
  • Ottimizzazione dei sistemi di illuminazione con tecnologie efficienti.
  • Implementazione di tecnologie di building automation negli impianti termici ed elettrici.

Per questi specifici interventi, il rimborso previsto è del 40%, ma, per gli edifici nZEB, le detrazioni salgono al 65%.

Come fanno le imprese ad accedere al Conto Termico 2.0?

In un panorama dove la green transition diviene sempre più urgente, il Conto termico per imprese rappresenta una svolta significativa. Ma quale è la roadmap per accedere a questi incentivi conto termico?

  1. Registrazione: Il primo step è registrarsi nell’area clienti del GSE, dopodiché bisogna seguire la procedura per attivare l’applicazione Portaltermico. Questa fase iniziale è cardine per accedere agli incentivi proposti dal conto termico 2023.
  2. Tempistiche: Dopo aver effettuato la registrazione, è imperativo presentare la domanda di incentivo entro 60 giorni dalla conclusione dell’intervento. È essenziale sottolineare che l’intervento stesso non deve durare oltre 90 giorni dalla data dell’ultimo pagamento.
  3. Flessibilità per le PA: Le Pubbliche Amministrazioni godono di una certa agilità. Esse possono optare per la modalità “accesso a prenotazione”, una modalità che consente di ricevere un acconto. Al termine dei lavori, è fondamentale completare la procedura entro i canonici 60 giorni per ottenere il saldo.
  4. Erogazione degli incentivi: Questi vengono erogati nel giro di 30 giorni successivi al bimestre in cui si finalizza la scheda-contratto. Se l’importo è ≤ 5.000 euro, l’incentivo arriva in un’unica tranche. Per somme maggiori, l’erogazione viene suddivisa in rate annuali, distribuite in un periodo di due o cinque anni.

Chi decide di investire nella transizione ecologica, quindi, può contare su uno strumento tanto strategico quanto concreto, che aiuta a bilanciare la sostenibilità ambientale con quella economica.

Solar Cash: la tua garanzia di accesso al conto termico per imprese

Navigando nel mare delle opportunità e degli incentivi energetici, molte imprese si trovano a navigare a vista, spesso rischiando di non massimizzare il proprio investimento o, peggio, di perderlo completamente. Ecco dove Solar Cash entra in gioco come un faro nell’oscurità. L’esperienza e l’expertise di Solar Cash nel settore dell’efficientamento energetico, in particolare nel quadro del conto termico per imprese, ci rendono l’azienda partner ideale per ogni imprenditore che punta a un futuro energetico sostenibile.

Scegliere Solar Cash significa scegliere un’azienda in grado di offrire:

  1. Consulenza specializzata: Approfondite analisi per individuare le migliori soluzioni di efficientamento specifiche per la tua attività, garantendo l’accesso agli incentivi conto termico.
  2. Navigazione semplificata: Una guida esperta attraverso la complessa rete burocratica del conto termico per imprese.
  3. Soluzioni su misura per le PMI: Strategie specifiche, che tengono conto delle esigenze uniche delle piccole e medie imprese.
  4. Assistenza completa: Dal primo contatto fino all’erogazione dell’incentivo, un supporto costante per garantire la massima efficienza e sicurezza in ogni fase del processo.

La transizione energetica è una sfida, ma anche un’opportunità straordinaria. La chiave sta nell’avere al proprio fianco un partner affidabile e competente. Ecco perché la scelta di Solar Cash non è solo una scelta di efficienza, ma di visione.

Desideri una guida sicura attraverso il labirinto degli incentivi energetici? Compila il modulo contatti con i tuoi dati e sarai ricontattato dallo staff di Solar Cash. La tua trasformazione energetica è a un click di distanza.

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Conto Termico 2023: la guida completa

Cosa è, come funziona, chi può richiedere gli incentivi del Conto Termico 2023

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Il 2023 segna un’epoca cruciale per l’efficientamento energetico in Italia. In un contesto dove l’aumento dei costi energetici incide significativamente sul bilancio di imprese e attività produttive, l’attenzione all’efficienza energetica è diventata una priorità. Il Conto termico 2023 ma ancor più Il Conto Termico 2024 (di cui parliamo qui)  emerge come uno strumento imprescindibile per chi, nell’ambito industriale e imprenditoriale, desidera non solo dare un contributo concreto alla sostenibilità ambientale, ma anche ridurre i propri costi energetici.

È proprio nell’ottica di incentivi conto termico che Solar Cash, leader nel settore dell’efficientamento energetico, offre soluzioni mirate per imprenditori e industrie. Il Conto Termico, secondo il sito ufficiale, va oltre un semplice elenco di incentivi. Il CT rappresenta un impegno tangibile verso un futuro più sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Il conto termico PMI e il conto termico 2.0 sono esempi di come, attraverso incentivi e agevolazioni, sia possibile supportare le realtà imprenditoriali nel percorso di efficientamento energetico.

Anche le Pubbliche Amministrazioni, possono beneficiare di questi incentivi con una dotazione specifica di 400 milioni di euro. Sono 500 invece, i milioni di euro destinati a privati ed imprenditori. Tale dotazione rende questo strumento ancora più allettante per chi vuole sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla transizione ecologica.

Se il tuo obiettivo è quello di difenderti dagli inasprimenti dei costi del gas e optare per soluzioni termiche efficienti, allora sei nel luogo ideale per informarsi. Continua a leggere per scoprire tutte le informazioni su come funzionano questi incentivi e come possono supportarti nel percorso verso un’energia pulita e conveniente. Il futuro energetico sostenibile è più vicino di quanto si pensi: l’opportunità di un cambio di paradigma nel consumo energetico è qui, ed è ora il momento di coglierla.

Gli Obiettivi del conto termico 2023

Il panorama energetico italiano sta attraversando una fase di trasformazione profonda e il Conto termico 2023 rappresenta una tappa fondamentale in questo viaggio.

Ma, cos’è esattamente il conto termico e quali sono le sue finalità?

Innanzitutto, il Conto Termico è uno strumento ideato dal Governo italiano con una visione chiara: spingere verso l’efficienza energetica e incentivare la produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Questa visione si concretizza in un insieme di incentivi conto termico, che si traducono in sostegni economici per chi, sia nell’ambito delle PMI sia delle Pubbliche Amministrazioni, decide di migliorare l’efficienza energetica degli edifici.

Gli obiettivi del Conto Termico 2023 si possono riassumere in:

  • Favorire la transizione energetica: Con l’auspicio di spingere l’uso di energie rinnovabili e di ottimizzare l’efficienza, il Conto Termico supporta l’Italia nel percorso verso obiettivi ambientali ambiziosi.
  • Riduzione dei costi energetici: Migliorare l’efficienza significa tradurre in risparmi sulle bollette energetiche, un aspetto di fondamentale importanza, specialmente per imprese e Pubbliche Amministrazioni.

E non è tutto. Il Conto Termico 2.0 non si limita a promuovere rinnovamenti edilizi avanzati, ma garantisce anche un ritorno economico, facilitando l’ammortamento dell’investimento iniziale in tempi brevi.

Con le modifiche introdotte nel Conto termico 2023, il programma si è ulteriormente arricchito, divenendo più accessibile e favorevole per le realtà imprenditoriali come la tua. L’ampliamento delle modalità di accesso, l’aggiunta di nuovi interventi idonei e la semplificazione dei processi burocratici, rendono il Conto termico 2023 un incentivo strategico per chiunque ambisca a una perfetta sinergia tra ecologia ed economia

I beneficiari

Nella cornice evolutiva dell’energia, il Conto Termico 2023 rappresenta un pilastro dell’efficientamento energetico in Italia. Ma quali figure possono concretamente fruire di queste agevolazioni e come si accede a tali vantaggi?

I principali beneficiari di tali misure sono:

  • Pubbliche Amministrazioni: Non solo amministrazioni locali, ma anche gli ex Istituti Autonomi Case Popolari, le cooperative di abitazione e una serie di società a impronta pubblica e cooperative sociali registrate negli albi regionali.
  • PMI e Soggetti privati: Per questi, l’accesso agli incentivi conto termico avviene principalmente tramite una ESCO, specializzata nell’offerta di servizi energetici.

Modalità di accesso al CT 2.0

In merito alle modalità di accesso al Conto Termico 2023, esistono due principali percorsi:

  • Accesso Diretto: Si basa sulla presentazione della domanda al massimo 60 giorni dopo la realizzazione degli interventi, con una procedura semplificata per interventi di piccola entità, velocizzando il percorso per i richiedenti.
  • Prenotazione: Specificatamente rivolta alle Pubbliche Amministrazioni o alle ESCO che agiscono in loro nome, questa via concede la possibilità di riservare l’incentivo prima dell’avvio degli interventi, ottenendo un pagamento anticipato all’inizio e il saldo al completamento.

È fondamentale sottolineare come ogni richiesta, sia attraverso Accesso Diretto che Prenotazione, venga minuziosamente esaminata dal GSE, rispettando le direttive della Legge 241/90.

Su quali edifici possono essere effettuati gli interventi previsti dal Conto Termico?

La transizione ecologica ed energetica è una priorità crescente per le imprese, e l’accesso agli incentivi rappresenta un’opportunità cruciale in questo percorso. Con il Conto termico 2023, molte strutture possono beneficiare di sostanziali incentivi per efficientare i loro impianti termici, riducendo i costi energetici e contribuendo a un futuro più sostenibile. Ma quali edifici rientrano nel perimetro di applicazione di questo incentivo?

Ecco una chiara risposta: è possibile richiedere il conto termico per:

  • Gli edifici esistenti o parti di edifici esistenti e unità immobiliari esistenti, di qualsiasi categoria catastale.
  • L’importante è che tali edifici fossero riscaldati prima dell’avvio dei lavori.
  • Importante notare che gli incentivi non sono applicabili alle nuove costruzioni, con l’eccezione degli impianti solari termici.

Per assicurarsi di rispettare le linee guida e ottenere l’incentivo, è essenziale dimostrare la presenza di un impianto di riscaldamento prima dell’intervento. Questo si traduce nella necessità di fotografare l’impianto da sostituire finché è installato, garantendo che in almeno una delle foto sia visibile il numero di serie o qualunque altro codice identificativo dell’impianto.

Gli edifici che possono beneficiare del Conto termico 2.0 e degli incentivi conto termico comprendono:

  • Abitazioni esistenti di qualsiasi tipologia e dimensione.
  • Locali commerciali: inclusi negozi e botteghe.
  • Laboratori: spazi per produzione o ricerca.
  • Capannoni: compresi strutture industriali e magazzini.

Quali sono gli interventi per cui si può avere accesso ai benefici del conto termico 2023?

Dalla ricostruzione di edifici a basso impatto energetico al miglioramento dell’isolamento, il Conto Termico 2023 offre una vasta gamma di interventi agevolabili. Qui di seguito trovi un quadro chiaro e dettagliato delle opportunità che questa iniziativa offre:

  1. Demolizione e ricostruzione di edifici a energia quasi zero (nZEB): Con incentivi che possono coprire fino al 65% delle spese.
  2. Miglioramento dell’isolamento: Questa categoria include vari interventi, come l’isolamento termico delle pareti e la sostituzione di finestre, con incentivi che possono raggiungere il 40% del totale speso.
  3. Interventi in zone climatiche E/F: In queste zone, l’isolamento termico è incentivato fino al 50%. Interventi combinati con sistemi di climatizzazione a pompa di calore possono ottenere incentivi fino al 55%.
  4. Sostituzione di impianti tradizionali: Passando a soluzioni avanzate come pompe di calore e impianti solari termici, è possibile ottenere incentivi che coprono fino al 65% della spesa.

È fondamentale sottolineare che il Conto termico 2023 offre una flessibilità senza precedenti. Può, infatti, essere cumulato con altri incentivi regionali.

Infine, il Conto Termico 2023 finanzia integralmente le spese per la Diagnosi Energetica e l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) per le Pubbliche Amministrazioni e le ESCO. Per i soggetti privati e cooperative la copertura è del 50% delle spese.

La documentazione necessaria

Affrontare il complesso mondo della burocrazia può sembrare una montagna da scalare, ma con la guida giusta, ogni passo diventa più semplice e meno stressante. Quando ci si approccia al Conto termico 2023, è essenziale presentare una documentazione completa e precisa. Che tu rappresenti una PMI o una Pubblica Amministrazione, è fondamentale avere chiaro quali documenti sono necessari.

Ecco una lista dettagliata dei modelli richiesti:

  1. Avvio dei lavori a preventivo:
    • Modello di dichiarazione di avvio dei lavori (Modello 5): indispensabile per informare il GSE dell’inizio dei lavori.
  2. Conclusione dell’intervento e asseverazione:
    • Modello di dichiarazione di conclusione dell’intervento (Modello 6): utilizzato per segnalare al GSE la fine dell’intervento.
    • Modello di asseverazione dell’intervento (Modello 7): una certificazione che attesta la corretta realizzazione dell’intervento, firmato da un esperto abilitato.
  3. Fatture e bonifici:
    • Modello di dichiarazione delle spese sostenute (Modello 11): dove vengono elencate tutte le spese sostenute in relazione ai lavori.
    • Modello di dichiarazione di responsabilità solidale (Modello 12): essenziale nel caso di accordi tra conto termico Pubbliche Amministrazioni e ESCO.
    • Modello di dichiarazione di effettuazione del pagamento (Modello 13): conferma che il pagamento sia stato effettuato seguendo le disposizioni del D.M. 16 febbraio 2016.
    • Modello standard mandato irrevocabile all’incasso: per delegare l’incasso dei crediti al GSE.
    • Modello di rinuncia mandato irrevocabile all’incasso (Modello 14): per revocare la delega precedentemente concessa al GSE per l’incasso.

Un’accurata preparazione della documentazione è la chiave per assicurarsi che ogni incentivo venga erogato senza intoppi. E in questo, il nostro team di esperti di Solar Cash è pronto a supportarti, garantendo che il tuo percorso nel Conto termico 2023 sia lineare e privo di ostacoli.

La liquidazione dell’incentivo del Conto Termico 2.0

Il percorso di efficientamento energetico degli edifici e della transizione ecologica sta diventando sempre più una scelta prioritaria per molte imprese. Grazie al Conto termico 2023, le opportunità di risparmio e incentivazione sono al centro dell’attenzione, specialmente quando si tratta di comprendere come vengono liquidati gli incentivi stessi.

La liquidazione dell’incentivo nel Conto termico 2.0 si pone come uno dei momenti cruciali dell’intera procedura. Ma come avviene esattamente? Una volta attivato il contratto, si innesca l’iter per l’erogazione degli incentivi conto termico. La modalità scelta per il pagamento è il bonifico bancario, utilizzando l’IBAN fornito durante la presentazione dell’istanza. Fondamentale è sapere che l’incentivo sarà erogato entro 30 giorni dal bimestre di sottoscrizione della scheda-contratto.

Ecco alcuni dettagli fondamentali da considerare:

  • Erogazione immediata per importi fino a 5.000€.
  • Rateizzazione per importi superiori: divisi in rate annuali, con la suddivisione in due rate per durata biennale o cinque rate nel caso di durata quinquennale.
  • Un dettaglio di rilievo riguarda i costi di istruttoria: l’importo dell’incentivo sarà al netto di tale corrispettivo, che ammonta generalmente all’1% del totale, con una soglia massima di 150€.

In merito alla scadenza, è rilevante notare che non esiste una data limite prestabilita. Il GSE ha allocato 900 milioni annui per gli incentivi conto termico, erogabili fino all’esaurimento dei fondi.

Occhio a queste caratteristiche: Cumulabilità dell’incentivo e obbligo di manutenzione

Nell’ambito degli sforzi per la transizione ecologica e l’efficientamento energetico, il Conto termico 2023 emerge come una soluzione strategica per gli imprenditori. Le condizioni offerte, specialmente nel 2023, sono particolarmente allettanti. Tuttavia, è fondamentale avere una comprensione chiara delle sue sfumature e caratteristiche, particolarmente in merito a due aspetti: manutenzione e cumulabilità.

Manutenzione dell’impianto incentivato

Un impegno da non sottovalutare. Se hai scelto di sfruttare gli incentivi conto termico, è cruciale essere informato riguardo ad un preciso dovere. Dopo aver ottenuto l’incentivo, esiste un obbligo di manutenzione che dura 5 anni per garantire l’efficienza dell’impianto incentivato. Ignorare questo impegno potrebbe tradursi nella necessità di restituire l’incentivo ricevuto.

Cumulabilità

Massimizza il tuo vantaggio finanziario Il Conto termico 2.0 ha delineato regole precise riguardo alla cumulabilità degli incentivi:

  • Gli incentivi del CT non possono essere cumulati con altri incentivi statali, con alcune rare eccezioni, come fondi rotativi e contributi in conto interesse.
  • È invece permesso unire gli incentivi del Conto Termico con quelli a livello regionale. Ad esempio, in regioni come l’Umbria, c’è la possibilità di unire gli incentivi del CT con quelli del Bando stufe 2023, ottenendo sconti fino al 95%!
  • Per entità private con reddito d’impresa o agrario, come le ESCO, la cumulabilità con incentivi non statali è consentita, ma solo fino al 60% della spesa sostenuta, come stabilito dalle regolamentazioni sugli aiuti di stato.

Affidati a Solar Cash per ottenere gli incentivi del Conto Termico 2023!

Nell’attuale scenario energetico ed economico, l’efficienza energetica e la transizione ecologica sono diventate parole d’ordine. Per le imprese che ambiscono a essere all’avanguardia e ridurre i costi operativi, il Conto termico 2023 rappresenta un’opportunità unica.

Ma perché scegliere Solar Cash come partner in questo percorso?

Ecco alcuni punti chiave:

  1. Esperienza consolidata: Con anni di esperienza nel settore, Solar Cash ha guidato numerose PMI e Pubbliche Amministrazioni nella realizzazione di progetti sostenibili, aiutandole a ottenere gli incentivi conto termico.
  2. Approccio su misura: Ogni imprenditore ha esigenze diverse, e Solar Cash lo sa. Offriamo soluzioni personalizzate che si adattano perfettamente alle necessità di ogni cliente, indipendentemente dalla sua dimensione o settore.
  3. Conoscenza aggiornata: Il mondo degli incentivi è in continua evoluzione. Solar Cash rimane sempre al passo con le novità, garantendo ai propri clienti accesso alle ultime opportunità offerte dal Conto termico 2.0 e dal Conto termico 2023.
  4. Supporto completo: Dalla pianificazione iniziale alla presentazione della documentazione, fino alla realizzazione effettiva dell’intervento, Solar Cash si impegna ad affiancare le imprese in ogni fase del processo.

Nell’era della sostenibilità, non lasciare che la tua impresa rimanga indietro. Sfrutta le opportunità offerte dal Conto termico 2023 e dai un impulso alla tua transizione ecologica. Lascia che Solar Cash ti guidi verso un futuro più verde ed efficiente.

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Il sistema di prezzo marginale dell’energia

Che cos’è il sistema di prezzo marginale dell’energia? Come funziona? Perché potrebbe essere necessario rivederlo?

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Nel panorama del mercato energetico, comprendere il funzionamento di certi meccanismi è essenziale per fare scelte strategiche e informate. Tra questi, spicca il sistema di prezzo marginale dell’energia, chiave di volta nella determinazione del costo dell’elettricità sul mercato europeo (come abbiamo spiegato anche qui). Questo meccanismo, originatosi in Gran Bretagna nel 1989, venne introdotto con l’auspicio di promuovere l’energia da fonti rinnovabili. Seppur più sostenibile e pulita, questa tipologia di energia faticava a competere con i prezzi dell’energia di origine fossile, che all’epoca dominavano il mercato con tariffe competitive.

Tuttavia, con il progresso e i mutamenti del mercato energetico, le carte in tavola si sono mescolate. L’escalation dei prezzi del gas (di cui parliamo anche qui) e la crescente obsolescenza del carbone hanno ribaltato le dinamiche precedenti. Ora, è l’energia da fonti fossili che rappresenta un fardello per i prezzi dell’energia elettrica. Questo, combinato con l’urgente necessità di transizione verso una matrice energetica più pulita, rende inevitabile una riflessione sul prezzo marginale energia. Se in passato il sistema marginale puntava a sostenere le rinnovabili, oggi la questione si fa più complessa, portando sul tavolo delle istituzioni europee la necessità di una revisione.

Per gli imprenditori che cercano soluzioni sostenibili e convenienti, è fondamentale capire queste dinamiche. Il fotovoltaico emerge come una soluzione promettente contro gli aumenti dei prezzi dell’energia. Proseguendo nella lettura, potrai approfondire ulteriormente l’argomento del prezzo marginale dell’energia e perché il fotovoltaico è la chiave per un futuro energetico resiliente e sostenibile.

Come funziona il sistema di prezzo marginale dell’energia?

Nel cuore del mercato energetico europeo e italiano, c’è un concetto fondamentale che determina il costo dell’energia: il sistema di prezzo marginale dell’energia. Questo sistema, noto anche come “pay-as-clear”, rappresenta la chiave per comprendere le dinamiche di prezzatura dell’elettricità e può avere un impatto significativo sui bilanci energetici di un’azienda.

Ma come funziona questo modello?

Ogni giorno, i diversi produttori di energia dichiarano quanta elettricità potrebbero produrre il giorno seguente, ora per ora, e a quale prezzo. In Italia il GME – il Gestore dei Mercati Energetici che dal 2004 gestisce la Borsa elettrica nazionale – inizia a raccogliere l’elettricità dai produttori sulla base delle stime del fabbisogno energetico, partendo da quelli che hanno dichiarato i prezzi più bassi. Una volta esaurita la capacità delle centrali con costi di produzione più bassi, si passa a quelle che forniscono energia a un costo superiore, andando via via a salire fino a soddisfare completamente la domanda di energia nazionale. Alla fine, i diversi produttori vengono pagati secondo il prezzo dell’ultima offerta accettata, il cosiddetto prezzo di equilibrio (o prezzo marginale), che però è anche il più alto.

Per un imprenditore, è fondamentale capire come questo sistema marginale influenzi la struttura dei costi energetici. Con l’escalation dei prezzi delle fonti fossili e i continui cambiamenti nel panorama energetico, le energie rinnovabili, e in particolare il fotovoltaico, emergono come la soluzione ottimale. Queste fonti garantiscono un prezzo stabile e competitivo, permettendo di evitare i picchi causati dal prezzo marginale energia. Ecco perché un’attenta pianificazione energetica, con un occhio al fotovoltaico, è la chiave per difendersi dai rincari e garantire una gestione sostenibile e conveniente dell’energia.

L’influenza del prezzo del gas sul sistema marginale

Comprendere l’influenza del prezzo del gas sul sistema marginale è essenziale per chi opera nel settore energetico e per gli imprenditori attenti alla gestione dei costi. Qual è il peso del gas sul sistema di prezzo marginale? La risposta è complessa, ma fondamentale.

Le centrali che forniscono elettricità a basso costo, ovvero quelle basate su fonti rinnovabili come eolico e solare, entrano in funzione per soddisfare il fabbisogno nazionale prima di qualsiasi altra. La loro efficienza deriva dal fatto che, non dovendo acquistare energia primaria, le spese riguardano soltanto i costi operativi e rimangono immuni dalle fluttuazioni del mercato. In sequenza, secondo l’escalation dei costi di produzione, entrano in gioco le centrali basate su energia idroelettrica, nucleare (importata) e infine quelle a combustibili fossili.

Le centrali termoelettriche a gas si collocano all’estremo superiore della scala dei costi. La necessità di acquistare gas, il cui prezzo è recentemente schizzato a causa di eventi geopolitici come il conflitto russo-ucraino e l’incremento della domanda post lockdown, le rende particolarmente onerose. Ma a causa del sistema di prezzo marginale, il costo elevato del gas si riflette sull’intero sistema: anche chi produce energia a basso costo viene pagato al prezzo dell’ultima offerta accettata, spesso determinata dal gas.

Per un imprenditore, questa dinamica può tradursi in un aumento significativo dei costi energetici.

Come è nato il sistema di prezzo marginale dell’energia e perché sarebbe opportuno rivederlo

Delineare le origini e le evoluzioni del sistema di prezzo marginale dell’energia fornisce una chiave di lettura per la comprensione delle dinamiche energetiche odierne.

  • Come è nato il sistema di prezzo marginale dell’energia? Lontano dal contesto attuale, tale meccanismo prende forma nel 1989 in Gran Bretagna.
  • L’intento? Incentivare lo sviluppo delle energie rinnovabili, le quali, malgrado non avessero oneri legati all’acquisto di energia primaria, erano penalizzate da costi di impianto proibitivi. Quindi, il sistema marginale fu concepito per integrare queste fonti nel panorama energetico quotidiano.
  • Perché si parla di rivederlo? Le basi su cui il sistema marginale fu edificato hanno subito notevoli variazioni. Originariamente, la predominanza era detenuta dalle centrali a carbone e gas; la formula “pay-as-clear” funzionava. Ma, di fronte al mutato panorama – con combustibili fossili sempre meno abbordabili e l’uscita graduale del carbone – il sistema mostra evidenti segni di tensione. Aggravato dall’esplosione dei costi del gas, il prezzo marginale energia si traduce in tariffe ingiustificatamente alte per l’utente finale, superando persino i prezzi dell’energia rinnovabile, che naturalmente avrebbe un rapporto qualità-prezzo migliore e non necessiterebbe di protezione per essere competitiva. È per tale motivo che le istituzioni europee propongono una revisione del metodo di determinazione del prezzo elettrico, puntando a superare i suoi limiti.

Quali sono le possibili soluzioni da adottare per superare il sistema di prezzo marginale?

Fronteggiare le sfide poste dal prezzo marginale energia richiede soluzioni innovative e strategiche, soprattutto in un contesto di crescente incertezza del mercato. Nel cuore della questione, si trova la necessità di proteggere sia le famiglie che le imprese dalla volatilità dei prezzi. A Bruxelles, diversi rimedi sono stati proposti per attenuare il peso del rincaro energetico. Qui di seguito approfondiamo le due soluzioni principali

Il Price Cap

Con Price Cap si intende stabilire un limite massimo per il prezzo del gas importato, principalmente dalla Russia. In altre parole, è una sorta di salvaguardia: i Paesi avrebbero il permesso di acquistare gas, sempre che il costo non superi una determinata soglia economica. L’ex Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha fortemente sostenuto tale iniziativa.

Tuttavia, la proposta non ha mancato di suscitare controversie. Mentre alcuni paesi, come la Germania, manifestavano timori riguardo a possibili interruzioni nell’approvvigionamento energetico, sembra che sia emersa una soluzione di compromesso. L’idea centrale? Un tetto dinamico e temporaneo per il gas. Ciò significa che, anziché un prezzo fisso, si avrebbe una gamma di prezzi entro la quale il costo del gas potrebbe variare, basandosi sulle tendenze globali del mercato energetico.

La chiave, ora, sta nell’elaborare una strategia europea solida che possa implementare efficacemente questo sistema di Price Cap. Già ora, dopo l’accordo preliminare, si nota una riduzione nel prezzo del gas, suggerendo che le fluttuazioni precedenti potrebbero aver avuto una base speculativa.

Il disaccoppiamento del prezzo del gas da quello della luce

Il recente tumulto nei prezzi del gas ha spinto molte nazioni europee a cercare soluzioni per difendere i propri consumatori dagli effetti della volatilità dei mercati energetici.

In risposta, l‘Italia ha intrapreso un passo audace, decidendo di distaccarsi dalla corrente e mettendo in atto il disaccoppiamento del prezzo della luce da quello del gas. Questa misura, introdotta attraverso il Decreto Energy Release del 10 ottobre 2022, propone una vendita di energia elettrica a tariffe agevolate per categorie specifiche, tra cui:

  • clienti industriali interrompibili,
  • PMI,
  • utenti di alcune isole maggiori.

Questa iniziativa ha garantito un approvvigionamento di 18 terawattora a un prezzo controllato di 210 euro a megawattora. In un contesto dove l’energia ha raggiunto prezzi elevatissimi, questa strategia rappresenta un salvagente per le imprese energivore.

Il concetto di disaccoppiamento tra i prezzi dell’energia elettrica e del gas ha suscitato l’interesse anche a livello europeo, confermato dalle parole della ministra francese dell’Industria, Agnès Pannier-Runacher, che ha sottolineato l’importanza di un’applicazione unitaria tra i Paesi UE.

Ciò detto, se si desidera veramente difendere la propria azienda dall’instabilità dei mercati energetici, volgere lo sguardo alle energie rinnovabili, e in particolare al fotovoltaico, è fondamentale. Non solo offrono una fonte di energia costante e sostenibile, ma rappresentano anche un investimento a lungo termine contro l’incertezza dei rincari energetici.

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Cosa è il PUN e la sua influenza sul costo dell’elettricità

Cosa è il PUN (Prezzo Unico Nazionale)? Qual è la sua influenza sul costo dell’elettricità? Abbiamo approfondito la questione insieme ai nostri esperti

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Nel complesso scenario energetico italiano, la trasparenza e la comprensione delle dinamiche di mercato sono essenziali per chi vuole navigare con saggezza tra le mutevoli tariffe dell’elettricità. Nella comprensione di cosa è il PUN, ovvero il Prezzo Unico Nazionale, si trova una risposta essenziale.

Sebbene l’elettricità sia un bene indispensabile, la sua tariffazione è frutto di meccanismi complessi. Il PUN dell’energia elettrica è uno degli elementi chiave che determina il prezzo finale per il consumatore. L’origine di questo meccanismo affonda le sue radici nel 2007, quando il mercato elettrico ha subito una trasformazione radicale: da un monopolio pubblico a un mercato liberalizzato.

Questo cambiamento epocale è stato determinato dal decreto Legislativo n. 79/99 e 125/07, noto come decreto Bersani, che ha sancito la distinzione tra mercato elettrico libero e servizio di maggior tutela. Questa riforma ha offerto nuove opportunità, permettendo una maggiore libertà di scelta sia in termini di fornitura che di fornitore.

In un’era in cui l’efficienza energetica e le soluzioni sostenibili, come il fotovoltaico, guadagnano sempre più terreno, comprendere appieno cosa è il PUN e le sue implicazioni sul prezzo unico nazionale dell’energia diventa essenziale. Questa consapevolezza permette di delineare strategie più efficaci, permettendo di navigare il mercato con maggior chiarezza e di ottimizzare i costi.

Per tutti coloro che mirano a una gestione energetica sostenibile e vantaggiosa, la strada da percorrere inizia con una profonda comprensione delle dinamiche del PUN. Interessato a comprendere meglio come difenderti dai rincari e trovare soluzioni innovative? Prosegui nella lettura!

Cosa è il Prezzo Unico Nazionale o PUN per l’energia?

Nell’ambito del complesso panorama energetico, spicca un acronimo di cruciale importanza: PUN. La sigla PUN si riferisce al Prezzo Unico Nazionale, un pilastro nel settore dell’energia in Italia. Questo indicatore non solo simboleggia il cuore pulsante delle dinamiche di prezzo dell’energia elettrica, ma guida direttamente le decisioni delle imprese e degli utenti finali.

Cosa è il PUN? Si tratta della media pesata dei prezzi di vendita dell’energia elettrica in Italia. Il PUN tiene conto delle molteplici contrattazioni che avvengono quotidianamente e ad ogni ora in differenti zone del Paese. Alla base di questa complessa struttura, vi sono le operazioni di compravendita nell’IPEX, l’Italian Power Exchange, che funge da Borsa Elettrica Italiana. In questo contesto, produttori e fornitori negoziano e definiscono il prezzo dell’energia elettrica destinato ai clienti.

Ma come si ripercuote il PUN sulla bolletta? Il PUN dell’energia elettrica è un barometro delle tariffe energetiche. Se il suo valore sale, c’è il rischio che le bollette ne risentano. Mentre alcune offerte tariffarie garantiscono stabilità, altre, in particolare quelle a prezzo indicizzato, si mostrano più suscettibili alle oscillazioni del PUN. Questo potrebbe tradursi in notevoli risparmi, ma anche in potenziali rincari.

Ora, per chi desidera ottimizzare la gestione energetica, in particolare con l’adozione di soluzioni come il fotovoltaico per aziende (di cui parliamo anche qui), è essenziale decodificare queste dinamiche. Difendere le proprie attività dai rincari e massimizzare l’efficienza energetica parte dalla conoscenza di questi elementi.

Borsa elettrica nazionale: cosa è e come funziona

Per capire cosa è il PUN, è essenziale affrontare l’intricata struttura della Borsa Elettrica Nazionale. Questo spazio di mercato svolge un ruolo decisivo nella determinazione dei prezzi energetici che impattano le bollette delle aziende e, di conseguenza, le strategie imprenditoriali.

Il prezzo unico nazionale (PUN), come menzionato, determina la media pesata dei prezzi di vendita dell’energia elettrica in Italia. Questo valore non emerge dal nulla, ma si radica nelle complesse operazioni di compravendita che si svolgono tra produttori e fornitori. Questi ultimi, successivamente, distribuiscono l’energia ai clienti finali. Ciò tradotto, significa che la dinamica del PUN ha ripercussioni dirette sulla spesa energetica: quando il PUN cresce, anche il costo dell’energia segue la stessa traiettoria e viceversa.

Ma qual è il legame tra il PUN energia e la Borsa Elettrica Nazionale? Quest’ultima è il centro delle transazioni energetiche. Si tratta di un mercato all’ingrosso in cui si svolgono le contrattazioni dell’energia prima della sua distribuzione ai fornitori. Il mercato si articola in diverse sessioni, con il MGP (Mercato del Giorno Prima) che emerge come uno dei segmenti più critici. Qui, le offerte energetiche destinate al giorno successivo vengono messe in luce. Tali offerte aderiscono al modello del “prezzo marginale”, un aspetto che richiede ulteriori approfondimenti.

Come si calcola il PUN?

Abbiamo visto come il PUN dell’energia elettrica emerge come una stella polare nella Borsa elettrica italiana, delineando il prezzo di riferimento per l’energia derivante da tale mercato. Una panoramica dettagliata su questo tema può essere rintracciata sul portale mercatoelettrico.org, supervisionato dal Gestore dei Mercati Energetici.

Dedichiamoci ora alla matrice del PUN: esso nasce dalla media dei prezzi zonali del Mercato del Giorno Prima, calcolata considerando gli acquisti complessivi e mettendo da parte pompaggi e zone esterne. Questo comporta che:

  1. Il prezzo al quale l’energia si scambia in borsa può divergere in base alla zona geografica.
  2. Le offerte d’acquisto, al contrario, gravitano attorno al prezzo unico nazionale o PUN.

Da ciò, emerge che il PUN non è un valore stazionario. Esso danza in sintonia con l’equilibrio tra domanda e offerta, registrando picchi durante le ore in cui l’approvvigionamento energetico è più sfidante e oneroso. Al contrario, quando l’energia fluisce in abbondanza, il suo costo tende a contrarsi.

Concludendo il ciclo mensile, viene delineato il prezzo mensile del PUN, frutto della media dei prezzi osservati durante l’intero mese. Mantenersi aggiornati su queste dinamiche è una mossa astuta e strategica, specie per chi intende sfruttare al massimo le potenzialità delle energie rinnovabili, con un occhio di riguardo al fotovoltaico.

Il rapporto tra PUN e Prezzo Marginale

Approfondiamo adesso il concetto di Prezzo Marginale. Questa nozione può fornire gli strumenti adeguati per navigare con saggezza in un universo energetico in constante mutamento, consentendo di elaborare strategie mirate alla protezione dai repentini cambiamenti tariffari. Abbiamo precedentemente delineato cosa è il PUN, termine che incarna il costo all’ingrosso dell’energia elettrica.

D’altro canto, il Prezzo Marginale fa riferimento al costo sostenuto per l’approvvigionamento di un’ulteriore unità energetica sul mercato. Questo valore si stabilisce in base all’offerta energetica dal costo più elevato, accettata sul mercato in un preciso lasso temporale. Questa dinamica influisce direttamente sul PUN energia: la fornitura energetica dal costo più alto stabilisce, di fatto, il PUN. Una riflessione che porta alla constatazione di quanto il prezzo dell’energia sia strettamente legato al costo del metano, dato che le centrali a fonti fossili presentano costi di produzione spesso esorbitanti. Una realtà che, oggi, è ancora più evidente, considerando l’attuale scenario geopolitico tra Russia e Ucraina.

E qui entra in gioco una strategia fondamentale: le energie rinnovabili. Più precisamente, il fotovoltaico rappresenta la soluzione ideale di fronte a queste complessità. L’installazione di impianti fotovoltaici consente a imprese e singoli di generare energia in modo indipendente, mitigando la dipendenza dalle oscillazioni del PUN e dei prezzi marginali. Questo approccio assicura una prevedibilità e una stabilità nei costi energetici, costituendo un baluardo contro le insidie di un mercato in continuo divenire.

Dove puoi trovare il valore del PUN

In un’era dove la consapevolezza energetica sta diventando centrale, sapere cosa è il PUN, ovvero il Prezzo Unico Nazionale, si rivela essenziale per chi aspira a effettuare scelte consapevoli riguardo ai propri consumi energetici.

Ma, in mezzo a un mare di informazioni, dove è possibile reperire in modo affidabile il valore del PUN energia?

Ecco un elenco chiaro e pratico per te:

  1. Sito del Gestore Mercati Energetici (GME): Considerato la fonte d’eccellenza in materia, qui trovi in modo puntuale il PUN dell’energia elettrica. Precisamente, nella sezione “sintesi mensile”, sono elencati i valori aggiornati del PUN.
  2. Procedure di Accesso: Prima di immergerti nella mole di dati, è richiesto di accettare le Condizioni Generali e prendere visione del contenuto informativo presente sul sito del GME. Una volta superata questa fase, l’accesso alle informazioni è garantito.
  3. Dettagli del PUN: Con un click sul mese di riferimento, non soltanto si ha la possibilità di analizzare il valore corrente del prezzo unico nazionale, ma si può anche effettuare una distinzione tra PUN di Picco e di Fuori Picco. Questo ti fornisce un quadro completo delle dinamiche che caratterizzano il mercato energetico.

Per chi è alla ricerca di soluzioni contro le impennate dei prezzi energetici, le energie rinnovabili, e nello specifico il fotovoltaico, si presentano come la chiave per una gestione autonoma e vantaggiosa dell’energia, offrendo una blindatura contro le variazioni del PUN.

L’andamento del prezzo unico nazionale

L’analisi dell’andamento del prezzo unico nazionale o PUN rivela l’evoluzione del mercato energetico italiano. Questo diventa cruciale per chi intende pianificare strategicamente la propria gestione energetica, puntando all’efficienza e alla sostenibilità. Se si guarda al fotovoltaico come soluzione per tamponare l’effetto degli incrementi costanti, l’andamento del PUN diventa un parametro indispensabile per capire quanto pesi effettivamente nella determinazione dei costi energetici.

Momenti chiave dell’andamento del PUN:

  • Inizio Pandemia (2020-2022): Prima della pandemia, il PUN manteneva una certa stabilità. Ma con il lockdown, ciò cambiò radicalmente.
  • Ripresa Post-Lockdown (2020-2021): Un rialzo notevole ha contraddistinto il post-lockdown.
  • Crisi energetica e tensioni geopolitiche (2021-2022): La crisi energetica ha portato a picchi senza precedenti.
  • Correzioni e fluttuazioni (2022-2023): L’anno in corso ha mostrato segnali di possibile stabilizzazione del PUN.

Implicazioni e prospettive per il futuro:

Monitorare il PUN energia è fondamentale per chi aspira a difendersi dalle fluttuazioni costanti del mercato energetico. Optare per le energie rinnovabili, in particolare il fotovoltaico, rappresenta una soluzione tangibile. Non solo consente di ridurre la dipendenza dai continui rincari, ma anche di puntare su un approccio energetico più verde e sostenibile.

Per chi intende intraprendere questo percorso e blindarsi dai futuri rincari, è il momento di agire. Invitiamo a compilare il modulo qui sotto per entrare in contatto con gli esperti di Solar Cash e avviare una collaborazione verso un futuro energetico più affidabile e sostenibile.

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Da cosa dipendono i rincari energia elettrica?

Alla scoperta del sistema marginale e di come influenza i rincari energia elettrica

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Nel complesso scenario attuale, comprendere i rincari energia elettrica e i meccanismi che stanno dietro al caro bollette della luce è fondamentale per chi opera nel mondo imprenditoriale. La crescita esponenziale dei costi energetici rappresenta, infatti, una delle maggiori sfide per le aziende che cercano di rimanere competitive sul mercato.

La causa principale dell’aumento del prezzo dell’energia elettrica è legata al cosiddetto “sistema marginale”. Questo sistema, attraverso il quale viene deciso ogni giorno il costo della corrente elettrica, si basa sulla proposta di prezzo dell’ultima fonte di energia accettata per coprire la domanda. Questo metodo, pur essendo efficiente, può portare a significativi rincari luce, in particolare quando la domanda supera l’offerta o quando le fonti di energia più economiche non sono sufficienti.

In un’epoca in cui i rincari elettricità sembrano inarrestabili, gli imprenditori cercano soluzioni sostenibili e durature. Ecco dove entra in gioco il fotovoltaico per aziende. Questa fonte di energia rinnovabile rappresenta una via d’uscita dal ciclico caro bollette luce, offrendo un’energia pulita, costante e, soprattutto, indipendente dai capricci del mercato energetico.

Per chiunque voglia garantire alla propria impresa una stabilità energetica ed economica, rivolgersi al fotovoltaico e ad altre fonti rinnovabili non è solo una scelta etica ma anche strategica. Con questi sistemi, si può veramente difendersi dai rincari energia elettrica, guardando al futuro con maggiore serenità.

Invitiamo, dunque, chiunque sia interessato a comprendere in profondità il funzionamento del mercato energetico e le cause dei rincari, a proseguire nella lettura. La conoscenza è il primo passo verso una strategia energetica vincente.

Come funziona il mercato dell’energia elettrica?

Comprendere la dinamica dei rincari energia elettrica implica una profonda comprensione di come funziona il mercato dell’energia.

Il mercato dell’energia in breve: il prezzo dell’energia elettrica è definito principalmente dal mercato, specificatamente dalla borsa dell’energia elettrica o IPEX (Italian Power Exchange). In terminologia tecnica, questo prezzo viene identificato come PUN – Prezzo Unico Nazionale. Si tratta di un valore che viene stabilito attraverso un’interazione di domanda e offerta per ogni ora, differenziata anche in base alla zona geografica. In termini più semplici, il PUN rappresenta la media dei prezzi, pesata sui volumi di energia scambiati, e viene espresso in euro al megawattora.

Ma perché dovresti interessarti di tutto ciò?

Gli aumenti luce non sono eventi casuali. Durante il 2023, il panorama ha risentito di drastici rincari elettricità, pesando sulle finanze di molte aziende e famiglie. Non solo un semplice caro bollette luce ma un campanello d’allarme sul futuro energetico e economico del Paese.

A gestire la borsa elettrica italiana è il Gestore dei Mercati Energetici, noto come GME. Ha il compito di promuovere e sviluppare le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica. Prima della crisi pandemica, il PUN si attestava mediamente tra 50-80 €/MWh. Ma il 2022 ha segnato un drammatico cambiamento, con prezzi che hanno toccato picchi insospettabili.

Per difendersi da queste fluttuazioni e garantire una stabilità energetica ed economica, il passo saggio da compiere è guardare alle energie rinnovabili. Il fotovoltaico emerge come soluzione solida ed efficiente, in grado di offrire protezione contro l’instabilità del mercato elettrico.

Perché i prezzi dell’energia elettrica oscillano?

In un periodo di fluttuazioni economiche globali, molti imprenditori si pongono la questione dei rincari energia elettrica e dei motivi alla base di questi aumenti. Uno dei fattori chiave che causa l’oscillazione dei prezzi risiede nel modo in cui il costo dell’energia viene calcolato.

La conseguenza principale del sistema marginale per il calcolo del costo dell’energia risiede nella stretta correlazione tra l’andamento del prezzo del gas naturale e quello dell’elettricità. In fasi complesse come l’attuale contesto, segnato da conflitti come la guerra in Ucraina e la scarsità di gas metano, una crescita nel prezzo dell’energia diventa una conseguenza naturale.

Ma vediamo più da vicino il funzionamento di questo meccanismo: analizzando l’andamento del prezzo del gas naturale sul PSV (Punto di scambio virtuale, anch’esso gestito dal GME), emergono chiare similitudini con quello dell’elettricità. Il prezzo del gas naturale, quindi, finisce per influenzare direttamente quello dell’elettricità.

Sul piano operativo, i produttori sul mercato dell’elettricità, dichiarano anticipatamente quanta elettricità prevedono di produrre nel giorno successivo, insieme al prezzo di vendita stabilito, indipendentemente dalla fonte di produzione. Terna, a sua volta, fornisce una previsione della domanda. Pertanto, la borsa elettrica inizia ad acquisire l’energia dai produttori che offrono il prezzo più vantaggioso, fino a coprire la domanda prevista.

Il fenomeno dei rincari luce emerge con chiarezza: quando la domanda raggiunge picchi durante le ore più sollecitate, il prezzo tende a crescere poiché si attinge da centrali con costi di produzione superiori, in particolare le centrali termoelettriche a gas. In tale scenario, l’opzione del fotovoltaico si profila come un’ancora di salvezza per imprenditori che cercano stabilità e prevedibilità nei loro costi energetici.

Perché i prezzi dell’energia elettrica oscillano?

Nel dinamico panorama dell’energia, la comprensione dei meccanismi che definiscono il prezzo dell’elettricità risulta cruciale, specialmente quando ci si confronta con l’incalzante caro bollette luce. Al cuore di questi rincari energia elettrica troviamo un sistema complesso di interazione tra domanda, offerta e diverse fonti per la produzione di elettricità.

Sapersi muovere nel contesto energetico attuale significa anche comprendere che, se da un lato esistono diverse fonti di produzione dell’elettricità, dall’altro, la scelta di una fonte piuttosto che un’altra ha ripercussioni dirette sul prezzo finale. Una chiara consapevolezza delle dinamiche sottostanti è essenziale per chi, come te, mira a garantire un approvvigionamento energetico costante e sostenibile per la propria attività.

Ecco le fonti di energia elencate in ordine crescente di costo:

  • Solare
  • Idroelettrico
  • Eolico
  • Carbone (la cui produzione è limitata in Italia)
  • Nucleare (energia importata)
  • Centrali a gas (metano e/o gpl)

Le centrali a gas, come si può facilmente notare, rappresentano le opzioni più onerose, principalmente a causa della necessità di acquistare gas dal mercato, il cui prezzo ha visto incrementi significativi dal 2021.

L’attuale configurazione del mercato elettrico opera seguendo un modello “a prezzo marginale”, in cui il prezzo orario viene stabilito dalla centrale energetica con il costo più elevato chiamato a produrre in un dato momento. Questo sistema, sebbene sia adottato in molti paesi europei, presenta chiare inefficienze, accentuate dal crescente divario tra il costo del gas naturale e altre fonti primarie.

I motivi dell’adozione del modello “prezzo marginale”

Nel labirinto dei rincari energia elettrica, emerge con prepotenza un interrogativo: perché è stato scelto il modello a prezzo marginale, quando esso sembra condurre direttamente al caro bollette luce e ai rincari luce? Una domanda legittima, data la percezione di inefficienza legata a tale modello, soprattutto in un’epoca contraddistinta da rincari elettricità.

La risposta affonda le sue radici in una serie di considerazioni:

  • Favorire le rinnovabili: A parità di prezzo di vendita dell’energia, le centrali che sfruttano le energie rinnovabili hanno un margine di guadagno maggiore, dato il costo di produzione quasi nullo rispetto a quello delle centrali a fonti fossili.
  • Incentivazione degli investimenti: Con l’obiettivo di spingere verso una transizione energetica, i governi hanno cercato di stimolare gli investimenti nelle rinnovabili.
  • Contesto geopolitico ed economico: La situazione mondiale attuale ha subito profonde modifiche rispetto al passato, e le decisioni prese in tempi diversi ora mostrano le loro criticità.
  • Questioni politiche: Nonostante le evidenti inefficienze, il dibattito attuale si concentra più su questioni politiche che economiche, rendendo complesso il cambio di direzione.

Tuttavia, al di là delle cause e delle decisioni passate, c’è una certezza: il caro bollette luce è diventato insostenibile per molti. La via d’uscita potrebbe essere rappresentata dalle energie rinnovabili, con il fotovoltaico in particolare che si profila come baluardo contro i rincari e come pilastro di un futuro energetico più sostenibile.

Come difendersi dai rincari dell’elettricità

L’attuale panorama energetico, contraddistinto da continui rincari energia elettrica, impone riflessioni profonde e azioni immediate, specialmente per chi opera nel mondo imprenditoriale. La soluzione non può essere passiva: resistere al caro bollette luce è diventato imperativo. L’incremento dei rincari luce e dei rincari elettricità sono spesso al centro dei dibattiti, ma è ora di passare all’azione.

Come difendersi dall’aumento prezzo energia elettrica in questo contesto così turbolento? Le energie rinnovabili offrono un’ancora di salvezza, e il fotovoltaico si posiziona in prima linea.

Mentre si attende una possibile revisione dei meccanismi di prezzatura dell’energia, è possibile adottare alcune strategie per arginare il crescente costo dell’elettricità:

  • Sostituire tutte le lampade tradizionali con varianti a LED, molto più efficienti.
  • Risparmio attivo: evitare sprechi inutili, come luci accese in stanze vuote o apparecchi in stand-by.
  • Uso intelligente degli elettrodomestici: preferire le fasce orarie meno onerose e investire in dispositivi di nuova generazione ad alta efficienza energetica.
  • Autoconsumo fotovoltaico: l’installazione di pannelli fotovoltaici permette di produrre energia per uso diretto, riducendo drasticamente la dipendenza dalla rete elettrica tradizionale.

La via del fotovoltaico non è solo una risposta ai rincari energia elettrica, ma rappresenta anche un investimento nel futuro, in un mondo dove l’energia pulita e rinnovabile sarà sempre più al centro delle scelte produttive ed economiche. Se l’obiettivo è un futuro energetico sostenibile e lontano dai pesanti oneri delle bollette, il fotovoltaico è senza dubbio la chiave di volta

Per maggiori dettagli sulle opportunità offerte da questa tecnologia, non esitare a contattare esperti del settore e farsi guidare nella scelta più adatta alle proprie esigenze.

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Nuovi rincari luce e gas in arrivo a fine 2023!

Secondo Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) sono in arrivo nuovi rincari luce e gas per fine 2023.

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La prospettiva di nuovi rincari luce e gas per fine 2023 è purtroppo una realtà tangibile per il settore produttivo. I segnali sono chiari: l’evoluzione del mercato energetico suggerisce che, nel breve termine, si dovranno affrontare rincari significativi. Mentre ci si era appena adattati agli ultimi rincari, il nuovo orizzonte economico e produttivo preannuncia un’ulteriore ondata di rincari elettricità.

Chi opera in ambito imprenditoriale come te, conosce l’impatto di questi aumenti sulle spese operative. Gli aumenti luce e gas previsti per la fine dell’anno potrebbero erodere ulteriormente i margini di profitto e rappresentare un ostacolo reale alla crescita. È una sfida che chiunque gestisca una realtà produttiva deve affrontare, data la centralità dell’energia nei processi produttivi di ogni azienda.

Tuttavia, non tutto è perduto. La soluzione per difendersi da questi rincari energia fine 2023 potrebbe risiedere nell’energia rinnovabile. L’investimento in impianti fotovoltaici e termici rappresenta una strategia proattiva per garantire una fornitura energetica stabile e, nel lungo periodo, potrebbe anche tradursi in significativi risparmi. A fronte di un panorama energetico in costante evoluzione e di rincari luce sempre più frequenti, il fotovoltaico per aziende emerge come un’ancora di salvezza, offrendo una via di uscita dalla spirale dei costi crescenti.

Per chiunque desideri affrontare il nuovo caro energia con strategie lungimiranti e soluzioni all’avanguardia, l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili rappresentano la risposta. Per scoprire come sfruttare al meglio le opportunità offerte dal fotovoltaico e come difendersi dai prossimi rincari, si invita a proseguire nella lettura dell’articolo.

I numeri di Arera sui rincari di luce e gas

Mentre le aziende cercano di bilanciare i propri costi operativi in un contesto economico complesso, una nuova ondata di rincari luce e gas sembra profilarsi all’orizzonte. Stefano Besseghini, presidente di Arera, durante un’audizione alla Commissione Finanze della Camera, ha rivelato una situazione energetica inaspettata. Sebbene nel periodo compreso tra gennaio e marzo 2023 il prezzo del gas naturale sia calato, rincari energia sono previsti nei prossimi mesi, influenzando il costo delle bollette. Contrariamente alle aspettative di chi credeva che il caro bollette del 2022-2023 fosse alle spalle, i numeri recenti presentano uno scenario meno ottimistico.

Specificatamente, il primo trimestre 2023 ha visto una riduzione del prezzo di riferimento dell’energia elettrica del 19,5% rispetto al quarto trimestre del 2022. Tuttavia, le proiezioni per i prossimi mesi evidenziano una “volatilità crescente” delle quotazioni energetiche. Infatti, le previsioni indicano aumenti nel terzo e quarto trimestre del 10% e 25% rispettivamente di gas ed elettricità. Questi dati delineano un imminente nuovo caro energia per fine 2023.

In questo contesto, gli imprenditori cercano strategie per bilanciare l’incremento delle spese. Una delle soluzioni più promettenti per affrontare questi aumenti luce e gas risiede nelle energie rinnovabili. L’adozione del fotovoltaico emerge come una soluzione strategica, permettendo la generazione di energia pulita e riducendo la dipendenza dalle tradizionali fonti energetiche. Attraverso l’efficientamento con impianti fotovoltaici, le aziende possono quindi attutire l’urto dei prossimi rincari e garantire una maggiore sostenibilità energetica.

I motivi degli aumenti: nuove speculazioni in arrivo

Nel complicato scenario del mercato energetico, diventa essenziale comprendere quali sono le dinamiche che portano ai continui rincari luce e gas. Svariati elementi concorrono a creare una situazione di instabilità, rendendo il panorama dei nuovi caro energia un tema caldo e di attuale interesse. Alcuni dei principali fattori che stanno generando turbolenze includono:

  • la ripresa economica cinese,
  • il potenziale taglio delle forniture russe,
  • la riduzione del nucleare francese,
  • il decremento della produzione idroelettrica a seguito di periodi di siccità prolungata.
  • l’adozione del “sistema marginale” per la determinazione del costo dell’energia.

Tuttavia, tra queste varie dinamiche, spiccano le speculazioni sui mercati. Queste manovre, spesso poco trasparenti, hanno il potere di innalzare significativamente le quotazioni energetiche, soprattutto quando si registra un aumento della domanda domestica. Queste oscillazioni speculative possono tradursi in aumenti percentuali considerevoli, come proiezioni del 15% per il gas e del 25% per la luce. Se tali previsioni si concretizzassero, si parla di un incremento annuo di +317€ per nucleo famigliare, rispetto alle tariffe correnti. Questo rincari energia fine 2023 mette ulteriore pressione su imprese e famiglie, che già si trovano a fronteggiare i precedenti rincari.

Fotovoltaico e rinnovabili: l’unica vera soluzione contro i rincari luce e gas

In un panorama energetico sempre più instabile, caratterizzato da continui rincari luce e gas, emerge con forza una soluzione duratura e sostenibile: il ricorso alle energie rinnovabili, e in particolare al fotovoltaico. Questi rincari, che sono stati proiettati come un nuovo caro energia alla fine del 2023, rappresentano un grave peso economico. Ogni aumento nei costi dell’energia incide direttamente sul bilancio di imprese e attività produttive, rendendo sempre più onerosa la gestione energetica.

Il fotovoltaico si presenta come una risposta efficace a questi aumenti luce e gas. Generando energia direttamente dal sole, permette di produrre elettricità pulita, riducendo la dipendenza dai fornitori esterni e, di conseguenza, da quei mercati energetici volatili che determinano i rincari. Implementando un impianto fotovoltaico, si riesce a garantire una fornitura di energia costante e a tariffe prevedibili, proteggendo il proprio business dalle fluttuazioni dei prezzi dell’energia.

Oltre al fotovoltaico, l’investimento in altre fonti di energie rinnovabili – come l’eolico o l’energia geotermica – può contribuire a creare un mix energetico sostenibile. Queste soluzioni, oltre a tutelare dal rincari energia fine 2023, favoriscono anche una maggiore resilienza energetica, garantendo un approvvigionamento continuo e riducendo l’impatto ambientale. Ma non solo esistono anche degli incentivi in grado di abbattere notevolmente il costo dell’investimento.

Concludendo, di fronte ai crescenti rincari del settore energetico, volgersi alle energie rinnovabili non è solo una scelta consapevole per l’ambiente, ma rappresenta anche una strategia di lungo termine per assicurare stabilità economica e operativa al proprio business. La soluzione, dunque, è chiara: difendersi dai rincari grazie al fotovoltaico e alle rinnovabili.

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Agrisolare 2023: ecco tutti gli incentivi a fondo perduto e gli interventi finanziabili

Agrisolare 2023: il punto sugli incentivi a fondo perduto previsti dal bando che vanno dal 30 all’80% e tutti gli interventi finanziabili

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L’anno 2023 segna un punto di svolta significativo per gli imprenditori del settore primario. È l’anno in cui il bando agrisolare, parte del più ampio decreto parco agrisolare, offre una serie di incentivi a fondo perduto e finanziamenti per chi decide di investire in sostenibilità. Se stai pensando di installare un impianto fotovoltaico sul tetto del tuo capannone o di massimizzare le prestazioni di quello esistente, “Agrisolare 2023” rappresenta un’opportunità unica. Anche perché il bando ha una dotazione di 1 Miliardo di Euro.

La misura “Parco Agrisolare” si focalizza sull’acquisto e posa in opera di pannelli fotovoltaici sui tetti di fabbricati strumentali all’attività nei settori:

  • agricolo,
  • zootecnico,
  • agroindustriale.

Questa iniziativa non si limita solo all’installazione di nuovi impianti, ma comprende anche eventuali interventi di riqualificazione dei fabbricati per migliorare l’efficienza energetica delle strutture esistenti.

Il contributo, sotto forma di aiuto in conto capitale, varia rispetto alle spese ammissibili e all’attività svolta dal Soggetto Beneficiario. L’obiettivo principale? Promuovere l’autoconsumo.

In quest’ottica, il Parco Agrisolare 2023 rappresenta un’occasione da non perdere. Si tratta di un’opportunità per modernizzare il tuo impianto di produzione, risparmiare sui costi energetici e contribuire attivamente alla transizione verso un’economia più verde e sostenibile. Sei pronto ad approfondire? Ecco tutti gli incentivi a fondo perduto e gli interventi finanziabili di Agrisolare 2023.

Quali soggetti possono beneficiare del nuovo Bando Agrisolare 2023?

Il Bando Agrisolare 2023, da non confondere con il Decreto Agrivoltaico,  rappresenta un’occasione di crescita e sviluppo per vari soggetti attivi nel settore primario.

Sei un imprenditore agricolo, una impresa agroindustriale, una cooperativa agricola, o fai parte di una struttura aggregata?

Allora questo bando potrebbe essere l’occasione che stavi aspettando. Di seguito, una dettagliata descrizione dei soggetti beneficiari:

  1. Gli imprenditori agricoli, in forma individuale o societaria, sono inclusi come beneficiari diretti del bando. Il loro impegno per la sostenibilità e l’innovazione si sposa perfettamente con i principi del decreto Parco Agrisolare.
  2. Le imprese agroindustriali sono un altro gruppo target di questo bando. Queste aziende, con un codice ATECO ancora da definirsi, rappresentano un settore fondamentale nell’economia agricola, e potrebbero trarre un beneficio significativo dall’investimento in energia pulita e sostenibile.
  3. Le cooperative agricole, anche sotto forma di consorzio, sono un altro soggetto che può beneficiare di questo bando. Queste società, che svolgono attività di coltivazione, silvicoltura, allevamento di animali e attività connesse, e che sono iscritte nella sezione speciale del registro imprese, possono certamente trovare nel Parco Agrisolare 2023 una grande opportunità di sviluppo.
  4. Infine, i soggetti costituiti in forma aggregata quale, a titolo esemplificativo e non esaustivo, associazioni temporanee di imprese (A.T.I.), raggruppamenti temporanei di impresa (R.T.I), reti d’impresa, comunità energetiche rinnovabili (CER), possono sfruttare al meglio le possibilità offerte dal bando.

Quali interventi possono essere finanziati con il nuovo Bando Agrisolare 2023?

Gli interventi ammissibili dal Bando Agrisolare 2023 sono quelli realizzati sui tetti di fabbricati strumentali all’attività agricola, zootecnica e agroindustriale, e prevedono l’installazione di impianti fotovoltaici, con una potenza di picco compresa tra 6 kWp e 1 MWp.

In particolare, si possono finanziare:

  1. La rimozione e lo smaltimento dell’amianto, un intervento fondamentale per la sicurezza e la sostenibilità ambientale.
  2. La realizzazione dell’isolamento termico dei tetti, per migliorare l’efficienza energetica delle strutture.
  3. La creazione di un sistema di aerazione, connesso alla sostituzione del tetto (intercapedine d’aria).

Per quanto riguarda l’installazione di impianti fotovoltaici, sono ammissibili le seguenti spese:

  1. Acquisto e posa di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, ulteriori componenti di impianto.
  2. Sistemi di accumulo.
  3. Fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi.
  4. Costi di connessione alla rete.

Il decreto Parco Agrisolare prevede un limite massimo di euro 1.500,00/kWp per l’installazione dei pannelli fotovoltaici, e fino ad ulteriori euro 1.000,00/kWh ove siano installati anche sistemi di accumulo.

Infine, nel caso di installazione di dispositivi di ricarica elettrica per la mobilità sostenibile e per le macchine agricole, sarà ammessa una ulteriore spesa fino a 30mila euro.

Approfitta del Bando Agrisolare 2023 per dare nuovo slancio alla tua impresa, investendo in tecnologie pulite e sostenibili.

Qual è la logica di distribuzione delle risorse destinate al bando?

L’assegnazione delle risorse del Bando Agrisolare 2023, che dispone di un totale di circa 1 miliardo di euro, si struttura secondo una logica precisa e finalizzata al sostegno di diverse tipologie di imprese nel settore primario.

Su questo totale, la parte più consistente, pari a 775 milioni di euro, è destinata alle imprese di produzione agricola. Le risorse saranno distribuite in questo modo:

  1. Contributi a fondo perduto pari all’80% con vincolo di autoconsumo (anche condiviso): Questa tranche, che ammonta a quasi 700 milioni di euro, è pensata per incentivare l’autoconsumo e la condivisione delle risorse energetiche.
  2. Contributi a fondo perduto pari al 30% senza vincolo di autoconsumo: Per questa tipologia di contributo, che non prevede vincoli di autoconsumo, sono destinati 75 milioni di euro.

Inoltre, sono destinati altri 150 milioni di euro alle imprese della trasformazione agricola. Per queste imprese, il decreto Parco Agrisolare prevede un contributo a fondo perduto fino all’80% senza vincolo di autoconsumo.

Infine, 75 milioni di euro saranno assegnati alle imprese dell’agroindustria, che potranno beneficiare di un contributo a fondo perduto pari al 30% senza vincolo di autoconsumo.

È importante sottolineare che le imprese hanno la possibilità di realizzare investimenti di autoconsumo condiviso, un’opzione che favorisce la cooperazione e la sostenibilità energetica.

Investire nell’Agrisolare 2023 significa dunque scegliere un percorso di crescita ecocompatibile e sostenuto da un generoso finanziamento pubblico. Non perdere questa occasione per dare una nuova prospettiva alla tua impresa.

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